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mercoledì 15 giugno 2016

Viola mammola: tè, sciroppo e decotto

Viola mammola: tè, sciroppo e decotto, questi sono solo alcuni degli usi che si possono fare della viola mammola che contiene un tesoro di preziosi benefici per la nostra salute. 


Viola viene dal nome della ninfa lo, che aveva appunto gli occhi viola; odorata perché emana profumo. La leggenda narra che Giove, dopo aver sedotto la bella ninfa fu costretto a trasformarla in mucca per sottrarla all'ira di Giunone. Costei, incredula del fatto che Giove si apparti con una giovenca entro una nuvola stagnante sui boschi di Lirce, chiede che il bianco animale venga sorvegliato da Argo, il cane d.ai cento occhi. E poi Mercurio, inviato da Giove a uccidere il mostro liberando Io che diventerà una divinità egizia. Scendendo sulla terra, gli antichi videro nella viola la raffigurazione dell'amore verginale e assegnarono alla pianta il ruolo di rappresentare la modestia e il pudore. Greci e Romani se ne coronavano il capo durante i banchetti e ne mettevano i fiori nel vino perché la credenza popolare diceva che il suo profumo teneva lontana la sbronza. Per questo e per averne sempre a disposizione coltivavano le viole in speciali giardini, i violarium. Nel '200 la Scuola Salernitana considerava la viola un rimedio efficace per combattere il mal di capo dovuto al troppo cibo. Nei tempi in cui erano numerosi i maghi e le fattucchiere, si usava il fiore per comporre filtri magici che garantivano amore eterno. La viola ha una prima fioritura in pieno inverno e infatti un vecchio detto. lombardo dice: "Per San Sebastian la Viola in man". Questo santo si festeggia il 20 gennaio.


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Violacee. Le foglie sono riunite alla base in rosetta, hanno un lungo gambo e forma tonda culminante a punta, margine dentato e base cuoriforme. I fiori sono solitari, con lungo peduncolo che regge un calice diviso e una corolla di cinque petali blu-viola profumatissimi. Quello centrale si allunga all'indietro con uno sperone. TIfrutto è una capsula che si apre in tre parti con numerosi semi. , Ama i luoghi freschi, erbosi, le rive dei fiumi e i boschi. E molto comune sino a 1200 m. Dopo una prima fioritura invernale, fiorisce pienamente in primavera. Si usano le radici, le foglie e i fiori, che si possono far essiccare all'ombra, ma all'aria aperta. Anche secche le violette conservano intatto il loro profumo. I fiori contengono acido salicilico, olio essenziale, acidi organici, mucillagini e tannini; le foglie contengono tannini e saponine. La viola 'mammola ha proprietà diuretiche, sudorifere, emollienti, antinfiammatorie ed efficaci contro la tosse.

Utilizzo 

Le foglie si usano nelle minestre in piccole quantità; i fiori appena colti come aromatizzanti e complemento delle insalate, negli sciroppi, nei gelati, nelle marmellate e nei canditi. La medicina popolare, oltre alle foglie e ai fiori, usa anche la radice.

Sciroppo per la tosse: mettere in infusione 100 g di violette fresche in un litro d'acqua bollente; dopo 12 ore colare il liquido, spremendo bene i fiori, e aggiungere 180 g di zucchero. Filtrarlo dopo qualche giorno e riporlo in una bottiglia.

Decotto anticatarrale: far bollire 5 g di radici di viola in 300 g d'acqua. Quando il liquido è ridotto di un terzo, addolcire con un poco di miele e berlo subito.

Tè di violetta contro le infiammazioni bronchiali: versare un litro d'acqua bollente sopra 20 g di fiori freschi e lasciare in infusione per mezz' ora. Colare, addolcire con miele e consumare a bicchierini durante la giornata. Infuso contro l'emicrania: versare un pizzico di foglie secche di viola in una tazza d'acqua calda e lasciare in infusione per 10 minuti. Colare, zuccherare e bere all'istante.

Per eliminare il gonfiore prodotto da contusioni è efficace un cataplasma ottenuto con foglie di violetta fresche cotte in poca acqua e applicato ancora caldo, ma non bollente, sulla parte malata.

Infine un impiego casalingo: togliere i gambi alle violette fresche e farle essiccare rapidamente all'ombra. Versare sopra una lastra di metallo calda un po' di sale finissimo da tavola e, quando è perfettamente asciutto, mescolarlo ai petali di violetta. Conservare in una bottiglietta di vetro con il tappo smerigliato. Basta versare sopra un piattino un pizzico del preparato perché in breve si diffonda per l'aria un delicato e persistente profumo di violetta. Si può usare anche in armadi e cassetti.
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