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venerdì 30 ottobre 2015

Parietaria, come fare un cataplasma, infusi, un vino per il fegato e un miele per i polmoni

Parietaria sta a significare che sta volentieri sui muri e sulle pareti; officinalis perché usata nelle antiche farmacie. Questa pianta, dalla lunga e valorosa tradizione medicinale, ha una caratteristica che si desume da alcuni dei nomi con cui viene chiamata: erba vedriola, lavagoti, vedraggina, erba da bottiglie ecc. Infatti, se dovete pulire una bottiglia particolarmente sporca e unta, nulla c'è di meglio che le foglie di questa pianta miste ad un po' d'acqua. Alcune vigorose sbattute e, dopo aver estratto i frammenti di foglie, il vetro brillerà per l'azione pulente dei peli setolosi della parietaria, particolarmente detergenti.


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Orticacee. Possiede un fusto eretto, ruvido e legnoso, abbondantemente peloso, di colore rossiccio e della lunghezza di 20-70 cm. Le foglie sono sparse sul fusto, hanno un lungo gambo, forma ovale con punta acuta e base a forma di cuneo, margine intero, lucide nella parte superiore, pelose sotto. I fiori di colore verdastro, sono piccoli e raccolti in globi. Il polline può provocare allergia. E molto comune sui muri, nei ruderi e nei boschi, fino a circa 1000 m. La parietaria fiorisce in primavera e ogni parte di essa è utilizzabile. Fresca è più efficace, ma se si desidera, occorre che l'essiccazione avvenga al sole, e molto rapidamente: le pianticelle devono essere rivoltate spesso perché asciughino bene da ogni parte. La si conserva in vasi di vetro da riporre in luogo asciutto onde evitare dannose fermentazioni. La parietaria è ricca di sostanze amare, sali minerali e composti chimici. Possiede proprietà diuretiche, sudorifere, depurative, emollienti e antireumatiche.

Utilizzo 

Le foglie della parietaria diventano morbide e dolci una volta cotte e si usano in minestre, ripieni, praticamente con tutti gli usi dell'ortica. Per l'uso commestibile è meglio però raccogliere le foglie della parte superiore più succose. La sua diffusione nella medicina popolare è dovuta principalmente alla sua attività depurativa e diuretica. Per rendere più accettabile il sapore di infusi e decotti si consiglia di aggiungere qualche goccia di succo di limone.
Cataplasma contro ascessi, foruncoli e piaghe: raccogliere una manciata di foglie e steli di parietaria fresca, lavarli, asciugarli, stenderli sopra una falda di garza e batterli con la costa di un coltello per fame uscire tutto il succo possibile. Applicare quindi sulla parte malata.
Infuso contro il catarro bronchiale: versare 10 g di pianta secca di parietaria in un litro d'acqua bollente e attendere 10 minuti prima di filtrare. Bere con miele l'infuso a tazzine in mezza giornata. Infuso diuretico: far bollire un litro d'acqua e versarvi 30 g di pianta secca. Attendere che sia tiepido e berne tre o quattro tazzine al giorno.
Vino di parietaria contro le disfunzioni di fegato: scaldare un litro di vino rosso di buona qualità con un pezzetto di scorza d'arancia. Quando comincia a bollire allontanarlo dal fuoco e versarvi 30 g di foglie fresche. Far raffreddare, filtrarlo e berne un bicchierino al termine dei pasti.
Miele contro le affezioni polmonari: ridurre in polvere 10g di foglie secche. Amalgamarvi 10 g di miele e prenderne un cucchiaino ogni due o tre ore.
Succo fresco: raccogliere parecchie piantine di parietaria fresca, lavarle in molta acqua corrente, sgocciolarle e farle asciugare distese per 10 minuti, poi raccoglierle in un tovagliolo. Torcere il fagottino di foglie da spremere il succo e raccoglierlo in un recipiente. Prenderne da 30 a 100 g al giorno ed è utile per i calcoli renali.

martedì 31 marzo 2015

Polmoni e Apparato respiratorio: le Piante che curano - parte prima

I polmoni  ci aiutano respirare circa 20.000 volte al giorno,  attraverso di essi l’ossigeno entra  nel nostro corpo. Ciò che noi inaliamo però può essere inquinante, irritante, nocivo come tabacco, polveri, muffe, funghi, altre tossine. Con il tempo tutte queste sostanze dannegiano le cellule polmonari e a compromettendone la funzione, provocando malattie respiratorie tra cui: irritazioni alla gola, bronchite, asma e persino il cancro ai polmoni.


Per aver cura dei polmoni e proteggere le loro prestazioni, madre natura ci ha fornito una serie di erbe e piante utili al sistema respiratorio, grazie alle quali possiamo ottenere diversi e salutari benefici.

Espettoranti, per rompere ed espellere la congestione del torace.
Lenitivi, per le vie nasali e respiratorie irritate.
Rilassanti, per i muscoli vicino all’apparato respiratorio superiore che sedano la tosse.
Calmanti, nel momento del rilascio di istamine.
Protettivi, per la lotta contro gli organismi nocivi che possono produrre problemi respiratori superiori.
Fonti di antiossidanti, che riducono l’arrossamento e il danno ossidativo. Ora vediamo quali sono queste utili piante

1. Osha: conioselinum scopulorum, le radici di questa pianta contengono la Canfora e altri composti che ne fanno una delle migliori erbe a supporto dei polmoni.Aumenta la circolazione all’interno dei polmoni, facilita la respirazione e aiuta a calmare le irritazioni respiratorie.

2. Eucalipto:  ingrediente comune di sciroppi e pastiglie per la tosse, e la sua efficacia è dovuta a un composto chiamato Cineolo. Il Cineolo è un espettorante, lenisce la tosse e i passaggi del seno irritato, e combatte la congestione. Inoltre supporta il sistema immunitario durante una malattia.

3. Polmonaria: promuove la salute dei polmoni e delle vie respiratorie ed elimina la congestione. La Polmonaria contiene anche altri composti che sono potentemente efficaci contro gli organismi nocivi che influiscono sulla salute respiratoria.

4. Origano: contiene Carvacrolo e Acido Rosmarinico. Sono naturali decongestionanti e riduttori di istamina che creano benefici diretti e positivi sul flusso d’aria nel passaggio nasale e nelle vie respiratorie.



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