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martedì 14 giugno 2016

Trifoglio Rosso: proprietà curative e benefiche

Trifoglio Rosso: proprietà curative e benefiche, sia per la menopausa che per la disfunzione erettile, ma che si rivela utile anche contro il colesterolo, l'osteoporosi e la depressione.


A tutti noto come ottimo foraggio per il bestiame, il Trifoglio rosso, della famiglia delle Leguminosae,  lo si trova in abbondanza nei prati, nei boschi  e nei terreni per i pascoli. Ha dei graziosi fiorellini rosa. Ma questa pianticella è altresì nota alla farmacopea per le sue numerose proprietà curative e benefiche che sono dovute in gran parte all'alto contenuto di isoflavoni un toccasana per le donne in menopausa.  Contrasta i radicali liberi perchè ha un forte potere antiossidante, il triplo rispetto a quello della vitamina C e fra le sue proprietà si annoverano:  antispasmodica,  lassativa, detergente,  diuretica,  espettorante,  sedativa,  tonica,  per la salute della pelle, per trattare l’osteoporosi.

Per ciò che concerne la menopausa, la parte del leone la fanno gli isoflavoni, che, solubili in acqua, agiscono alla stessa maniera degli estrogeni, e quindi alleviano i disturbi quali ad esempio, le vampate di calore, nervosismo etc. Ma non solo, sembra essere attivo anche contro la depressione derivante dalla post-menopausa, ben nell'80% dei casi.


Fa bene anche agli uomini in relazione alla disfunzione erettile, e, pur agendo in maniera più lenta rispetto ai farmaci di sintesi comunemente in commercio, sono sempre di più coloro che si affidano a questo rimedio naturale privo naturalmente delle spiacevoli controindicazioni portate dai farmaci. Agisce contro la disfunzione erettile poichè è ricco di fitoestrogeni protettivi. Ma il trifoglio ha anche altre interessanti proprietà: abbassa il colesterolo,  migliora la circolazione del sangue, aiuta a prevenire l'osteoporosi , riduce la possibilità di coaguli di sangue e placche arteriose, migliora ed aumenta la fertilità. Contiene inoltre:  vitamina C, calcio, fosforo, potassio, cromo, magnesio, tiamina e niacina che sono tutte sostanze nutritive utili per una salute ottimale.

Vi sono però alcuni casi in cui il trifoglio rosso non è consigliato: per le donne incinte e con condizioni come l'endometriosi, fibromi uterini e tumori del seno, delle ovaie o dell'utero. Non devono assumere trifoglio rosso a causa di possibili effetti estrogenici. E’ sconsigliata l’assunzione del trifoglio rosso anche per gli uomini in caso di carcinoma della prostata, a meno che non sia il medico stesso a consigliare di usarlo. Esistono poche informazioni disponibili su come il trifoglio rosso potrebbe influenzare un neonato o comunque un bambino piccolo, pertanto il suo uso non è raccomandato durante l'allattamento o durante la prima infanzia.

martedì 17 maggio 2016

Il Lamio, ottimo decongestionante pelvico

Il Lamio, ottimo decongestionante pelvico, è una pianticella spontanea, molto comune delle aree verdi, spesso confusa con l'ortica, ma innocua, che ha delle speciali proprietà curative.


Il Lamio, ottimo decongestionante pelvico, è una di quelle piante poco conosciute, spesso dimenticate a cui nessuno fa caso. Eppure, è una pianticella molto comune, che cresce nelle aree verdi dove è presente molta vegetazione. Per la sua somiglianza con l'ortica viene evitata, ma a differenza dell'ortica stessa, non è urticante.

Per il ricco contenuto di principi attivi, il lamio è davvero una pianta dalle molte particolarità, essa infatti contiene: tannini, saponine, mucillagini, glucoside, flavonoidi, iridoidi, tutti principi, questi, che la rendono una pianta molto utile alla salute. Vediamo perché.

Il Lamio infatti ha moltissime proprietà benefiche: è astringente, emostatico, decongestionante (in particolare a livello pelvico), sedativo, espettorante (favorisce infatti l'eliminazione dei muchi bronchiali), normalizza la secrezione sebacea, depurativo, tonico dell'organismo. Ma come usarla per beneficiare appieno dei suoi principi?

In caso di ipertrofia prostatica, menopausa, disturbi del tratto urogenitale, il lamio si dimostra molto efficace e può essere usato anche per irrigazioni interne in caso di leucorrea, metrorragie e dismenorrea. Ma è anche un ottimo digestivo e grazie al suo contenuto di mucillagini, è ottimo per le irritazioni gastriche e la flatulenza.

Con il lamio si posso fare anche gargarismi utili alle infiammazioni orali e della gola, inoltre, per le proprietà depurative è utile anche nell'eliminazione degli acidi urici e quindi efficace contro la gotta. Come assumere il lamio?

Si può usare l'intera pianta in cucina per la preparazione di ottime insalate, in particolare nel periodo estivo, oppure negli impasti di gnocchi, ma più comunemente, il lamio viene usato per decotti e tisane. Si può optare anche per l'estratto alcolico o la tintura che si trovano nelle erboristerie e nelle farmacie.

Per il decotto o la tisana si usa invece circa 1 grammo di lamio e 1 litro di acqua La polvere di fiori secchi: un pizzico al giorno nel miele o nella marmellata Decotto concentrato (solo per uso esterno): una manciata di pianta per litro d'acqua


lunedì 11 aprile 2016

Il Luppolo: usi benefici per la salute

Quando si parla di Luppolo non si può non pensare alla birra. E forse non ci vengono in mentre altri possibili usi. Ma non è così, infatti il Luppolo è stato usato ed è usato anche per altri benefici scopi. Vediamone insieme le proprietà.

Tutti conosciamo il Luppolo, Humulus lupulus, quale ingrediente fondamentale della birra. Ma prima di tutto è stato apprezzato come aroma, e per le proprietà curative. In particolare si rivela adatto al trattamento dei disturbi del sonno e dell'ansia. Questa pianta viene anche utilizzata per curare i casi di inappetenza, i disturbi digestivi o i problemi associati alla menopausa.

Uso interno: per i disturbi del sonno (proprietà sedative),   degli spasmi digestivi di lieve entità, eruttazione intestinale e "crampi" causati dalla digestione. Miglioramento dell'appetito. In menopausa riduce le vampate di calore e il nervosismo. Effetto febbrifugo: azione regolatrice.

Uso esterno: in cosmetica per tonificare e riparare le pelli fragili.


Riduce lo sviluppo di cancro del seno (azione dei fitoestrogeni), ha un effetto sedativo (trattamento della distonia vegetativa), cura i disturbi associati alla menopausa (ruolo dei fitoestrogeni), attenua i disturbi sessuali di origine neurologica (eiaculazione precoce, assenza di libido), allevia i dolori articolari (artrite, reumatismi), stimola la funzionalità renale (diuretico). Nel bambino, il luppolo consente di attenuare alcuni disturbi digestivi (dispepsie, disturbi gastrici, bruciori), oltre che l'eccesso di emotività.



Il cono del luppolo è la parte utilizzata in fitoterapia. I suoi principi attivi sono i sesquiterpeni: umulene e beta-cariofillene, monoterpeni. I sesquiterpeni costituiscono dal 50 all'80% degli oli essenziali del luppolo. I sesquiterpeni funzionano da ipotensori, antinfiammatori, calmanti, decongestionanti linfatici del sistema nervoso, antistaminici e antitumorali. I monoterpeni hanno proprietà linfotoniche, antisettiche, antivirali, stimolanti e antalgiche. Sono anche decongestionanti delle vie respiratorie ed espettoranti.

Dosaggio:
-Per preparare un infuso, mettere in ammollo 10 g di coni di coni di luppolo secco in 500 ml di acqua molto calda. La tisana va bevuta al mattino, a mezzogiorno e alla sera, dopo i pasti, per combattere i disturbi del sonno. Sono sufficienti due assunzioni per il trattamento dell'insonnia.
 - L'estratto secco in capsule va assunto (con un bicchiere d'acqua) ai pasti, tre volte al giorno, in dosi da 200 mg per ogni somministrazione.
- L'estratto secco di luppolo si presenta finemente macinato. Va assunto durante i pasti, accompagnato da un bicchiere d'acqua, in dosi di 1 g per somministrazione (mattino, mezzogiorno e sera).
- Per quanto riguarda il decotto di coni di luppolo, bere una tazza al mattino, a mezzogiorno e alla sera, dopo i pasti.

ATTENZIONE:  l'impiego del cono di luppolo nei pazienti affetti da cancro ormonodipendente (cancro del collo dell'utero, cancro del seno e così via) deve avvenire con la massima cautela (nei casi in cui non sia vietato), proprio per la presenza di estrogeni.

È sconsigliato il consumo di alcolici durante l'assunzione di luppolo. Si consiglia di interrompere l'utilizzo del luppolo almeno 14 giorni prima di sottoporsi a qualsiasi intervento chirurgico, poiché la pianta può interferire con i farmaci anestetici. Non devono consumare il luppolo le donne in gravidanza o che allattano e neppure i soggetti che ne sono allergici (o allergici a qualsiasi altra pianta della stessa famiglia). Le persone che soffrono di depressione o di disturbo bipolare non devono assumere luppolo senza il parere del medico.

Gli effetti collaterali sono rari e associati a un'assunzione protratta nel tempo: itterizia, disturbi dell'erezione, vertigini, stanchezza mentale e così via. A causa della sua azione sedativa, il luppolo potrebbe interagire con alcuni farmaci, come i sonniferi e i tranquillanti (benzodiazepine), gli antiepilettici, gli antidepressivi, gli antalgici oppiacei (derivati dell'oppio), i neurolettici antipsicotici e gli antistaminici H1. Per l'assunzione concomitante di questi prodotti e del luppolo è necessario rivolgersi al proprio medico curante.

sabato 12 marzo 2016

Sfiammare le articolazioni con l'erba d'orzo

Prima che il mese di Febbraio volga al termine, è bene conoscere un altro alleato della salute: l'orzo, vecchio quasi quanto il mondo e tanto elogiato da Ippocrate per le sue proprietà medicamentose atte a proteggere le ossa. In particolare il suo segreto è racchiuso nelle sue foglioline verdi, dove si trovano tantissimi nutrienti che rinforzano e sfiammano i tessuti articolari poichè contengono il doppio del calcio contenuto nel latte, 7 volte la vitamina C delle arance ma anche tanto ferro, potassio, aminoacidi ed enzimi tra cui il SOD (superossido-dismutase), utile per sostenere la riparazione dei tessuti e prevenire la cronicizzazione di artrosi e artriti.


Ecco dunque che il succo d’erba d’orzo, che si assume sotto forma di polvere da diluire in acqua o latte, contiene degli aminoacidi che hanno un ruolo determinante nel rilascio dell’ormone della crescita, fondamentale per rallentare il processo d’invecchiamento generale e garantire anche un aumento della densità ossea. Chi infatti pratica qualche sport o svolge un lavoro fisicamente pesante, è bene sapere che le vitamine del gruppo B contenute nell’erba d’orzo aiutano a ridurre la fatica. Perciò quando l’organismo è messo a dura prova dall’esposizione a sostanze di sintesi e fattori inquinanti, il succo d’erba d’orzo si rivela un magnifico depurativo e disintossicante, perché assorbe e aiuta a espellere i residui chimici prima che s’infiltrino nei tessuti in profondità.

Inoltre il succo d’erba d’orzo contiene clorofilla, che come avevo accennato, è un antiossidante naturale che oltre a potenziarne la funzione antinfiammatoria, lo rende un alimento eccellente per migliorare la resistenza a livello osteoarticolare. Quindi, proprio nei mesi freddi,  se si soffre di dolori osteoarticolari e l’esposizione al freddo favorisce crampi e strappi, è bene aggiungere un cucchiaio d’erba d’orzo in polvere a una spremuta d’arancia e berla una volta al dì.

Alle signore in menopausa che devono ativarsi nella prevenzione dell'osteoporosi è consigliabile fare cicli di un mese, da ripetere 4-5 volte l’anno: bere ogni giorno un bicchiere di latte di mandorle con un cucchiaio di erba d’orzo. Se gli esami rivelano che l’osteoporosi è già presente, aggiungere  alla bevanda una capsula di equiseto, rimineralizzante.

martedì 26 gennaio 2016

L'Agnocasto per regolarizzare il ciclo

E' un arbusto dai fiori violacei, ed era già noto nell’antica Grecia perchè le donne lo usavano per tenere a bada gli eccessivi stimoli sessuali, anche nel Medioevo, quando i monaci erano soliti metterne i boccioli nelle vesti per frenare la libido. Del resto il altino non si smentisce mai, infatti il suo nome, “agnus castus”, sta a indicare la qualità anafrodisiaca della pianta e le sue proprietà progestiniche. Nei suoi frutti, piccoli e allungati sono presenti le componenti (tra cui flavonoidi e glucosidi) in grado di agire sull’ipofisi e contrastare i sintomi debilitanti del periodo premestruale. Grazie alla sua azione antispasmodica, l’agnocasto ha la capacità di lenire crampi e tensione mammaria, di placare l’eventuale tachicardia e di attenuare gli stati di stress intenso che si riverberano a livello delle ovaie, causa questi ultimi d’irregolarità del ciclo mestruale, sia incaso di  assenza dello stesso o in caso di emorragie troppo abbondanti.


Facciamo il punto della situazione:  affaticamento lavorativo, tensioni familiari o la semplice interruzione del contraccettivo orale possono portare all'amenorrea (riduzione o scomparsa del ciclo mestruale) o di cicli ravvicinati; in questi casi l’agnocasto bilancia il sistema ormonale perchè regolarizza l’ovulazione, riduce in tal modo i cicli lunghi e allunga i brevi. E bene dunque assumerne l’estratto secco in compresse da 100 mg 2 volte al giorno per 12 settimane. Inoltre è buona norma associare all’agnocasto la salvia sclarea, nota fin dall’antichità per la cura dei malesseri femminili di origine nervosa: ottima nei bagni serali, diluire 8 gocce in acqua calda insieme a 10 gocce di tintura di agnocasto, e restare in immersione 15 minuti, soprattutto nei giorni prima del ciclo.

L'agnocasto è un buon complemento anche in fase di pre-menopausa, quando l’irregolarità del ciclo è spesso accompagnata da irritabilità, con conseguente rallentamento del metabolismo, stanchezza e talvolta una leggera forma di depressione. Le proprietà antiestrogeniche dell’agnocasto mitigano vissuti ansiosi, sbalzi di umore e vertigini tipici del climaterio. Assumere 30-40 gocce di tintura madre, due volte al giorno e lontano dai pasti per cicli di 2 mesi, interrompete 20 giorni e poi ripetere la cura.

E quando poi arrivano le noiose  “caldane” e la costellazione dei sintomi circolatori tipici della menopausa, come gambe pesanti, ritenzione, palpitazioni e aritmie,  è bene fare un trattamento mirato da ripetere anche quattro volte l’anno. Assumere 30 gocce di tintura madre di agnocasto sciolte in mezzo bicchiere d’acqua 2 volte al dì e associare una perla di olio di enotera, ottimo riequilibratore ormonale.

giovedì 17 dicembre 2015

Salvia, olio essenziale

Nome botanico: var. Salvia officinalis, var. Salvia sclarea
Famiglia: Labiate
Provenienza: Europa meridionale
Estrazione: dalle foglie e dalle sommità fiorite
Profumo: dolce, erbaceo, aromatico
Azione energetica: yin-yang
Pianeta governatore: Giove, Luna
Proprietà: tonica, stimolante, antidepressiva, antisettica, antisudorale, deodorante, depurativa, diuretica, antispastica, astringente, digestiva, stimola e regola le mestruazioni, afrodisiaca
Principali indicazioni: depressione, tensione nervosa, stress, frigidità, impotenza, stanchezza, disturbi mestruali, sindrome premestruale, menopausa, riattivazione della circolazione, bronchite, digestione lenta, ipersudorazione, stomatiti, afte, cura della pelle grassa, caduta dei capelli, disinfezione di ferite, ulcere
Precauzioni: non usare in gravidanza. L'essenziale di salvia officinale contiene un principio tossico, per cui è preferibile per l'aromaterapia l'essenza di salvia sclarea


Il re dell'Olimpo greco-latino, Zeus- Giove, secondo la mitologia fu allattato da una capra accanto ad un cespuglio di salvia, il cui profumo avrebbe conferito al latte un potere divino. L'Erba di Giove è stata sempre considerata dotata di straordinari poteri: il nome deriva da latino salvus, cioè intatto, sano, in buono stato. Nell'antica Roma la dea Salus era colei che assicurava la salute, non solo a livello individuale ma anche collettivo, nel senso anche di benessere e felicità dello stato.

La salvia, come pianta di Giove, al vertice della gerarchia degli dei, a livello del microcosmo uomo è capace di agire sull'ipotalamo, quella sorta di "centralino" situato nel sistema nervoso, deputato alla regolazione di tute le funzioni vitali: salvia sanatrix, veniva chiamata dai medici della Scuola Salernitana. Oltre che a Giove, la salvia è legata anche alla Luna. E' infatti un pianta dalle virtù femminili con una connotazione di forza e di attività. La salvia infatti contiene sostanze ad azione ormonosimile, che si sono dimostrate utili in parecchie patologie dell'apparato ginecologico, quali disfunzioni ovariche, disturbi della menopausa, infezioni vaginali, sindrome premestruale, amenorrea, irregolarità mestruali, sterilità. E' una pianta dotata di attività maturante, estrogenica.

Le sue foglie color argento contengono sostanze in grado di regolarizzare i processi della sfera genitale femminile. Dietro l'argentea salvia possiamo quindi riconoscere l'attività delle forze lunari che la compenetrano fortemente: la Luna, nel nostro cielo interno fatto di organi e di funzioni, è la governatrice principale della salute delle funzioni femminili. Attraverso una tisana o una tintura di salvia, possiamo portare nel nostro organismo quelle forze cosmiche specifiche che esprimono lo stesso tipo di energia di organi o funzioni corrispondenti nel corpo.

L'olio essenziale, rispetto alle altre preparazioni ottenibili dalla pianta, concentra le sue qualità più eteriche: è quindi preferibile utilizzare la tintura o l'estratto per agire a livello organico, riservando l'essenza per esercitare un'influenza su un piano più sottile, e cioè per quanto riguarda la componente psicosomatica dei disturbi sopramenzionati. Anche il sistema nervoso è una funzione lunare: sappiamo che la luna piena influenza negativamente le persone che soffrono di disturbi psichici. La salvia eserciterà un benefico influsso in caso di nervosismo, lunaticità, stress, in particolare legati alla sfera riproduttiva, quali sterilità da stress. Disturbi dell'umore in fase premestruale, mestruale e in menopausa.

In tutti questi casi l'essenza di salvia aiuta a restituire il calore delle virtù femminili. C'è un detto popolare che dice: "La moglie in casa comanda quando la salvia cresce rigogliosa in giardino". A livello generale poche gocce di salvia nell'acqua del  bagno donano una piacevole sensazione di benessere e di rilassamento e prevengono l'eccessiva sudorazione; in caso di ipersudorazione alle mani e ai piedi è indicata anche per maniluvi e pediluvi. Per vaporizzazioni è utile in caso di asma o bronchite per la sua azione antispastica. Aggiunta all'olio da massaggio aiuta ad attivare la circolazione, a rilassare i muscoli, a eliminare le tossine e la ritenzione di liquidi. Per sciacqui, diluita in un bicchiere d'acqua, sfiamma e disinfetta in caso di afte boccali o gengiviti. Per frizioni stimola la crescita dei capelli e tonifica il cuoio capelluto.

lunedì 14 settembre 2015

Settembre fiacco? Si riparte con il Ginseng

Chi non conosce il Ginseng? Ebbene, molto usato nella medicina cinese, questa portentosa radice custodisce moltissimi principi attivi, ma due in particolare ci interessano: i ginsenosidi e i polifenoli. Entrambi hanno un ruolo importante per il nostro organismo, poichè sono un valido aiuto in caso di affaticamento sia fisico che psichico. Quindi, dopo l'estate e dopo le ferie, per ripartire alla grande, il ginseng rappresenta un ottimo aiuto per tutto il nostro corpo: migliora la salute generale, frena la stanchezza, e dona energia e resistenza. Ma non è tutto, stimola la mente, la concentrazione e la memoria.


Siamo in Settembre, periodo in cui il tempo cambia, arriva il fresco e anche le prime piogge e dopo il caldo estivo ne siamo refrigerati, ma attenzione, è questo il periodo in cui possiamo cadere vittime dei primi mal di gola e dei raffreddori: ecco che il ginseng ci difende dai primi virus, perchè stimola le difese immunitarie aiutandoci ad affrontare l'autunno. Questa preziosa radice inoltre, per il suo contenuto di fitoestrogeni è un ottimo alleato contro i disturbi della menopausa.

Ma perchè fa bene proprio a tutto? Perchè il suo estratto è in grado di aumentare i livelli di acetilcolina, che a sua volta  migliora il rendimento intellettuale. Inoltre, è un “vaccino” naturale: rafforza gli anticorpi e li aiuta a reagire subito a infiammazioni, infezioni e contagi.

Quanto e come prenderlo? Meglio andare sul sicuro e acquistare l'estratto secco in erboristeria o in farmacia e assumerlo per un mese (0,25-2 g al giorno). Vi sono anche i preparati fluidi o il prodotto liofilizzato. Basta una dose al dì la mattina prima di colazione, con acqua.


venerdì 15 maggio 2015

Usi e proprietà del Fieno Greco

Dal nome non sempre si evince il luogo di appartenenza, perchè infatti il fieno greco non è originario della Gcia, ma dell'Asia. Piuttosto dovrebbe farci riflettere il suo nome botanico Trigonella foenum graecum. Trigonella appunto in greco riporta alla forma dei semi, che hanno tre lati. Il fieno greco è particolarmente apprezzato per le sue proprietà medicinali e nutrizionali.

Ben lo conoscevano gli antichi, infatti Egizi, Romani, Greci ne sfruttavano le qualità nutrizionali, in quanto ha proprietà toniche, ricostituenti e rinvigorenti. Gli sportivi lo conoscono bene poichè aiuta ad accumulare proteine nei muscoli, contribuendo all’aumento del volume della massa muscolare e della relativa potenza. Stimola l’appetito perché le sue sostanze vanno ad agire direttamente sull’area del cervello che controlla la sensazione della fame.Contiene vitamine A, B e C, proteine, fibre, ferro e calcio.

Tra l'altro è contribuisce anche in certi disturbi femminili, è infatti antianemico, quindi fa benissimo per  l’anemia della donna in gravidanza, e per le donne che hanno appena partorito perché stimola la produzione del latte. Regolarizza le mestruazioni, allevia i dolori mestruali, nella menopausa allevia le vampate di calore e contrasta l’osteoporosi.

Una delle caratteristiche che però andrebbe da tutti tenuta in somma considerazione è la capacità di normalizzare il livello di zucchero nel sangue e quindi è di aiuto nei casi di diabete,  abbassa il livello di trigliceridi e il livello del colesterolo LDL aumentando il livello del colesterolo HDL. Protegge l’intestino dalle ulcere. Non tutti sanno che il fieno greco ha effetti ipoglicemizzanti e può avere controindicazioni per soggetti diabetici che utilizzano l’insulina. Bisogna comunque tenere presente che il suo elevato apporto calorico potrebbe portare ad indesiderati aumenti di peso. Perciò la sua assunzione, va sempre  combinata con una costante attività fisica.

Per ciò che concerne il dosaggio: se in capsule 3-4  al giorno un po’ prima dei pasti,  se in estratto fluido si possono assumere 70-100 gocce al giorno. Il fieno greco si trova anche in semi oppure in polvere.  Con i semi di fieno greco si possono preparare decotti e infusi. Per preparare un decotto al fieno greco occorrono:  1 l di acqua,   2 o 3 cucchiai di semi di fieno greco. Versate l’acqua in un recipiente metallico e aggiungete i semi, fate bollire per almeno 15 minuti, poi spegnete, filtrate, lasciate intiepidire e bevete, dolcificando a piacere.

Per esaltare le caratteristiche depurative del decotto è opportuno berlo al mattino. Avendo un sapore e un odore molto intensi, chi lo assume può riscontrare la presenza del suo odore nel sudore e talvolta anche nelle urine.


sabato 16 agosto 2014

Manopausa e oli essenziali | Salute

MENOPAUSA

Inalazione secca e diffusione ambientale: Achillea, Anice, Cipresso, Finocchio dolce, Geranio, Pino cembro, Pino silvestre, Salvia, Salvia sclarea, Sandalo, Vetiver. Scegliere almeno 2 oli diversi e utilizzarli sia separata mente sia in miscela: ricorrere alle essenze i.cui profili si addicono maggiormente al soggetto da trattare. Provare anche una di queste formulazioni in inalazione secca e diffusione ambientale (uguale quantità di ciascuna essenza): Anice, Cipresso, Salvia; oppure Finocchio dolce, Salvia sdarea, Vetiver.

Massaggio e bagno: Anice, Finocchio dolce, Geranio, Pino cembro, Pino silvestre, Salvia, Salvia
sclarea. Sandalo, Vetiver. Provare anche la miscela seguente: in 50 mi di olio vettore o di crema base
neutra stemperare 5 gocce di Finocchio dolce, 8 di Salvia, 3 di Sandalo, 5 di Vetiver.

Pediluvio e maniluvio: utilizzare preferibilmente un bicchiere di aceto di mele per emulsionare uno
o più oli (aggiungere al bicchiere circa 20 gocce di essenza in totale), quindi versare la miscela in una
bacinella di acqua calda. Gli oli più consigliati sono quelli citati sopra per il massaggio e il bagno.
Provare anche la miscela seguente: nel bicchiere di aceto di mele stemperare 6 gocce di Geranio, 8
di Salvia e 6 di Vetiver .

Uso interno: Achillea, Bergamotto, Cipresso, Finocchio dolce, Pino silvestre, Salvia, Salvia sdarea.
Vetiver.

sabato 25 gennaio 2014

Oggi nella mia rubrica: erbe in tintura, infuso, oli essenziali, Trifoglio rosso

Il Trifoglio rosso delizia i nostri occhi con fiori dal vermiglio colore, come pannocchie che dondolano il  loro capo al vento gentile.
TRIFOGLIO ROSSO
Se ne usano le parti aeree. Gli isoflavoni del trifoglio, a differenza degli estrogeni di sintesi, presentano nella loro componente aglicolica un affetto agonista/antagonista sui recettori per gli estrogeni e consentono un intervento senza rischi di effetti collaterali per i disturbi della menopausa, ma anche per la prevenzione di certe forme tumorali. Assumere 40-60 mg di estratto una volta al giorno per 12 settimane.
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