Simply

Visualizzazione post con etichetta erica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta erica. Mostra tutti i post

domenica 28 giugno 2015

Calluna vulgaris o Heather, il fiore di Bach per egocentrici ed ipocondriaci

I nomi inglesi dei fiori di Bach non sono molto belli, io preferisco di granlunga quelli latini, ma è pur vero che in questo modo si identificano meglio. Così è per Heather o Calluna Vulgaris/Erica, fa parte della famiglia delle Ericacee ed è comune in Europa e Sud Africa. E' un piccolo arbusto ed i suoi fiori sono di colore lilla, violaceo, decorativa e selvaggiamente bella. Questo fiore è carattersitico delle personalità  richiestive, bisognose di attenzione ed affetto, sono sempre al centro dell’attenzione attraverso una predominante loquacità si mettono in mostra.


Il dott. Edward Bach le definisce in questo modo: “… coloro che sono sempre alla ricerca di qualcuno che possa far loro compagnia, perché hanno bisogno di parlare delle proprie cose con gli altri, qualunque possa essere l’argomento… ” per questo temono la solitudine, che è provocata poi dal continuo allontanamento degli altri. Si preoccupano dei problemi esterni,  di quelli quotidiani, lo fanno sempre con ottime intenzioni, amano prendersi cura delle persone in difficoltà, ma nel cercare di fare tutto ciò rischiano di essere aggressive e predominanti e di non aiutare poi concretamente chi ha realmente necessità.

Talvolta  reagiscono con la rabbia se si rifiuta il loro aiuto o consiglio, pertanto scovano tutti i mezzi che hanno a disposizione affinché l'altro si possa convincere e spronare che sia giusto il loro suggerimento. La tendenza caratteriale è che vorrebbero che la gente dipendesse sempre da loro, sperimentando piacere nel sentire che sono utili e di aiuto nelle avversità altrui. Il beneficio che emerge dall'assunzione di questo rimedio  è che gli interlocutori degli Heather non vengono più assorbiti dalla loro vitalità eccessiva, ma si sentono compresi e realmente aiutati, poiché la trasformazione con questo fiore porta a prendere in considerazione i problemi del prossimo, senza sfociare in monologhi continui, dunque questi caratteri riescono a divenire empatici e generosi.

 • Emozioni iniziali-inibite (prima di prendere il fiore): Il dott. Edward Bach descrive anche l’uso di Heather così: “… quando qualcosa dentro di noi, una malattia per esempio, si focalizza la nostra attenzione, è molto utile l’uso di Heather, perché oltre a non sentirci bene, può darsi che non vogliamo sentirci bene e ciò che vogliamo è pensare al nostro io ed a quanto “sto soffrendo”, Heather è indicato per sradicare quell’io…”. Egocentrismo, eccessiva concentrazione su se stessi e logorrea.
 • Emozioni evolutive-sciolte (dopo aver assunto il fiore): Empatia, altruismo, generosità con comprensione e capacità di ascoltare l’altro.

E' dunque il rimedio adatto per coloro che si fanno talmente prendere da loro stesse, da non essere più in grado di creare una vera comunicazione con l’esterno ed il prossimo. Sono persone sanguigne, vigorose, piene di energia. Vivono in uno stato iper-eccitato ansioso per il benessere degli amici e parenti che disperatamente provano con violenza a correggerli e a portarli su una loro strada. Di conseguenza, le persone Heather, soffrono di problemi di cuore, palpitazioni, mal di testa lancinanti, isterie, crisi d’asma, indigestioni, causate sempre da un'ansia emotiva, in verità non presentano patologie gravi, bensì hanno malattie leggere costantemente nella quotidianità per tutta la vita, perciò si notano in loro innumerevoli fastidi e disturbi che le fanno vivere male. Fiore prezioso per coloro che si sentono egocentrici e ipocondriaci, che hanno desiderio di ascoltare di più il prossimo, che hanno tanto fiducia in sé e che si sentono competenti da non dubitare mai delle proprie capacità di consigliare o dare supporto.



martedì 18 marzo 2014

IL CIELO HA CAMBIATO COLORE


Il cielo ha cambiato colore, l'ho visto stamattina, mentre con passo ancora incerto mi avviavo per la consueta passeggiata terapeutica. Ne ho avvertito l'odore, portato da una brezzettina che disegnava crespe trine sulla superficie del mare. Forse sta arrivando davvero la Primavera, foriera, nel mio immaginario, di cambiamenti. Già, essa è per me come un vascello antico di mercanti, che arriva da terre lontane con un carico tutto da scoprire. Blu cobalto il mare, azzurro chiaro il cielo, bel contrasto; e poi il sole, grande, come una gigantesca lumìa, percorreva il suo cammino infinito e sempre uguale.
L'aria aveva il gusto di erica e anemoni, speziata di iodio e verde, con un lontano e pur presente aroma di caffè. Un piccolo peschereccio solcava solitario il mare, inseguito da un dissidente gruppetto di gabbiani  forse in cerca di un pescetto fresco.
Ho sorriso, convinta che la mia espressione fosse nascosta totalmente dagli occhiali da sole e del tutto disinteressata ai rari passanti impegnati in esercizi ginnici e ai patiti dell'abbronzatura, somiglianti ad iguane intente a crogiolarsi al sole.
Un gatto sornione mi ha socchiuso languido gli occhi, spanciandosi sul verde margine costeggiante il lungomare, dove una solitaria  panchina mia ha accolta. Ai miei piedi un letto di margheritine, microcosmo di una vita brulicante; un coleottero verdino si arrampicava su uno stelo, le provvide formiche in formazione compatta avevano formato un'autostrada a doppio senso di marcia, due cavolaie si inseguivano allegre, vita inconscia di se stessa in perfetta armonia con le vibrazioni della natura, solo io sembravo emanare tutt'altra musica, nota stonata in quell'armonia, nella quale è entrata una coccinella, nella sua vermiglia livrea rossa a puntini neri, e se ci sono le coccinelle forse arriva la primavera. Esse son messaggere di novità, come il vascello antico di mercanti,  arca di pensieri nuovi, in questo mirabile accenno di primavera.
Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.