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mercoledì 2 marzo 2016

Brevi cenni sul caffè verde

Il caffè verde non è altro che il chicco di caffè non sottoposto a tostatura, ecco perchè il chicco è verde. Non essendo tostato, il chicco mantiene intatte tutte le sostanze che con la tostatura si disperdono e grazie ad esse il caffè verde  offre una vasta gamma di benefici per la salute, fra cui quello di essere un naturale aiuto nella perdita di peso. Il caffè verde contiene acido clorogenico, una sostanza antiossidante che si rompe quando i chicchi di caffè vengono cotti, rilasciando un sapore leggermente amarognolo. Nella medicina alternativa, il caffè verde è consigliato per molti problemi salutari, fra cui il tumore del colon-retto, diabete, malattie cardiache, pressione alta, obesità e Morbo di Parkinson.


PERDITA DI PESO: l' estratto di caffè verde può essere utile per coloro che cercano di perdere peso, perché pare essere in grado di ridurre l'assorbimento di grassi aiutando così a dimagrire. Tutto ciò grazie alle metilxantine, molecole che liberano le cellule che contengono i lipidi, bruciando letteralmente i grassi in eccesso. Ovviamente è bene mantenere un regime alimentare corretto, coadiuvato anche da movimento. Inoltre è consigliabile bere almeno 2 litri di acqua al giorno.

COME ASSUMERE IL CAFFE' VERDE: il caffè verde, si trova sotto varie forme, in capsule, in bustine da infuso o in polvere. Per un aiuto alla perdita di peso si dovrebbe assumere un bicchiere prima di ogni pasto principale, quindi almeno tre volte al giorno. Ovviamente non trascurate una buona attività fisica, e aggiungete una dieta sana ed equilibrata per ottenere degli ottimi risultati.

EFFETTI COLLATERALI: a lungo termine il consumo di caffè verde può aumentare i livelli di omocisteina, creando così dei problemi ai vasi sanguigni. Inoltre, il caffè verde può interferire con il controllo di zucchero nel sangue. Alla luce di queste preoccupazioni per la salute, è importante consultare un medico prima della sua assunzione.

venerdì 3 luglio 2015

Acido clorogenico: vantaggi e svantaggi

L'argomento acido clorogenico è stato ampiamente trattato, e sicuramente ne avrete già sentito parlare dato che è diventato famoso quale prodotto per dimagrire. Ma precisamente, alla domanda cos'è l'acido clorogenico, voi sapreste rispondere? 

Dunque l'acido clorogenico è una sostanza naturale presente in molti vegetali e anche nel caffè. Chimicamente viene definito un estere, ovvero il risultato di una reazione chimica che avviene fra un alcol o un fenolo con l'acido carbossilico. Più specificamente l'acido clorogenico è l'estere risultante dalla combinazione dell’acido caffeico con l’acido (L)-chinico, o quinico. Esso è presente in grandi quantità nel caffè verde.

Ma quali i suoi effetti? Questo estere metterebbe in moto un meccanismo inibitore dell’enzima glucosio-6-fosfatasi (G6P), ovvero i parole povere sarebbe in grado di ridurre la quantità di glucosio prodotto dal corpo. Inoltre sarebbe anche  inibitore dell’enzima alfa-glucosidasi, che interviene nell’assorbimento corporeo dei carboidrati. Detto questo la sua azione porterebbe a una diminuzione del contenuto corporeo di lipidi.

La comunità scientifica però in merito alle tanto decantate proprietà dimagranti dell'acido clorogenico è scettica. Uno studio in particolare, condotto dalla Western Australia University, ha affermato l’infondatezza dell’azione dimagrante dell’acido clorogenico. Lo studio ha infatti preso in esame due gruppi di animali, che hanno seguito la stessa dieta, ma non è emersa differenza alcuna nell'accumulo di grassi tra gli animali a cui era stato somministrato acido clorogenico e quelli che non l’avevano assunto.

Dove trovare l'acido clorogenico? I vegetali che ne contengono la maggior quantità sono caffè (non tostato), tè, semi di girasole, mirtilli, ma anche  il prezzemolo cinese, le patate, i pomodori, le mele, le pere e le melanzane .

I suoi effetti si esplicano principalmente sul fegato, poichè l’acido clorogenico, ha un effetto colagogo,  cioè fluidifica la bile favorendone e accelerandone il deflusso dal fegato verso l’intestino. La bile, come sappiamo, nel corso del processo digestivo, una volta giunta nell’intestino, si mescola al cibo in fase di digestione e solubilizza i grassi. Ma nonostante l’azione colagoga, la ricerca effettuata dalla Western Australia University ha scoperto che un’assunzione prolungata di acido clorogenico favorisce l’accumulo di grassi nel fegato, portando alla steatosi epatica.

Ciò però non significa che l'acido clorogenico non sia benefico per il nostro organismo, anzi, i suoi effetti sono molteplici. Studi epidemiologici, hanno associato il consumo di caffè a un diminuito rischio di cancro. Il caffè, consumato quotidianamente in dosi elevate, sembra avere un forte effetto protettivo contro i tumori del tratto digestivo, anche impedendo o rallentando la diffusione di metastasi.

È stato dimostrato l’effetto protettivo del caffè nei casi di declino cognitivo negli anziani. In uno studio condotto su quasi 700 persone con un’età media di 75 anni colpite da declino cognitivo è stato osservato che, con un consumo di almeno 3 tazze di caffè al giorno, il declino si è dimostrato inferiore di 4,3 volte rispetto a quello patito dai non consumatori di caffè.

Se non si è già diabetici, si può essere in grado di ridurre il rischio di ben il 67,% bevendo grandi quantità di caffè. A questo proposito, un grande studio americano combinato su più di 450.000 persone ha dimostrato che ogni tazza di caffè giornaliero riduce il rischio di diabete del 7%


mercoledì 17 giugno 2015

La Bardana, tra cucina ed erboristeria

Arctium significa "peloso come un orso" ; lappa era il nome scelto da Virgilio per le piante con frutti che si attaccano ai vestiti. La bardana, pianta medicinale usata da secoli, deve il nome scientifico a due sue caratteristiche. 

Quando la pianta ha passato il primo inverno stendendo le sue larghe foglie biancastre e coperte di peli sul terreno e arriva la primavera, innalza un grande fusto peloso (da qui la similitudine con l'orso) con un' impalcatura, quasi da albero, che porta in cima alle ramificazioni tanti pennellini purpurei avvolti in una pallottola con gli uncini ripiegati e appiccicosi. La pianta li ha creati per provvedere alla disseminazione ed attaccarli al vello delle pecore, al mantello del pastore, al pelo dei cani, ai nostri vestiti. Gli uncini, dopo un po' che sono staccati dalle piante, perdono la tensione e cadono facendo fuoriuscire dall'involucro i semi da cui nasceranno nuove piante.


Caratteristiche e proprietà
La bardana è una pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Asteracee (ex Composite). Il fusto compare al secondo anno ed è molto ramificato e peloso, alto sinoo a 2 m. Le foglie sono molto grandi e morbide, di forma triangolare, con base cuoriforme e punta tonda, margine ondulato, pelose nella parte inferiore, quasi bianca; il gambo è lungo,e carnoso, mentre ne sono quasi prive le foglie del fusto, notevolmente più piccole. L'infiorescenza, con il calice munito di punte a uncino, è formata da fiori tubolari di colore rosso-violaceo ed è costituita da grappoli al termine delle ramificazioni del fusto. Il frutto culmina con un'appendice piumosa. Cresce dal mare alla montagna, sino a 1000 m circa nei terreni incolti vicino agli abitati, in zone soleggiate. Fiorisce dalla primavera alla tarda estate e ne vengomo usate le foglie e la radice principale, che si fa essiccare al sole oppure in forno, dopo averla ripulita, liberata da fili e piccole radici, lavata ed asciugata. Sono stati studiati i componenti delle radici, dal momento che la parte aerea li contiene in quantità ridotta. Si tratta di mucillagini, acido clorogenìco e caffeico, arctiina (agisce sulla cistifellea e favorisce la disintossìcazione dell' organismo) e inulina. Possiede proprietà depurative, diuretiche, ipocolesterolemizzanti e coadiuvanti nella cura dell'acne e del diabete.

Utilizzo
I gambi delle foglie più succose e grosse vengono decorticati e usati come asparagi; le foglie più giovani nelle minestre e nelle preparazioni cotte. Le foglie più tenere vengono tagliuzzate nell' insalata o aggiunte alle minestre a fine cottura. La radice principale viene lessata e usata come contorno. Numerosi gli impieghi nella medicina popolare . Contro i dolori acuti delle articolazioni colpite da artrite,giovano i cataplasmi ottenuti con foglie fresche di bardana pestate e applicate sulla parte dolente mediante una garza. Contro la caduta dei capelli è molto efficace un decotto ottenuto con 10 g di radice di bardana tagliata a pezzetti piccolissimi e cottc in poca acqua. Quando la radice è sufficientemente ammorbidita, la si schiaccia per ndurla in poltiglia con la quale si strofina una volta al giorno il cuoio capelluto. Infuso diuretico: 30 g di radice di bardana in 3 tazze d'acqua bollente. Lasciare in infusione per mezz' ora, colare e bere due volte nella giornata. Cataplasma contro la foruncolosi: in una tazza, d'acqua far bollire una cucchiaiata di radice di bardana tritata. Quando l'acqua è evaporata, stendere il cataplasma sulla parte malata. Tisana contro l'eruzione cutanea dovuta alla rosolia: 25 g di foglie. di bardana in 2,5 dl d'acqua. Zuccherare poco e somministrare ai bambini ammalati, a cucchiai ogni 5 minuti. .Essendo un cicatrizzante, la foglia fresca di bardana, preventivamente lavata e asciugata, quindi pestata e applicata come un cataplasma, guarisce piaghe e ulcere.

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