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venerdì 13 maggio 2016

Prelibato Alimento: la farina di carrube

Prelibato Alimento: la farina di carrube, che molti associano ai cavalli, ma che invece si rivela essere ricca proprietà benefiche e molto nutriente. Scopriamola insieme.


Il mio cavallo era goloso di carrube e siccome a lui piacevano tanto, le mangiavo anche io, le sgranocchiavamo insieme, e mentre alcuni dei miei colleghi sportivi ridacchiavano un poco inorriditi, io mi godevo il delicato sapore di cioccolato delle carrube. Le carrube sono il frutto dell'albero di carrubo, che tra l'altro è molto diffuso in Italia e sono simili a baccelli, all'interno dei quali si trovano i semi da cui si ricava l'omonima farina, ottima per l'alimentazione umana. 


Contiene pochi grassi ma è ricca di zuccheri naturali e di carboidrati. Viene spesso impiegata in sostituzione del cacao, ma a differenza di quest'ultimo, non contiene caffeina ed è adatta per coloro che non possono assumere eccitanti e che sono attenti ad un regime alimentare sano e bilanciato.

E' inoltre ricca di sali minerali, come il calcio e il ferro ed è un’importante fonte di fibre. Con essa si possono preparare dolci, biscotti e preparati da forno fino alla creazione di paste fresche. Negli impasti infatti sostituisce egregiamente le farine tradizionali sia per sostituire lo zucchero, dato che il suo sapore è molto dolce e particolare.

Se volete iniziare a usare la farina di carrube potete trovare infinite ricette sul web, ma dovete fare attenzione al dosaggio, poichè quella di carrube è una farina molto saporita. Sappiate che in Sicilia la farina di carrube viene usata per preparare la pasta fatta in casa che ha un gusto davvero particolare, e si accompagna molto bene con condimenti a base di versura o anche solo con olio di oliva.

Ma non è finita qui, perchè questa speciale farina può essre usata anche per la preparazione di bevande calde, sia quale sotituto dello zucchero che come alternativa al caffè e al cacao. Grazie alla sua leggerezza e alla totale assenza di caffeina, la farina di carrube è senza dubbio una valida alternativa per chi non può assumere bevande eccitanti o per chi semplicemente desidera variare la propria alimentazione introducendo un prodotto ricco di proprietà nutrizionali e salutari.




venerdì 4 marzo 2016

Colazione al bar: come farla per salvaguardare la linea

Che sia per mancanza di tempo o per pigrizia, sono molte le persone che fanno colazione al bar, ed è, diciamocelo pure, un momento di vera e propria golosità, e anche di relax prima di intraprendere la propria attività lavorativa. E va bene, ma attenzione, di solito la colazione al bar coincide con un pieno di zuccheri, grassi e calorie che, alla lunga, può rivelarsi dannoso per linea. Quindi è necessario analizzare prima quali sono i nutrienti che si consumano al bancone del bar, identificando le combinazioni e gli abbinamenti rischiosi o dannosi e cercare invece di tagliare le calorie e vivere felici.

Cominciamo dalle bevande:  al caffè (normale, d'orzo), al o alla cioccolata calda abbinate una spremuta preparata al momento, magari mescolando agrumi diversi; infatti la frutta apporta vitamine, fibre e minerali altamente drenanti e, in più, riduce i livelli d’acidità nell’organismo, spesso fatti aumentare dal caffè. Attenzione al caffè al ginseng, il rischio è che sia preparato con miscele già zuccherate: quindi, meglio non aggiungere dolcificanti e abbinarlo sempre alla spremuta, a un cornetto integrale e a 2-3 mandorle o una noce.

Latte: sia per il cappuccino che il marocchino (circa 130- 150 kcal) è quasi sempre intero, ma il vero problema è rappresentato dalla schiuma, divina, ma che fa dilatare lo stomaco. La schiumetta ottenuta col getto di vapore a 120° C porta alla formazione di paracaseinato di calcio, una struttura scindibile con difficoltà da parte degli enzimi digestivi. Attenzione anche al caffè macchiato col latte freddo: l’abbinata di temperature differenti può essere responsabile di acidità e gonfiori. Meglio il latte caldo!

Cercate di sostituire lo zucchero con un dolcificante come la stevia oppure rinunciate a dolcificare il cappuccino che già contiene lattosio (lo zucchero del latte). Così facendo, si riduce il livello di glicemia con vantaggio per la salute e riduzione della tendenza all’accumulo di tessuto adiposo. Per ogni cucchiaino di zucchero risparmiato al giorno si ha uno smaltimento settimanale di 20 g di tessuto adiposo e quindi di un chilo ogni anno. Volendo mantenere la quantità calorica e migliorare la qualità nutrizionale è bene sostituire il cucchiaino di zucchero con frutta secca oleosa (ad esempio una noce o 2-3 mandorle), che possiamo portarci da casa in una piccola scatoletta. I grassi buoni contenuti nei semi oleosi aiutano a scongiurare i picchi glicemici e in più aumentano l’effetto saziante dell’intera colazione, placando il desiderio di cibi dolci. In alternativa, è possibile portare con noi al bar una barretta di muesli con frutta disidratata, soia, semi oleosi e cereali integrali, da gustare in sostituzione della brioche: in questo modo si amplifica l’introito di fibre, preziose per conservare l’intestino attivo e riempire lo stomaco.

giovedì 11 febbraio 2016

Alimentazione errata e abuso di farmaci peggiorano la situazione delle intolleranze alimentari nei bambini

Importante per la costruzione della barriera filtrante intestinale e, quindi, per la protezione dallo sviluppo di intolleranze alimentari, è il tipo di alimentazione che viene seguita dallo svezzamento in poi. L'introduzione del latte vaccino (sia come tale, sia sottoforma di formaggi, yogurt ecc.) peggiora la permeabilità dell'intestino.

La caseina, infatti, di cui il latte vaccino è ricchissimo, è di difficile digestione per l'intestino umano ed ha la tendenza ad incollarsi alla mucosa intestinale, causandone l'infiammazione ad il peggioramento della permeabilità (intestino "colabrodo"); come se ciò non bastasse, gli stessi peptidi indigeriti di caseina, entrando nell'organismo attraverso l'intestino "colabrodo", si comportano da antigeni, innescando quel sovraccarico immunitario che è all'origine delle intolleranze alimentari e della predisposizione ad ammalarsi di tantissimi bambini.


L'assunzione di carne, altro alimento di cui si abusa, sin dall'inizio dello svezzamento, è anch'essa implicata nella formazione di intestino "colabrodo". I residui dell'alimentazione carnea favoriscono infatti la crescita della flora microbica putrefattiva che danneggia direttamente l'intestino, senza contare inoltre che, come accade per il latte, le macromolecole proteiche indigerite diventano esse stesse causa di intolleranze.

L'altro grande gruppo di alimenti, di cui purtroppo è ricca l'alimentazione dei nostri bambini, è quella degli zuccheri e dei carboidrati raffinati, a scapito invece di frutta, verdura e carboidrati integrali. Gli zuccheri favoriscono la crescita di microrganismi fermentativi, come la candida, tra i principali responsabili della formazione di intestino "colabrodo". A tutto ciò siaggiunge l'abuso di antibiotici cui sono esposti moltissimi bambini.

Gli antibiotici distruggono quelle poche colonie di lattobacilli e bifidobatteri che, nonostante l'allattamento artificiale e l'alimentazione errata, erano riuscite a popolare in modo benefico l'intestino. L'azione distruttiva degli antibiotici non lascia scampo: l'intestino diventa sempre più un "colabrodo" lasciando libero allo sviluppo di intolleranze alimentari.

venerdì 5 febbraio 2016

Lo straordinario miele di fiori rossi d'aloe

Ho scoperto il miele di fiori rossi d'aloe in una erboristeria quasi per caso, cercavo il succo non pastorizzato e che non fosse stato diluito con acqua, e parlando con la titolare ho scoperto una stupenda linea di integratori a base di aloe: L'Abruzzese. Questi laboratori lavorano l'aloe che viene coltivata con metodo rigorosamente biologico in terreni a cielo aperto in provincia di Catania (Sicilia). Questi terreni, situati in zona pre-vulcano sono molto ricchi di sostanze benefiche (vitamine, minerali, antiossidanti..) e ciò deriva dalla degradazione delle rocce vulcaniche.


I laboratori L'Abruzzese, producono anche il miele il quale non subisce nessun trattamento di pastorizzazione e raffinazione, al fine di non alterare i componenti biologici naturali. Il miele è il risultato della trasformazione che subisce il nettare durante il passaggio nella borsa melaria dell'ape. tale trasformazione, che per suo principale agente ha le secrezioni digestive, fa del nettare un miscuglio di zucchero invertito (destrosio e lelvulosio), di saccarosio e di sali minerali.

Il miele si raccoglie dopo la stagione della fioritura dell'Aloe Arborescens. Per estrarlo dai favi si tolgono gli opercoli che chiudono le celle e di dispongono i favi in uno smielatore, entro cui il miele fuoriesce per effetto della forza centrifuga. Una volta svuotati i favi vengono riportati nelle colonie di api, per essere riempiti del miele del nuovo raccolto.

Il miele di fiori rossi d'Aloe è un dono della natura che solo le api possono produrre. E' un alimento ricco di enzimi, sali minerali, vitamine e zuccheri semplici di pronta ed immediata assimilazione da parte dell'organismo umano. E' adatto a tutti, dai bambini agli anziani.

lunedì 1 febbraio 2016

Dimagrire con la cannella: l'insolito aiuto di una preziosa spezia

Si accumula grasso sulla pancia quando si non elaborano bene gli zuccheri ingeriti a causa di una dieta ricca di zuccheri semplici (zucchero, dolci o bevande zuccherate) oppure di cibi raffinati, come pane e pasta bianchi (senza fibre), e anche povera di verdure. Con una alimentazione di questo tipo, con il passare del tempo, si riduce la tolleranza agli zuccheri e ci si predispone al diabete e al sovrappeso, accumulando grasso soprattutto sull’addome, cosiderando anche anche che spesso la pigrizia ci fa fare vita sedentaria.


Secondo uno studio della University of South Carolina Beaufort, USA, si possono avere  benefici dalla cannella sulla gestione degli zuccheri nel sangue. E' stato preso un campione di 60 persone diabetiche suddivise in tre gruppi, il primo ha continuato con i farmaci, i lsecondo ha assunto come rimedio un placebo e il terzo ha preso dosi variabili di cannella (da 1 a 6 g al dì). I risultati hanno evidenziato nel terzo gruppo un miglioramento dei parametri della glicemia nel sangue, oltre che dei valori dei trigliceridi, dell’indice di massa corporea (IBM) e del peso. Strano ma vero, i risultati più evidenti sono stati ottenuti da chi ha usato la dose più bassa di spezia, ovvero un grammo. In conclusione, pare che la cannella svolga il ruolo di “sensibilizzatore” per l’insulina, cioè favorirebbe l’azione dell’ormone nelle cellule muscolari, adipose ed epatiche, facilitando quindi l’assorbimento di zuccheri nel sangue, riducendo di conseguenza il livello di glicemia, contrastando la formazione di grasso addominale e portando alla riduzione del peso corporeo, anche in chi di solito fatica a dimagrire.

CONSIGLIO: un infuso caldo di cannella prima dei pasti previene l’aumento del girovita. Si può berlo circa 10 minuti prima del pasto e lo si prepara con le apposite bustine, oppure con un paio di cucchiaini di cannella taglio tisana (in erboristeria) lasciandola in infusione per 5 minuti in una tazza di acqua calda. Se si usa la cannella in bustine, scegli un prodotto di buona qualità e rispettare le indicazioni riportate sulla confezione per la sua preparazione.

domenica 17 gennaio 2016

L'acqua, la soluzione migliore per l'idratazione dei bambini che fanno sport

Se ne potrebbe parlare all'infinito, ma tutti ormai abbiamo ben chiaro che l’idratazione è un aspetto fondamentale per il benessere del corpo specie se si tratta di bambini e anziani. Ma soprattutto per i bambini l'American Academy Pediatrics (AAP) dà alcuni consigli in merito all'idratazione di bambini ed adolescenti che praticano attività fisica.


I giovani atleti bevendo mota acqua prima, durante e dopo l'allenamento e mangiando cibi sani hanno tutti i nutrienti di cui hanno bisogno senza aggiunta d'altro.  Durante le partite e gli eventi competitivi, le bevande devono essere prontamente disponibili in ogni momento. Interruzioni di acqua regolari dovrebbero essere offerti ogni 20 minuti circa.

Le bevande sportive, o integratori di sali minerali contengono calorie e zuccheri in eccesso che possono aumentare il rischio di aumento di peso e carie. L'AAP raccomanda per i piccoli una diminuzione o eliminazione di questa tipologia di bevande.  E’ meglio per i bambini a bere acqua durante e dopo l'esercizio . Le bibite energetiche dovrebbero essere evitate e alcune, come la soda, non sono raccomandate per l’idratazione durante l’attività sportiva. Tali bevande spesso contengono caffeina, che dovrebbe essere limitate per i più piccoli.

domenica 3 gennaio 2016

Veloce e sana: come fare una colazione senza sprechi

Quasi tutti quando pensano alla colazione vanno con la mente al ghiotto cappuccino con brioche. In effetti il profumo delle brioches calde e la schiuma del cappuccino fanno venire l'acquolina in bocca.  Dal punto di vista della salute però l'apporto di nutrienti pende a favore dei grassi saturi, non vi sono le vitamine fondamentali, gli Omega 3 e gli Omega 6. L'abitudine di consumare alimenti molto dolci, come le brioche, a stomaco vuoto provoca l'innalzamento della glicemia, cioè il famigerato picco glicemico. Quest'ultimo non giova al nostro organismo nel lungo periodo, poichè affatica reni e fegato.


Ci vogliono alimenti a basso indice glicemico, come  yogurt, mele, noci,  più adatti quindi alla colazione. Se ben pensate, brioche e cappuccino di solito si consumano in piedi e  di corsa e questo non è un bene, poichè l'organismo che deve ancora risvegliarsi del tutto, così subisce un brusco risveglio. Va bene la fretta e la capisco, tutti andiamo di fretta, ma per consumare una colazione sana che apporti sazietà e giusto nutrimento basta poco:  spesso manca la voglia, altre volte le idee. Ebbene ora non avrete più scuse, eccone alcune:

1 Evitate solo zuccheri: gli zuccheri semplici come glucosio, alcuni tipi di fruttosio, vanno accompagnati da alimenti a basso indice glicemico. Lo yogurt con il miele è un esempio che ben chiarisce: oppure, pane con la pasta madre, burro e marmellata.
2 Abituatevi all'integrale: le fibre che troviamo nelle preparazioni integrali mantengono la flora intestinale sana, limitano il picco glicemico e aiutano l'intestino ad assimilare l'acqua.
3 Piano e seduti (prendetevi il vostro tempo): la calma e l'accurata masticazione aiutano la digestione e quindi il corretto espletarsi delle funzioni digestive.

Colazione classica: spalmate su una fetta di pane fato con la pasta madre della marmellata o del miele a vostro piacimento.  Potrete poi optare per una tazza di latte di riso con orzo,  una tazzina di caffè biologico allungato con acqua calda, o del tè.


Porridge: il porridge è un piatto tipico dei paesi nordeuropei, un misto di semi e cereale di avena da ammollare e cuocere nel latte (noi consigliamo quello vegetale) e che possiamo arricchire a piacimento: nei negozi di alimentazione biologica si trovano pronti i preparati che non occorre ammollare prima, pratici e di qualità. Dopo averlo cotto per qualche minuto nel latte, il porridge si arricchisce con frutta, mele, banane, pere a seconda della stagione, e semi oleosi come mandorle, nocciole o noci. Si può addolcire poi con un cucchiaino di miele biologico a piacimento.


Frutta e yogurt: uno yogurt classico o di soia, cui aggiungere frutta fresca, secca e un cucchiaino di miele per addolcire e come complemento  una tazza di latte di riso, thè verde o nero, nella quale potrete inzuppare del pane fatto con la pasta madre spalmato di marmellata.


Crema Budwig: conosciuta ormai da tutti, la crema Budwig fa parte del metodo Kousmine.  E' una colazione completa e nutriente. Ecco la ricetta:
- un cucchiaio e mezzo di semi di lino macinati al momento: al loro posto si possono utilizzare semi oleosi come le noci (5 o 6) che hanno un buon rapporto omega 3/omega 6.
- un cucchiaio di cereale bio integrale: avena, grano saraceno, orzo, riso.
- altri semi oleosi (nocciole, mandorle, noci, ecc.)
- mezzo limone, o il succo o il frutto a pezzi
- frutta fresca e secca :  100 gr di banana,  100 gr o più di frutta di stagione
- una manciatina di semi oleosi non tostati (noci, mandorle, nocciole, semi di girasole, ecc., tritati grossolanamente o come preferite)
- yogurt bio vaccino o di soia (125 gr.) o tofu (75 gr) o ricotta magra (100 gr)
Si frulla tutto insieme e si gusta!

domenica 29 novembre 2015

Pochi grammi di fibre per dimagrire

Chi consuma fibre dimagrisce più velocemente, sente meno il morso della fame e riesce a conservare il peso forma senza troppi sacrifici. Inoltre se si consumano cibi crudi, integrali, poco raffinati e quando possibile con la buccia, anche si ingrassa si riesce a tronare in forma più rapidamente.  Perchè?
Le  sostanze vegetali contengono fibre composte da una parte insolubile, che regola la peristalsi intestinale e ripulisce il colon in profondità e da una parte solubile che si mescola all’acqua e migliora il metabolismo dei grassi e degli zuccheri, evitando che l’organismo ne assimili in eccesso.


Le fibre pure, nel senso stretto del termine in natura non si trovano, esse sono solo insolubili o solo solubili: perciò le troveremo presenti nei cibi in percentuali diverse, per cui avremo cibi più insolubili (come la crusca) o più solubili (come le mele). Ricordate che chi soffre della sindrome del colon irritabile deve consumare in dosi ridotte le fibre insolubili.

A cosa sono utili? A metabolizzare meno zuccheri, poichè  quando vengono introdotte nell’organismo tramite l’alimentazione, le fibre si mescolano con acqua e succhi gastrici, aumentano il loro volume e formano un bolo alimentare che, espandendosi nello stomaco, favorisce il senso di sazietà. Dopo, il bolo di cibo scivola nell’intestino: il passaggio sulle pareti intestinali è molto veloce e questo riduce l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri. Ne consegue che se il corpo assorbe meno zuccheri, si riduce la risposta insulinica e si previene la tipica fame fuori pasto.

 E poi quando arrivano nel colon,  le fibre presenti nel bolo fermentano e producono metano, acqua, anidride carbonica e una serie di acidi organici, tra i quali spiccano l’acido propionico, che limita la produzione di grassi da parte del fegato; l’acido butirrico, che agisce come un probiotico e favorisce la crescita dei batteri buoni sulla mucosa intestinale, evitando ristagno di tossine e formazione di gas che favoriscono la stipsi e gonfiano la pancia.

Perciò nella nostra alimentazione le fibre dovrebbero essere costanemente presenti e dovremmo accompagnarle con tanti liquidi, circa  litro e mezzo di acqua al giorno, poichè in questo modo aumentano di volume e combattono il senso di fame, la stipsi e il sovrappeso. I nutrizionisti oggi consigliano di assumere 35 gr di fibre (solubili e insolubili)  ogni giorno, tanto basta per ottenere risultati soddisfacenti.

Orientatevi sempre su fibre scure e biologiche perchè in questo modo sarete sicuri di poter consumare alimenti crudi con la buccia ed essere meglio assimilati dalll'organismo. I cibi biologici integrali, in particolare i cereali, si riconoscono dal colore più scuro, dovuto alla presenza del tegumento e garanzia della mancata raffinazione.

martedì 3 novembre 2015

Bistorta, caratteristiche, proprietà e usi di una pianta dimenticata

Il nome polygonum deriva dal fatto che il fusto porta grossi e numerosi nodi; bistorta per via della struttura rivoltata su se stessa. Quest' erba, che in Italia è sempre stata conosciuta e apprezzata soprattutto dalle popolazioni alpine, nei paesi del nord-Europa gode da secoli di grande considerazione. Addirittura, nel 1971 , il giornale londinese Times indisse un concorso per il più buon pudding fatto con la bistorta, allo scopo di rinverdire le tradizioni di questo dolce e proporre nuove ricette, ottenendo un insperato e clamoroso successo.


Caratteristiche e proprietà


Si tratta di una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Poligonacee. Ha radice contorta e fusto semplice eretto e fogliato. Le foglie basali sono allungate e ovali con un lungo gambo spesso alato e mcrespato. La superficie inferiore è di colore azzurro chiaro. I fiori sono molto piccoli, di colore rosa viola-rosso e formano una densa spiga. Il frutto è nero e achenio cioè secco e con un solo seme. Si trova nei prati montani e pascoli umidi in suoli ricchi di nitrati, nei pressi delle torbiere e dei laghi alpini, sino ai 2000 m. Le foglie basali, che vanno sempre usate fresche, si raccolgono dalla tarda primavera fino all'inizio dell'autunno. La radice si raccoglie in autunno e si fa essiccare al sole, oppure in forno, dopo averla ripulita, liberata da fili e piccole radici: lavata ed asciugata. I componenti della bistorta sono tannini, acidi organici, zuccheri, composti organici e calcio. Ha proprietà astringenti, antinfiammatorie e cicatrizzanti.

Utilizzo

Le foglie basali della bistorta sono da sempre usate cotte come succedanee degli spinaci e quindi con tutti gli usi di questi ultimi. Nel consumo occorre tenere presente la sua proprietà astringente. Nella medicina popolare si usa soprattutto la radice. A questo proposito studi recenti affermano che i principi  attivi della bistorta sono chimicamente vicini a quelli della ratania, costosissima pianta esotica, di cui la nostra pianta dei prati alpini è un ottimo succedaneo. Andrebbe quindi valorizzata per la sua azione precisa e mirata ad impedire lo sviluppo dei batteri e come disinfettante del cavo orale.
Colluttorio contro le infiammazioni della bocca e delle gengive: 50gr di radice cotta per mezz' ora in un litro d 'acqua. Colare e lasciar intiepidire prima dell'uso. Per la gola, fare gargarismi.
Decotto contro la diarrea: far bollire 40 g di radice m un litro d'acqua per mezz'ora. Colare, zuccherare e consumare a tazzine nella giornata.
Infuso contro le infiammazioni uterine: 40 g di radice di bistorta in un litro d'acqua bollente. Lasciare intiepidire e usare il liquido per irrigazioni.

venerdì 16 ottobre 2015

Autunno: fare il pieno di Castagne per la salute

L'autunno è la stagione delle morte foglie è vero, ma è una stagione ricca di doni nonostante la terra si raffreddi e si prepari a sonnecchiare in attesa della nuova primavera. E in questo periodo di transizione non posso non riandare con la mente ai pomeriggi domenicali dai nonni e al caldo e morbido odore delle castagne. E Ottobre è il loro mese.  Buone, odorose, fragranti, le castagne sono uno scrigno di benessere e nutrienti. I nonni dicevano sempre che quando erano piccoli le castagne venivano considerate il pane dei poveri. Perchè?

Ebbene, oltre ad essere facili da trovare, le castagne contengono una miniera di nutrienti, fra cui zuccheri e minerali e si prestano a svariate preparazioni e da esse si ricava la ben nota e ghiotta farina. In cucina sono davvero versatili. E altra virtù le castagne sono particolarmente sazianti.

Vediamo dunque dove si nasconde tutto il buono delle castagne. Intanto sono una buona fonte di fibre, potassio e Omega3, acidi grassi polinsaturi che agiscono migliorando il tono tissutale e aiutano e prevenire le smagliature, contrastano la formazione dei radicali liberi e quindi l’invecchiamento. Se avete appena terminato una dieta, concedetevi una una ciotolina di castagne lessate al giorno così eviterete che i tessuti “svuotati” dal grasso, cedano . Nella rotondetta castagna inoltre, troviamo vitamina B1 e B6 e possiamo rallegrarci perchè priva di glutine: quindi adatta ai celiaci. E poi grazie al suo contenuto di potassio, favorisce la diuresi e migliora i processi depurativi.

Perciò non dimenticatele in questo periodo e se potete, gustatele fuori pasto proprio come uno spuntino, in questo modo non appesantirete stomaco e fegato. Siate parchi ed evitate di mangiarle zuccherate o accompagnate da panna o creme. Per digerirle al meglio preferite quelle lessate, a seguire quelle al forno e quelle arrostite sulla brace nella speciale padella coi buchi. Se come me adorate quelle lessate, unite durante la cottura una foglia di alloro (così non gonfiano) e provatele nelle zuppe e nelle insalate. Non superate le 10 castagne al giorno.


mercoledì 2 settembre 2015

Caratteristiche, proprietà e utilizzo della Bieta erbetta: la ricetta di Messer Messisbugo

Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea, annuale o perenne, appartenente alla famiglia delle Chenopodiacee. E' un cespo alto anche 40 cm. La radice non è commestibile. Le foglie sono munite di lungo gambo, hanno base tronca, margine ondulato, punta acuta o tondeggiante, colore verde scuro.

I fiori sono portati da un lungo gambo che compare nel secondo anno di vegetazione. Sono piccoli, verdastri e formano una pannocchia scomposta. Spontaneamente è diffusa nelle zone marittime dall'entroterra sino alla zona collinare, dove però è piuttosto scarsa.

 Diventa presto infestante perché ogni individuo produce una grande quantità di semi. Coltivata, ha bisogno di umidità in posizioni ampie e ariose. Si raccoglie dalla tarda primavera in poi. La bieta va utilizzata sempre fresca e non si procede alla sua essiccazione. E tra le verdure più dotate di vitamina A e contiene altri importanti minerali e vitamine nonché proteine, zuccheri e fibre alimentari. E indicata dai medici naturisti, nelle forme di anemia, nei disturbi renali e nella cistite. È lassativa, rinfrescante, diuretica, ed aperitiva.

Utilizzo 
Già nel 1549 il Messisbugo, famoso creatore di ricette presso la corte degli Estensi, dava questa ricetta di torta di bieta: "Prendi una buona manciata di bieta; e ben lavata la triterai minuta e la porrai in un tegame con due libbre di buon formaggio duro ben grattato, una libbra e mezza di burro fresco, sei uova, pepe pestato, un pizzico di zenzero e cannella, se qualcuno vuole anche mezza libbra di zucchero, ma solitamente non si mette. Poi farai le due sfoglie di pasta, bene impastato il tuo battuto e unta la teglia con due once di burro fresco vi metterai uno strato di pasta ed il battuto sopra. Poi gli porrai sopra l'altro strato di pasta, facendo il suo rotello intorno, sopra porrai quattro once di burro fuso. Poi cuocerai nel forno o sotto il testo.

Quando sarà quasi cotta porrai sopra da tre a quattro once di zucchero" . Anche oggigiorno la bieta viene utilizzata solitamente cotta e la troviamo presente in tutta la cucina regionale italiana: in Lombardia, ad esempio, si accompagna al riso; in Liguria la troviamo nel ripieno dei ravioli di magro; in Trentino Alto Adige si mescola negli strangolapreti; nel Veneto dà corpo ai cassunziei; in Emilia, senza di essa, non sarebbe mai nato l'erbazzone; nel Lazio è piatto a sé, soprattutto col pomodoro; in Puglia la troviamo nel sugo; la Basilicata vanta i suoi calzoni di bietole; la Sardegna la inserisce nella zuppa.

Anche nella medicina popolare, il modo migliore per utilizzare la bieta è consumarla cotta, come gli spinaci, o stufata. E possibile tuttavia preparare un decotto, lasciando bollire 20 g di foglie in tre quarti di litro d'acqua. Quando il liquido è ridotto a,mezzo litro, si fa raffreddare e si beve a bicchierini durante la giornata. E utile come coadiuvante nella cura dell' anemia e dei disturbi renali, è invece piuttosto dannosa per coloro che soffrono di calcoli da ossalati.

mercoledì 29 luglio 2015

Una mela al giorno.....

Forse avrei dovuto  proporre il proverbio "una mela al giorno, toglie il medico di torno" nella rubrica "Perchè si dice", ma ho pensato che fosse di gran lunga più utile fare un excursus sulle proprietà di questo frutto così comune sulle nostre tavole, tanto comune che nemmeno gli diamo al giusta importanza. Eppure di qualità di mele vene sono parecchie, ma, se cambia il gusto non ne cambiano le proprietà.

La pianta del melo è originaria dell'Asia, appartiene alla famiglia delle Rosacee ed è uno dei frutti più consumati al mondo .  La mela ha proprietà veramente uniche ed i suoi benefici sulla nostra salute sono stati dimostrati da tempi lontanissimi. L'85% circa del peso della mela è costituto dall'acqua, mentre dal 9% al 12% è costituita da zuccheri che, per le loro caratteristiche chimiche, non hanno controindicazioni per i diabetici. Sono poi presenti vitamine molto importanti, come la vitamina A, B1, B2, C e PP, acidi organici, sali minerali e oligoelementi come calcio, cloro, ferro, rame, magnesio, zolfo, potassio, fosforo. Infine troviamo la pectina che contribuisce ad abbassare il tasso di colesterolo nel sangue. 

E' dunque particolarmente importante sottolineare la necessità di assumerla regolarmente in funzione preventiva riguardo ad una grande quantità di disturbi. Una ricerca italiana svoltasi all'Istituto Tumori di Genova conferma le sue proprietà antitumorali; consumare mele in buona quantità diminuisce del 21% il rischio di sviluppare un tumore. I risultati di tale studio sono stati pubblicati sugli Annals of Oncology e dimostrerebbero appunto ,che le persone che mangiano una o più mele al giorno vedono scendere di circa il 21% il rischi di ammalarsi di tumore. La varietà di mela più efficace nella prevenzione tumorale sarebbe quella renetta seguita dalla Stark Delicious e dalla Granny Smith. Tutto questo è dovuto ad una sostanza antiossidante presente nella mela, denominata procianidina, che riesce a contrastare in modo efficace l'invecchiamento delle cellule e quindi lo svilupparsi dei tumori. 

La mela può essere considerata come un farmaco che ci viene fornito dalla natura, un rimedio per molti problemi di salute; da sottolineare la quasi totale assenza di grassi ed un apporto calorico di circa 40 calorie per 100 grammi di mela. Di seguito altri benefici che la mela apporta alla nostra salute: se consumata cruda è un ottimo astringente, contiene fruttosio che viene assorbito dall'organismo umano senza bisogno dell'insulina, di conseguenza viene ben tollerata da chi ha problemi di diabete. La mela contiene la pectina, grazie a questa sostanza riesce a mantenere sotto controllo la glicemia.

 Abbassa il colesterolo pericoloso (LDL) ed aumenta la produzione di quello buono (HDL) in un tempo relativamente breve. Pare che i suoi benefici apportati alle vie respiratorie siano addirittura superiori a quelli degli agrumi. La mela previene inoltre le malattie cardiache, tra cui l'infarto; il motivo è da ricercarsi nella ricchezza di flavonoidi che come già scritto sopra hanno ottime proprietà antiossidanti. In ultimo, ma non meno importante, la mela contiene delle sostanze denominate fitonutrienti che hanno la proprietà di prevenire l'insorgere di malattie celebrali come l'Alzheimer ed il morbo di Parkinson.


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