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mercoledì 30 aprile 2014

Ricevere gli ordini dal nostro quartier generale | Psicopittografia


Una delle più grandi illusioni dell'uomo è quella di credere che un lavoro faticoso sia per lui una virtù. E il buon lavoro non è faticoso. Abbiamo parlato della necessità di separare la realtà dalla fantasia. Non vi è nulla di più utile del contrastare la differenza tra realtà ed irrealtà.
Tutto ciò che è reale è benefico; tutto ciò che è falso è nocivo. Un colonnello dice agli ufficiali che la loro compagnia deve impadronirsi di una posizione nemica solidamente fortificata. Un capitano si oppone adducendo motivi strategici e chiede il motivo dell'ordine. Il colonnello replica: "Perchè è un ordine del quartier generale".
Un'idea vera è un ordine del nuovo quartuer generale interno, il nostro vero Io. Sia che provenga da una lettura o da una conferenza, essa può accordarsi al nostro modo di sentire. E quando ciò si verifica, è un grande miracolo per noi.

giovedì 24 aprile 2014

Laciate che i pensieri fluiscano in libertà | Psicopittografia

Prendiamo questo esempio interessante che illustra la differenza tra il pensiero e la conoscenza
Supponiamo che vogliate andare in vacanza sulle Montagne Rocciose. Vi documentate in un'agenzia di viaggi e vi fate un'idea del posto. Ma naturalmente voi non potete far altro che pensare, fare congetture. Questa indagine non risponde alle vostre domande e voi capite che bisogna recarsi sul posto a veder edi persona. Allora andae sulle Montagne Rocciose. Ora tutto è diverso. Non pensate più a questo posto: voi ne avete una conoscenza diretta e reale. Forse scoprirete che molte delle idee che vi eravate fatti su questo posto non corrispondono alla realtà. Sì per la prima volta conoscete la verità. Termina il pensiero e comincia la conoscenza. E poichè ora siete ad un livello più elevato potrete goderne maggiormente  [Immagine mentale 58]

Riflettiamo sulla differenza fra pensiero e conoscenza. Supponiamo di dover fare un lungo e duro lavoro all'ufficio. Noi sentiamo quindi di meritare l'avanzamento. Ma quando intravvediamo di poter occupare un posto vacante, questo viene occupato da un altro. Pensiamo con indignazione che non vi è giustizia al mondo. Ne deriva uno stato di sofferenza. Ora che cos'è che ci fa soffrire? La situazione in se stessa non ha il potere di ferirci. Sono i nostri pensieri a ferirci. Noi desideriamo la promozione in modo errato. Perchè? Crediamolo o no, non è a causa del denaro. Volevamo provare qualcosa a noi stessi alla nostra famiglia; per esempio che siamo leali, utili, considerati. Quando questa necessità, che è propria del falso Io, è stata contrastata, ci siamo sentiti pieni di risentimento. Dare una prova a se stessi è un'esigenza inutile. E' il falso Io, con le sue richieste, paure, illusioni che cerca di provare qualcosa a se stesso. Ma noi non possiamo provare un'illusione. E' come cercare di riempire un recipiente senza fondo. Quando scopriamo il vero Io non abbiamo bisogno di provare nulla. Se scopriamo di essere realmente milionari, abbiamo bisogno di provarlo? Quando conosciamo il vero Io, che è soddisfatto di ogni situazione, non saremo più offesi nè feriti, sia che abbiamo la promozione oppure no. Non abbiamo bisogno di sforzarci a pensare e a cercare il comportamento corretto nei confronti di una determinata situazione. Questo problema nasce dal fatto che noi abbiamo un atteggiamento e un comportamento inutili. Cerchiamo di non avere "un comportamento". Facciamo questa esperienza: facciamo normalmente le nostre cose senza pensare, nè pianificare, nè decidere. Permettiamo ai nostri pensieri di fluire in libertà, ma osserviamo il loro processo. Gli affari, la salute, ler elazioni sociali e soprattutto la vita emotiva miglioreranno notevolmente. Cominceremo a pensare in maniera nuova. Saremo persone coscienti. E le persone coscienti sono felici, naturali, distese. Naturalmente occorre dell'egoismo per permettere alla mente che svolga il suo compito secondo la propria vita naturale. Ma perchè non essere eroi? Perchè non affidare il processo mentale alla sua saggezza?
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