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sabato 17 gennaio 2015

Un chicchirillò legato a un filo, un ci ho uno per fa due, un culo come un vicinato, undici | Parole e verbi in disuso

UN CHICCHIRILLO' LEGATO A UN FILO: non è nulla, assolutamente nulla. Ma il fatto che questo modo di dire falsamente misterioso sia stato tramandato di generazione in generazione potrebbe rappresentare la giustificazione subconscia di una qualche constestazione giovanile. I bambini chiedono regali: "Comprami qualcosa" dicono alla mamma; non sono esigenti inrealtà; basterebbe una sciocchezza. E le mamme, spesso, per non essere seccate dicono di sì. "Cosa?" chiedono speranzosi i bambini. "Ti compresrò un chicchirillò legato a un filo". Il bambino è felice, si illude, sogna: cosa sarà il "chicchirillò? E, poi, perchè lagato ad un filo? Più tardi scopre di essere stato preso in giro. E magari nascono così gli incendiari di biblioteche, gli stupratori di nonnem i rapinatori di negozi di balocchi.


'UN CI HO UNO PER FA' DUE: sono completamente senza soldi, al verde

UN CULO COME UN VICINATO: cioè grandissimo. E' forse l'unica eosoressione, abbastanza frequente a Firenze, in cui vicinato significhi grande, enorme. Questo modo di dire è collaudato dai secoli, tanto è vero che lo usò il Lippi nel Malmantile  facendone un superbo dodecasillabo: "Ed ha un culo, che pare un vicinato"

UNDICI: esclamazione scherzosa che non manca quasi mai quando qualcuno rompe una tazza, o un piatto, o un bicchiere: come dire che la dozzina è scompagnata

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