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domenica 20 dicembre 2015

Agrifoglio e Pungitopo

Queste festività natalizie mi stanno riportando alla mente i ricordi della mia infanzia. Mi sono resa conto che molti di questi viaggi nel tempo, a Natali antichi, sono legati a piante significative.


Eccomi ancora a casa dei nonni, in versione invernale, imbacuccata nel mio cappottino con sciarpa incorporata che lasciava all'aria solo gli occhi, e stivali in gomma per la passeggiata nel bosco. Scopo: fare borraccina per il presepe e raccogliere agrifoglio e pungitopo da mettere in bella mostra  accanto alle altre decorazioni natalizie. Non fu facile all'inizio distinguere l'agrifoglio dal pungitopo, poi cominciò a farsi chiarezza: le foglie erano differenti, e anche le bacche. 
Si narra che gli antichi Romani portassero dei ramoscelli di agrifoglio durante i Saturnali, nei giorni che precedevano il solstizio invernale, perché li consideravano dei talismani. Infatti sostenevano che piantando l'albero nelle vicinanze della casa si tenevano lontani i malefici (usanza questa che poi si è tramandata fino ai giorni nostri). E probabilmente a ispirare questa funzione di amuleto vegetale è stato proprio il suo aspetto, con le foglie coriacee, accartocciate e pungenti. Il fatto stesso che sia un sempreverde ci dà l'idea di durata, sopravvivenza, e i suoi frutti rossi sembrano celebrare la rinascita del sole al solstizio. I suoi frutti, non commestibili per noi, sono una vera leccornia per gli uccellini, e con le sue foglie si proteggeva la carne salata da topi e dagli altri roditori, per questo fu anche chiamato pungitopo maggiore.

Alla stessa funzione fu destinato il pungitopo vero e proprio, che è un piccolo arbusto sempreverde che forma grovigli di vegetazione impenetrabile per la durezza delle false foglie. Per la sua somiglianza con l'agrifoglio, ha assunto lo stesso simbolismo, anzi spesso lo sostituisce a Natale.
E così ogni anno mi piace averne in casa almeno un ramoscello, sia dell'uno che dell'altro, in ricordo dei fasti degli antichi Romani e delle mie passeggiate nel bosco.





sabato 25 aprile 2015

Nero e bianco: simboli e significati dei colori - parte sesta

Eccoci all'ultima parte di questo viaggio nel mondo dei colori del loro simbolismo e significato. In ultimo ho lasciato quelli che vengono definiti i colori assoluti, il nero e il bianco.


NERO: negazione del colore per antonomasia e simboleggia un confine netto: il confine che segna la fine della vita. Gli amanti del nero pensano che il futuro riservi loro poche opportunità positive e che il mondo sia responsabile di ciò. Atteggiamento apparentemente rinunciatario, che può celare rancori profondi ed esplodere in ribellioni,; può anche trattarsi di una persona disposta a rinunciare a tutto per realizzare i propri desideri più profondi. Se il nero non piace si esprime il desiderio di non farsi controllare dagli altri, non subire nulla, di non rinunciare a nulla; manca di altruismo, di senso del sacrificio.

BIANCO: contiene tutti i colori ed è il confine dell'inizio della vita. Chi ne è calamitato desidera cambiare la propria vita e impostarne una nuova, vuole portare un ventaglio di nuove possibilità. fiducioso nel futuro, attende belle cose dal mondo, a volte pecca di ingenuità. Se il bianco proprio non ci entra nelle grazie si ritiene che il futuro vada sì scritto, ma tenendo la penna in mano, senza lasciare nulla al caso. Non desidera cambiare vita, prosegue lungo la via che percorso fin qui senza lasciare spazio all'immaginazione o alla sensibilità.

venerdì 24 aprile 2015

Viola e Grigio: colori simobli e significati - parte quinta

Eccoci giunti alla penultima puntata diquesta indagine sul significato e il simbolismo dei colori legati alla nostra personalità. Giunti a questo punto mi piacerebbe sapere da voi in quali colori vi identificate e  se la descrizione corrisponde, anche solo in parte, al vostro modo di essere. Oggi è la volta di viola e grigio.


VIOLA: ricerca di fusione, capacità di identificazione con gli altri. Se lo si sceglie si vuol piacere, ma si chiede anche comprensione e gentilezza; ha qualche difficoltà a controllare le emozioni, mettendo in disparte le capacità razionali, sentendosi a disagio se criticato. Ama l'arte, ed entrare in contatto sensibile con  cose, ambienti e persone. Se invece non lo si sopporta siamo persone diffidenti ed ipercritiche, non si fidano delle emozioni e preferiscono la logica e la razionalità, molto suscettibili.

GRIGIO: distacco, autoprotezione. Chi lo sceglie non è sereno dentro di sé e cerca di prendere tempo, di staccarsi dalle situazioni che procurano tensione. Rigido, poco adattabile, cosa che a volte lo fa sentire tagliato fuori e di non sapere come comportarsi. A ciò può reagire con la passività oppure con un'attività intensa. Non amarlo è indice di persona che si impegna in attività o fa parte di gruppi per ricavarne un vantaggio o per timore di venire tagliato fuori. Ha paura dell'ignoto da cui si aspetta delusioni, in perenne tensione.



giovedì 23 aprile 2015

Azzurro, Viola e Indaco: simboli e significato dei colori - parte quarta

Non annoiatevi, i colori sono diversi, e oltre a quelli che sono compresi nell'Arcobaleno, che del resto è il ponte fra la Terra e il Regno degli Asi, vi sono poi i colori come il bianco, il nero e il grigio a cui dedicheremo un post a parte. Oggi esploreremo la personalità di chi ama/odia l'azzurro, il blu e l'indaco

AZZURRO: l'azzurro si trova fra il verde e l'indaco, e simboleggia la comunicazione attraverso la creatività. Gli amanti dell'azzurro hanno un atteggiamento armonioso e conciliante verso ambienti e persone, hanno fiducia in se stessi e se il mondo esterno non li soddisfa, trovano appagamento nell'arte o nelle proprie risorse psichiche. Sono capaci di riflessione e fanno tesoro delle esperienze, e sanno stringere rapporti molto profondi anche dal punto divista psichico. Respingendo questo colore si rivela invece una personalità poco tollerante e poco adattabile, che reagisce con ostilità e chiusura alle situazioni sgradevoli  o poco gratificanti; può diventare aggressivo e irascibile e, se non riesce a scaricare la tensione può autocommiserarsi; a volte non sa stare con se stesso e tende a ripetere gli errori.

BLU: è l'equilibrio e la calma. Le persone blu, sono profonde, calme, capaci di equilibrio interiore; idealiste, che credono nella lealtà, dedizione, attaccati alle tradizioni e sentono il collegamento con il passato. Rifuggono dagli ambienti stressanti e dalle persone irascibili. Chi invece allontana da sé questo colore, si sente poco apprezzato, avrebbe voglia di fuggire situazioni che non lo gratificano; ha bisogno di tagliare con ambienti che gli tolgono armonia interiore ed equilibrio, a volte è depresso.

INDACO: Siamo fra l'azzurro e il viola, potremmo dire che è un azzurro intenso, simboleggia la spiritualità, la crescita interiore. Desiderio di chi preferisce l'indaco è di elevarsi al di sopra della realtà per comprenderla meglio o per ottenere l'appagamento che la realtà non concede; malinconico a volte, ma anche pieno di emozioni e sensazioni positive, cerca affinità spirituali con ambienti e persone. Il suo rifiuto è indice di una personalità soggetta a depressione, al rimuginare troppo fino a perdersi in labirinti emotivi, tende a dare la colpa agli altri se qualcosa non va, non riesce a mettersi in armonia.

mercoledì 22 aprile 2015

Marrone e Verde: simboli e significato dei colori - parte terza

Ecco ci alla terza parte della nostra indagine sui significati dei colori e loro simboli il perchè li amiamo e il perchè li rifiutiamo. Un piccolo aiuto per capire melgio la nostra personalità. Oggi è la volta del Marrone e del Verde.


MARRONE: è la soddisfazione fisica, corporale. Non per niente si ottiene mescolando rosso, giallo e nero, in pratica è la vitalità del rosso filtrata dalla lucidità mentale del giallo; giallo e rosso smorzano la ribellione del nero facendola diventare accettazione. Dunque il marrone è ricettività, sensualità, soddisfazione del fisico, equilibrio, buona salute, bisogno di soddisfazioni sensuali. Se lo si sceglie si ha bisogno di benessere fisico, si può essere stanchi fisicamente o psichicamente; si desidera armonia. Rifiutarlo: dare poca importanza alle soddisfazioni corporee, voler primeggiare e non  concedere debolezze; desiderare riscuotere l'approvazione di coloro che si ama e aver sempre paura di deludere le aspettative degli altri.

VERDE: il verde si colloca fra il giallo e l'azzurro e simboleggia la conoscenza superiore e la perseveranza. E' il colore di chi tende a sentirsi superiore agli altri e desidera fare bella impressione. Non accetta di cambiare e adattarsi agli altri perché si sente il migliore, è conservatore e abitudinario per bisogno di sicurezza. La personalità di chi lo rifiuta invece, è quella di chi è costretta a fare ciò che non vuole, desidera sfuggire a obblighi che lo opprimono; prova frustrazione perché non è all'altezza delle proprie aspettative; si sente insicuro.

martedì 21 aprile 2015

Arancione e Giallo: simboli e significato dei colori - seconda parte


Continua l'indagine sul significato il simbolismo dei colori, legati alla nostra personalità.  Oggi è la volta di arancione e giallo. Immerigamoci dunque in questo articolato mondo.


L'ARANCIONE: colore dello spettro della luce fra il rosso e il giallo, simboleggia l'armonia interiore, la fertilità creativa sia artistica sia sessuale, la fiducia in sé e negli altri, l'ambizione, la comprensione, la saggezza. Se lo si sceglie siamo in grado di dimostrare energia e vitalità, ma in maniera più controllata rispetto a chi sceglie il rosso; è capace di grandi imprese ma non impulsive, è ottimista; ha fiducia in sé ma senza presunzione; sa mare con gioia; si sente in armonia con il mondo in cui vive. Al contrario, rifiutarlo, significa voler controllare emozioni e attività; avere difficoltà nei rapporti con gli altri e tendere ad ingigantire i problemi; non essere abituati a ponderare le decisioni,  gettarsi a capofitto o tentennare troppo oppure buttarsi e poi tirarsi indietro; avere un rapporto con la sessualità e l'amore filtrato dalla ragione.

IL GIALLO: è la luce solare, la conoscenza appresa, l'energia intellettuale e nervosa. Gli amanti del giallo sono vitali, ma la loro è una vitalità che si manifesta con alti e bassi; hanno fervore di idee e attività seguito da cambiamenti repentini di rotta; si aspetta grandi cose dal futuro, sa individuare le vie d'uscita; ama fare nuove esperienze, ma con rischio di superficialità; cerca la stima e l'applauso e si prodiga per ottenerli; non sopporta di sentirsi isolato. Rifiutare il giallo significa essere delusi dalle proprie aspettative, sentirsi poco apprezzati dagli altri, non avere molta fiducia in sé; può voler dire anche che gli è necessario ricaricare le energie che tende a consumare facilmente, di ritrovare la calma interiore.

lunedì 20 aprile 2015

Simboli e significati dei Colori: Rosso e Rosa - parte prima

I colori hanno su di noi molteplici effetti, e con essi possiamo avere rapporti diversi, talvolta contrastanti. Ma ognuno di noi ha un proprio colore, quello che preferisce sopra ogni altro e con cui ha un feeling particolare.  Mi sono spesso chiesta perché alcuni amano certi colori piuttosto che altri, compresa me stessa. Così ho deciso di documentarmi un po', per mettere fine ad una curiosità tremenda che mi tormentava da tempo. Fra una lettura e un'altra mi sono imbattuta in un libellum che tratta della cristalloterapia, anch'essa quanto mai affascinante, all'interno del quale ho trovato la risposta ad alcune mie domande. Oggi ci occupiamo del Rosso e del Rosa


IL ROSSO: simboleggia il sangue, l'energia vitale sia mentale che fisica. Chi sceglie il rosso ha voglia di vincere, desidera il potere; è energico e audace; ama muoversi e mettersi in competizione con gli altri ma anche con se stesso; gli piace far colpo. Di contro ha come difetti l'irascibilità, l'irrequietezza, la presunzione. Chi lo rifiuta invece è nervoso e tendenzialmente o al momento stanco; si sente incapace di affrontare le sfide della vita; preferisce mettersi in secondo piano, lasciare il palcoscenico ad altri; è introverso e tende a rifugiarsi nella ripetizione di ciò che conosce senza tentare strade nuove.



IL ROSA: è la capacità di dare e ricevere amore. Chi lo sceglie è capace di grandi passioni temperate dall'abnegazione, dal desiderio di comprendere l'altro; sa capire oltre che amare; sa dare ed è disposto ad annullarsi, ma ha bisogno anche di ricevere; è una persona che predilige ambienti e persone "morbidi", che entra in contatto con le cose prevalentemente attraverso i sensi. Se lo si rifiuta, si teme di mostrare la propria fragilità, di venire ferito; si può aver deciso di non manifestare in alcun modo la tenerezza che prova a causa di antiche ferite oppure può essere veramente arido; diffida delle sfumature della sensualità e preferisce la limpidezza della ragione.

domenica 15 giugno 2014

I Simboli | Varie

Nei regni astrali operano due principali cause costruttive o formative. Una è l'influenza che è sempre all'opera per modellare la tenue sostanza astrale, obbedendo alle proprie leggi fondamentali. Tali forme che, per così dire, sono indigene della luce astrale, non possono essere percepite dal comune chiaroveggente umano, perchè sono tanto lontane dall'umana esperienza da non avere termini di riferimento che permettano alla mente del chiaroveggente di comprenderle.


L'unico modo in cui queste forme possono venire portate nella coscienza dello stato di veglia è l'uso deliberato di simboli, ed è per questa ragione che molti veggenti hanno ritenuto necessario ricorrere all'uso del simbolismo per trasmettere alla mente conscia almeno una piccola parte della percezione astrale.

Ma i simboli richiedono un addestramento per usarli e per comprenderli, e quindi coloro che non hanno seguito una preparazione precisa lungo tali direttrici, di regola non percepiscono le forme indigene della luce astrale, se non quando certi simboli sono stati costruiti da intere generazioni. Allora queste cose vengono percepite attraverso i veli terreni.


lunedì 26 maggio 2014

Piccola indagine sulla pietra di Ingà, parte prima | Varie

In Brasile c'è uno stranissimo monumento archeologico, nello stato nord orientale di Paraiba, proprio nel mezzo del fiume Ingà: è la  “Pedra do Ingá”. Essa è costituita da pietre di basalto, una superficie di circa 250 m² completamente ricoperta di simboli non ancora decifrati. La maggior parte di essi (detti glifi) sembrano rappresentare animali, frutta, esseri umani, costellazioni e galassie, mentre altri  sono del tutto irriconoscibili.

Chi ha inciso questi simboli? Quale messaggio trasmettono? E che cosa rappresentano? La Pietra di Ingà si presenta come un lungo masso orizzontale. In questa zona, in cui vivevano gli indigeni Tupi, la chiamavano “Itacoatiara”, ovvero “la pietra”. Le sue misure sono: 26 metri si lunghezza e 4 di altezza. I simboli e  le figure sono incisi in bassorilievo e paiono rappresentare animali, frutta, esseri umani e costellazioni come Orione e galassie come la Via Lattea. Altri simboli, invece, sono del tutto irriconoscibili.

Le domande che suscita questo monolite sono molte, e fra le tante ci si chiede se  i glifi incisi sulla roccia rappresentano un’antica lingua terrestre sconosciuta. Gli archeologi che continuano a studiarla, si trovano di fronte ad un enigma. Di teorie ne sono state fatte molte, ma tali rimangono. Per alcuni  si tratta di antichi simboli sacri scolpiti da antiche culture sudamericane; altri hanno ipotizzato che rappresenti la scrittura utilizzata da una antica civiltà sconosciuta che ha abitato la regione; altri ancora, infine, spingendosi in ipotesi più fantasiose, propongono addirittura che si tratti di un messaggio in codice lasciato da una civiltà extraterrestre. In totale, la roccia conta circa 450 glifi.

La questione primaria è capire se i glifi siano un’antica lingua. La maggior parte delle figure, infatti, sembra a prima vista astratta, ma i ricercatori ritengono che la Pietra di Ingá nasconda un antico messaggio cifrato. Ma non essendoci paralleli su cui operare un confronto, tentare una traduzione è improbabile, anzi impossibile. Il ricercatore italo-brasiliano Gabriele D’Annunzio Baraldi, grande studioso di lingue antiche che ha trascorso buona parte della sua vita studiando la Pietra di Ingá, ritiene che i glifi di Ingá sono simili in forma e dimensione a quelli delle culture mesopotamiche primordiali. In più, secondo lui, la lingua Tupi – Guarani, parlata da molti gruppi etnici sudamericani, sembra avere una lontana origine comune con la lingua ittita, antico popolo indoeuropeo fiorito in Anatolia 3800 anni fa.

venerdì 25 gennaio 2013

I COLORI: SIMBOLI E SIGNIFICATI

Chi non ama i colori? Ognuno di noi ha un colore con cui ha un feeling particolare. Mi sono spesso chiesta perché alcuni amano certi colori piuttosto che altri, compresa me stessa. Così ho deciso di documentarmi un po', per mettere fine ad una curiosità tremenda che mi tormentava da tempo.
Così fra una lettura e l'altra mi sono imbattuta in un libercolo che tratta della cristalloterapia, anch'essa quanto mai affascinante, ma, all'interno del quale ho trovato la risposta ad alcune mie domande.
Infatti la scelta dei cristalli è dettata proprio dai loro colori, e vediamo dunque colori e significati.
IL ROSSO: simboleggia il sangue, l'energia vitale sia mentale che fisica. Chi sceglie il rosso ha voglia di vincere, desidera il potere; è energico e audace; ama muoversi e mettersi in competizione con gli altri ma anche con se stesso; gli piace far colpo. Di contro ha come difetti l'irascibilità, l'irrequietezza, la presunzione. Chi lo rifiuta invece è nervoso e tendenzialmente o al momento stanco; si sente incapace di affrontare le sfide della vita; preferisce mettersi in secondo piano, lasciare il palcoscenico ad altri; è introverso e tende a rifugiarsi nella ripetizione di ciò che conosce senza tentare strade nuove.
IL ROSA: è la capacità di dare e ricevere amore. Chi lo sceglie è capace di grandi passioni temperate dall'abnegazione, dal desiderio di comprendere l'altro; sa capire oltre che amare; sa dare ed è disposto ad annullarsi, ma ha bisogno anche di ricevere; è una persona che predilige ambienti e persone "morbidi", che entra in contatto con le cose prevalentemente attraverso i sensi. Se lo si rifiuta, si teme di mostrare la propria fragilità, di venire ferito; si può aver deciso di non manifestare in alcun modo la tenerezza che prova a causa di antiche ferite oppure può essere veramente arido; diffida delle sfumature della sensualità e preferisce la limpidezza della ragione.
L'ARANCIONE: colore dello spettro della luce fra il rosso e il giallo, simboleggia l'armonia interiore, la fertilità creativa sia artistica sia sessuale, la fiducia in sé e negli altri, l'ambizione, la comprensione, la saggezza. Se lo si sceglie siamo in grado di dimostrare energia e vitalità, ma in maniera più controllata rispetto a chi sceglie il rosso; è capace di grandi imprese ma non impulsive, è ottimista; ha fiducia in sé ma senza presunzione; sa mare con gioia; si sente in armonia con il mondo in cui vive. Al contrario, rifiutarlo, significa voler controllare emozioni e attività; avere difficoltà nei rapporti con gli altri e tendere ad ingigantire i problemi; non essere abituati a ponderare le decisioni,  gettarsi a capofitto o tentennare troppo oppure buttarsi e poi tirarsi indietro; avere un rapporto con la sessualità e l'amore filtrato dalla ragione.
IL GIALLO: è la luce solare, la conoscenza appresa, l'energia intellettuale e nervosa. Gli amanti del giallo sono vitali, ma la loro è una vitalità che si manifesta con alti e bassi; hanno fervore di idee e attività seguito da cambiamenti repentini di rotta; si aspetta grandi cose dal futuro, sa individuare le vie d'uscita; ama fare nuove esperienze, ma con rischio di superficialità; cerca la stima e l'applauso e si prodiga per ottenerli; non sopporta di sentirsi isolato. Rifiutare il giallo significa essere delusi dalle proprie aspettative, sentirsi poco apprezzati dagli altri, non avere molta fiducia in sé; può voler dire anche che gli è necessario ricaricare le energie che tende a consumare facilmente, di ritrovare la calma interiore.
IL MARRONE: E' la soddisfazione fisica, corporale. Non per niente si ottiene mescolando rosso, giallo e nero, in pratica è la vitalità del rosso filtrata dalla lucidità mentale del giallo; giallo e rosso smorzano la ribellione del nero facendola diventare accettazione. Dunque il marrone è ricettività, sensualità, soddisfazione del fisico, equilibrio, buona salute, bisogno di soddisfazioni sensuali. Se lo si sceglie si ha bisogno di benessere fisico, si può essere stanchi fisicamente o psichicamente; si desidera armonia. Rifiutarlo: dare poca importanza alle soddisfazioni corporee, voler primeggiare e non  concedere debolezze; desiderare riscuotere l'approvazione di coloro che si ama e aver sempre paura di deludere le aspettative degli altri.
IL VERDE: il verde si colloca fra il giallo e l'azzurro e simboleggia la conoscenza superiore e la perseveranza. E' il colore di chi tende a sentirsi superiore agli altri e desidera fare bella impressione. Non accetta di cambiare e adattarsi agli altri perché si sente il migliore, è conservatore e abitudinario per bisogno di sicurezza. La personalità di chi lo rifiuta invece, è quella di chi è costretta a fare ciò che non vuole, desidera sfuggire a obblighi che lo opprimono; prova frustrazione perché non è all'altezza delle proprie aspettative; si sente insicuro.
L'AZZURRO: l'azzurro si trova fra il verde e l'indaco, e simboleggia la comunicazione attraverso la creatività. Gli amanti dell'azzurro hanno un atteggiamento armonioso e conciliante verso ambienti e persone, hanno fiducia in se stessi e se il mondo esterno non li soddisfa, trovano appagamento nell'arte o nelle proprie risorse psichiche. Sono capaci di riflessione e fanno tesoro delle esperienze, e sanno stringere rapporti molto profondi anche dal punto divista psichico. Respingendo questo colore si rivela invece una personalità poco tollerante e poco adattabile, che reagisce con ostilità e chiusura alle situazioni sgradevoli  o poco gratificanti; può diventare aggressivo e irascibile e, se non riesce a scaricare la tensione può autocommiserarsi; a volte non sa stare con se stesso e tende a ripetere gli errori.
IL BLU: E' l'equilibrio e la calma. Le persone blu, sono profonde, calme, capaci di equilibrio interiore; idealiste, che credono nella lealtà, dedizione, attaccati alle tradizioni e sentono il collegamento con il passato. Rifuggono dagli ambienti stressanti e dalle persone irascibili. Chi invece allontana da sé questo colore, si sente poco apprezzato, avrebbe voglia di fuggire situazioni che non lo gratificano; ha bisogno di tagliare con ambienti che gli tolgono armonia interiore ed equilibrio, a volte è depresso.
L'INDACO: Siamo fra l'azzurro e il viola, potremmo dire che è un azzurro intenso, simboleggia la spiritualità, la crescita interiore. Desiderio di chi preferisce l'indaco è di elevarsi al di sopra della realtà per comprenderla meglio o per ottenere l'appagamento che la realtà non concede; malinconico a volte, ma anche pieno di emozioni e sensazioni positive, cerca affinità spirituali con ambienti e persone. Il suo rifiuto è indice di una personalità soggetta a depressione, al rimuginare troppo fino a perdersi in labirinti emotivi, tende a dare la colpa agli altri se qualcosa non va, non riesce a mettersi in armonia.
IL VIOLA: Ricerca di fusione, capacità di identificazione con gli altri. Se lo si sceglie si vuol piacere, ma si chiede anche comprensione e gentilezza; ha qualche difficoltà a controllare le emozioni, mettendo in disparte le capacità razionali, sentendosi a disagio se criticato. Ama l'arte, ed entrare in contatto sensibile con  cose, ambienti e persone. Se invece non lo si sopporta siamo persone diffidenti ed ipercritiche, non si fidano delle emozioni e preferiscono la logica e la razionalità, molto suscettibili.
IL GRIGIO: Distacco, autoprotezione. Chi lo sceglie non è sereno dentro di sé e cerca di prendere tempo, di staccarsi dalle situazioni che procurano tensione. Rigido, poco adattabile, cosa che a volte lo fa sentire tagliato fuori e di non sapere come comportarsi. A ciò può reagire con la passività oppure con un'attività intensa. Non amarlo è indice di persona che si impegna in attività o fa parte di gruppi per ricavarne un vantaggio o per timore di venire tagliato fuori. Ha paura dell'ignoto da cui si aspetta delusioni, in perenne tensione.
IL NERO: Negazione del colore per antonomasia e simboleggia un confine netto: il confine che segna la fine della vita. Gli amanti del nero pensano che il futuro riservi loro poche opportunità positive e che il mondo sia responsabile di ciò. Atteggiamento apparentemente rinunciatario, che può celare rancori profondi ed esplodere in ribellioni,; può anche trattarsi di una persona disposta a rinunciare a tutto per realizzare i propri desideri più profondi. Se il nero non piace si esprime il desiderio di non farsi controllare dagli altri, non subire nulla, di non rinunciare a nulla; manca di altruismo, di senso del sacrificio.
IL BIANCO: Contiene tutti i colori ed è il confine dell'inizio della vita. Chi ne è calamitato desidera cambiare la propria vita e impostarne una nuova, vuole portare un ventaglio di nuove possibilità. fiducioso nel futuro, attende belle cose dal mondo, a volte pecca di ingenuità. Se il bianco proprio non ci entra nelle grazie si ritiene che il futuro vada sì scritto, ma tenendo la penna in mano, senza lasciare nulla al caso. Non desidera cambiare vita, prosegue lungo la via che percorso fin qui senza lasciare spazio all'immaginazione o alla sensibilità.
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