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martedì 3 giugno 2014

E' più facile evitare i problemi che risolverli | Psicopittografia

Una persona turbata, di fronte a una verità psicologica che potrebbe liberarla, reagirà in uno dei modi seguenti:

1. Accoglierà questa verità e se ne servirà. Lo farà forse con timidezza, ma andrà avanti coraggiosamente. Questo individuo ha raggiunto un livello di comprensione che gli permette di capire come il sacrificio delle idee preconcette e l'accoglimento di concetti nuovi sono i passi necessari al raggiungimento della felicità.

2. Egli la respingerà con irritazione. Il suo Falso Io vede questa verità come una minaccia alla sua esistenza. Le forze del falso Io, resisteranno furiosamente. Questo uomo intuisce confusamente che egli agisce contro i suoi interessi, ma a questo stadio di conoscenza è incapace di porvi rimedio.

3. Egli agirà con indifferenza, benché questa indifferenza sia un' altra forma di rigetto. Quando un simile Uomo incontra una verità che potrebbe servirgli, la sua indifferenza diviene una maschera per nascondere la paura del nuovo e del diverso. Il primo di questi uomini scoprirà la sua strada non cosparsa di difficoltà. Il suo successo è assicurato perché egli ha abbandonato il falso Io, che è la causa di tutte le sue sofferenze.

Molti si lamentano del fatto che gli altri non si comportano correttamente con loro. Costoro mancavano di riguardo, non mantengono la parola data, approfittando della loro bontà. C'è da chiedere: «Perché pretendere che gli altri si comportino come noi preferiamo? La gente si comporta sempre com'è e non conformemente ai nostri desideri. Non è chiaro forse che il problema sta nell'irrealtà di ciò che ci attende? » Facciamo una cosa intelligente. Mettiamoci ad analizzare le nostre esigenze mentali nei rapporti con gli altri. Anziché cercare di cambiare la loro condotta, modifichiamo i nostri punti di vista. Lasciamo che la gente si comporti a modo suo senza aspettarci nessun cambiamento. In questo stato salutare, ritroveremo la pace. È un buon esempio di come un'attitudine ricettiva in presenza di una verità psicologica può risolvere un problema dissolvendone la causa stessa.

sabato 28 dicembre 2013

A proposito del Natale


Il Natale è fatto per i bambini, è un momento speciale per loro, fatto di colori, di luci, di carte che luccicano, di desideri. E' per loro un periodo entusiasmante, magico. Ne ho vissuti molti di Natali così.
Ma crescendo il Natale ha perso la sua magia, non è questo il suo significato primigenio. Adesso posso affermare che se fosse in mio potere, lo salterei direttamente. Avete capito bene, non mi piace, non mi piace quello che rappresenta adesso, non v'è luce, decorazione, carta che smussi il mio spigoloso pensiero. Tuttavia quest'anno esso ha portato qualcosa di speciale. Ho sempre sostenuto e sostengo che gli appelli natalizi alla bontà, ai valori, al calore familiare sono inutili se non si praticano ogni giorno con dedizione e sacrificio, non sono certo valori e sentimenti che si scartano come i regali, nè si toglie loro la polvere come si fa per le decorazioni che giacciono addormentate per quasi tutto l'anno. Non funziona così. E' la pratica quotidiana che poi porta i risultati, è il costante allenamento alla coerenza che produce piccole vittorie. Amo la mia famiglia e i miei affetti, e tutte le persone che ne fanno parte. E quest'anno il Natale mi ha fatto un regalo splendido, ha aggiunto alla mia famiglia due speciali persone, che hanno condiviso con me e i miei, il pacifico e affettuoso clima familiare di casa mia. Hanno affrontato un bel viaggetto per arrivare da noi, e hanno persino sfidato il tempo,  la burrasca, e gli strali dell'influenza, ma sono venuti e il loro semplice affetto si è fuso con il mio. Questa è la dimostrazione che il bene e l'amore se coltivati con trasparenza e sincerità producono frutti altrimenti insperati, che le distanze non sono mai così invalicabili, quando si apre il proprio cuore a coloro che, altrettanto sinceramente ci hanno accolto nel loro come si accoglie un figlio nuovo. Grazie Catia e Antonio.
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