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mercoledì 13 luglio 2016

Collo e cervicale: evitare il tech neck in 5 mosse

Collo e cervicale: evitare il teck neck in 5 mosse. L'uso smodato dei dispositivi mobili, come smartphone, tablet e laptop ha fatto nascere nuove patologie del collo e della schiena. Ecco come evitarle.


L'uso smodato che facciamo dei nostri dispositivi mobili ha fatto nascere delle nuove patologie che affliggono collo e schiena, dovute principalmente alle scorrette posture che assumiamo. Sono i giovani a soffrirne principalmente, infatti i ragazzi di età compresa tra i  16 e i 34 anni  soffrono di “tech-neck”, la patologia di coloro che usano troppo e male i dispositivi mobili. Ecco alcuni preziosi consigli per prevenirlo.


A nostra disposizione c'è un'App per Android,  "Text Neck" grazie a cui si possono ricevere  feedback in tempo reale sulla correttezza della postura in piedi che viene indicata da una luce rossa o verde. Si può anche optare per notifiche acustiche e vibrazioni che si attivano quando la postura inizia a essere scorretta.

E' bene regolare il monitor del computer a livello degli occhi. Il modo migliore per evitare al collo sforzi sovrumani anche se impercettibili è regolarlo ad altezza d’occhio così da mantenere una buona postura.

Inoltre per il collo vi sono anche  esercizi che si possono fare semplicemente seduti alla propria scrivania per ridurre rigidità e dolori al collo. Bastano piccole ondulazioni per ridare vitalità ai muscoli del collo.

Per chi usa frequentemente il tablet sarebbe opportuno usare il porta-tablet soprattutto perchè spesso viene posato su superfici piane o sulle gambe. Utilizzare un supporto aiuta a mantenere il tablet ad altezza occhi impedendo di spostare il peso sul collo.

E infine ricordate di idratarvi correttamente. Perchè? I dischi della colonna vertebrale sono costituiti principalmente di acqua, quindi è importante restare idratati durante il giorno per mantenerli flessibili e sani.






venerdì 25 settembre 2015

Il Rolfing: riequilibrare la postura lavorando sul tessuto connettivo

Tra le discipline olistiche che sono preposte al riequilibrio armonico del corpo e della postura, un metodo particolarmente efficace è il Rolfing. Questa metodologia prende il nome dalla Dottoressa Rolf, che ne intuì i benefici effetti. La Dottoressa Rolf era un biochimica americana che concentrò i suoi studi sul tessuto connettivo del corpo umano: lavorando su di esso infatti, è possibile ridare al corpo il suo movimento funzionale e armonizzarlo con la forza di gravità.

Su quali principi si basa? Il concetto principe di questo metodo si basa sulla correlazione che intercorre tra la forza di gravità e l'armonico funzionamento del corpo. Affinchè vi sia armonia è necessario che il nostro tessuto connettivo sia plastico, perchè questa sua caratteristica consente al corpo di cambiare forma. L'operatore che pratica il Rolfing agisce attraverso un tocco sensibile e deciso liberando il corpo dalle restrizioni che il tessuto connettivo irrigidito ha  creato e in questo modo riallinea la postura correttamente rispetto alla forza di gravità.

Come funziona? Il lavoro dell'operatore si svolge nell'arco di 10 sedute durante le quali lavora in profondità sulle fasce muscolari del paziente e sulla sua capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli con l'obiettivo di riallineare  l’organismo assecondando la forza di gravità e non andando contro contro di essa.

In che modo avviene tutto questo? Nelle fasce muscolari il tessuto connettivo si estende come una rete che  collega non solo tutti i vari segmenti dell’apparato locomotore, ma, come sappiamo, riveste le cavità e ricopre gli organi. Se in un settore di questa fitta rete accade qualcosa, ne risente tutto il corpo: in parole povere se uno dei segmenti va fuori asse, crea uno squilibrio. Affinchè si ristabilisca un ordine armonico è necessario non solo che l'operatore lavori nell'area dove è presente lo scompenso, ma anche nelle aree in cui si sono creati altri scompensi. Gli squilibri si creano per vari motivi: una postura scorretta, un trauma, un gesto ripetitivo, un atteggiamento di difesa.

Facendo sì che il tessuto connettivo ritrovi la sua plasticità attraverso il tocco dell'operatore i movimenti articolari migliorano sensibilmente e il paziente ritorna ad usare in maniera corretta ed equilibrata i muscoli flessori ed estensori.

A chi è utile? Praticamente a tutti: a chi soffre di mal di schiena, agli sportivi, ai bambini che hanno posture scorrette, agli anziani che soffrono di artrosi, a chi ha la scoliosi, a chi soffre di tendiniti. Grazie al Rolfing si impara ad entrare in contatto con il proprio corpo e i suoi effetti sono davvero duraturi.


venerdì 7 agosto 2015

Il diaframma, questo sconosciuto

Si sente parlare del diaframma quasi esclusivamente in relazione alla respirazione nelle discipline orientali oppure relativamente al canto. Ma in generale passa sempre sotto silenzio. Dovremmo conoscerlo meglio perchè un blocco del diaframma può portare alterazioni della colonna vertebrale, cervicalgie, dolore lombare,  gravi alterazioni della postura e perfino dolori addominali e alterazione del ciclo mestruale.  

Come funziona il diaframma? Immaginate una siringa per iniezioni col suo stantuffo, la parte col forellino dove si inserisce l'ago rappresenta la bocca, lo stantuffo è il diaframma; quando lo stantuffo scende risucchia aria nella siringa (polmoni), quando sale viceversa. Questo meccanismo rappresenta la respirazione primaria, quella che in condizioni normali dovrebbe essere in funzione ma spesso, molto spesso, non funziona o funziona solo parzialmente. La respirazione accessoria è rappresentata da quella che comunemente viene chiamata toracica e che comunemente si pensa sia “quella giusta”. 

In realtà è la respirazione di riserva e dovrebbe entrare in piena funzione solo quando la richiesta di ossigeno da parte dell'organismo supera certi valori, in parole povere quando l'organismo sta compiendo uno sforzo notevole. Come funziona la respirazione accessoria ? Si attua attraverso l'espansione (aumento di volume) della gabbia toracica che comporta un'espansione dei polmoni con conseguente risucchio di aria negli stessi.  Ma se respirate col diaframma voi avreste solo vantaggi, quali ?  Il diaframma è un notevole aiuto alla pompa cardiaca, massaggia dolcemente tutto ciò che gli sta sotto e anche sopra, quindi tutti gli organi della digestione e anche il cuore tramite i legamenti pericardici. 

Inoltre in inspirazione partecipa a migliorare la progressione del sangue verso il basso  strizzando l'arco aortico discendente, e in espirazione aiuta la progressione del sangue refluo dal corpo attraverso la vena cava inferiore. E gli svantaggi ? Sono tantissimi ma ci occuperemo solo di quelli relativi alle ricadute posturali. Blocco del diaframma e conseguenze per la postura e colonna vertebrale In primo luogo la colonna cervicale è tirata verso il basso per migliaia di volte al giorno, provocando quindi compressioni dei dischi cervicali e deformazione della cervicale, inoltre accelerazione verso l'artrosi cervicale, rigidità, dolori e problemi di equilibrio, acufeni e problemi digestivi e visivi.

 Se il diaframma non fa il suo lavoro si blocca in espirazione quindi rimane contratto e ciò comporta ricadute negative sulla colonna lombare che sommate a mal posture possono portare a lombaggini, stitichezza dolori mestruali cattiva digestione gonfiori addominali... Quindi il trattamento e lo sblocco diaframmatico sono essenziali e primari in ogni trattamento che riguardi la postura e la colonna vertebrale.


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