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sabato 18 giugno 2016

Sandy Byers: carte di credito per dipingere

Sandy Byers: carte di credito per dipingere, un modo davvero originale per creare dei quadri. Pensiamo sempre alla pittura con i classici pennelli, ma a volte, si fa di necessità virtù.


Più volte abbiamo parlato di artisti che per le loro opere d'arte usano particolari materiali, che li hanno resi famosi, proprio per la creatività che hanno dimostrato. Così oggi parliamo di Sandy Byers, una ex dipendente della Microsoft, che  per dedicarsi totalmente alla pittura, ha lasciato il suo lavoro. Ciò che contraddistingue l'arte di Sandy è ciò che usa per dipingere: non pennelli, ma carte di credito.


L'uso delle carte di credito per dipingere è arrivata per caso nel 2013, quando durante un viaggio, Sandy si accorse di aver dimenticato i pennelli per dipingere. Che fare? Sandy non si perse d'animo e cercando fra ciò che aveva a disposizione nella borsa, trovò la sua carta di credito: così decise di dipingere con quella.

Non si aspettava certo molto da quell'improvvisato esperimento, ma il risultato fu incoraggiante, tanto che decise di abbandonare definitivamente l'uso dei pennelli. Ora Sandy per dipingere usa solo le carte di credito. L'originalità della sua arte le è valsa una mostra organizzata da Mastercard, e come ha commentato la curatrice dell'evento: “Non ci sono altri pittori che usano una carta di credito per dipingere. Mi è sembrata una cosa molto creativa”.

mercoledì 25 maggio 2016

Bottiglie di Plastica: riciclo creativo

Bottiglie di Plastica: riciclo creativo. In pittura, come poggiapiedi, o come portadolcetti, le bottiglie di plastica si prestano ad essere riciclate con creatività.


Prima di gettare le bottiglie di plastica nell'apposito contenitore per la raccolta differenziata, pensiamo a come poterle riciclare per prolungare la loro vita in modo creativo. E' possibile infatti realizzare delle creazioni o degli oggetti utili per la casa. Non è necessario avere molta fantasia o una spiccata manualità,  ciò che è importante è visualizzare il nuovo uso a cui vogliamo destinarle. Ecco alcuni semplici esempi.


Per la pittura: se volete realizzare voi stessi qualche simpatico disegno da appendere magari nella stanza dei bambini, nessuno vi chiede di avere la versatilità di un pittore. Per questo le bottiglie di plastica si prestano bene a questo scopo. Ad esempio fare dei fiori con le bottiglie di plastica è semplice. Procuratevi  delle bottiglie con il fondo  che abbia le gobbette, immergetelo in un piatto di plastica contenente della tempera colorata e riportate il tutto su un lungo foglio bianco, come se fosse un timbro. Avrete già pronti i petali colorati di un fiore a cui aggiungerete foglie e stelo.

Poggiapiedi: se vi manca un comodo poggiapiedi da porre davanti a ldivano o alla poltrona per rilassarvi completamente mentre fate un pisolino o guardate la televisione, le bottiglie di plasitca fanno al caso vostro. Conservatene i nnumero di 37 tutte uguali e con esse formate un esagono: cominciate ad affiancare 4 bottiglie, poi 5, poi 6, poi 7, di nuovo 6, poi 5 ed infine 4. Per farle stare unite usate dello scotch esterno, mentre sopra e sotto invece, aggiungerete due fogli di cartone rigido e resistente dalla forma circolare. A questo punto rivestite prima con della pellicola e dopo foderate con strati di spugna morbida. Scegliete ora del tessuto che possa abbinarsi con il colore del vostro salotto e rivestite il poggiapiedi.

Ciotole portadolcetti: in occasione di qualche evento durante il quale avrete bisogno di tanta ciotoline in cui porre i vostri dolcetti, ma anche piccoli rustici o salatini, non sarà necessario tirar fuori le vostre preziose porcellane, rischiando che nella confisione qualche pezzo vada rotto. Conservate diverse bottiglie in plastica e con l'aiuto di un taglierino ritagliatene i fondi. Colorate la parte esterna con della tempera colorata o come vi suggerisce la fantasia, lasciate asciugare bene. Le vostre ciotoline sono pronte e potrete posizionarle su un vassoio. Così non vi sarà pericolo alcuno di rompere nulla e alla fine della festa se proprio non vi servono più, potete sempre gettare le ciotoline nella raccolta differenziata.

domenica 22 maggio 2016

Dipingere con i Gelati: Othman Toma

Dipingere con i Gelati: Othman Toma ne ha fatto la sua arte. Si può dipingere in molti modi, da quelli più classici a quelli più stravaganti. Ma le opere di Othman Toma sono davvero incredibili.


Essere artisti non significa solo essere padroni di una o più tecniche, ma significa anche essere sempre aperti  all'innovazione e alla creatività. E possiamo dire che di artisti con grandi capacità innovative ve ne sono davvero molti, che oltre alla bravura riescono ad usare anche materiali davvero particolari. Per dipingere ormai sembrano diventati obsoleti acquarelli, olii, tempere...oggi c'è chi dipinge con i cosmetici, chi con le ceneri dei defunti, e chi con i gelati. Ebbene sì proprio con i gelati che si squagliano.


Orginale protagonista di questa nuova tendenza è l’artista iracheno Othman Toma, che  usa una tecnica insolita per creare le sue opere: infatti, usa il colore dei gelati che si sciolgono al posto della normale pittura, con risultati davvero sorprendenti, che ricordano un  po’ le delicate sfumature che si ottengono con gli acquarelli.

Othman Toma dipinge di tutto: animali, monumenti, esegue ritratti, ed è capace di ricavare un'ampia tonalità di colori dalle creme, che ottiene semplicemente lasciando sciogliere i gelati. Al termine di ogni opera, la fotografa insieme al gelato che ha utilizzato per creare i colori, e posta il risultato sui social network. Inutile dire che la rete ha avuto reazioni entusiaste di fronte all’idea, e Toma si è guadagnato in poco tempo migliaia di follower.

giovedì 7 gennaio 2016

La musica infernale in un dipinto

Non sono un'intenditrice di pittura, ma avendo studiato Storia dell'Arte al liceo, e avendo a casa un'intera collezione di libri sui più famosi pittori della storia,  mi sono sempre dilettata a leggerli e guardarli, cercando di capire gli stili, i periodi, i significati, le interpretazioni e più ancora, la genialità. Fra i tanti, un autore in particolare catturò la mia attenzione: un autore olandese, Hieronymus Bosch. Fra le tante opere del maestro ve n'è una, "Il Giardino delle Delizie", dipinto in cui è raffigurato il racconto biblico della creazione, il paradiso e l'inferno, ricco di immagini dai complessi significati, praticamente un rompicapo tutto da interpretare.

In un angolo del dipinto, quello che poi nelle foto viene definito "particolare", è raffigurato un uomo sottoposto a tortura, il quale riporta sul suo "posteriore" una partitura musicale con una melodia. Ricordo che la prima volta che lo osservai mi chiesi cosa significasse. Ma al tempo internet non c'era e non era facile reperire informazioni, ma a me l'interrogativo era comunque rimasto così mi sono documentata ed ho scoperto che la leggenda vuole che il brano abbia la capacità di aprire le porte dell’inferno. Non solo, ma una studentessa dell’Oklahoma Christian University, per la prima volta nella storia ha suonato la melodia riportata sulle natiche del dannato. 

Come lei stessa ha spiegato, non è stato molto difficile suonare la melodia che, presumibilmente, è stata composta in chiave di DO, come si usava per i canti composti nel 16° secolo. La nostra coraggiosa studentessa spiega che il fine era quello di mettere in evidenza che ci sono effettivamente degli errori nella trascrizione delle note sul dipinto. In collaborazione con il dipartimento di musica del suo college, sta cercando di ottenere una trascrizione più accurata.  Hieronymus Bosch dipinse il Giardino delle Delizie, suo capolavoro, in tre parti tra il 1490 e il 1510, completandolo quando ormai aveva raggiunto l’età di cinquant’anni.  

L'opera è stata ampiamente interpretata  come un monito sui pericoli delle tentazioni e del peccato in vita, ma nel corso dei secoli sono sorte altre interpretazioni stravaganti. Possiamo concludere che l’inferno, è uno dei soggetti preferiti da Bosch, il quale vi ha dedicato una serie di pitture. Nell’opera in questione, l’immagine dell’inferno è rappresentata come un’agghiacciante camera delle torture, dove persone che hanno vissuto nel peccato sono perseguitate dai demoni e divorati da animali  che si nutrono di carne umana. 

E’ interessante notare che alcune delle anime finite all’inferno, subiscono il supplizio della tortura venendo crocifisse su arpe e liuti, in modo che la musica degli inferi sia in opposizione con quella della Terra e certamente con quella Celestiale. Non ci resta che aspettare una nuova suonata e attendere l'apertura degli inferi.


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