Simply

Visualizzazione post con etichetta pigrizia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pigrizia. Mostra tutti i post

domenica 5 luglio 2015

Pietre e cristalli, Aragonite

L'affascinante Aragonite deve  il suo nome alla regione spagnola, l'Aragona. Non è una pietra molto conosciuta, e di solito viene usata unicamente per scopi ornamentali. 

ARAGONITE
Caratteristiche: carbonato di calcio; sistema rombico; costituisce lo scheletro di molti organismi marini sia viventi sia fossili; può esesre incolore o variamente colorata, trasparente o traslucida con lucentezza vitrea. Si presenta sotto forma di cristalli sottili e allungati, riuniti in ciuffi, ma anche in forma di grossi cristalli trigeminati che simulano prismi esagonali, di aggregati fibroso-raggiati, di masse concrezionarie stalattitiche, pisolitiche e coralloidi. Belle sono le bianche ramificazioni a forma di corallo.

Prorietà: combatte la pigrizia aumentando la forza di volontà.
Disturbi: agisce sull'apparato scheletrico.
Associazione con i chakra: terzo

giovedì 2 luglio 2015

Ad ogni segno la sua pietra, Cancro

Cancro, segno d'acqua. L'Acqua attribuisce inquietudine psichica, profondità di sentimenti e di pensiero, riservatezza, attrazione per situazioni complicate, bisogno di mettersi alla prova, creatività.


CANCRO
Pianeti: Luna, Venere
Pregi: dolcezza, morbidezza, femminilità, riservatezza, tenacia, attaccamento al passato, fedeltà, dedizione, fantasia
Difetti: pigrizia, diffidenza, ansia, emotività, fissazioni, lunaticità
Colore: bianco latte

Energia disponibile e parti del corpo abbinate: non ha molta energia e tende ad accumulare emozioni; quando sta male, guarisce prima se è circondato di affetto, meglio ancora se lo trattano come un bambino piccolo; le sue parti del corpo sono il seno e lo stomaco, che reagisce all'intensa emotività con gastriti, acidità, spasmi, ulcere
Per potenziare i pregi: perle, cristalli bianchi, opali
Per combattere i difetti: cristalli rossi arancioni, indaco

lunedì 2 marzo 2015

Essere attivi e abbandonare la Pigrizia

Se noi siamo siamo consapevoli del fatto che non sempre il lavoro è piacevole, è pur vero che condurre un'esistenza senza scopo, pigra ed annoiata è fonte di infelicità. Avrete anche voi constatato che si può in qualche modo alleviare un dispiacere semplicemente lavorando di buona lena a qualcosa.


Il morale sale quando si consegue un risultato, quindi quando si produce qualcosa ci sentiamo decisamente meglio, siamo soddisfatti. Le persone pigre scaricano il fardello del lavoro su quelli intorno a loro, hanno la tendenza a sovraccaricare gli altri.

Del resto andare d'accordo con le persone pigre è difficile. Oltre ad essere deprimenti, possono essere anche un po' pericolose, sono inaffidabili. Ma una soluzione c'è e consiste nel tentare di persuaderle a decidere di fare qualcosa e metterle all'opera, se non altro per dimostrare loro che taluni benefici derivano da un lavoro che porta ad una produzione reale.


lunedì 25 agosto 2014

Il vero amico | Seneca, Lettere a Lucilio | Varie

Seneca parla dell'amicizia, e son concetti di ogni giorno, della nostra vita, anzi, forse va un po' più in là, descrive perfettamente il concetto di fiducia che dovrebbe esserci fra veri amici, descrive egregiamente coloro che raccontano di se stessi ad ogni illustre sconosciuto e  quelli che chiusi in se stessi, non si fidano neppure delle persone più care. L'eterno conflitto: concedere o meno la fiducia, essere schietti e sinceri come lo si è, e non sempre, con se stessi. Forse sarebbe necessario imparare ad essere chiari prima nel nostro profondo e solo allora saremo in grado di scegliere opportunamente chi è destinato a diventare nostro amico, poichè solo così eluderemo ogni inganno.


"Caro Lucilio,
mi scrivi che hai dato ad un amico delle lettere da recapitarmi, poi aggiungi di non dirgli cose che ti riguardino perchè non è tuo amico fino a questo punto. Così nella stessa lettera dici che costui è un tuo amico e non lo è. Forse tu usi genericamente una parola che ha un significato preciso e lo hai chiamato amico così come noi chiamiamo signori quelli che incontriamo e dei quali non ci ricordiamo il nome. Se è così può andare.

Me se tu chiami amico uno del quale non ti fidi, allora fai un grosso errore e ignori la forza della vera amicizia. Con un amico puoi fare ogni cosa, ma la prima cosa che devi fare è decidere se è davvero un amico. Quando lo hai appurato sul serio devi avere fiducia in lui. Sbagliano i tempi quelli che, contraddicendo gli insegnamenti di Teofrasto, prima concedono il loro affetto e poi lo ritirano quando hanno appurato che l'amico non era poi così amico.

Pensaci bene sopra prima di farti un amico, ma poi quando lo hai deciso apri il cuore e parlagli sinceramente come fai con te stesso. Vivi senza avere segreti nemmeno peri tuoi nemici. Ma poichè ci sono cose che per consuetudine si tengono riservate, metti al corrente il tuo amico di tutte le tue preoccupazioni, di tutti i tuoi pensieri. Se pensi che sia fidato, fidati.

C'è gente che finisce per essere ingannata proprio perchè ha paura di esserlo, c'è gente che per troppa sospettosità quasi fornisce una giustificazione alla slealtà del prossimo. Perchè devo misurare le parole davanti ad un amico? Perchè con lui non mi comporto come quando sono da solo? C'è gente che racconta al primo venuto quello che si dovrebbe raccontare solo agli amici fidati, come se non potesse trattenere quello che le brucia dentro.

Ci sono altri invece che sono terrorizzati all'idea che anche le persone più care vengano a conoscenza dei loro segreti e li seppelliscono dentro di loro come se non volessero farli sapere nemmeno a se stessi. Sono due atteggiamenti sbagliati, perchè è sbagliato sia fidarsi di tutti che di nessuno, ma direi che il primo è un difetto più onesto, il secondo più sicuro.

Allo stesso modo sono da rimproverare sia quelli che stanno sempre in agitazione , sia quelli che si crogiolano continuamente nella pigrizia. Non è produttivo quello che viene dalla confusione, ma è la smania di una mente esagitata, così come non è riposo quello che giudica molesto ogni gesto, ma è dissoluzione e languore. Perciò ci ricorderemo bene le parole di Pomponio: "C'è gente che si rifugia nelle tenebre reputando tempestoso tutto quello che avviene alla luce del sole".

Bisogna mescolare le due cose: chi agisce deve poi riposare e chi si riposa deve poi agire. Guarda la natura: c'è il giorno e c'è la notte"

Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.