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giovedì 27 agosto 2015

Ibis redibis non morieris in bello

A volte basta spostare una virgola e il senso di una frase cambia. Lo sapevano bene i latini, cari cari latini, che mi avete fatto perdere il cervello nelle traduzioni, lo sapeva bene "Monna Vanna", la mia professoressa, che si divertiva a farci tradurre quelle che, secondo noi, al tempo erano delle assurdità.

Infatti, quella che sto per spiegarvi, è stata una frase molto dibattuta in classe, ci dividemmo in fazioni, pro e contro il segno d'interpunzione chiamato virgola.

Ibis redibis non morieris in bello: Andrai ritornerai non morirai in guerra, usato da Alberico delle Tre Fontane nel Chronicon come esempio dell'ambiguità degli oracoli: mettendo le virgole nel modo seguente Ibis, redibis non, morieris in bello il senso diventa: Andrai, non tornerai, morirai in guerra.

In verità la furba "Monna Vanna" questa frase ce l'aveva propinata anche in greco, poichè fu la vaticinante Pizia dell'oracolo di Delfi a pronunciarla, il povero Alberico come al solito era arrivato in ritardo.

domenica 29 giugno 2014

Aura: la protezione dell'umiltà | Varie

C'è un altro modo in cui potete errare a questo riguardo. Quando avete finalmente sviluppato la facoltà, è facile che vi facciate un'idea esagerata della vostra importanza e che vi riteniate in diritto di essere considerati veri e propri oracoli. E' una tentazione molto comune, che quasi sicuramente sarà alimentata da amici imprudenti, i quali cercheranno di mettervi su un piedistallo perchè dispensiate i responsi degli dèi.

E' una delle difficoltà più comuni nell'intero campo dello sviluppo psichico, e può portare a guai indicibili. Prima o poi, a causa delle fluttuazioni naturali delle percezioni psichiche viene il momento in cui non siete più in grado di dispensare ciò che vi viene richiesto, e se siete onesti e ammettete che per il momento non riuscite a soddisfare le richieste, probabilmente rimarrete sorpresi nello scoprire con quanta rapidità venite scacciati dal seggio dell'oracolo, mentre i vostri seguaci vanno i ncerca di un altro per innalzarlo alla stessa posizione.


E' quindi meglio essere sempre modesti. Coloro che sono veramente interessati e sinceri non vi faranno una colpa, se in certi momenti non potete dar loro ciò che desiderano, e non tenderanno a cavillare perchè non fate affermazioni altisonanti per voi e per il vostro dono.

E' per questa ragione, tra l'altro, che le scuole occulte non si stancano di ricordare ai discepoli che non devono usare le facoltà psichiche a fini economici. L'uso commerciale delle facoltà psichiche porta molte tentazioni, in particolare la tendenza a ricorrere alla frode, quando il dono è assente. Alcuni affermano che il veggente "positivo" non ha mai giornate no, e tendono a considerare con sufficienza quanti ammettono di avere simili cadute.

Il veggente "positivo", può essere meno soggetto a tali cose del collega "negativo", ma talvolta anche per lui, "i cieli si chiudono", e allora percepisce poco o nulla tramite le sue facoltà psichiche.  Lo sviluppo delle facoltà psichiche in passato, era soprattutto sotto l'egida di organizzazioni religiose, e le facoltà stesse venivano usate non di rado per provare questo o quel credo.

Non sempre questo è utile, perchè la religione è uno degli aspetti della vita in cui entrano in gioco i sentimenti, che possono facilmente avere la meglio sulla realtà. Il mondo psichico ha le sue leggi, e non tutto quello che perviene mediante la percezione psichica concorda con le affermazioni dogmatiche delle organizzazioni religiose. Perciò è necessario studiare queste cose con neutralità e non usarle per sostenere le pretese di una setta religiosa.

Tuttavia tentare questo sviluppo sotto l'egida di un'organizzazione religiosa solleva problemi morali, ed è qui che la religione può permettere allo psichico di orientare la sua ricerca in canali che gli consentiranno di servire meglio il prossimo.

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