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mercoledì 29 giugno 2016

Il regale Basilico, cenni e usi

Il regale Basilico, cenni e usi. Una pianta nobile che vanta rituali molto antichi e le cui proprietà non si limitano al suo uso in cucina.


Ocimum deriva da okirnon, nome greco della specie di piante a cui appartiene il basilico, mentre basilicum significa ''regale". . . La nobiltà di questa pianta, originaria dell'Oriente, era sottolineata dai rituali che ne regolavano la raccolta presso i Greci. Si doveva purificare la mano destra, aspergendola mediante un ramo di quercia con acqua di tre diverse fonti. Si doveva, inoltre, indossare abiti candidi e astenersi da contatti con esseri considerati impuri. In Egitto, il basilico fu uno dei componenti del balsamo usato per la mummificazione ma ebbe successo anche come condimento.

Presso i Romani il basilico, oltre ad essere simbolo degli innamorati, figurava tra gli odori utilizzati in cucina. Apicio, per esempio, lo inserisce in una ricette per i piselli. Nel medioevo si attribuiscono a questa pianta proprietà magiche e, ad esempio, la si considera portentosa contro il drago basilisco. Ancora nel '600 si sosteneva che se uno avesse fatto a pezzetti  qualche foglia di basilico e li avesse riposti in un buco tra due mattoni, dopo breve tempo ne sarebbero nati degli scorpioni. Ai giorni nostri, il basilico è uno degli aromi più usati nella cucina mediterranea.


Caratteristiche e proprietà
Si tratta di una pianta erbacea della famiglia delle Labiate; ha fusto eretto, raggiunge un'altezza di 30-60 cm con foglie opposte, verde vivo sulla parte superiore e verde-grigie inferiormente. I fiori sono piccoli, bianchi. Il basilico cresce bene nei terreni leggeri, ben drenati, in posizioni soleggiate.
Da tutta la pianta emana un piacevole caratteristico profumo e viene coltivato con successo anche nei vasi sui davanzali delle finestre. Le foglie fresche possono essere raccolte da maggio fino a settembre. Si possonoessiccare, disponendole in strati sottili, in luogo all'ombra, riparato ed aerato.
Il prodotto, che anche essiccato mantiene un certo profumo, va conservato in recipienti di vetro o porcellana. Le foglie non vanno tagliuzzate col coltello ma sminuzzate con le dita. Il basilico ha proprietà toniche, calmanti, ed è utile ai nervosi e agli insonni.

Utilizzo
Il basilico è l'ingrediente fondamentale in due famose preparazioni della cucina mediterranea: il pesto genovese e il pistou provenzale. Il primo si confeziona pestando un buon numero di foglie di basilico, uno spicchio d'aglio e formaggio pecorino sardo, olio d'oliva finissimo sino ad ottenere
una crema liquida ma non troppo. Alcuni aggiungono nel mortaio un po' di pinoli. Il pistou vede invertite le proporzioni fra aglio e basilico. Come formaggio viene usato il parmigiano. Per il resto il procedimento è uguale a quello del pesto.

L'olio al basilico si prepara mettendo nell'olio un certo numero di foglie di basilico spezzettate e lasciando macerare un paio di mesi.
L'aceto al basilico si ottiene versando aceto bollente sulle foglie sminuzzate di basilico; lasciato macerare per due o tre giorni va poi filtrato.
Anche la medicina popolare utilizza variamente il basilico. Contro la caduta dei capelli si mette una manciata di foglie fresche di basilico in una tazza d'acqua bollente. Dopo un quarto d'ora, strizzate bene le foglie, si friziona la cute con il liquido.
Un pizzico di foglie di basilico in acqua bollente zuccherata serve a preparare un ottimo energetico.
Un infuso ottenuto con 5 g di basilico fresco in una tazza d'acqua bollente, con succo di limone e zucchero serve a calmare gli spasmi gastrici.
Un rimedio per l' alito cattivo si ottiene mettendo in infusione in mezzo litro d'acqua bollente 30 g di foglie essiccate di basilico, 30 g di bacche di ginepro e 10 g di foglie di rosa rossa. Quando il liquido si è intiepidito, bisogna colarlo strizzando bene foglie e bacche e versarne l'infuso in una bottiglia. Serve per fare sciacqui alla bocca. Per ottenere un efficace colluttorio da adoperare contro le infiammazioni della bocca, basta far bollire per 10 minuti 50 g di foglie essiccate di basilico in mezzo litro d'acqua. Si adopera il liquido per sciacquare la bocca.
Quando un raffreddore non si risolve giova molto provocare degli starnuti liberatori aspirando col naso una presa di polvere di basilico. Un infuso di foglie secche in acqua bollente calma il vomito.

mercoledì 20 aprile 2016

Contro le allergie naturalmente: la perilla

Siamo nella stagione delle allergie, quando i pollini viaggiano felicemente trasportati dal vento e per molti di noi inizia l'olocausto. Ma la natura, come sempre, ci offre il suo aiuto. Come contrastare le allergie? Con la perilla.

Da secoli usata in Oriente la perilla è apprezzata per le proprietà toniche e antibatteriche. Ha le foglie simili a quelle del basilico che vengono usate in Giappone per accompagnare il sushi e neutralizzare così eventuali germi presenti nel pesce crudo. Ma la perilla viene soprattutto impiegata nelle affezioni delle vie respiratorie. Siamo alle porte con la primavera e con essa si sa, arrivano anche le allergie che mettono ko molti di noi con gonfiori al naso, occhi rossi, starnuti, lacrimazioni, pelle che si desquama. Niente paura e niente antistaminici, ci pensa la perilla, infatti nei suoi semi si trovano in grandissima quantità i flavonoidi ed è per questo ottima nella prevenzione e normalizzazione della reazione allergica. Essa infatti stimola l'interferone favorendo così il riequilibrio della risposta del sistema immunitario.  E' un antistaminico naturale privo di effetti collaterali.


Siamo a Marzo e l’aria si sta per riempire di pollini, acari, polveri e numerosi altri allergeni. La perilla può mitigare le reazioni allergiche a carattere respiratorio e cutaneo. Prendere 2 perle di olio di perilla al giorno; decongestiona le vie nasali, apre il respiro ma non provoca la sonnolenza tipica degli antistaminici.

Inoltre è bene ricordare che i suoi semi sono una miniera di acidi grassi essenziali della serie Omega (3-6-9), e totalmente privi di colesterolo: agendo in sinergia, queste preziose sostanze purificano il sangue e riarmonizzano l’azione degli anticorpi. Si possono usare (un cucchiaino) nell’insalata o lo yogurt del mattino; sono ottimi anche con il riso in bianco, ma aggiungeteli a fine cottura.

lunedì 4 gennaio 2016

Moringa oleifera: proprietà e benefici

Se non avete ancora sentito parlare della moringa oleifera, detta anche "albero miracoloso" oggi avrete un motivo in più per incuriosirvi. La moringa cresce nelle zone equatoriali e tropicali, ha dei fiori bianchi e foglie del colore dello smeraldo.  E sono le foglie ricche di sostanze benefiche che sono un potente rimedio per la salute, anche se tutta la pianta è commestibile.

Le foglie della moringa sono ricchissime di vitamine, proteine e sali minerali e  si possono consumare crude nelle insalate, oppure cotte, come faremmo nel caso degli spinaci. Contengono il triplo del potassio rispetto alle banane e 8 volte la vitamina C presente nelle arance, e poi vitamina A, vitamina E, vitamina K e vitamine del gruppo B.


Per quanto riguarda i suoi frutti, la tradizione vuole che abbiano poteri afrodisiaci  dai quali possono trarre vantaggio sia gli uomini che le donne. Si consumano previa bollitura dei loro baccelli, che sono conosciuti con il nome di "mazze da tamburo".

Le proteine invece sono contenute nei suoi semi da cui viene estratto un olio molto saporito e adatto all'alimentazione umana,  e che ha una caratteristica molto importante: non irrancidisce. Dopo l'estrazione dell'olio, dai semi si ottiene una pasta residua dall'elevato contenuto proteico, che risulta completo: presenta cioè tutti gli aminoacidi necessari al nostro organismo per il proprio corretto funzionamento. La moringa contiene 18 aminoacidi e 9 aminoacidi essenziali.

Grazie al contenuto di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie essa è efficace nel proteggere il sistema immunitario, favorire una buona circolazione e una digestione sana, riequilibrare il metabolismo, regolare i livelli ormonali, trattare l'acne e garantire una pelle più morbida. I suoi impieghi curativi nell'ambito della medicina naturale spaziano dalla cura del raffreddore e della febbre all'impiego nel trattamento di infiammazioni e di problemi digestivi o di ipertensione.

La moringa viene impiegata non solo nell'alimentazione, ma anche in cosmetica per ottenere dei prodotti dall'elevato contenuto nutritivo, oppure adatti per prendersi cura in modo naturale della pelle, attraverso l'impiego di creme specifiche. Per quanto riguarda l'alimentazione, la moringa viene impiegata per la preparazione di succhi e di integratori adatti, ad esempio, a favorire una sana circolazione sanguigna e a mantenere i normali livelli di glucosio nel sangue.

A livello di integratore troviamo la polvere estratta dalle foglie di moringa, che può essere impiegata in vari modi: in aggiunta a succhi e frullati, nella preparazione di infusi o come condimento. La polvere di moringa è utile per facilitare il sonno e per migliorare la produzione di latte durante l'allattamento. I prodotti a base di moringa possono essere acquistati online e presso i distributori autorizzati.

E poi ci sono le radici, che però per l'uso alimentare hanno alcune controindicazioni, in quanto contengonoun alcaloide, chiamato spirochina, che potrebbe interferire con la trasmissione nervosa. Per questo viene sconsigliato un consumo eccessivo delle radici di moringa, che di solito vengono utilizzate in cucina come aromatizzante.

lunedì 30 novembre 2015

La soia una vera trasformista, parte terza

Ecco in quanti modi possiamo trovare la soia, una vera trsformista che si presenta sottoforma di svariati alimenti che se ne ricavano. In questo modo entra sotto varie forme nella nostra alimentazione a tutto vantaggio della salute.



Farina di soia:Entra nella preparazione di zuppe e salse, e per la realizzazione di pane e altri prodotti da forno. Una farina dawero nutriente.
Lecitina: Fosfolipide utilizzato nei prodotti farmaceutici e come emulsionate dall'industria alimentare per la preparazione di dolciumi, gelati e margarine. È assunto anche come integratore per combatttere l'ipercolesterolemia.
Olio di soia: Deriva dai semi della soia, ed è ricchissimo di acido linoleico e linolenico, due sostanze preziose per la salute di sangue, arterie e nervi. Ma attenzione: va utilizzato «a crudo» per condire cereali, legumi e verdure. Per friggere è preferibile l'olio extravergine d'oliva.
Latte di soia: Si ottiene dalla bollitura e dalla spremitura dei semi di soia gialla. È un cibo completo, buono nella colazione del mattino (al posto del latte). In più è un prodotto a hoc per chi presenta intolleranza al latte vaccino e per chi vuole consumare una quota inferiore di proteine animali. Entra nella preparazione di gelati, creme per pasticceria e dessert.
Tofu o formaggio di soia: Si te da tempo: diverse indagini hanno evidenziato che le popolazioni orientali, la cui dieta è a base di soia, sono assai meno soggette alle malattie «del benessere» e da invecchiamento, tipiche delle civiltà occidentali: patologie cardiovascolari, infarto, tumori alla mammella e alla prostata, disturbi della menopausa, osteoporosi.  Il consumo di ricava dalla coagulazione del latte di soia gialla ricorrendo a particolari cagli: il risultato è un prodotto di consistenza cremosa o solida. È commercializzato in panetti o in vasetti e può essere consumato «nature», oppure fritto con verdure o insieme a cereali, funghi, insalate, ecc. La versione in crema si può spalmare su crostini, gallette o pane. Sviluppa appena 72 calorie per etto ed è privo di colesterolo. Sostituisce il formaggio.
Spezzatino, bistecche e granulare di soia: Si ricavano dalla farina di soia sgrassata: azuki (fagioli di soia rossa) seccati, lavati e moliti. Spezzatino e bistecche si consumano in sostituzione della carne, per ragù vegetali, fritti, stufati e al forno. Il granulare permettte di confezionare crocchette, polpette e sughi. Un unico neo: lo sgrassamento della soia fa diminuire i grassi polinsaturi, benefici per la salute, e allora il consiglio è di non assumerli più di una-due volte a settimana. Rimpiazza la carne.
Miso: Miscele fermentate di semi o pasta di soia con riso o grano, sale, acqua e aromi vegetali. È ricco di enzimi e ha importanti proprietà anticancro. Protegge la flora batterica intestinale. Ottimo ingrediente per minestroni, zuppe, piatti a base di cereali e in piccolissime quantità anche per i dolci. I piatti con miso non vanno salati.
Tamari e Shoyu: Salse di soia che si sposano con qualsiasi genere di piatto salato. Possono essere adoperati in cottura fin dall'inizio, oppure essere aggiunti negli ultimi minuti. Sono ottimi anche nei piatti freddi, nelle insalate, nelle salse, con il pesce.
Tempeh: Deriva dalla fermentazione dei semi di soia ed è un'autentica miniera di vitamina 812, È disintossicante e depurativo. Si abbina a meraviglia con tutte le verdure e i cereali.
Germogli:Una magica e croccante verdura che spunta dai semi fatti germogliare con acqua. Autentico concentrato di vitamine ed enzimi. Si trovano in vendita nei negozi di alimentazione naturale e si possono fare in casa. Da assumere la mattina a digiuno o aggiungere crudi a insalate, macedonie, yogurt. Pasta di soia:Si ottiene dalla farina di soia, come per il grano. Pane di soia. Si ottiene dalla farina di soia, come per il grano.

venerdì 6 novembre 2015

Fiore di loto bianco, un fiore bellissimo dalle straordinarie qualità

Il bellissimo fiore di loto oltre ad essere una splendida pianta ornamentale che schiude i suoi petali in estate, ha una storia ricca di simbolismo poichè è associato alla purezza e alla vitalità. Oltre a ciò ha delle particolari proprietà terapeutiche conosciute soprattutto in oriente e in particolare dai cinesi che si occupano da oltre 2000 annni della sua coltivazione. Del loto si utilizza tutto, dai semi alle foglie.
Ha proprietà febbrifughe, cardiotoniche e  migliora la circolazione, soprattutto quando fa caldo. Ogni componente del fiore, però, ha una sua funzione specifica che si abbina sempre a una efficace azione antiossidante, in particolare sul collagene.

Prova della sua vitalità è il fatto che negli anni Novanta venne scoperto un seme di fiore di loto che era riuscito a germinare dopo essere stato dormiente per 1200 anni e questo grazie alla presenza di un particolare enzima che impedisce il deterioramento delle proteine. L’enzima contenuto nel seme di loto blocca l’effetto dell’ossidazione sulle proteine, che aumenta per effetto dell’età, dello stress o anche della stanchezza; in questo modo si evita che il processo di invecchiamento subisca un’accelerazione.


Del loto si utilizzano anche i petali, da cui si ricava anche un olio fortemente lenitivo. Una volta essiccati, i fiori sono indicati per le loro proprietà sedative e calmanti. È ormai confermato il collegamento tra stress e invecchiamento precoce e il loto ci offre un rimedio sano e innocuo per allontanare velocemente le tensioni che accelerano anche il decadimento cellulare.

Se si vuole ottenere il massimo beneficio si può consumare una tazza di preparato con 125 ml di acqua, calda ma non bollente, a cui va aggiunto un cucchiaino di petali essiccati di fiore di loto (in erboristeria, dove esiste anche l’infuso di loto già pronto). Bevetene 2 tazze al dì.

Si possono inoltre sfruttare le proprietà sedative dell’olio essenziale del fiore di loto: procuratevi 50 ml di olio di camelia, ricco di flavonoidi e catechine antirughe, a cui aggiungerete 5 gocce di olio essenziale di fiore di loto e 5 gocce di neroli. Versate l’emulsione nella vasca da bagno, e immergetevi nell’acqua calda.

Le foglie di loto sono inoltre un rimedio ideale in caso di ristagni. Di solito si trovano le foglie essiccate nei negozi di prodotti orientali e la dose consigliata è di 10 g da mettere in infusione in acqua calda e bere come tè. Il tè di loto asciuga gli eccessi di ritenzione idrica dell’organismo e abbassa il livello di lipidi nel sangue. Bevuto 2 volte al giorno per almeno 2 settimane garantisce un miglioramento della circolazione a livello periferico. Un ottimo rimedio, quindi, per chi soffre di rigonfiamento degli arti dovuto al caldo.

Non dimetichiamo le radici. Le macchie solari sono il prodotto di un ristagno della circolazione sanguigna: per ripulire il sangue potete consumare un pezzettino di radice di loto cotta al vapore, aggiungendola di tanto in tanto a sughi, contorni e insalate.

Per le macchie dell'età dovute alla costante esposizione al sole potete utilizzare questo rimedio: mescolate un cucchiaio di farina di riso, un cucchiaio di semi di loto pestati (senza pelle), un pezzettino di radice di loto grattugiata, un cucchiaino di miele e latte di mandorle fino a ottenere una crema. Stendete la maschera sul viso la mattina prima di esporvi al sole, tienete in posa 10 minuti, sciacquate e applicate la crema solare.

mercoledì 4 novembre 2015

Olio di neem per le piante

Abbiamo visto quanto l'olio di neem possa essere utile anche per la cura dei nostri animali domestici, ma non possiamo dimenticare le piante. L'olio di neem infatti può venirci in aiuto come ottimo insetticida naturale e ovviamente atossico. La sua azione infatti rispetto ai comuni insetticidi è diversa: i parassiti delle piante infatti non cadono immediatamente stecchiti, perchè l'olio di neem ha il potere di scombussolare il loro sistema ormonale, facendo sì che essi smettano di nutrirsi, di riprodursi e volare.

Fra l'altro i parassiti tenderanno in ogni caso a stare alla larga dalle piante trattate  così che preverrete anche future infestazioni. Per fare uno spray naturale contro i parassiti, propongo qui una semplice ricetta.


Occorrente:
-5 ml di olio di neem
-1-2 ml di sapone insetticida o altro detergente, possibilmente sicuro per le vostre piante
-1 litro di acqua calda

Procedimento: mescolare l’acqua calda (40°C) con il detergente, poi aggiungere lentamente l’olio, sempre mescolando e avendo cura di controllare che si sciolga bene, riempite quindi uno spruzzino e agitare prima dell'uso

Questo spray va usato la sera o la mattina presto poichè altrimenti la luce diretta del sole e i raggi UV neutralizzano l'effetto del neem. Inoltre non esponete le foglie bagnate dalla soluzione direttamente al sole e un altro importante motivo è che durante il giorno sono presenti gli insetti buoni. Invece se l'olio si è asciugato, saranno i parassiti ad avere la peggio. IL modo migliore per ottenere il massimo dell'efficacia è nebulizzare in maniera uniforme sulla pianta e molto bene sotto le foglie, dove i parassiti tendono a nascondersi. Potete anche bagnare il terreno in modo che la pianta assorba il composto. Non usatelo sul terreno dove coltivate pomodori e cipolle che non lo gradiscono, in questo caso nebulizzate soltanto. Ricordate che nel caso l'infestazione sia cospicua la soluzione va spruzzata almeno una volta a settimana e, se piove usatelo più spesso.


martedì 3 novembre 2015

Come usare l'olio di neem per la cura degli animali

Ieri abbiamo visto come usare l'olio di neem per la cura di pelle e capelli. Oggi continuiamo a trattare l'argomento e vediamo come possiamo usare questo utilissimo olio anche per la cura dei nostri amici pelosi. Negli animali domestici infatti questo olio è utile al rafforzamento del sistema immunitario, mantiene la pelle sana e il pelo lucente e vigoroso. Ma non è tutto, perchè proprio per le sue proprietà antiparassitarie, il neem contribuisce a tenere lontane  le pulci e altri parassiti.

Come usarlo dunque? Potete aggiungere l'olio di neem allo shampoo che usate per la toelettatura del vostro amico a quattro zampe, basteranno infatti poche gocce unite allo shampoo. Grazie alla sinergia delle sue qualità, andrete a lenire eventuali irritazioni e contemporaneamente farà da repellente contro pulci e zecche e nutrirà il pelo.

Se il vostro animale ha problemi di pelle, come funghi o punture di insetti è possibile usare uno spray al neem direttamente sulla zona interessata, oppure potete sempre ricorrere allo shampoo aspettando una diecina di minuti prima di risciacquare. Assicuratevi, comunque, di utilizzarlo diluito, ad esempio in un altro olio, come quello di mandorle, massaggiando delicatamente l’animale. E' sempre bene tenere sotto controllo l'animale per vedere se dovessero esserci eventuali reazioni irritanti.


lunedì 2 novembre 2015

Guida all'olio di neem per la pelle e i capelli

Avete mai provato l'olio di neem? Si tratta di un olio multitasking che si ottiene dalla spremitura rigorosamente a freddo dei semi di una pianta: Azadirachta Indica, che, come suggerisce il nome, è originaria dell'India e della Birmania. Sicuramente lo conoscete, ma pensa che ti ripenso, mi sono decisa a descrivere in tre puntate i suoi modi di utilizzo.

Premetto subito che, l'olio di neem ha un odore molto acuto che potrebbe farvi desistere dall'usarlo, ma non fatevi pregiudizi poichè oltre che puro, questo olio può essere miscelato a creme, shampoo, saponi e non solo, si rivela molto utile anche per piante ed animali domestici.

Prima però è necessaria qualche piccola avvertenza in merito all'uso. In primis meglio non ingerirlo ed evitarne l'uso durante la gravidanza. Stesse precauzioni vanno usate anche per gli animali. Per le piante, frutta e ortaggi non vi sono particolari problemi, in quanto l’olio di neem è più sicuro dei pesticidi. Fate attenzione quando acquistate prodotti che contengono olio di neem, poichè è necessario verificare gli ingredienti ed assicurarsi che siano naturali.

E ora vediamo quali sono le proprietà di questo olio per la pelle e i capelli. Grazie alle sue qualità idratanti, alla ricchezza di acidi grassi e alla presenza di vitamina E, questo olio è particolarmente indicato per le pelli, secche, danneggiate e stressate, favorendone la ripresa e ripristinando la naturale elasticità. Inoltre ha proprietà antibatteriche e antifiammatorie che lo rendono efficace anche in caso di acne. Lo si può usare anche come dopobarba e dopo la depilazione ha un effetto disinfettante, lenitivo, idratante e ammorbidente. E' ottimo anche per combattere le smagliature che se già presenti, con l'uso costante dell'olio di neem risulteranno attenuate. Sulla pelle va applicato puro con movimenti circolari sulle zone interessate. Dato l'odore particolarmente acuto che può rivelarsi poco gradevole, è possibile aggiungere l'olio di neem a saponi liquidi o creme. Se usato sulle unghie le protegge e ammorbidisce le pellicine.

E' ottimo anche per i capelli, in particolare chi ha forfora e un cuoio capelluto irritato e arrossato trae giovamento da un massaggio con questo olio, che lenisce i rossori e i pruriti. Lo potete usare puro per massaggiare il cuoio capelluto oppure aggiungerlo allo shampoo (da 1 ml a 5 ml per 100 ml di shampoo). Oppure potete miscelarlo immediatamente prima dello shampoo sulle vostre mani. Se decidete di massaggiarlo puro sul cuoio capelluto lasciatelo poi in posa per circa 30 minuti e poi lavate i capelli. Vedrete dopo qualche tempo i risultati.


lunedì 26 ottobre 2015

Macchie sui denti, macchie sul legno, consigli casalinghi

MACCHIE SUI DENTI

Schiarite le macchie sui denti sfregandoli con il bicarbonato di sodio; poi sciacquate bene la bocca
Se i vostri denti si macchiano facilmente, evitate tè, caffè, Coca-Cola, vino rosso, succhi di frutta dai colori intensi, mirtilli, pietanze al curry e il fumo di sigaretta


MACCHIE SUL LEGNO

Per togliere i cerchi bianchi lasciati sui ripiani dei mobili da tazze o bicchieri, passate prima un abrasivo. Innanzitutto, provate con la cenere di sigari o sigarette inumidita con una goccia di olio da cucina: applicate con le dita. Se questo non funziona provate altri metodi, via via più energici: un pizzico di sale da cucina con una goccia d'acqua; un po' di prodotto per lucidare l'argenteria o la carrozzeria dell'auto; e infine un filo d'olio e la pietra pomice.

ATTENZIONE: non usate questi metodi sui mobili antichi o sulle superfici lucidate a cera. Chiedete consiglio a un restauratore o a un mobiliere

Cancellate le macchie d'inchiostro superficiali con olio e pietra pomice oppure paglietta d'acciaio


sabato 24 ottobre 2015

L'elisir dei capelli: l'olio di cumino

I capelli possono disidratarsi e sfibrarsi per colpa del sole in estate, ma anche a causa delle tinture, di permanenti riuscite male, di prodotti troppo aggressivi, stress e via dicendo. Per ristrutturarli a fondo e farli  tornare forti e splendenti possiamo ricorrere all'olio ricavato dai semi di Nigella sativa, meglio conosciuta coem cumino nero, usata già dagli Egiziani per le sue proprietà curative e antiossidanti.
L'olio di cumino nero è ricco di acidi grassi essenziali, aminoacidi, sali minerali e vitamine.


Nutre i bulbi capilliferi, e stimola la microcircolazione locale. La sua azione ristrutturante è stata scientificamente provata, infatti ha la capacità di inibire le prostaglandine infiammatorie coinvolte nell’indebolimento dei follicoli capilliferi, nell’invecchiamento precoce del bulbo, nell’alopecia e nella calvizie androgenetica. I suoi effetti benefici si estendono anche alla cute, che libera da forfora e irritazioni, aumenta il rinfoltimento e lo splendore dei capelli.

Due volte alla settimana, fate un impacco ristrutturante all’olio di cumino nero (si trova in erboristeria), massaggiandone un cucchiaio su tutta la testa: attendete 15 minuti, poi lavate i capelli con uno shampoo delicato. Lo stesso olio si può usare anche sulla pelle: è un ottimo doposole. È anche un antiossidante naturale. Ma non è finita qui, perchè lo si èpuò assumere anche per via orale: un cucchiaino da tè la mattina, per 1-2 mesi

mercoledì 12 agosto 2015

Olio di vinaccioli in cosmetica e in cucina

Quando ero piccola e "schiccavo" l'uva nera, la mia preferita o la più profumata uva fragola, ritenevo un grosso problema i vinaccioli, che mi toglievano tutto il gusto di affondare i denti nell'acino, perchè mi si incastravano fra i denti. In seguito scoprii che quelli che consideravo antipatici semini, erano fonte di un preziosissimo olio, fruibile sia in cosmetica che in alimentazione.

Questo olio, se da un lato è povero di vitamina E, rispetto agli altri oli vegetali, non manca di certo di polifenoli, sostanze dalle ben note proprietà antiossidanti, e di acido linoleico, un acido grasso essenziale che fa parte della famiglia degli Omega 6. Gli acidi grassi Omega-6 sono efficaci nel ridurre il tasso di colesterolo, mentre gli antiossidanti esaltano le proprietà protettive del sistema cardiovascolare. Ma con un limite: l'olio di vinaccioli va consumato a piccole dosi, pena l'assunzione di troppe calorie – e quindi qualche chilo di troppo – e un apporto eccessivo di omega-6 (che potrebbero favorire la produzione di eicosanoidi cattivi – che sono degli agenti biologici che regolano il sistema cardiovascolare, la coagulazione del sangue, la funzione renale, la risposta immunitaria), se non adeguatamente compensati da una dieta ricca di pesce o di altre fonti di omega-3. 

Uso cosmetico: L'elevato contenuto di polifenoli rende l'olio di vinaccioli un alleato prezioso nel contrastare l'insorgenza dei radicali liberi, i principali responsabili dell'invecchiamento cutaneo. Inoltre, gli altri acidi organici garantiscono proprietà schiarenti, utili nel prevenire e combattere le macchie cutanee. Applicatelo puro con un massaggio delicato sul vostro corpo e otterrete anche un effetto astringente, rassodante e stimolante sulla microcircolazione capillare. 

In cucina: il suo utilizzo ottimale è a crudo, poiché con il calore può alterarsi. Per lo stesso motivo, per evitare l'irrancidimento precoce bisogna conservarlo in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce e da fonti di calore. Tuttavia in commercio si trovano anche oli di vinaccioli raffinati con punto di fumo molto più elevato e quindi adatti anche per piatti a lunga cottura, ma in questo caso la raffinazione avrà ridotto drasticamente la quantità di sostanze antiossidanti. L'olio di vinaccioli è perfetto come condimento per insalate e formaggi freschi, che esalta con il suo gusto agrodolce.


domenica 26 luglio 2015

Erbe e cure nella Roma dei nostri avi

Roma, alle sue origini, mutua le conoscenze mediche da quelle di altri popoli vicini e dalla medicina etrusca, forse la più evoluta soprattutto nella fase della prevenzione. Nel terzo secolo a.C. cominciarono ad arrivare medici dalla Grecia e qui ebbero immediata fortuna. Questo suscitò le ire di Marco Porcio Catone (detto il "Censore") il quale pensò ad una congiura dei Greci che per vendicarsi dei conquistatori Romani, volessero ammazzare tutti con la loro medicina, per di più facendosi pagare oltre misura. 

Certo è che mal si poteva opporre la "casalinga" medicina romana amministrata dal pater familias, che aveva come fulcro delle terapie il vino, l'olio e la lana, e le foglie di cavolo nei casi più gravi! Altra cosa invece erano i medici militari dopo la riforma dell'esercito voluta dall'imperatore Augusto: essi, al contrario di quelli civili, ricevevano una specifica formazione, lavoravano in  veri e propri ospedali da campo con degli "infermieri" specifici per le varie mansioni, erano arruolati per 16 anni e si specializzavano per la cavalleria (medici alarum), per la fanteria (medicus legionarius) e per la marina (medici triremis). Con la caduta dell'impero romano si perdono anche le conoscenze terapeutiche tradizonali. Il Medioevo si affaccia con una sorta di "medicina conventuale" che, specie con l'uso delle erbe medicinali e la riscoperta degli antichi testi medici della classicità, sarà alla base della moderna medicina.

MEMENTO: Mens sana in corpore sano. Dieta, moto, ginnastica: questa è la prima regola della medicina romana, basata principalmente su norme igieniche. Fermo oppositore della medicina greca, Catone è tra i primi ad occuparsi di vini medicati con speciali erbe toniche o ricostituenti. Ma il più autorevole medico del mondo classico è Galeno: divulga un vero e proprio ricettario pieno di prescrizioni relative alle diverse malattie e spiegazioni sull'azione farmacologica delle piante.


lunedì 20 luglio 2015

Vitamine, alcune precisazioni, Vitamina E

Una vitamina al giorno......eccoci oggi faccia a faccia con la vitamina E

VITAMINA E
Esplica un'attività di stimolazione del sistema immunitario, e inibisce, in maniera selettiva, la crescita cellulare intervenendo a livello della sintesi del DNA e RNA. E' inoltre nota per la sua azione antiossidante, evita infatti l'ossidazione degli acidi grassi presenti nelle membrane delle cellule, proteggentdo soprattutto i globuli rossi, i muscoli e la pelle; inoltre favorisce la circolazione sanguigna, rafforza i capillari, protegge dai tumori, riduce il rischio di cataratta e aumenta la fertilità. E' usata come antiossidante nella conservazione dei cibi.

Le fonti: si trova in quantità abbondanti negli alimenti vegetali che contengono acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi: olio di oliva (soprattutto extravergine), di germe di grano, di arachidi, di soia, di vinaccioli, di sesamo ecc; frutta oleosa e semi (noci, nocciole, mandorle, semi di girasole di lino); germe di grano; cereali integrali; legumi, burro e tuorlo d'uovo; in minime quantità si trova anche in alcuni vegetali. E' sensibile al calore e alla luce. Il contenuto di vitamina E viene ridotto dai processi di cottura, soprattutto dalla frittura e dalla cottura al forno; può perdersi anche a contatto con l'ossigeno; tale fenomeno viene accentuato dalla contemporanea presenza di metalli e acidi grassi polinsaturi, e ridotto dalla presenza di antiossidanti.

L'integrazione di vitamina E: in linea generale si consigliano 400 UI di vitamina 1-3 volte a lgiorno. L'olio estratto dal germe di grano, ricco di vitamina E: un cucchiaino o due al giorno per almeno due mesi è un'utile integrazione per proteggersi dalle malattie da raffreddamento.



sabato 20 giugno 2015

Olio di Afrodite o "Lacrime di Cupido", Abracadabra

Mie adepte, questa viariante del filtro d'amore consiste nel creare un profumo miscelando olii diversi. Per attirare l'attenzione del vostro lui (o di chi desiderate) funziona meglio di un push up o di un wonderbra e porrà rimedio al calo del desiderio, che sia vostro o del vostro partner.

OLIO DI AFRODITE O LACRIME DI CUPIDO

Un Venerdì notte, quando la luna è quasi piena e raggiunge la sua massima potenza preparate un profumo su misura scegliendo i tre olii afrodisiaci che preferite tra i seguenti: a 25 millilitri di olio di mandorla aggiungete fino a dieci gocce (regolate voi le proporzioni) di olio di lavanda, di pelargonio, ylang ylang, di tuberosa (caro, ma molto efficace), di gardenia o di gelsomino. Alla fine aggiungete una goccia i olio di muschio. Applicatelo sul décolleté e dietro le ginocchia e presto ne scoprirete il potere strordinario.


domenica 29 giugno 2014

L'unzione nell'aromomassaggio energetico | Salute

Cospargete il corpo del vostro paziente, o meglio la sua parte posteriore, dal collo fino alla pianta dei piedi, con l'olio scelto per il massaggio. I gesti per distribuire l'olio sulla superficie del corpo sono liberi, non esistono regole particolari. Tuttavia è bene che siano fatti leggermente, senza pressione (un gesto di questo tipo si chiama sfioramento).

E' anche bene che siano scorrevoli e dove è possibile, come sulle ampie zone del dorso e sui glutei, che siano rotondi. Quando descriverete dei cerchi il senso del movimento sarà quello delle lancette dell'orologio. Descrivendo dei cerchi in senso orario, date alla persona un senso di sicurezza e armonia.

Provate per esempio a risalire dal bacino fino alla spalla, sulla metà della schiena opposta al alto dove voi vi trovate. Attraverso la ripetizione dei cerchi, che però si spostano, voi potrete conseguiredue obiettivi: da un lato rassicurare la persona con una sensazione già percepita e quindi nota; dall'altro stimolarla con la gradevole sorpresa del contatto che avvolge una parte del corpo ignota (e quindi l'ignoto diventa noto): ciò è molto rassicurante.

I gesti circolari, sia nel distribuire l'olio nel massaggio vero e proprio, si compongono in una spirale. Ciò è vero soprattutto per il dorso. L'idea del cerchio rimane, ma è un cerchio che si sposta dalle spalle fino ai glutei e viceversa. Per il resto la distribuzione dell'olio può benissimo seguire l'anatomia del corpo.

Sul retro delle gambe, per esempio, i movimenti potranno essere lunghi, con una prevalenza di "discese" sull'esterno della gamba e di "risalite" sul lato interno dell'arto.
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