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venerdì 8 luglio 2016

La Vite, per vista e microcircolo

La Vite, per vista e microcircolo si rivela una potente alleata. Grazie al suo alto contenuto di antociani, luteina, zeaxantina, vitamine, manganese, magnesio, fosforo e calcio, costtuisce una potente arma per difendere i nostri vasi sanguigni e la vista


La vite, Vitis vinifera, è stata una delle prime piante ad essere stata coltivata dall'uomo, diciamo che, dallo stato selvatico, è stata addomesticata. E sempre dagli antichi abbiamo ereditato la conoscenza delle virtù curative della vite, già descritta da Plinio il Vecchio. Non v'è parte della vite che non sia utile, in particolare le foglie, i pampini giovani, in cui si concentrano le sostanze utili ai microvasi che irrorano i tessuti oculari: parliamo degli antocianosidi.


Essi sono dei vasoprotettori e agiscono fissandosi sulla membrana dei vasi, nello strato che si trova a diretto contatto col sangue,  contribuendo a stabilizzarla. Inoltre, stimolano l’attività degli enzimi responsabili della sintesi del collagene, migliorando l’elasticità dei capillari.

Gli antocianosidi, sono preziosi alleati contro i radicali liberi, poichè sono in grado di intrappolare quasi tutte le specie conosciute. Grazie ad essi è possibile prevenire varie malattie croniche e degenerative, a carico della vista (come cataratta e degenerazione maculare). Le foglie di vite possono aiutare i nostri occhi perché contengono luteina,  che è in grado di filtrare la luce e proteggere la retina, e zeaxantina, importante per la macula. Inoltre possiamo contare su: vitamine A, B, C ed E (tutte utili per il benessere degli occhi e l’eliminazione dei radicali liberi), manganese (antiossidante), magnesio (rilassante dei nervi), fosforo e calcio, essenziali per il benessere delle ossa.

La si può assumere sottoforma di estratto idroalcolico (si consigliano 60-90 gocce al dì), in estratto secco in capsule (spesso unito ad altri rimedi fitoterapici), la cui dose è di circa 2-3 al giorno, a seconda del prodotto. In associazione ai mirtilli neri è ottima per la protezione dei vasi sanguigni e il miglioramento della funzione visiva. I mirtilli contengono antocianosidi ad azione rinforzante sui microvasi. Si possomo assumere vite e mirtilli in estratto secco, 2 capsule (1+1) 2 volte al dì, prima di pranzo e prima di cena con un bicchiere di acqua.




venerdì 17 giugno 2016

Il succo di limone in cosmetica

Il succo di limone in cosmetica, per gli occhi e per le mani. UN complemento cosmetico a basso costo ed efficace 


Che il limone sia più farmaco che alimento è ormai risaputo. Fa benissimo a tutto l'organismo. Oggi vorrei darvi due ottimi ed economici suggerimenti per la cosmetica naturale e fai da te a base di limone: uno per le borse e le occhiaie e l'altro per la cura delle mani.  Facili, veloci, efficaci e davvero economici. 


Occhi: se il contorno occhi si presenta segnato  gonfio il succo di limone fa per voi. Procuratevi dei dischetti di cotone e imbeveteli di succo di limone.  Appoggiateli sugli occhi lasciandoli in posa per 10 minuti, in alternativa se le borse sono particolarmente gonfie e le occhiaie piuttosto visibili si possono applicare direttamente sugli occhi delle fettine di limone. Il risultato vi stupirà

Mani:  miscelare qualche goccia di succo di limone con un olio vegetale, come ad esempio l'olio di Mandorle, e applicare con regolarità sulle mani. Noterete che la pelle andrà schiarendosi  e allo stesso tempo sarà nutrita. Ma non è tutto se si mettono a bagno le dita in olio di Mandorle, o di Oliva, con succo di Limone, si rinforzano le unghie e si evitano le screpolature e la formazione di "pellicine".




giovedì 26 maggio 2016

Non stare alle mosse, non stare nei panni

Non stare alle mosse, non stare nei panni, nudo e crudo, nulla fa bene agli occhi, nun c'è sassetti, occhio pio. Anche oggi altri interessanti detti toscani, alcuni molto diffusi, altri forse meno usati, ma altrettanto interessanti


NON STARE ALLE MOSSE: essere impaziente, come i cavalli pronti a slanciarsi per prendere la corsa

NON STARE NEI PANNI: essere impaziente; in modo particolare per la contentezza, ma anche per la curiosità

NUDO E CRUDO: con francehzza; senza preamboli e senza reticenze. "La verità nuda e cruda"


NULLA FA BENE AGLI OCCHI: E' atavica convinzione popolare che gli occhi meno si toccano e meglio è. Qui, però, il detto sembra derivare dalla corruzione di nihil album, un preparato di zinco, leggero e bianco, che gli antichi usavano curare le affezioni oculari

NUN C'E' SASSETTI: espressione livornese per dire: le  cose stanno proprio così; non c'è nulla da fare

OCCHIO PIO: occhiolino ammiccamento. Fa l'occhio pio chi guarda maliziosamente una donna: quindi, tutt'altro che pio


sabato 26 marzo 2016

PROFONDO BLU

Nel profondo blu dei tuoi occhi,
appena nati al mondo,
brilla la luce di chi non c'è più.
Splende, ariosa luce,
in te,
e ancora quello sguardo ormai perduto
in te rivive,
vivido come fu un tempo.
E' tornato nei tuoi occhi,
e nel guardarti,
si ravviva il pensier
di chi di te sarebbe stato fiero,
e se pur l'imo dolore arde,
nel profondo blu dei tuoi occhi,
esso placa un poco,
lo strappo di quella separazione.

venerdì 12 febbraio 2016

Gli occhi e il loro delicato benessere: vi presento il palming

Avete mai pensato a come poter far riposare gli occhi? Siamo sempre pronti a rilassare il corpo, ma agli occhi non pensiamo mai, semplicemente perchè ce ne dimentichiamo, ma bastano davvero pochi minuti per ridare loro forza ed energia. Pensate alle giornate passate davanti al pc, con la conseguenza magari di un fastidioso bruciore agli occhi, oppure aggiungiamo quelle due ore che si passano davanti alla televisione e poi ci si ritrova con gli occhi arrossati, con secchezza lacrimale e via dicendo.

 I sintomi di questa stanchezza oculare si traducono spesso in sensazioni di formicolio, di secchezza o ancora di tensione all’occhio. Queste sensazioni possono persistere anche dopo una buona nottata di sonno. In tal caso, è arrivata l’ora di mettere gli occhi a riposo, cambiando le nostre abitudini, se necessario. Prima di andare a dormire, una luce soffusa può aiutare i tuoi occhi a rilassarsi, anche se è molto difficile pensare di poterne utilizzare una di questo tipo a lavoro! Ma allora, come preservare la vista durante la giornata, seduti in ufficio o in metro?


Possiamo però con un semplice metodo aiutare i nostri occhi a rilassarsi attraverso il metodo del palming che permette di rilassare gli occhi in pochi minuti e con una mossa: basta mettere i palmi delle mani a coppa e appoggiarli agli occhi. E' una pratica piuttosto vecchia, se ne parlava già nel 1920, in un libro del Dottor Bates, oculista inglese. Il medico sperava in realtà di riuscire a guarire i difetti visivi dei suoi pazienti senza dover necessariamente ricorrere agli occhiali.

Gli esercizi di questo metodo sono innocui e non hanno controindicazioni, salvo i casi in cui dissuadono i pazienti, affetti da seri problemi alla vista, dall’evitare di consultare in tempi rapidi uno specialista che possa prescrivere loro il trattamento più opportuno. Questo metodo del Dottor Bates oggi è costituito da tanti piccoli esercizi pensati per rilassare gli occhi. Si parla infatti di «yoga degli occhi».

Per praticare il palming: appoggiate i gomiti su un tavolo così da avere schiena e testa ben dritte e comincia a riscaldare i palmi delle mani sfregandoli l’uno contro l’altro per qualche secondo. Dopo aver riscaldato i palmi, avvicinateli delicatamente agli occhi, in modo da coprirli, ma senza esercitare pressione. Gli occhi devono essere chiusi e i palmi devono proteggere dalla luce circostante. Il calore e l’oscurità permetteranno ai muscoli degli occhi di rilassarsi. Respirate tranquillamente e godetevi questo momento di calma "visiva". Una volta raggiunto uno stato di rilassamento totale, sempre a occhi chiusi, visualizzerete un nero perfetto ed uniforme. In base ai bisogni di ciascuno, dai 2 ai 5 minuti di palming permetteranno di diminuire i formicolii così frequenti davanti al computer e di preservare gli occhi dalla fatica. Un altro esercizio è il bilanciamento, eseguito prima del palming. In piedi, di fronte al sole, chiudi gli occhi e dondola dolcemente da destra a sinistra. Gli occhi devono essere rilassati. Questo esercizio dura all’incirca 1 o 2 minuti.

 In ufficio, se si lavora seduti davanti allo schermo del pc, gli oculisti raccomandano vivamente pause di 5 minuti ogni ora, se il compito è faticoso, oppure di 15 minuti ogni due ore, se lo è meno. Inoltre, non dimenticare che bisogna muoversi durante le pause. Regolare il contrasto dello schermo, evitando una luce abbagliante o troppo intensa, e posizionarlo all’altezza dei tuoi occhi possono essere altri due utili consigli per diminuire la fatica visiva mentre lavori.

martedì 8 dicembre 2015

Trattamento occhi con il tè verde

Le proprietà del tè non possono che stupirci. Nell'Ottocento l'infuso di tè verde era conosciuto tra le dame come innocua tintura per i capelli, mentre l'infuso di tè nero per alleviare il bruciore agli occhi (come consigliava la baronessa Staffe).


Nella tradizione cinese, un leggero infuso di tè verde è considerato il rimedio ideale per lavare gli occhi stanchi e renderli luminosi. Ecco come fare.

1) Versate qualche goccia di infuso tiepido su compresse di cotone idrofilo, quindi applicatele sulle palpebre per almeno 10 minuti, ma non più di mezz'ora.

2) Alternate compresse di tè caldo a compresse di tè freddo per un risultato più efficace.





mercoledì 25 novembre 2015

Pietre e cristalli, Turchese

In Egitto, Iside era chiamata la "Signora del Turchese", pietra considerata simbolo dell'aldilà. Il reperto più antico è infatti un braccialetto di turchesi risalente a circa 8000 anni fa.

TURCHESE
Carattesristiche: fosfato basico idrato di rame e alluminio; sistema triclino; masse e vene concrezionarie microcristalline, molto rari i cristalli prismatici; colori: verde chiaro o azzurro, Può essere confuso con altri minerali di colore azzurro chiaro quali la crisocolla e l'amazzonite.

Proprietà: infonde calma e favorisce comunicazione, creatività, sentimenti di amicizia e lealtà; dà forza ed energia al corpo; è un buon antidepressivo
Disturbi: aiuta nei disturbi agli occhi; combatte l'otite; fortifica i reni e aiuta nel processo di guarigione da varicella e morbillo; lenisce i dolori muscolari
Associazione con i chakra: quinto

martedì 27 ottobre 2015

Pietre e cristalli, Smeraldo

Se volete liberare la mente da preoccupazioni e nello stesso tempo stimolare la creatività e avere idee sempre nuove, lo smeraldo è la pietra che fa per voi.

SMERALDO
Caratteristiche: silicato di berillo e alluminio; sistema esagonale; colore dal verde chiaro al verde intenso al giallo-verde
Proprietà: combatte le smemoratezza e apporta equilibrio e serenità
Disturbi: è legato a tutti i disturbi degli occhi; è un buon guaritore nelle malattie infettive infantili; alza la pressione sanguigna troppo bassa e cura le nefriti; aiuta le cellule a rigenerarsi
Associazione con i chakra: quarto



martedì 20 ottobre 2015

Gonfiori, consigli casalinghi

Ecco qualche piccolo rimedio ai gonfiori vari. A volte dovuti alla stagione o a posture sbagliate che assumiamo durante il giorno.

Se si gonfiano le mani, sollevatele al di sopra della testa per un paio di minuti: ripetete l'esercizio almeno 3-4 volte al giorno. Se sono i piedi a gonfiarsi abbiate cura di tenerli sollevati appoggiandoli su un cuscino alto ma non con legambe stese, bensì semipiegate, favorirete il deflusso venoso e terrete la schiena in scarico.


Se un'eccessiva esposizione al sole vi ha fatto gonfiare le labbra mettete del gel di aloe vera.

Attenzione al contorno occhi, applicate idrantanti specifici per la zona perioculare, non una normale crema idratante viso, perchè potrebbe farli gonfiare.

Se non è la crema potrebbe essre un problema di ritenzione idrica, un consiglio naturale è ridurre l'apporto di sale mangiare più pompelmi e banane, che sono diuretici naturali. Dormite con la testa leggermente sollevata, con un doppio cuscino o se possibile rialzando la rete del letto.

Applicate compresse rinfrescanti di latte freddo, infuso di borragine, o un astringente

Rinunciate all'ombretto iridescente, perchè accentua il gonfiore.




domenica 18 ottobre 2015

Accidente a ombrellino, a cianfa, acqua da occhi

ACCIDENTE A OMBRELLINO: è il colpo apoplettico; secondo l'interpretazione popolare che vede nell'ombrello qualcosa che comprende tutta la persona

A CIANFA: a volontà; in grande abbondanza. E' dialetto aretino

ACQUA DA OCCHI: si definisce così una cosa da nulla, di nessuna importanza, che non è nè bene nè male. Il modo di dire deriva dal sacro timore popolare di offendere il bene della vista e dalla convinzione che gli occhi meno si stuzzicano e meglio è ("vanno toccati co' gomiti", cioè non vanno mai toccati, neppure se si è contorsionisti).

Un'acqua da occhi non può essere che una cosa innocua o comunque delicatissima, come appunto era una volta una certa acqua medicata per uso oftalmico. L'espressione si ritrova an che in senso ironico per signifare, al contrario, una cosa importante e costosa: "Tanto, l'è acqua da occhi!". La differenza, più ancora che dal contesto, è data dall'inflessione della voce. "Fare acqua da occhi" equivale a "non venire a capo di nulla".

sabato 10 ottobre 2015

Pietre e cristalli, Rodocrosite

Dal greco rhodon, rosa, e chrosis, colorito. La pietra rodocrosite era nota già agli Incas, ed è un ottimo conduttore di energia. In tutti i popoli indios del Sud America, questa pietra è un simbolo di protezione divina che ha più valore dell'oro.

RODOCROSITE
Caratteristiche: carbonato di manganese; sistema trigonale; frequenti le masse concrezionarie, mammellonari, granulari e stalattitiche, rari i cristalli romboedrici o sclenoedrici geminati; colori dal rosa aranciato al rosa intenso, fino al rosso chiaro, giallo-grigio e bruno, rari esemplari trasparenti. Può essere confusacon la calcite rosa e con la rodonite.
Proprietà: mette in contatto con se stessi e fa scoprire come si è veramente aumentando l'autostima; aiuta la creatività a esprimersi al meglio; porta alla luce il subconscio
Disturbi: è indicato per le malattie del sistema nervoso e per purificare il sangue; rafforza gli occhi
Associazione con i chakra: primo, secondo, terzo e quarto

giovedì 8 ottobre 2015

Fate un gesto gentile, un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

Questa settimana ci eserciteremo ad essere gentili e premurosi. Prendersi qualche minuto ogni giorno per dedicare un gesto amorevole agli altri e a noi stessi è ciò di cui il mondo ha bisogno.
  • Seppure semplice, questa azione crea energia positiva e costruttiva dentro e fuori di noi. Ogni gesto di bontà genera ulteriori azioni buone, come in un circolo vrtuoso: vogliamo fare di più perchè ci piace vedere quantà serenità portiamo nella vita delle persone che amiamo
  • Queste azioni fanno sì che cresciamo nello spirito in modi che mai avremmo immaginato
  • Attraverso un gesto gentile possiamo imparare a fidarci degli altri e ad amare in modo incondizionato, ad aprire il cuore e la mente a nuove possibilità. Più ne facciamo, più la bontà sboccerà in noi e anche in chi riceve
  • Una dimostrazione autentica di gentilezza nasce dal cuore, non dal senso del dovere, ed esprime la nostra capacità di amare tutte le cose e le persone con lo stesso trasporto. Vera bontà, significa non contemplare una parola cattiva, un gesto sgarbato o un pensiero malizioso verso gli altri
  • Questo tipo di bontà riesce con la costanza a far breccia anche nell'animo delle persone più burbere. Siamo imperfetti, ma facendo un'azione come questa il più spesso possibile andremo ad elevarci
  • La vera bontà traspare dagli occhi ed emana dal cuore come luce splendente. La nostra azione consiste nell'esprimerci con dolcezza e camminare in punta di piedi sul sentiero della vita, regalando a chi incontriamo una parola o un gesto gentile. Evitiamo lo scontro: aggiriamolo con passo felpato, senza farci sviare dalla negatività. Ascoltiamoci, e se ci sentiamo dire o pensare cattivarie ricordiamoci che la via giusta è quella della bontà. Ogni sera sediamoci in un luogo tranquillo e valutiamo i nostri progressi. Come ci siamo comportati oggi? Non siamo troppo duri con noi stessi: dobbiamo allenarci ad essere buoni anche nei nostri confronti. Un gesto di bontà può non essere facile da compiere, ma vale sempre la pena provarci
  • Desistere è l'unico modo sicuro per sbagliare

mercoledì 16 settembre 2015

Pietre e cristalli, Quarzo ametista

E ora vediamo tutte le tipologie di quarzo

QUARZO AMETISTA
Caratteristiche: ha colore viola che varia in tutte le sue sfumature. E' estratto in Brasile, Uruguay, Stati Uniti, ex Urss, Madagascar, India, Australia, Sudafrica e Zambia

Proprietà: apporta calma e attenua le emozioni violente, irrazionali; placa l'ira e favorisce la meditazione e l'intuizione; dà purezza alla mente

Disturbi: agisce sul sistema nervoso, sui dolori alla testa e sui disturbi agli occhi; normalizza la respirazione
Associazione con i chakra: sesto e settimo



domenica 6 settembre 2015

Il volto senz'anima

Voglio un viso che non ha mimica, uno di quei visi che non si capisce mai che espressione hanno. Son quei visi in cui non si legge l'ombra di un'emozione, in cui non c'è riso, e se le labbra si atteggiano a riso, il resto del volto non ride con le labbra; non si vedono mai lacrime, visi in cui la fronte non si acciglia, gli occhi che sembrano senza vita anche quando piangono, nei quali non si accende mai luce alcuna, neanche il bagliore dell'ira,  dell'odio, o la radiosità.

Sì, bonariamente li invidio, perché sono quei volti che non permettono a nessuno di decifrarli, e quindi sono al riparo dagli sguardi indagatori altrui, e  non possono essere interpretati.
Non è il mio caso. Sul mio viso si legge tutto, basta un movimento di un sopracciglio, la piccola contrazione di un muscolo della bocca, e il mio viso rivela al mondo quello che la mia anima prova.

E se mai riesco a concentrarmi sul  super controllo di ogni nervo, i miei occhi non fanno che tradirmi.
Posso urlare al mondo intero che non ho nulla, farci un bel comizio, ma il mio viso parla al posto mio come la peggiore delle comari. E convivere con una becera comare non è affatto utile, poiché essa mette in piazza ciò che tu non vorresti mai far sapere al mondo.

Del resto è sicuro che il mondo di questo se ne approfitta e gioca con questa debolezza come se niente fosse. Quando rido o sorrido non lo faccio solo con la bocca, ma con le guance, gli zigomi, la fronte, gli occhi da cui si sprigiona luce, e che accompagno con una gaia voce; allo stesso modo la mia espressione cambia con la rabbia, la bocca si distorce, le mascelle si serrano, le sopracciglia si contraggono, gli occhi emanano piccoli lampi.

Il pianto disfa i miei tratti, li devasta, il sangue affluisce alle guance, la pelle si chiazza di rosso, le lacrime seccano la mia pelle, le labbra tremano, e trema tutto il corpo. Impossibile mentire, si vede benissimo che ho pianto anche ore dopo....

Ecco perché vorrei avere una gomma con cui poter cancellare e ridisegnare il mio viso all'occorrenza, acconciarlo a mio piacere, in modo da non lasciar trapelare il benché minimo spasmo.
Il salvifico viso senz'anima, con cui puoi sempre presentarti, qualunque sia l'occasione, che non parla per te, che mente spudorato.
Marmoreo viso, fermo, incorruttibile, sibillino, senza dubbi, senza domande, senza perché.


sabato 11 luglio 2015

Gli oli essenziali, precauzioni d'uso

Non assumere essenza per via interna di propria iniziativa senza il controllo del medico. Evitare il contatto con gli occhi e con le mucose: in tal caso sciacquare immediatamente e abbondantemente con acqua. Non applicare direttamente sulla pelle gli oli essenziali non diluiti perchè potrebbero irritare la pelle. Non esporsi al sole dopo l'applicazione di essenze, perchè potrebbero scatenare, in presenza dei raggi ultravioletti, delle reazioni cutanee di tipo fotoallergico. 

Questa precauzione vale in particolare per le essenze derivate dagli agrumi (bergamotto, arancio, mandarino, limone), verbena e cumino.
Per persone soggette ad allergie, è consigliabile testare l'olio applicando una goccia di essenza diluita, a livello della superficie interna dell'avambraccio e attendere 24 ore. Se compaiono nella sede dell'applicazione manifestazioni quali prurito, arrossamento, irritazione, non procedere all'uso. Particolare attenzione va usata con i bambini, diluendo sempre le essenze, e utilizzando quelle più delicate quali: camomilla, lavanda, arancio, mandarino, rosa, benzoino, niaouli, mirto. Per bambini di età superiore ai 3 anni usare metà della dose raccomandata per gli adulti; per i bambini di età inferiore ai 3 anni usare un quarto della dose per adulti; per i bambini di età inferiore  all'anno e mezzo, per bagnetti usare una sola goccia di essenza. Si sconsigliano in età pediatrica i seguenti oli: timo, eucalipto, salvia, anice e tutti gli oli indicati come tossici o lievemente tossici. Tenere le essenze fuori della portata dei bambini. In gravidanza evitare le seguenti essenze: finocchio, issopo, salvia, timo, rosmarino. In caso di ipertensione evitare: issopo, salvia, timo, rosmarino.

Ci sono alcune essenze (anice, issopo) che possono presentare un rischio di tossicità se utilizzate in quantità elevate. Per quantità elevate si intendono 10-20 millilitri di essenza (si tenga presente che un millilitro corrisponde a 20 gocce).
Alcune essenze, a dosaggio elevato, si considerano lievemente tossiche su soggetti sensibili: canfora, ginepro, incenso, timo, eucalipto, rosmarino. Altre, pur non presentando rischio tossicità, possono essere irritanti anche se applicate sulla cute: basilico, limone, melissa, menta, timo, finocchio.


mercoledì 20 maggio 2015

Camomilla, usi comuni e la ricetta di un vino delizioso che se ne ricava

Matricaria viene da matrix, "utero", e indica l'uso che ne facevano gli antichi; chamomilla deriva dal greco khamaimelon, che significa "melo che cresce a livello del terreno" . La camomilla è una delle più antiche piante medicinali ed era già nota in epoca precristiana. Lo stesso nome, matricaria, è dovuto alle sue proprietà emmenagoghe, atte cioè a promuovere la mestruazione. Proprietà che, scoperte empiricamente in un lontano passato, sono state confermate ai giorni nostri da sofisticati esperimenti in laboratorio.


Caratteristiche e proprietà 
Si tratta di una pianta erbacea, annua, profumata, appartenente alla famiglia delle Composite. Le radici hanno forma conica. Il fusto, alto 50 cm nelle piante spontanee e circa 80 cm in quelle coltivate in terreni adatti, è eretto, liscio alla base e ramificato alla sommità. Le foglie sono prive di gambo e a forma di penna con sottilissime incisioni. I fiori sono riuniti a grappolo, e di due tipi: quelli esterni, a forma di piccola lingua, sono bianchi, quelli interni, gialli. . La camomilla si trova ovunque fino alla zona submontana, nei terreni incolti, nelle zone asciutte e sassose, nei campi coltivati a grano. Cresce soprattutto in terreni calcarei. . Può essere coltivata dalla pianura alla collina in zone ben esposte al sole. Cresce bene in terreni mediamente composti e ricchi di sostanza organica. Tollera i terreni salini, si adatta invece male ai terreni acidi. Non soffre se coltivata in terreni asciutti. I fiori, detti a capolino, si raccolgono all'inizio della fioritura, in maggiogiugno, staccandoli con le unghie o con appositi pettini. E bene non superare il periodo indicato perché all'inizio della fioritura i boccioli hanno un contenuto di principi attivi sei volte maggiore, rispetto ai fiori a fine fioritura; inoltre, allo stato di maturazione avanzato, tendono, con l'essicamento, a staccarsi dal capolino. I capolini si essiccano rapidamente in 2-3 giorni su telai disposti in luoghi aerati e all' ombra. Il prodotto deve essere maneggiato con cura perché secco è molto friabile. Si conserva in recipienti di vetro al riparo dalla luce. I principi attivi contenuti sono olio essenziale (azulene), apigenina, sostanze amare, mucillagini, sali minerali e vitamine. La camomilla ha proprietà sedative, digestive, antircumatiche, antinevralgiche e combatte la febbre.

Utilizzo
In cucina la camomilla è poco usata. Interessante questo vino alla camomilla: mettere 120 g di fiori di camomilla, 7 dl di vino bianco dolce e 5 cucchiai di succo ristretto di pera in un vaso per conserve e chiudere ermeticamente. Conservare per una settimana in un luogo non troppo fresco. Filtrare, imbottigliare e chiudere bene. Il vino alla camomilla può essere refrigerato e servito come aperitivo, spruzzato di champagne e spumante, oppure come dissetante spruzzato d'acqua minerale. Ovviamente, molto più numerosi gli usi della camomilla nella medicina popolare.

Elisir contro il nervosismo e l'insonnia: fare sciogliere in 7 dl d'acqua 800 g di zucchero, facendo scaldare senza mai far bollire. In 2 dl d'alcol a 95° mettere a macerare per 5 o 6 giorni, agitando ogni tanto, i seguenti ingredienti: 100 g di fiori di camomilla, 5 g di buccia d'arancia amara, 2 g di cannella. Filtrare, strizzare bene le erbe che vi sono state in macerazione e aggiungere il liquido allo sciroppo. Scuotere il recipiente per amalgamare bene il tutto, poi lasciare riposare qualche giorno prima dell'uso. Berne un bicchierino quando serve.

Infuso: in una tazza d'acqua bollente mettere in infusione un pizzico di fiori di camomilla e un pezzetto di scorza d'arancia, avendo cura di usare solo la parte gialla. Dopo circa 5 minuti filtrare il liquido e berlo dopo averlo addolcito con zucchero o miele. E utile contro la febbre intermittente, la nevralgia e per calmare i dolori causati dalle coliche epatiche.

Quando gli occhi sono irritati e stanchi, si facciano degli impacchi inzuppando due faldine di cotone idrofilo nell'infuso precedente, ovviamente non zuccherato. Applicare gli impacchi rimanendo distesi per almeno un quarto d'ora. In cosmetica, la camomilla viene usata per schiarire i capelli.

Per mantenere ai capelli biondi o castani dei bei riflessi dorati, basta aggiungere al normale shampoo, una tazzina di infuso ristretto di camomilla. La schiuma deve essere lasciata sui capelli almeno 5 minuti prima di procedere alla sciacquatura.

Lozione per schiarire i capelli: mettere a macerare in 1/2 litro di vino bianco 25 g di fiori di camomilla e 15 g di decotto di rabarbaro (si ottiene facendo bollire 5 g di radice in un po' d'acqua). I capelli vanno lavati e sciacquati, quindi frizionati a lungo con la lozione.

domenica 12 aprile 2015

Vietato Piangere

Quando non si hanno più lacrime è perchè piange tutto il nostro essere. Gli occhi sono aridi deserti senza oasi, non v'è acqua, non v'è sostentamento. Nemmeno il sole può affacciarsi in questi deserti, perchè manca la luce.
E l'anima brancola nel buio, in una notte senza luna, senza stelle, dove scorrono solo fiumi di lacrime profondi, che scavano canyons, tortuosi e irascibili.
Vortici d'acqua, mulinelli che inghiottiscono tutto ciò che trovano, portando via, sradicando ogni forma di vita del nostro essere. Non ci sono argini, per questo le lacrime non possono cadere dagli occhi. Come fonti senza più acqua, essi diventano opachi e scialbi, senza vita, senza luce.
E' una candela che si spegne piano piano, si consuma, e quella fiamma si fa piccola fino a diventare solo un filo di fumo, lasciando solo l'acre odore della cera.
Ecco perchè non si può piangere, il magone si fa grosso in gola e ti strozza, ti toglie il fiato, fino a farti soffocare. 
Non si può piangere, quando è tutto il nostro essere a farlo.

martedì 24 giugno 2014

Il massaggio per la tipologia sottomessa | Salute

Per il tipo sottomesso il massaggio è completamente diverso da quello del tipo dipendente. Qui si possono usare anche tecniche più energiche, che hanno lo scopo di sciogliere i blocchi e di far espirare fuori tutto quanto è stato compresso dentro, attraverso il respiro e il suono.

Carratteristica del massaggio bioenergetico è la respirazione connessa con il suono. Si possono far compiere alla persona delle espirazioni con la bocca aperta, in modo che emetta contemporaneamente un suono: facendo fuoriuscire anche la voce essa comincerà a liberare ciò che è compresso al suo interno.


La pressione controllata e forte è la caratteristica del massaggio per le tipologie compresse. Talvolta il trattamento è molto intenso, con una pressione che arriva a far gridare. Per pressione eseguita senza perdere di vista il volto di chi riceve il massaggio.  In particolare saranno osservati i suoi occhi, la sua mimica, e più in generale ogni sengale che il suo corpo possa emettere e che indichi che la soglia di sopportazione del dolore è stata raggiunta.

Non c'è sadismo, perchè si tratta di una pressione ritmica, che punta a scatenare la risposta, la reazione di fuoriuscita. Questo tipo di manualità, che è fra le pù estreme usate in bioenergetica, finisce paradossalmente per procurare un grosso sollievo: il soggetto dopo essere stato premuto si sente più libero.

lunedì 2 giugno 2014

I chakra o "centri" | Varie

L'insegnamento occulto generale afferma che il corpo eterico trae vitalità dal sole e la distribuisce alle varie parti del corpo. Un altro insegnamento, quello esoterico occidentale, sostiene che il corpo eterico trae energia non soltanto dal sole ma anche dalla terra. L'insegnamento occidentale, afferma che nel corpo eterico vi sono certi punti, tutti situati lungo la colonna vertebrale, attraverso i quali il duplice flusso di vitalità passa nel corpo fisico.

Anche l'altra scuola comprende questo insegnamento: ma la natura e il numero dei «punti di distribuzione» o chakra, come sono chiamati nella dottrina orientale, vengono descritti in modo diverso nei due sistemi. Nell'insegnamento teosofico ordinario si dice che vi sono sette chakra o
 «centri », e cioè: il centro sopra la testa, conosciuto generalmente come «loto dai mille petali»; il centro tra gli occhi, quello della gola, quello del cuore, quello del plesso solare, il centro della milza e il centro sacrale, alla base della spina dorsale.

Nell'insegnamento occidentale, invece, vi è il centro sopra la testa, quello della gola, quello del cuore, il centro del sesso, e il centro sotto i piedi. (In entrambi i sistemi il centro sopra la testa è situato nella parte dell'aura che si estende al di sopra della testa; e in quello occidentale si afferma che anche il centro sotto i piedi si trova nella parte dell' aura che si estende al di sotto delle piante dei piedi).
Si vedrà che, mentre l'insegnamento teosofico generale parla di sette centri, il sistema occidentale parla di cinque soltanto. Nel sistema tantrico orientale abbiamo i centri indicati dall'insegnamento teosofico, ma il posto del centro della milza è preso dal centro del sesso.

Ci viene insegnato e dimostrato che vi sono molti «centri » nel corpo eterico e che certuni tendono a concentrarsi su alcuni di essi, ignorando gli altri.
Tutti, fanno parte di un complesso sistema di canali eterici per mezzo dei quali le forze vitali, inclusa quella nota come prana, circolano costantemente.

Le ragioni per cui certe persone tendono a usare un « centro» trascurato da altri sono complesse; ed è meglio, scoprire da soli quale è per noi la combinazione naturale dei centri, lasciando che il nostro prossimo effettui ricerche in proprio, se lo ritiene opportuno.

giovedì 23 gennaio 2014

IO E CHICCA


Il leggero sonno del mattino brumoso, viene interrotto da un proiettile che salta sul letto e da piccoli passettini sulla morbida superficie del piumone. Ho gli occhi ancora chiusi e indugio  nell'astrale mondo del sonno, ma sono consapevole che il mio viaggio nell'ignoto sta volgendo al termine, qualcuno sta insistentemente leccando il mio naso e mordicchia il mento, è ora di alzarsi. Apro un occhio, sono naso a naso con un musetto nero e peloso,  due suadenti occhi color della corteccia degli alberi e degli strani sommessi vocalizzi, le cui onde sonore si spandono nella penombra della stanza. Pigramente metto da parte il piumone, metto fuori una gamba,  poi l'altra e da seduta mi guardo intorno, ma il musetto peloso non vuole più aspettare: è tempo di scendere le scale e affacciarsi in cucina. Il proiettile peloso mi precede con un'energia a me sconosciuta e mi attende sulla porta, mi fa entrare e prima che io possa vocalizzare un afono buongiorno, sale sul suo trono e mi chiama con la zampa: sono stata svegliata per questa ragione, produttrice di coccole 24 ore su 24, coccole che si devono manifestare in grattini sul collo, lisciatine di pancia, stropicciamenti d'orecchie. Vi è un tempo per tutto, ma questo tempo è fuori dalle linee spazio temporali. Questa operazione richiede impegno e dedizione e va effettuata a digiuno, ogni altro impegno deve necessariamente attendere. A seguire, tappa in bagno, per le abluzioni mattutine, con il musetto peloso  che osserva curioso ogni metodico gesto mattutino e si promuove assistente alla vestizione. Eccomi di ritorno in cucina,  preparo il cappuccino di latte di soia, morbido e schiumoso, e sistemo due fette di ciambella fatta in casa su un piattino che mi ricorda la ceramica provenzale, mentre il musetto peloso conta il tempo: fame, fame, fame!
E' il momento di inzuppare la ciambella nella schiuma......e condividere la mia porzione con due occhi golosi e un nasetto che si nasconde fra le zampine; il linguaggio del corpo non può essere frainteso: "Ti prego, dammi un pezzetto di ciambella, ti prego, ti prego!"
Spartisco la mia colazione, assistendo ad una danza improvvisata solo per me, alla fine della quale mi ritrovo pronta per uscire a fare una passeggiata lungo campi disseminati di frutteti, guidata da una dolce "bambina pelosa" le cui orecchie saltellano su e giù mentre trotterella accanto a me, lanciandomi di tanto in tanto uno sguardo innamorato.
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