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venerdì 3 giugno 2016

Stimolare la leptina a colazione

Stimolare la leptina a colazione. La leptina è un ormone proteico che regola l'ingestione delle calorie e quindi dell'energia che ci serve per affrontare al meglio la giornata. Il momento migliore per stimolare la leptina è la colazione. 


La colazione è il pasto più importante della giornata e anche quello in cui possiamo mangiare di più, soddisfare la voglia di dolci e carboidrati perché se mangiati a colazione non fanno ingrassare. Sono la "benzina" della giornata perché stimolano la leptina, accelerano il metabolismo e bruciano grassi. Favoriamo l'introduzione di proteine, aumentiamo così la massa magra.  Organizzatevi così:


Un bicchiere di acqua e una compressa di tè verde prima di colazione stimolano la produzione di  adrenalina e noradrenalina, i neurotrasmettitori che aumentano i livelli di glicemia (il livello di zuccheri nel sangue) e aumentano la produzione di leptina. Poi a giorni alterni:
1) una tazza di mate, che è un efficace bruciagrassi (3 pizzichi di foglie essiccate fatte bollire in una tazza d’acqua da 250 ml), uno yogurt greco magro con frutti di bosco e muesli, una fetta di pane nero integrale con un velo di burro e un cucchiaino di confettura senza zucchero;
2) una tazza di mate, una fetta di cheesecake spolverizzata con un velo di cannella e una spremuta. 3) una tazza di mate, 5 biscotti alla soia e uno yogurt greco magro con un cucchiaio di muesli.

Ogni tanto fate anche una colazione salata, così farete scorta di minerali atti a stimolare  gli ormoni bruciagrassi della tiroide e la leptina. Fate così:
1) una tazza di mate, un trancio di pizza al prosciutto;
2) una tazza di mate, un piccolo toast e una spremuta di arance rosse;
3) una tazza di mate, una fetta di pane nero con un velo di burro e una fettina di salmone affumicato, una macedonia di frutti rossi.
Non commettete l'errore di far colazione solo con caffè zuccherato o con caffè e brioche, così non introducete proteine, e vi sazierete solo temporaneamente, avrete così un basso livello di leptina e in più l’insulina si alzerà, risultato? A metà mattina avrete fame.

venerdì 6 maggio 2016

L'Alga Kelp, dono del mare

L'Alga Kelp è un dono del mare a tutto beneficio della nostra salute. In particolare quest'alga aiuta a dimagrire e si rivela molto efficace contro la cellulite.


Oggi parliamo dell'Alga Kelp che, come altri tipi di alghe commestibili, è particolarmente ricca in iodio, adatto a stimolare il funzionamento della tiroide che, a sua volta, mantiene il nostro metabolismo efficiente. Il mare oltre al buon pesce, ci fa infatti dono anche di quest'alga ricchissima di nutrienti e davvero benefica per la nostra salute.


Per la ricchezza dei suoi nutrienti le alghe sono molto utili in caso di anemia, problemi al sistema linfatico, demineralizzazione, colesterolo alto. Grazie all'alto contenuto di proteine le alghe possono essere un buon sostituto della carne e anche dei latticini. Anche l'Alga Kelp ha queste proprietà, e forse molti la conoscono perché con essa si prepara il caviale vegetale.

L'Alga Kelp è originaria del mare di Barents e dell'Oceano Atlantico ed è considerata un vero e proprio super cibo. Contiene infatti la vitamina A, B1, B2, C, D, E, molti polifenoli che insieme contribuiscono a stimolare il metabolismo, favorire il dimagrimento e la perdita di liquidi di ristagno. E' molto ricca di grassi insaturi e ha proprietà rassodanti e antinfiammatorie.

Ma perché aiuta a dimagrire? L'Alga Kelp ha il potere di stimolare la lipolisi, ossia il processo di scioglimento dei grassi e contemporaneamente contrasta i ristagni dei liquidi. Dato che l'azione dell'Alga Kelp è potente, è necessario prestare una certa attenzione all'uso che se fa. In particolare è vietato l'uso di questa potente alga durante la gravidanza, in caso di ipertiroidismo e in presenza di disturbi cardiaci.


domenica 1 maggio 2016

Il Limone è un farmaco

Il limone è un farmaco, sì più un farmaco che un alimento, tante le sono le sue proprietà e tanti i benefici che il suo consumo dona al nostro corpo. Scopriamo le sue magiche virtù.

Sono molte le persone che non sopportano il sapore del limone, che nessuno lo nega è forte e aspro, ma è tanto utile alla nostra salute che il suo sapore dovrebbe davvero passare in secondo piano. Considerato più farmaco che alimento, il limone ha moltissime proprietà nutrizionali e curative. Vediamo insieme quali. 


Buono per tutte le stagioni e soprattutto nei cambi, il limone sostiene il metabolismo, esso contiene molta vitamina C,  che rimane intatta anche per lunghi periodi, tanto che viene chiamata, nel caso del limone si intende, vitamina antiscorbutica.  Alcuni pediatri illuminati consigliano di aggiungere un cucchiaino di succo di limone insieme ai cibi cotti già a partire dallo svezzamento, soprattutto se i bambini sono stati allattati con latte artificiale e necessitano quindi di un supporto all’attività degli anticorpi.

E proprio ora in primavera il limone si rivela eccezionale nell'aumentare le difese immunitarie dell’organismo, attivando i globuli bianchi. È anche utile fare dei gargarismi con il succo di mezzo limone in un bicchiere d’acqua naturale: aiuta in caso di tonsilliti, mal di gola e nelle affezioni delle vie respiratorie.

Per usufruire al meglio delle sue proprietà sarebbe utile consumarlo maturo e con la scorza, che è ricca di vitamine. Inoltre i flavonoidi presenti (fattori vitaminici P), che sono contenuti soprattutto nella buccia, agiscono sulla microcircolazione e aiutano il drenaggio. Possiede una buona quantità di acido citrico (un limone di media grandezza ne fornisce da 2 a 5 g): si tratta di un elemento utilissimo per i bambini in fase di crescita, poiché favorisce l’assorbimento del calcio. Contiene inoltre le vitamine A, B1, B2, B3 e la rutina (migliora il microcircolo), ma anche parecchi minerali indispensabili per l’accrescimento, quali il potassio, il ferro, il calcio e il fosforo.

Inoltre grazie  al limone si può fare una cura di prevenzione delle malattie infettive: preparate tutte le mattine prima della colazione, un cucchiaio di miele con un po’ di succo di limone appena spremuto. Mescolate bene e datelo da bere ai bimbi: è un ottimo antibiotico e elimina le scorie digestive.

Infine due gocce di olio essenziale di limone (in erboristeria) miscelate a un cucchiaio di olio di germe di grano e massaggiate sul torace proteggono da tosse e raffreddore da fieno. Attenzione: si deve usare pochissimo olio essenziale perché può irritare le pelli sensibili, specialmente nei bambini.

martedì 22 dicembre 2015

Smagliature e cedimenti cutanei: arrivano i pomodori secchi

I pomodori secchi sono un complemento alimentare davvero utile, tanto utile da non credere. Sono ottimi da utilizzare in cucina e non solo per preparare sfiziosi stuzzichini. Hanno un gusto stupefacente e io ne sono golosa. Vanno bene nei sughi, come contorno e dato che sono molto saporiti ci fanno evitare l'aggiunta del sale che è lo zio della cellulite e padre dei ristagni di liquidi. Ma non solo, essi sono anche un vero e proprio trattamento di bellezza


Se siete a dieta o se ne avete appena terminata una, saranno un toccasana, ecco perchè. Rispetto al pomodoro fresco, contengono una più elevata percentuale di provitamina A, che aiuta a mantenere la pelle soda ed elastica, ritarda l’invecchiamento cutaneo e soprattutto scongiura la formazione delle smagliature e delle flaccidità, quella tremenda perdita di tono che in genere compare (di solito quando si sono superati i 40-45 anni) quando il corpo si “svuota” dai chili in più. A coadiuvare l'azione  rassodante c'è inoltre l'alto contenuto di licopene, vitamina C, zinco, rame, selenio e soprattutto di potassio (circa 300 mg per 100 g), il minerale che stimola la diuresi e favorisce l’eliminazione della cellulite e della ritenzione idrica.

Attenzione solo a non eccedere con le dosi, perché i pomodori secchi contengono 258kcal l’etto: ma niente paura ne bastano pochissimi, anche solo 2-3, per raddoppiare il sapore di un piatto.
Quelli sott’olio si usano per pasta e contorni. Ecco come utilizzarli:  comprate un etto di pomodori secchi piuttosto piccoli, tipo Pachino,  sciacquateli bene sotto l’acqua corrente, asciugateli con un panno di cotone e sbollentateli per pochi minuti in una padella antiaderente con un dito di aceto di mele; poi scolateli e disponeteli nei vasetti (precedentemente sterilizzati) con spicchi d’aglio (se gradito), maggiorana, capperi e filetti d’acciuga dissalati. Riempite i vasi, ricoprite con olio extravergine d’oliva, chiudete ermeticamente e sterilizzate in acqua bollente per 10 minuti. Prima dell’uso, vanno scolati bene dall’olio. A questo punto potete aggiungerli al sugo di pomodoro o usateli per insaporire bruschette e insalate di patate lessate.

Attenzione per poter assimilare il licopene vanno cotti pochi minuti. Oltre a tonificare i tessuti, i pomodori secchi svolgono anche un’azione di accelerazione sul metabolismo dovuta in particolare al loro apporto di proteine (13,3%) e fosforo, che migliora la digestione e riequilibra l’assimilazione di zuccheri e grassi. Il licopene in azione sinergica con la vitamina C previene la formazione di colesterolo LDL (quello cosiddetto “cattivo”). Attenzione: per “attivare” il licopene, il pomodoro deve essere cotto. Dunque, anche i pomodori secchi vanno cotti o almeno sbollentati prima dell’uso.

Potete anche trasformarli in un pesto dalla gran capacità saziante. Per farlo servono:
 -300 g pomodori secchi,
-un cucchiaio di capperi dissalati,
-un cucchiaino di origano,
-una manciata di basilico fresco,
-un cucchiaio di pinoli,
-un ciuffetto di prezzemolo,
-olio extravergine d’oliva q.b.,
-aceto di mele q.b.

Lavate e asciugate i pomodori secchi, sbollentateli per  5 minuti in acqua bollente e aceto, scolateli, asciugateli e metteteli nel mixer; unite il prezzemolo, i capperi, il peperoncino, il basilico e allungate con poco olio d’oliva. Alla fine aggiungete i pinoli e frullate per pochi secondi (la frutta secca, a contatto con le lame del frullatore, può ossidarsi): rendete il pesto più fluido versando altro olio e conservate in vasetti che, una volta aperti, dovete conservare in frigorifero.

giovedì 17 dicembre 2015

Intolleranze alimentari nei bambini: quattro mosse per arrivare alla soluzione

Una volta comprese quali sono le cause che portano sempre più bambini a soffrire di intolleranze alimentari, e quali possono essere le conseguenze per la salute, è possibile delineare un approccio per aiutare concretamente i bambini ad uscire da questo circolo vizioso e costruire la loro salute. Tale approccio si basa su quattro precisi interventi, ad attuare in contemporanea. Vediamo quali.


1) Ripristinare l'integrità della barriera intestinale: risultati straordinari sono garantiti dall'associazione di Estratto di semi di pompelmo (GSE), Agar Agar e Centella. Il GSE esercita sulla mucosa danneggiata un'attività protettiva e riparatrice, favorendo la guarigione dell'intestino "colabrodo". L'Agar Agar, ricchissimo di mucillagini, ha spiccate proprietà antinfiammatorie e lenitive sulla mucosa. Completa l'opera la Centella, la cui attività cicatrizzante cosituisce una garanzia in più alraggiungimento dell'obiettivo

2) Ottimizzare il terreno intestinale e migliorare il metabolismo: di fondamentale importanza l'apporto del GSE, noto pulitore selettivo intestinale (agisce contro i patogeni che aggrediscono la mucosa intestinale senza intaccare la microflora fisiologica), Maltodestrine fermentate ( enzimi digestivi) e di Curcuma, nota per le proprietà antimicrobiche e digestive

3) Favorire il drenaggio delle tossine e migliorare la funzionalità degli organi a ciò preposti: ciò si realizza associando il Cardo mariano, la Curcuma, efficaci epatorpotettori ed epatodepuratori (la Curcuma esplica inoltre un'importante attività antinfiammatoria sistemica), e la Solidagine, favorente la depurazione renale.

4) Evitare le categorie di alimenti che alterano la permeabilità intestinale, favorire ed il giusto apporto di nutrienti: ciò si realizza eliminando innanzitutto cibi quali latte e derivati, carne e zuccheri, responsabili di innescare la problematica, e privilegiando invece alimenti benefici per la salute dell'intestino e dell'intero organismo. In particolare si consiglia di alimentare il bambino con: a) frutta e ortaggi di stagione biologici; b) proteine vegetali (legumi, se tollerati, tofu, tempeth); c) cereali integrali (riso, mais, kamut, farro, etc., senza eccedere con i cereali contenenti glutine) e pseudocereali (quinoa, amaranto, grano saraceno, miglio); d) semi oleaginosi (madorle, noci, semi di lino), preziose fonti di acidi grassi polinsaturi. Per quanto riguarda il pesce, il consiglio è di somministrarlo non più di 2 volte a settimana, scegliendo sempre pesce di piccola taglia, per evitare la contaminzione da mercurio, e di mare aperto, per non assumere, indirettamente, tutti gli antibiotici che vengono somministrati ai pesci d'allevamento

venerdì 2 ottobre 2015

Proprietà anticancerogene del peperoncino

Le proprietà anti-cancerogene del peperoncino
Già nel 1930 si studiavano le proprietà anti-cancerogene del peperoncino con la dieta Moerman sperimentata in Olanda. Questa dieta prevedeva la  somministrazione ai pazienti di cibi contenenti iodio, acido citrico, vitamine del gruppo B, ferro, zolfo, vitamina A, vitamina E, vitamina C

Si parte dal presupposto che questi elementi, ristabilendo una giusta ossigenazione e riequilibrando il metabolismo, siano in grado di prevenire i tumori. Recentemente i ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles negli Stati Uniti, hanno studiato l´effetto della capsaicina in vitro ed hanno potuto dimostrare che questo principio attivo diminuisce fortemente la proliferazione delle cellule di cancro alla prostata in coltura. 

Questo effetto è dipendente dalla dose usata, cioè aumenta all´aumentare della dose di capsaicina. Le cellule muoiono attraverso la apoptosi, la cosiddetta morte cellulare programmata, che dal 3% ottenuto alla basse dosi di capsaicina sale al 75% causato dalle alte dosi. Potrebbero bastare 300 mg di capsaicina tre volte a settimana (l’equivalente di un peperoncino abanero) per combattere il tumore alla prostata o almeno avere un effetto protettivo. Ma per il momento non ci sono dati sull’uomo. Molte le evidenze scientifiche anche per il cancro ai polmoni e al colon


martedì 29 settembre 2015

Il kefir e le sue qualità straordinarie

Ogni tanto il nostro metabolismo ha bisogno di "essere rimesso a posto", poichè la vita frenetica che facciamo e ora più che mai al con l'entrata dell'autunno, il nostro fegato e intestino devono essere depurati.  Perciò oggi parleremo del kefir.

 Il “kefir” è una bevanda (oggi lo trovate anche nei supermercati) ottenuta dalla fermentazione del latte (vaccino, di pecora o di capra) e dai granuli di kefir,  costituiti da fermenti vivi e da lieviti probiotici che, mescolati al latte, danno vita a un composto ricchissimo di nutrienti, costituito da polisaccaridi, proteine e lipidi. Il “kefiran”, (così si chiama il composto probiotico) è ciò che fa la differenza tra un semplice latte fermentato e il kefir, un alimento molto antico, originario dei Paesi dell’Est asiatico. Di sapore un po’ acidulo, ha un leggero sentore di lievito e possiede innumerevoli proprietà salutari: il suo nome, deriva dalla parola di origine armena “keif”, e significa “benessere”.

Oltre ai probiotici utili all’intestino (ne contiene 40 tipi diversi) il kefir è composto anche da vitamine (soprattutto del gruppo B, rassodanti), minerali (calcio, potassio, magnesio e fosforo) e proteine. E' povero di calorie e soprattutto di lattosio e può dunque essere consumato anche dalle persone intolleranti a questo zucchero. Per quanto riguarda le vitamine del gruppo B annoveriamo l’acido folico (vitamina B9), un indispensabile integratore non solo per le donne in gravidanza (previene infatti le malformazioni al feto) ma anche durante la menopausa perché è un’ottima difesa contro l’osteoporosi e gli sbalzi emotivi tipici del climaterio. Non solo ma la combinazione del magnesio con le vitamine del gruppo B e con il calcio fanno del kefir un alleato straordinario del sistema nervoso e un valido aiuto per contrastare la falsa fame e il desiderio di cibo fuori pasto, che tende a intensificarsi durante la stagione fredda.

E ora alcuni buoni motivi per berlo tutti i giorni:

- Stimola la digestione e combatte la stipsi: bevuto regolarmente la mattina, agisce come un vero e proprio “spazzino” intestinale.
- Elimina le tossine, aumentando le difese immunitarie e migliora le funzioni metaboliche.
 - Grazie ad alcuni studi sullo stato di salute delle popolazioni Masai, in Africa, si è dedotto che il kefir ha un ruolo importante nell’abbassare il colesterolo.
 - Altri studi sulle popolazioni caucasiche hanno rilevato che il kefir è molto utilizzato per curare  i catarri bronchiali e le infiammazioni a carico del fegato e dell’intestino, nonché alcuni disturbi dei reni, della vescica e delle vie biliari: da questo si deduce che il kefir è un toccasana contro i gonfiori addominali, la stasi linfatica e la ritenzione idrica.

mercoledì 1 luglio 2015

Laminaria Saccharina: Combatte obesità e cellulite | Salute

Le laminarie sono alghe brune o Feoficee, dal greco phoiòs (bruno) e phycos(alga), e crescono sulle rocce sottomarine della costa atlantica d'Europa e del Nordamerica. La laminaria, della famiglia delle Laminariacee, è lunga fino a 2-3 m e pesa circa 2 kg. La crescita è rapida durante tutto l'anno e si arresta solo in estate. Amano le acque fredde con un notevole ricambio idrico dovuto alle maree o alle correnti.

La riproduzione è simile a quella delle felci: i gameti maschili, liberati nell'acqua, raggiungono l'ovulo per mezzo di flagelli o ciglia vibratili e lo fecondano, dallo zigote ottenuto si forma il nuovo tallo (fusto). L'alga si attacca alla roccia per mezzo di speciali radici, chiamate rizoidi. Il fusto è diviso in frammenti a forma di nastro (fronde), che variano in forma e misura secondo le specie. Queste si distinguono esaminando il loro stipite. Per esempio, lo stipite della L. socchorino, detta cintura di Nettuno, è corto e cilindrico; la fronda, verde oliva scuro, ondulata ai margini, è persistente e cresce ogni anno a livello della base.

La L. digitoto possiede uno stipite lungo e flessuoso, una fronda spessa, verde oliva, macchiata di bruno. La L. hyperboreo possiede uno stipite grosso e rugoso. Nessuna di queste tre alghe è dannosa, anzi sono ricche di sali minerali, oligoelementi, vitamine, e ciò giustifica le numerose applicazioni medicinali e la loro utilizzazione per uso farmaceutico e alimentare (eccipienti e addensanti).
Con una miscela di queste alghe, pressate ed essiccate, si prepara il kombù, usato nella composizione di moltissimi piatti orientali.

La laminaria contiene alginati (gelatina vegetale che si ricava dalle alghe), carboidrati, minerali (specialmente iodio, fosforo, calcio e sodio) e vitamine A, B, C, D, E. Gli alginati, quando assorbono acqua, aumentano fino a sei volte il loro volume, provocando così nello stomaco una sensazione di sazietà, molto utili nelle cure contro l'obesità per calmare l'appetito. Richiamando acqua nell'intestino producono anche un effetto emolliente e lassativo di tipo osmotico. Le laminarie, come altre alghe, grazie al loro contenuto di iodio, tonificano e stimolano il metabolismo basale accelerando il ricambio con una conseguente azione dimagrante; perciò sono indicate per gli obesi e per chi soffre di ipotiroidismo. Ottime anche per combattere la cellulite.

martedì 9 giugno 2015

Bruciare i grassi con i centrifugati

Se l'incubo della prova costume vi sta ancora perseguitando, siete ancora in tempo per dare un'acceleratina  al vostro metabolismo e bruciare quei grassi in più che tanto vi danno pensiero. Inutile ricorrere ai ripari iscrivendosi tardivamente in palestra o pensare di fare tutto quel movimento a cui avete rinunciato durante l'inverno per sprofondarvi sul divano. Meglio orientarsi verso i nostri cari rimedi naturali che possono efficacemente aiutarci a smaltire e asciugare la nostra figura.


Fra i rimedi naturali più efficaci ci sono i centrifugati che con gli ingredienti giusti possono bruciare i grassi, tonificare e favorire la circolazione, drenando. Due in particolare possono tornarci utili.

Formulazione 1: 3 carote, 1 manciata di cavolo riccio, 1/2 limone, 50 gr di zenzero. Centrifugare bene tutti gli ingredienti e bere una volta al giorno.
Formulazione 2: 1/2 limone, 1 peperone verde, 1 barbabietola, 2 gambi di sedano, 3 ravanelli, 1/2 cetriolo, 1 cucchiaino di olio d’oliva. Spremete il limone oppure se preferite, sbucciatelo e centrifugatelo insieme agli altri ingredienti. Aggiungere l’olio di oliva nel bicchiere e mescolare bene.

Potete alternarli o anche abbinarli se volete un'azione ancora più efficace.




venerdì 20 marzo 2015

L'esotico Guggul e le sue proprietà

Esiste una pianta da lnome esotico che viene dall'India e dal Pakistan da cui si ricava una resina color oro che si estre incidendo il tronco: il guggul. Da secoli la medicina ayurvedica la usa per le sue proprietà curative.  E' sta infatti usata come rimedio agli stati infiammatori e dolorosi articolari e consierata un valido alleato per i disturbi metabolici. Inoltre dalla corteccia del guggul si estrae una gommoresina che contiene un'elevata quantità di guggulsteroni che sono in grado di normalizzare la produzione di ormoni steroidei contribuendo al miglioramento del metabilismo basale stimolando la tiroide.

Ma il guggul è ottimo anche nella cura dell'asma, otite e ascite. Inoltre è ottima nel contrastare e ridurre il colesterolo e dei trigliceridi. Si utilizza anche per trattare l’obesità e per la sua azione antisclerotica dei vasi sanguigni. Attenzione però, perchè talvolta l’assunzione di questa resina può provocare possibili effetti collaterali come rush cutanei, nausea o diarrea; è sconsigliato l’uso del guggul durante la gravidanza e l’allattamento.

Si può assumere sotto forma di polvere; ecco ad esempio un ottimo centrifugato per regolarizzare il funzionamento della tiroide. Occorrono: 1 cm di zenzero fresco, 1 finocchio, 2 gambi di sedano, 1 mazzetto di basilico fresco,250 gr di estratto secco di guggul

Lavare e sbucciare lo zenzero e tagliarlo a tocchetti, lavare le verdure e tagliarle a pezzi. Dopo aver centrifugato tuttia la verdura, aggiungete la polvere di guggul. Il succo può essere assunto ogni mattina per circa 2 settimane al fine di stimolare la circolazione ed evitare disagi tipici della stagione invernale come l’avere estremità (mani e piedi) fredde.

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