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giovedì 9 giugno 2016

Come eliminare le turbe emotive

Come eliminare le turbe emotive può a prima vista sembrare solo un lavoro adatto ad uno psicologo, ma non è poi del tutto vero. Abbiamo a disposizione uno strumento davvero efficace per contrastarle: l'attenzione.


Non avete mai considerato l'attenzione  come una forza personale al vostro servizio. Per attenzione intendiamo il semplice atto di dirigere la mente verso un oggetto particolare. Una persona afflitta è una persona distratta da emozioni negative e che si interessa a desideri sterili.


Immaginate un uomo sperduto in mezzo al mare su una piccola barca. Egli è bloccato dalla nebbia, ma si ricorda di qualcosa che ha visto prima, quando il cielo era limpido. Ricorda una casetta sull'alto di una roccia a picco sul mare. Allora volge la sua attenzione e la sua barca verso quella direzione. Ogni tanto, attraverso uno squarcio nella nebbia, vede per un istante la casetta. Egli capisce che fissare l'attenzione sulla castta è tutto ciò di cui  ha bisogno. In questo modo non puà sbagliarsi. E così riesce a uscire dalla nebbia e a raggiungere la costa. [Immagine mentale 50]

Facciamo l'esperienza del potere dell'attenzione. Scegliamo un principio fondamentale e dedichiamogli tutta la nostra attenzione e il nostro interesse. Prendiamo, ad esempio, questo principio: Noi siamo più utili agli altri quando siamo veramente padroni della nostra vita".
Quando la nostra automobile non funziona, non pensiamo alla vettura del vicino, noi cerchiamo di riparare la nostra. E poi, se il vicino ha delle noie con la sua auto, noi avremo la competenza per aiutarlo veramente.

Il valore personale viene per primo; in seguito lo mettiamo a disposizione degli altri. Questa idea ci dirà che non c'è egoismo nel pensare al nostro sviluppo personale. Questo concetto può esser di grande aiuto per coloro che hanno un falso senso di colpa. Ricordate che nessun sforzo è vano se ci si occupa di ciò di cui necessitiamo. Newton disse: "Le scoperte più importanti le devo ad un'attenzione paziente più che a qualsiasi altro talento".


lunedì 6 giugno 2016

Pilates è l'armonia fra mente e corpo

Pilates è l'armonia fra mente e corpo, una ginnastica davvero benefica, che insegna ad assumere una corretta postura e a dare maggiore armonia e fluidità ai movimenti.

Pilates è l'armonia fra mente e corpo
L’obiettivo del Pilates è appunto quello di rendere le persone consapevoli di se stesse, del proprio corpo e della propria mente per unirli in una singola, dinamica e ben funzionante entità.

La mente di chi esegue gli esercizi di Pilates è rivolta verso il corpo, concentrata su ciò che sta accadendo mentre si compiono i movimenti, per comprendere con precisione quello che la mente ordina di fare ai muscoli e alle articolazioni e imparare a percepire esattamente come ci si sta muovendo. Il lavoro del Pilates si fa anche con particolari attrezzi.

Gli esercizi sono originali e vari e non annoiano mai la persona che si avvicina a questo tipo di ginnastica. Una volta che si è appresa la tecnica, infatti, la maggior parte delle ripetizioni non sono mai lunghe e noiose. Non si tratta quindi di un semplice insieme di esercizi, ma di un vero metodo che si è sviluppato e perfezionato in più di sessanta anni di pratica e di osservazione. La versatilità della tecnica, inoltre, ha permesso il suo utilizzo in campo riabilitativo ortopedico.

Il metodo Pilates si sviluppa attraverso una serie di esercizi personalizzabili, che prevedono quattro livelli di apprendimento: Base, Intermedio, Avanzato e Superavanzato. Questa suddivisione permette lo studio della tecnica attraverso un lavoro a difficoltà e carico graduali; ogni livello comprende uno specifico programma per ogni attrezzo e per il corpo libero.

Oggi provare a fare Pilates è davvero alla portata di tutti, perché ormai è molto diffuso e apprezzato e in tutte le palestre si possono chiedere informazioni su questa disciplina. In alcune palestre tra l'altro è possibile anche provare un paio di lezioni gratuite proprio per avere la possibilità di sentire su si sé i benefici di questa ginnastica.


lunedì 21 marzo 2016

Psicopittografia, la coscienza di ciò che siamo


Con una solida coscienza di ciò che siamo e di ciò che possiamo essere, diventiamo dei maghi in grado di creare il tip odi vita che desideriamo realmente. Lewis Mumford afferma: "Solo coloro che hanno acquisito la conoscenza di sè e si sforzano costantemente di applicarla nella vita giornaliera, sono in grado di dominare le loro reazioni automatiche e di raggiungere i limiti del proprio ideale".

Molte persone reagiscono in due modi diversi a proposito dello studio dell'IO. Vi è chi afferma: "Non è necessario che io studi me stesso. Io mi capisco perfettamente". Si tratta in questo caso di una profonda disperazione, accuratamente mascherata da una falsa gaiezza. Ma per raggiungere una reale conoscenza di noi stessi dobbiamo dapprima ammettere onestamente che noi non ci conosciamo. Epitteto, il filosofo greco, l'ha detto molto tempo fa: "Nessuno può mettersi a imparare ciò che crede di sapere già".

All'altro estremo vi sono coloro che esclamano: "Non riesco a capire ciò che mi rende nervoso".
E' strano che noi siamo attratti dal subcosciente negativo, mentre la mente ci sfugge. Noi discutiamo una conoscenza pratica di noi stessi che ci possa offrire il massimo dei vantaggi. A questo livello più elevato del pensiero, un uomo possiede un coraggio e una fiducia in sè d'una qualità sorprendente.

sabato 5 marzo 2016

NON C'E' PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, è come cercare di far prendere a qualcuno una palla, che inevitabilmente rimbalza su un muro trasparente e torna indietro. Cerco invano di far capire che la mia vita è totalmente cambiata da un anno a questa parte e che vi sono cose che forse, non potrò fare mai più. Spiego, cercando le parole più semplici affinchè il ricevente comprenda che la mia vita è su una strada diversa, ma son parole buttate al vento.

Quando il tuo corpo subisce un trauma importante a seguito del quale si è dovuto intervenire chirurgicamente, ne scaturiscono alcune conseguenze, inevitabilmente. Tutto ciò che eri abituato a fare, tutto quello che caratterizzava la tua vita cambia, e di conseguenza, si è costretti a cambiare le proprie abitudini. Coloro che ci circondano dovrebbero essere in grado di capire, anche solo osservandoci, ma non sempre è così. Se sei  costretto a convivere con il dolore fisico tutti i giorni, se devi stare attento ai movimenti che fai, se devi costantemente tenere una speciale tabella di marcia di esercizi fisici, se quando devi alzarti dal letto devi mettere in atto una serie di azioni particolari, la tua vita non è più quella di prima. Ma con alcune persone è come parlare al vento. La loro mente è predisposta a pensare che fatto l'intervento tutto è risolto. Si può essere così ciechi e ottusi? Come far capire che anche la nostra mente e non solo il corpo subisce le conseguenze di tale radicale cambiamento? 

E' semplice: non si può. Si potrebbero usare tutte le lingue del mondo,  fare un disegnino,  usare il linguaggio più basso ed elementare, questo non porterebbe assolutamente a niente. 
In principio è incredulità, poi rabbia, quindi delusione, e infine rassegnazione
E' come trovarsi di fronte ad un bivio,  la biforcazione di una strada familiare che si si divide e ti costringe a scegliere, o da un lato o dall'altro, è la via di mezzo che manca.

L'obbligatorietà di questa scelta, comporta l'acquisizione e la perdita. L'acquisizione di nuove abitudini, di una nuova visione della vita da parte del soggetto agente, la perdita di ciò che era prima e di coloro che non accettano questo cambiamento. 
La mia strada adesso è nuova, profondamente diversa, ed esclude sordi e ciechi all'evidenza. Il mio percorso adesso lascia alcuni ed acquisirà altri, perchè su questo treno, che è la vita, fatto di stazioni, nel nostro scompartimento ci sono viaggiatori che salgono, altri che scendono, ma solo pochi che ci accompagnano fino in fondo.


sabato 20 febbraio 2016

Lungo il canaletto

Cammino lungo l'argine di un canaletto per l'irrigazione, dove l'erba ormai trascolora nei colori dell'autunno. E' ancora morbida. I miei passi sono attutiti e intorno c'è un piacevole e musicale silenzio, la compagnia che preferisco. Accanto a me trotterella Sissy, con la sua pettorina rossa, tutta presa dagli odori che si spandono intorno ai vigneti, dove i grappoli dell'uva matura pendono pesanti fra i pampini dalle sgargianti sfumature.


Un passo dietro l'altro senza pensieri, forse è il mio modo di meditare, di staccare la mente, di fermare l'impertinente e sfacciato flusso di pensieri, parole, immagini che turbinano come una tempesta confusa nella mia mente sempre sull'attenti, come un soldatino ben addestrato agli inganni del mondo. Ma qui no, posso lasciarmi andare, calare il ponte levatoio fortificato con cui blindo l'ipersensibilità che mi appartiene, radice troppo forte che affonda le sue braccia dentro la mia anima.

Getto via questa pesante armatura, mi va bene solo ciò che mi circonda: l'erba del canaletto, le occhiatine di Sissy, in perfetta armonia con se stessa, perchè nulla chiede se non quello che ha, i vigneti sobri e gli alberi da frutto. In questo camminare senza pensiero alcuno, libero il mio essere e giungo in una raduretta solinga. Sorrido,  perchè la mia introversione mi ringrazia di questo isolamento che concedo a me stessa da tutta la confusione umana che non sopporto da sempre.

C'è un bellissimo albero di nocciolo, l'albero di Cenerentola, dei rabdomanti, simbolo di saggezza e della Luna. E così come per caso gli canterello dei versi:

"Presto alberello scuotiti al vento,
in fretta ricoprimi d'oro e d'argento"

Dette queste parole trovo una bella nocciola fuori stagione, che metto felice in tasca, ringraziando il nocciolo per aver udito le mie parole. Poco più avanti incontro l'imponente noce, dal secolare tronco, simbolo delle divinità femminili, legato a storie di streghe e simbolo di rigenerazione. L'ho ammirato in tutto il suo splendore e anche a lui ho canticchiato una canzoncina, per ricordargli i fasti medioevali di cui godeva:

"Sotto l'acqua e sotto il vento,
vicino al noce di Benevento"

Ai suoi piedi c'erano infatti delle noci ancora intatte nel verde mallo che le racchiudeva, e che ho accettato volentieri come segno di duratura amicizia. Sissy invece, aveva trovato alcune giuggiole. Nel misticismo magico in cui ero immersa sapevo che dovevo tornare sui miei passi, pur a malincuore e così sempre rivolgendomi al mio amico noce, ho canticchiato la canzoncina al contrario:

"Sopra l'acqua e sopra il vento
lontan dal noce di Benevento"

E passo passo, con la mia soddisfatta introversione, senza pensieri e il ponte levatoio ancora calato, accompagnata dal ritmico trotterellio di Sissy son tornata lungo il canaletto, le vigne e i frutteti là nella casa con il giardino di dove non so.




lunedì 15 febbraio 2016

L'importanza di mangiare rilassati

Quante volte durante il giorno vi mettete a tavola veramente rilassati? Che sia colazione, pranzo o cena? Rilassati nel senso che si è concentrati su quello che stiamo per fare?  Se si lavora fuori spesso ci si reca presso un bar o un self service, e ivi giunti tocca fare una discreta fila, se siamo a casa c'è comunque il timer del tempo, cucinare, rassettare e poi tornare al lavoro. Qualunque cosa ci aspetti prima di andare a tavola dobbiamo sforzarci di toglierci dalla testa qualunque pensiero brutto, preoccupazioni, ansia. In caso contrario sussiste il pericolo che il pasto, più che un momento gratificante, sia solo un’occasione per tamponare gli stati d’animo ansiosi di cui a volte non siamo nemmeno consapevoli. Prima di mangiare, allora, prendiamoci una manciata di minuti per fare alcuni esercizi per ripulire la mente: in questo modo ci sederemo a tavola più attenti a ciò si mangia piuttosto che ad altro!


Mentre siamo in cucina una buona abitudine è quella di ascoltare della musica rilassante che gioverà al nostro stato d'animo impedendoci, mentre stiamo intorno ai fornelli di spizzicare questo e quello. Se preparare da mangiare è causa di stress perchè il tempo è sempre limitato, fate almeno in modo che i vostri piani di lavoro siano precisi e sgombri da ciò che non serve, in più considerando il tempo a vostra disposizione, non mettetevi alla prova in piatti troppo elaborati o complessi.  A poco a poco con la semplicità delle ricette, i piani di lavoro liberi e la buona musica la mente si svuoterà dai pensieri neri delle giornata e dall’ansia di ciò che ti aspetta ancora, come sgomberare la tavola e lavare i piatti a fine pasto.

Buona parte della fame eccessiva nasce dalle tensioni che non si riescono a scaricare. Se 
avete un po' di  tempo, 30 minuti prima di mangiare mettetevi sotto la doccia calda e immaginate di lavare via dal corpo tutto ciò che ti è rimasto attaccato addosso: sensazioni, ricordi, pensieri sgradevoli... Se non avete tempo, mettete almeno
 le mani sotto l’acqua calda, insaponale bene e, mentre vi lavate, pensa che stai cancellando
la rabbia, lo stress, l’amarezza degli eventi spiacevoli. Concentrate l’attenzione sul suono dell’acqua che scorre, “gusta” l’aroma del sapone, poi asciugati e vai a tavola: vi sentirete di sicuro più calmi e meno affamati.

sabato 16 gennaio 2016

La rugiada sotto i piedi

Volevo assaporare il meglio dell'alba e così uscii, quando il cielo appena cominciava a tingersi di quei toni di rosarancio che le eterne dita di Eos dipingono nello sbiadire delle stelle mattutine. Pedalai per un po', nell'assoluto silenzio di quel giorno neonato, lungo una stradina fiancheggiante frutteti nel pieno lussureggiare del loro essere. Lontano il gracidare di uno stagno.

Lasciai la bici lungo uno sterratino laterale, mentre il verde incantatore profumo dell'erba e l'abbondante ossigeno di quell'ora, intorpidivano lentamente la mia lucidità mentale. Non v'era suono, se non le impercettibili note che le gocce di rugiada suonano sull'erba fresca; di fronte a me si stendeva un immenso prato di trifoglio sul quale, in ordinate file, alberi di kaki indugiavano ancora al sonno.


Tolsi scarpe e calzini e i miei piedi nudi affondarono nei trifogli inondati di milioni di goccioline, luccicanti monadi di un'ora amata da pochi. Fu un incerto incedere quello dei primi passi,  corpo e mente dimentichi da milioni di anni che quelli erano stati i primi passi dell'uomo, simbiotico contatto fra l'anima della terra e la pianta dei piedi. Fu come mettere radici ad ogni passo, il freddo fresco che saliva come linfa verso la mente ormai vuota di ragionamenti, appagata solo da quel contatto primitivo e intimo con la grande Madre.

Ebbi un fremito, una sorta di scossa elettrica che aveva rimesso in moto gli antichi ingranaggi di un DNA sepolto da se stesso e ora risvegliato da un sonno millenario. Mi sentii non più facente parte del genere umano, ma creatura, figlia stessa della Terra su cui camminavo.

Quando il sole comparve all'orizzonte, allungando i suoi raggi a cancellare le pennellate di Eos, tornai sui miei passi, rinnovata nel corpo, pulita nell'anima, con la consapevolezza di aver ritrovato il punto di unione perduto.




venerdì 1 gennaio 2016

Lo Strala Yoga: benefici e proprietà

Ecco una nuova tendenza del fitness, una nuova "forma" di yoga messa a punto da un'ex modella e che sta riscuotendo un grande successo. Lei si chiama Tara Stiles, e il suo yoga va fuori dagli schemi tradizionali che caratterizzano questa disciplina, tanto che il New York Times lo ha definito "yoga ribelle". Su you tube si trovano i video di questa nuova forma di fitness e gli esercizi si possono fare anche stando comodamente a casa. Lo Strala Yoga si pratica a ritmo di musica, incita a ballare e dà il buonumore. Si basa principalmente sul benessere psicofisico che proviene dalla corretta esecuzione delle posizioni che suggerisce, ma senza la pratica filosofica e spirituale.


L'intento è collegare corpo e mente, coniugando i movimenti dello yoga, gli esercizi di potenziamento muscolare e il relax e da qui l’appartenenza alla famiglia dello yoga. Per quanto riguarda questo apparentemente stravagante nome, “Strala”, invece, ha una origine diversa. Tara Stiles che è stata coach di Jane Fonda e fondatrice del metodo, ha unito i termini che meglio descrivono questa disciplina, ovvero “strength” (forza), “balance” (equilibrio) e “awareness” (consapevolezza). Ma la cosa ancor più strana è che  in seguito la modella ha scoperto che “strala” è anche una parola svedese che significa "irradiare luce, illuminare", e che poi è uno degli obiettivi dello Strala.

Ciò che si propone di fare questa disciplina è aiutare  le persone a entrare in contatto col proprio corpo, a muoversi con facilità e a realizzare in maniera semplice e naturale esercizi e movimenti che inizialmente possono risultare difficili. La musica che lo accompagna è di tendenza, e non ha niente a che fare con la meditazione. Non si tiene mai una posizione statica per troppo tempo ma si ripetono esercizi e figure, il cane, il cobra, o il guerriero. Una lezione dura in media dai 45 minuti a un’ora e già dopo alcune sedute, si avverte un miglioramento nella flessibilità del corpo, si lavora sulla corretta respirazione e si acquisisce una maggiore consapevolezza di sé.

Il vantaggio principale dello Strala è la facilità con cui i muscoli vengono sollecitati, si lavora su braccia, gambe, schiena e addominali, si tonificano i glutei e si bruciano calorie. Come accennato è orientato sul movimento più che sulla dimensione spirituale, migliora l’elasticità del corpo e affina la silhouette. Piace per il suo approccio giocoso, dinamico e divertente, che lo rende accessibile a tutti, a prescindere dall’età, dal fisico e dalle abilità sportive. Ed è un'invitante alternativa per chi mal soffre il rigore dello yoga e non vuole farne uno stile di vita. Il risultato è una sensazione di libertà, forza e splendore che si sprigiona dall’interno.


Questa disciplina ha suscitato critiche nell'ambito dei tradizionalisti, ma dipende più che altro dall’idea che si ha dello yoga. Per alcuni è un semplice sport, per altri uno stile di vita, poi c’è chi lo considera l’unione di entrambe le cose. Questa disciplina non ha la pretesa di insegnare yoga nel senso puro, ma si presenta come una possibile declinazione di questo; punta sul ritmo e l’esercizio fisico perché lo scopo è anche quello di fare dimagrire, a differenza dello yoga classico in cui si ricerca in primis l’introspezione e il rilassamento della mente.

giovedì 31 dicembre 2015

Componete un mantra, un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

Quando Dio, o qualunque altra forma di Amore, ci ha messo su questa Terra, ci ha dotati di alcuni strumenti da usare nel corso di questo viaggio. Il potere della mente, l'energia mentale, è uno di questi. Nei prossimi giorni impegnamoci al massimo per imparare ad allenarlo.


  • In una certa misura possiamo determinare il nostro futuro attraverso l'atteggiamento con cui ogni giorno affrontiamo la vita. Se le nostre guide spirituali ci vedono in difficoltà, cercano di guidarci e di indicarci la via, di incoraggiarci ad avere una visione positiva delle cose e a usare il potere della mente per conservarla. Come imparare a fare tutto ciò da soli?
  • Le buone azioni che compiamo ci infondono forza, consentendoci di affrontare la realtà in modo propositivo, di capire che tipo di persone desideriamo essere e che segno vogliamo lasciare nel mondo. Sapere che stiamo dando una mano alle nostre guide spirituali regala la sensazione rinvigorente di avere uno scopo, di essere attivi e vivi
  • Attraverso una buona azione possiamo scoprire il motivo del nostro viaggio terreno. Via via che diventiamo più esperti siamo maggiormente determinati e consapevoli, refforziamo la nostra parte spirituale e ci trasformiamo in persone più aperte, realizzate e decise
  • Non dobbiamo dimenticare, però, che restiamo pur sempre esseri umani ed è per noi impossibile mantenerci ottimisti in ogni circostanza, nonostante le migliori intenzioni. Ecco perchè l'azione di questa settimana consiste nel comporre un mantra, cioè una sequenza di parole che, ripetute quotidianamente, hanno il potere di far scaturire dentro di noi una sorgente di energia positiva
  • Le parole che hanno questo potere speciale sono quelle che contengono la promessa di un'azione positiva, per esempio: io posso, sarò, farò, riuscirò.  Ci sono termini che veicolano energia positiva, altri invece negativa: tenetelo bene a mente mentre componete il vostro mantra e assicuratevi di usare solo parole positive. Ecco tre formule"magiche" che viricorderanno quanta forza c'è in voi: 1) Io troverò la gioia nella mia vita e attirerò tutto ciò che è buono; 2) Io posso essere positivo e sarò felice; 3)  Io riuscirò a lavorare insieme all guide spirituali
  • Recitate il mantra dieci volte di seguito, tre volte al giorno. Le notre guide spirituali ci aiuteranno e ci daranno l'ispirazione. COmponetelo con attenzione poichè avrà forte influenza sul nostro modo di pensare e di agire. E' così che ci costruiamo una buona riserva di energia: prendendo il controllo del proprio atteggiamento verso il mondo. Ogni volta che ripetiamo il mantra ricordiamo che le nostre guide spirituali gioiscono nel vederci fare progressi.



venerdì 11 dicembre 2015

Poteri curativi del tè: tè agli otto tesori

Come ben sappiamo ormai, in Oriente il viene considerato un valido aiuto per mantenersi in forma, vivere bene e a lungo. Ma affinchè possiamo beneficiare di tutte le sue qualità è necessario prepararlo correttamente, infatti il tè non deve essere troppo forte, ma nemmeno troppo leggero. Se preparato in maniera corretta, questo infuso stimola mente, corpo e spirito.

Secondo la tradizionale medicina cinese, le tensioni mentali possono causare squilibri dell'energia che pervade il nostro organismo causando così una serie di disturbi che possono poi danneggiare la nostra salute.  Perciò, mantenersi in forma, proseguire uno stile di vita igienico grazie all'esercizio fisico e al rilassamento è uno dei principi fondamentali della cultura cinese.

Dobbiamo precisare che questa tradizione non separa la persona dal corpo, ma si basa sulla comprensione de flussi generali dell'energia al suo interno, considera interdipendenti tutti gli aspetti dell'uomo, dalla pelle agli organi fino alle onde cerebrali, in quanto un'unica forza: il qi.

Il qi, quando siamo in buona salute, fluisce liberamente, senza ostacolo alcuno, blocco o ostruzione, ma, nel caso in cui si verifichi un'interruzione dei campi energetici o una loro debolezza, si sviluppano infezioni e malattie, facendo sì che il corpo diventi vulnerabile agli attacchi degli agenti patogeni esterni.

Per questo possiamo attingere alla millenaria sapienza cinese per preparare dei tè curativi utili al nostro benessere. Ecco qui  la prima ricetta, quella di un tè particolarmente tonificante.

Tè agli otto tesori: si tratta di un tè particolarmente energetico di cui si consiglia il consumo 2 volte a settimana. Ecco gli ingredienti: tè verde, 1 pezzetto di scorza di mandarino essiccata, 1 longan (secco o fresco), 1 nespola secca, 1 dattero rosso, qualche acino di uva sultanina (o un fetta di mela secca), 1 pezzetto di radice di ginseng, 2 crisantemi bianchi, 2 cristalli di zucchero, 430 ml di acqua.

Porre tutti gli ingredienti in una tazza, versarvi l'acqua bollente e lasciare in infusione per 3 minuti. Consumarne al massimo tre tazze.







mercoledì 2 dicembre 2015

Psicopittografia, Bisogna dominare la potenza del pensiero

Un bel giorno può capitare che un uomo o una donna vedano la necessità di pensare con tutte le forze che hanno. Molte persone pensano svogliatamente, meccanicamente, senza alcun obiettivo. Non arrivano a concepire che la mente possiede decine di poteri al suo servizio, quali l'attenzione e l'agilità

Il peggior nemico del pensiero è l'abitudine. Un pensiero abitudinario è un circolo vizioso che conduce al nulla. Esso blocca l'indagine mentale, e impedisce all'uomo di raggiungere i più alti livelli di vita. Il primo passo per rompere questo cerchio è rendersi conto del funzionamento del nostro modo di pensare.

Noi sappiamo che il famoso diamante "Culliman" non è che la metà della pietra originale. Studiando la struttura interna di questo gioiello favoloso, gli studiosi hanno concluso che ne esiste un'altra metà, rimasta sconosciuta. La mente dell'uomo è simile a questa pietra. Noi non abbiamo bisogno dellasua parte meccanica perchè ci dispensi da lpensare coscientemente a gesti abituali, quali camminare o vestirsi. Ma l'altra metà, la parte creatrice, è pre meccanica. Dobbiamo cercare e mettere in moto l'altra metà del nostro diamante mentale. [Immagine mentale 24]

Un modo per mettere in moto la potenza del pensiero consiste nel cominciare a riflettere su un principio fondamentale di verità. Considerate questo principio come una specie di campo, dal quale partire per esplorare la foresta della vita. Scegliete un'immagine mentale che vi attira particolarmente. Consideratela con grande attenzione e interesse. Lasciate che la mente l'esplori durante la giornata. Cercate di trovarvi un significato profondo. Questa specie di facile riflessione permette al principio di svilupparsi, di raccontare tutta la sua storia. E, in cambio, essa innalza il livello della vita.

sabato 14 novembre 2015

Pietre e cristalli, Topazio blu e Topazio dorato


TOPAZIO BLU
Caratteristiche: fluoroidrossilicato di alluminio; sistema rombico; colore blu
Proprietà: calma le persone irrequiete e favorisce la percezione
Disturbi: aiuta a combattere l'inappetenza e rafforza le corde vocali
Associazione con i chakra: quinto e sesto






TOPAZIO DORATO
Caratteristiche: silicato di alluminio e fluoro; sistema rombico; cristalli prismatici; colore da giallo a giallo rosato. Può essere confuso con moltissime pietre, prima tra tutte il quarzo citrino
Proprietà: la sua luce dorata calma la mente e infonde razionalità; stimola la volontà e favorisce le relazioni interpersonali
Disturbi: combatte l'asma e calma le crisi di nervi
Associazione con i chakra: secondo, terzo e settimo

lunedì 2 novembre 2015

Psicopittografia, Come acquisire abitudini di pace

È inutile ricordare che le Immagini Mentali negative non sono che fantasticherie. Se una persona le ritiene reali, conferisce loro un potere che non hanno, quello di spaventare l'individuo. Questa paura può quindi tramutarsi in qualcosa di nocivo per l'individuo stesso. 

Ma - non bisogna dimenticarlo - l'immagine negativa può esser distrutta. Essa può esser sostituita da un'immagine positiva col vero Io che si sente in pace. Per ricordare i sogni bisogna annotarli al risveglio, altrimenti si dimenticano. La stessa cosa vale per le idee nella luce dalla Psicopittografia; non d'obbiamo opporre loro resistenza. 

Ricordo questo concetto, perché la mente umana ha la tendenza a diffidare di ciò che è nuovo e strano. È come se resistessimo ai diamanti perché non abbiamo familiarità con le rocce.

lunedì 26 ottobre 2015

Psicopittografia, Il potere delle immagini mentali nell'eliminazione delle abitudini

Le idee che avete assimilato hanno già iniziato il loro benefico lavoro. Esse hanno irradiato i loro raggi nella mente per illuminarla. È possibile che abbiate già notato in voi qualche mutamento come il fatto di reagire con minore ansietà ad un dato avvenimento. 

Oppure siete ora in grado di capire qualcosa che non avevate mai notato. Aumentate la vostra ricettività. Le azioni sono la risultante del modo in cui noi vediamo la vita. Nella vita ci comportiamo a secondo del modo in cui vediamo abitualmente le cose. . Supponiamo di entrare in un locale pieno di sconosciuti. Entrando nel locale, nella mente si forma un'immagine, quella che si riferisce a ciò che avete fatto precedentemente nelle medesime circostanze. 

Questo punto di vista determina il comportamento attuale. Se si è stati nervosi e indecisi nell'occasione precedente, questa immagine negativa ci condiziona: «L'ultima volta eravate nervosi, dunque lo siete anche ora; »ed è esattamente ciò che avviene. Ma supponiamo di distruggere questa immagine letale, supponiamo di trasformarla in una immagine di piena fiducia. Questa nuova immagine si tradurrà allora da sola in un comportamento nuovo ed equilibrato. Il modo di pensare determina il modo di agire. Il comportamento influisce sui risultati. Pensate bene e agirete bene. Agite bene e ve ne verrà del bene. Le Immagini Mentali nuove significano una meravigliosa nuova vita. Esse trasformano in potere personale le idee che noi riceviamo.


lunedì 19 ottobre 2015

Psicopittografia, la non identificazione

Continuiamo a sondare il metodo della non-identificazione. Non dite: «Sono di cattivo umore» o «Sono distratto». Ogni volta che lo fate, rafforzate in voi l'illusione che voi e le vostre abitudini siete la stessa cosa. Per lo stesso motivo per cui voi non siete l'abito che portate, voi non siete le abitudini che coltivate. 

Quando la mente è in grado di capire questa verità, e cioé ho un'abitudine è solamente qualcosa di acquisito, essa è in grado di vedere che l'abitudine non è necessariamente un elemento permanente della struttura interiore. Poiché un'abitudine è acquisita, essa può esser respinta. Una cattiva abitudine, è una parte del falso Io. Quando il falso Io viene distrutto dalla Psicopittografia, le cattive abitudini si disperdono da sole. 

Ai tempi della navigazione a vela, i capitani inglesi e americani si trovarono in presenza di un problema particolare. Navigando verso ovest dall'Inghilterra a Boston,il viaggio richiedeva più tempo di quello impiegato nella traversata da Boston all'Inghilterra. In realtà nella traversata verso ovest si impiegavano due settimane in più, il che rappresentava un notevole spreco di tempo e di energia.Gli armatori sottoposero il problema a Beniamino Franklin che, a sua volta, consultò un veterano del mare, un capitano di nome Timoteo Folger. « Occorrono due settimane in piii - spiegò Folger - perché non considerate la Corrente del Golfo. Quando navigate verso ovest, la corrente ostacola la nave, che rallenta almeno tre miglia all'ora. [Immagine mentale 20] 
Non si deve lottare contro le cattive abitudini. Un attacco frontale non fa che aumentare il loro potere. Noi dobbiamo navigare nelle acque naturali.

lunedì 28 settembre 2015

Issopo, olio essenziale

Nome botanico: Hyssopus officinalis
Famiglia: Labiate
Provenienza: bacino del Mediterraneo
Estrazione: dalle sommità fiorite
Profumo: dolce, speziato, erbaceo
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Giove
Proprietà: espettorante, antisettico, tonico del cuore e del respiro, sudorifero, febbrifugo, cicatrizzante, digestivo, antireumatico
Principali indicazioni: bronchite, tosse, asma, influenza, reumatismi, scottature, eritemi, contusioni, traumi, affaticamento, convalescenza
Precauzioni: non usare in gravidanza e in soggetti epilettici

L'issopo è menzionato frequentemente nella Bibbia come una pianta purificatrice: "Aspergimi, Signore, con l'issopo e sarò purificato"; per gli Ebrei era una pianta sacra. La tintura di issopo, per la sua azione depurativa, è consigliata a primavera come cura disintossicante. Come le piante sotto il dominio di Giove, è antispasmodica, balsamica, emolliente, espansiva e confortativa, restitutiva di energia. Per gli antichi "scioglie la flemma nel petto e nel polmone e fortifica". Stimola infatti il riassorbimento degli umori corporei, quali linfa, plasma, mucosità in genere, quando diventano eccessivi e vischiosi.

L'essenza trova quindi indicazione nelle affezioni dell'apparato respiratorio, dove ha un'azione tonica e stimolante sul respiro e fluidificante delle secrezioni sotto forma di inalazioni o per frizioni sul petto. Agisce sulla mente con un effetto tonico, rendendola più chiara e lucida, con un'azione simile all'essenza di basilico ma meno incisiva e penetrante. Molti popoli antichi profumavano il pane con issopo per assicurarsi longevità, perchè esso purifica il sangue e la mente.

E' tonica anche sul circolo, dove tende ad innalzare la pressione arteriosa; per questo è indicata nelle astenie postinfluenzali, nelle anemie, nei soggetti linfatici, mentre è sconsigliata in caso di ipertensione arteriosa. Sulla pelle, per compresse fredde, aiuta il riassorbimento di ematomi e accelera la guarigione di ferite. L'acqua di issopo, derivata dal processo di distillazione dell'olio essenziale, è di carattere prettamente maschile e rappresenta un ottimo tonico dopobarba per la toelette dell'uomo.


mercoledì 23 settembre 2015

Psicopittografia, Come spiegare la magia mentale

Quando sarete in grado di capire la vostra mente, VOI capirete tutto. 

Immaginatevi di dare a un bambino un canocchiale da marina senza spiegargli a cosa serve. Non saprà cosa fame. Pertanto il canocchiale è in grado di produrre una magia visiva. Ma solo quando lo si usa convenientemente. Se il bambino non ne conosce l'uso, non può godere di .questa magia visiva. Ma se qualcuno gli spiega il funzionamento del canocchiale, il bambino l'avvicina agli occhi e scopre un mondo nuovo e meraviglioso. [Immagine mentale 16] 

La stessa cosa avviene per la mente umana. Non v'è, nei casi della vita, nulla di erroneo che non possa esser corretto dalla comprensione mentale. Ma la gente non lo crede, non lo vede. L'uomo pensa di cambiare il mondo esterno; non sa che deve utilizzare nel modo giusto la sua mente per guardare il mondo diversamente. Quando guardiamo il mondo attraverso questa magica visione mentale, esso cambia ai nostri occhi. Ogni lato della vita assume un aspetto nuovo. Essendo voi mutati, tutto il resto è mutato. A titolo d'esempio ecco ciò che potete fare: 

1. Prendere decisioni ponderate. 
2. Esser vigili
3. Trattate la gente con accortezza
4. Non sprecare le energie emotive
5. Utilizzare bene il tempo
7. Avere un entusiasmo naturale. 
8. Prendere gusto al proprio lavoro. 
9. Non esser mai melanconici. 

lO. Essere efficaci. Ogni uomo è un mago mentale. Cambiando la mente, cambia anche il mondo esterno. Non è necessario per voi credere che ciò sia vero, ma è necessario che voi la facciate.


martedì 8 settembre 2015

Pietre e cristalli, Petalite

Viene anche chiamato "cristallo angelico", poichè grazie a una vibrazione elevata e pura, essa apre alla conoscenza cosmica favorendo la purificazione spirituale.

PETALITE
Caratteristiche: silicato di litio e alluminio; sistema monoclino; di solito si trova in masse compatte che si sfaldano facilmente, mentre rari sono i cristalli a forma di foglia; generalmente incolore, grigia o bianca, si può trovare anche rosa

Proprietà: apporta serenità ed equilibra le emozioni e la mente
Disturbi: fortifica il cuore e il sistema immunitario
Associazione  con i chakra: quarto

giovedì 3 settembre 2015

Raccogliamo i frutti del nostro lavoro, un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

Nel corso della nostra vita e di questo viaggio che stiamo facendo, ogni volta che compiamo un'azione piantiamo un seme, buono o cattivo. Questa settimana rifletteremo sul modo in cui "seminiamo" e poi "raccogliamo" tutti quei piccoli frutti che possono fare la differenza nella nostra vita e in quella degli altri.
  • Nei prossimi sette giorni stendiamo una lista ogni sera, indicando cinque occasioni in cui abbiamo donato e cinque in cui abbiamo ricevuto
  • Accanto a ogni voce annotiamo il nome del destinatario del nostro gesto o quello della persona che ce l'ha rivolto, e ringraziamoli. Rileggiamo l'elenco e chiediamoci se alla fine della giornata abbiamo raccolto più di quanto abbiamo seminato. Siamo sinceri.
  • Prendiamoci un po' di tempo per capire se il gesto di generosità che ci ha suggerito il cuore ci sia stato restituito da qualcuno con altrettanto affetto.
  • Ogni pensiero che formuliamo viene "catturato" dall'universo. Tutte le azioni che compiamo, le frasi che pronunciamo, i gesti che facciamo...insomma, tutti i semi, anche i più piccoli, che piantiamo nel terreno della vita hanno una conseguenza. Tutto ciò che siamo e che realizziamo tocca noi e gli altri, in modo positivo o negativo. 
  • Quello che seminiamo nella mente del prossimo o nella nostra ha il potenziale per crescere. In un certo senso siamo tutti dei giardinieri e la strada che percorriamo sulla Terra è come un lungo orto: potrà essere ricco di frutti e di piante magnifiche oppure arido e marcescente.
  • Questa settimana, quando compileremo la nostra lista, teniamo a mente che dovremmo essere generosi con gli altri tanto quanto lo siamo con noi stessi. La nostra anima ha bisogno di tutto l'amore e la luce che può ottenere, non dimentichiamocelo.
  • La vita è un delicato gioco di scambio: dare e ricevere. Ricordiamoci che un pensiero cattivo ha lo stesso peso di un gesto sgarbato. Un pensiero gentile ed affettuoso, al contrario, ci rende migliori. Un proverbio afferma che "Ognuno raccoglie quello che semina". Niente di più vero. Nello stendere la lista facciamo in modo di rendere il nostro giardino un luogo dove tutti trascorrerebbero volentieri qualche ora felice.

domenica 30 agosto 2015

Alla ricerca del vampirello perduto

E' ufficiale: mi sono resa conto del fatto che sto attraversando una fase distruttiva, o almeno io la chiamo così.
Quando me ne sono resa conto? Le prime nebbiose avvisaglie credo di averle percepite la scorsa estate: serate passate in casa e mare guardato esclusivamente dal balcone.

Non ero e non sono io, che sono amante dell'azzurro Oceano Mare e che amo girellare la sere d'estate sul lungo mare, fra le bancarelle dei mercatini.
La domanda nasce spontanea come diceva il giornalista Antonio Lubrano: perché?

Sarà il ticchettio dell'orologio biologico? Sarà stata l'ultima devastante relazione sentimentale? Colpa della mia schiena che, improvvisamente, ha deciso che era il momento di proclamare apertamente la sua indipendenza dal resto del corpo? Colpa del precariato lavorativo in cui mi dibatto da non so quanto tempo? Forse, miscelando accuratamente con un frullatore ad immersione gli esplosivi ingredienti di cui sopra, e valutando attentamente i segnali che mente e corpo hanno via via inviato alla sottoscritta, ne è uscito che in un momento di svago con la mia amica, mi sono sentita sexy come  un gambaletto  e certa di avere la stessa prestanza di uno zerbino.

Ora, bisogna che esca da questa impasse, perché detto fra noi, mi sono ricordata anche che, alla fine del Master post laurea che frequentai in lontani tempi gioiosi, la nostra responsabile d'aula ci lasciò con questo illuminante quesito: "Se fra voi e il vostro paradiso si frappone un fiume di merda, siete disposti ad attraversarlo per arrivare sull'altra sponda?"

Al tempo pensai che per attraversare tale fiume, avrei potuto costruire una zattera o dotarmi di un mezzo anfibio, ma ad oggi, dato che i mezzi si sono smaterializzati alla stessa velocità con la quale i buchi neri risucchiano la materia, e trovandomi immersa fino  al collo nel succitato innominabile mare, urge trovare l'energia per mantenersi a galla e nuotare fino a riva.

Ergo, durante una intensa riflessione notturna e dopo una istrionica lavata di testa fatta dalla mia amica a cui ho confidato questa mia angustia, ho deciso di risvegliare, evocare, cercare e incoraggiare il positivo "vampirello" che albergava in me e al quale avevo incautamente cambiato locazione d'appartamento. Perciò con il piccolo Vlad e una testa d'aglio, giusto perché non prenda poi troppo "gambone", mi riprendo (schiena collaborante permettendo), il mio posticino fuori dal nauseabondo fiume.


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