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giovedì 14 luglio 2016

Come divenire il miglior amico di se stessi

Come divenire il migliore amico di se stessi, nella vita quotidiana, proprio quando siamo in balia di eventi negativi o problemi. e' colpa della nostra mente condizionata.


La nostra vita quotidiana, a volte è come quella di un leone in gabbia. Non abbiamo la volontà. Ognuno può venire alla nostra gabbia e obbligarci a comportarci come vuole. Quando si verifica un fatto negativo, noi non sappiamo reagire che con collera e malinconia. Si parla molto della verità liberatrice ma come scoprirla?

 
Una mente condizionata non la può scoprire. Ma noi possiamo renderci conto di esser condizionati, che il mal di testa, le notti in bianco, i nervi tesi hanno le radici nel falso Io, condizionato e acquisito.

Non facciamo sforzi diretti per capire le cose. Concentriamoci piuttosto sulla nostra attuale incomprensione. Cerchiamo di guardare attraverso i nostri falsi punti di vista. Supponiamo che andiamo in collera contro qualcuno che ci offende. Il giorno dopo invidiamo l'amico che è più felice di noi. Il terso giorno diveniamo ansiosi. Il quarto ci sentiamo depressi perchè non abbiamo ottenuto qualcosa che desideravamo.

Dobbiamo renderci conto degli stati negativi che ci tengono in gabbia. Sappiamo che la collera è falsa, che l'invidia è senza scopo, che l'ansietà è nociva e che la depressione è stupida. Insistiamo su un punto importante: nessun uomo si fa del male coscientemente con le emozioni negative. Lo fa perchè non è cosciente di ciò che si sta facendo; egli è ipnotizzato. Ma quando si risveglia, quando s'accorge di essere il peggior nemico di se stesso, diviene libero. Diventa allora il miglior amico di se stesso.

domenica 6 settembre 2015

Pietre e cristalli, Peridoto o Olivina

Risale all’antico Egitto nel duemila a.C l’uso dell’olivina o peridoto come pietra decorativa e terapeutica . Nel Vecchio Testamento è definito spesso “topazio”. Nel Medioevo era usato come pietra protettiva e portafortuna contro gli spiriti malvagi, per sviluppare la saggezza e promuovere lo spirito di amicizia.

PERIDOTO O OLIVINA
Caratteristiche: silicato di magnesio e ferro: vari processi di trasformazione dell'olivina danno origine a nuovi minerali come serpentino, amgnesite, magnetite, talco ecc.; sistema rombico; cristalli prismatici tozzi o tabulari o, più frequntemente, aggregati granulari; colori: verde, giallastro o bruno. Può essere confusa con l'apatite, che però è più tenera.

Proprietà: combatte la malinconia e predispone a nuove amicizie, smozando anche la suscettibilità
Disturbi: agisce positivamente su tutti i disturbi della pelle; combatte la frigidità e i problemi alle articolazioni
Associazione con i chakra: terzo

sabato 18 ottobre 2014

Sinapis Arvensis o Mustard, il fiore di Bach per chi è corredato della nuvoletta nera

Anche questo fiore di Bach, ci fa venire in mente tutto fuorchè un rimedio, in effetti per assonanza si pensa subito alla "mostarda". La Sinapis Arvensis o Mustard (Sinapis Arvensis) è una pianta annuale, selvatica ed infestante, comune in Europa. Forse la conosciamo meglio sotto il nome di  senape. Infatti dai suoi semi si prepara la “salsa senape”. La parola chiave che la caratterizza e ne dà una descrizione delle tipologie caratteriali  è la “nuvola nera”, che si affaccia improvvisamente sulla persona e rabbuia tutto, facendola sprofondare in uno stato di malinconia acuta, senza ragione conosciuta.


Eccone al descrizione di Bach: “…Per coloro che sono soggetti a periodi di malinconia o, addirittura, di disperazione, come se una nube fredda e oscura gettasse un'ombra cupa su di loro offuscando la luce e la gioia di vivere. Non è sempre facile trovare una spiegazione razionale a queste crisi…”. Si tratta di persone pessimiste a tratti, soggette a periodi di buio con un profondo stato di abbattimento, che può sfociare a volte anche in disperazione, infatti un classico esempio è la persona che improvvisamente si getta in un angolo e scoppia a piangere.

DAto che in queste persone vi è una mancanza di fluidità energetica, Mustard risveglia la luce che è in noi, portando il sereno, la centratura armoniosa, senza farci forviare e liberandoci dell’ondata di freddo ed oscurità che ha avvolto la nostra personalità.
 • Emozioni iniziali-inibite (prima di prendere il fiore): Malinconia profonda, depressione imprevedibile e sporadica.
• Emozioni evolutive-sciolte (dopo aver assunto il fiore): Stabilità interiore, la gioia di vivere. Il dott. Edward Bach afferma che: “…Mustard allontana la tristezza e fa ritornare la gioia di vivere…”.

E' ottimo per coloro che si portano dentro una sofferenza di tipo spirituale, presentano forti e gravi stati depressivi improvvisi con o senza fattori scatenanti. E’ un fiore per coloro che sono sempre sul “filo” e che periodicamente entrano in crisi. Spesso i caratteri Mustard subiscono senso di malessere ed esaurimento psicofisico, non riuscendo a reagire, si riscontrano infatti casi in cui questi individui abbiano insonnia, inapettenza, disturbi sessuali come l’assenza totale di desiderio sessuale, nelle donne dolori mestruali, disturbi della personalità di tipo ossessivo-compulsivo e confusione mentale. Prezioso per coloro che sono ciclotimici ed umorali, metereopatici e passivi, che vorrebbero trovare un modo per mantenere costante la loro allegria.

venerdì 18 aprile 2014

Come eliminare i sentimenti negativi verso gli altri | Psicopittografia

Si narra la storia di un Clan che abitava nel Nord dell'antica Scozia. Era chiamato il Clan delle Colline, ed aveva uan reputazione di violenza selvaggia. Gli abitanti della pianura si tenevano lontani da questa tribù. Il solo nome bastava a farli tremare. Gli uomini delle colline erano evitati da tutti. Un giorno, un plotone di arcieri si inoltrò cacciando nelle loro terre. All'improvviso furono circondati da un centinaio di uomini. I cacciatori furono sorpresi dal fatto che gli uomini del Clan delle Colline si avvicinassero senza armi e con le mani alzate in segno di saluto amichevole. Apparve chiaro che il Clan delle Colline era stato completamente mal giudicato. Essi non erano selvaggi, ma pacifici. Era stata data loro una falsa etichetta che nessuno aveva mai controllata. Di conseguenza, la gente delle terre basse aveva vissuto per anni in una paura ingiustificata. [Immagine mentale 55]

Questa storia vuol dirci di non affibbiare un'etichetta negativa a nessuno. E neppure agli avvenimenti, alle esperienze, alla gente. Non li chiamate "cattivi", " penosi", "tragici". Se noi affermiamo: "sono solo" ci sentiremo soli. Se affermeremo: "è una situazione deprimente", rafforzeremo immediatamente l'emozione della malinconia e ne soffriremo.
Consideriamo l'avvenimento o l'esperienza come interamente separati da noi. Siamo neutri. Non giudichiamo. E' ciò che fa la gente che ha la pace interiore. Per riassumere: rifiutando di apporre un'etichetta, noi impediremo ai sentimenti negativi di nascere in noi e nuocerci. Considereremo l'avvenimento in modo nuovo e sorprendente.
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