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venerdì 22 aprile 2016

Come tornare ad essere se stessi, psicopittografia

Bisogna separare il vero dal falso, l'Io acquisito dall'Io reale. Quando eliminiamo le idee condizionate, scopriamo realmente chi siamo. E quando sappiamo veramente chi siamo, avviene un miracolo. La sofferenza, l'affanno, i conflitti se ne vanno per sempre. E non si tratta di parole: sono verità lampanti che possono esser provate. A volte si vedono film di questo genere:

Una spia che deve penetrare in territorio nemico, riceve un nuovo nome e nuovi documenti. Gli si insenga a parlare, agire e comportarsi in una maniera estranea alla sua natura. La si istruisce ad imitare i modi e i costumi del paese nemico. Egli assume una falsa personalità. La spia trascorre alcuni anni nel paese nemico, recitando il suo ruolo. I modi e i costumi che gli erano estranei, gli divengono abituali. La sua missione ha termine. LA spia ritorna in patria e cominciano le noie. Il suo falso entra in conflitto con la sua vita originaria. E' impacciato e confuso. Non può separare il falso Io dal suo Io originale. Egli non sa veramente chi è. Ma, poiché è saggio e coraggioso si mette al lavoro. Ritorna alla sua vera identità. Tutto torna normale ed egli può vivere in pace. [Immagine mentale 46]

Ecco ciò che capita spesso alla gente  che, investita da idee estranee, non sa più realmente chi è. Allora arrivano i conflitti e le pene. Ma noi possiamo esser saggi come la spia del film. Gradualmente respingiamo le false idee e identità. Noi possiamo rientrare in noi stessi. Spesso nelle nostre discussioni noi ci spingiamo più oltre. Siamo inconsciamente i carcerieri di noi stessi. I nostri problemi, le nostre pene, i nostri conflitti portano il marchio della nostra fabbrica. Il falso Io vive nella paura di esser spodestato. Egli combatte ogni volta che noi cerchiamo una via d'uscita. Questa è la ragione per cui siamo presi da grande spavento nel momento in cui cerchiamo di liberarci. 

Presentendo una minaccia per la nostra esistenza, il falso Io ci mitraglia con tutto il suo arsenale di armi. Ovvero ci obbliga a sentirci colpevoli per il fatto che noi lo abbandoniamo. Esso mormora la più grande di tutte le menzogne, che non esiste alcun altro modo di essere al di fuori del suo. E' la sua principale arma di terrore, cioè che allontanarsi da lui significherebbe dirigersi verso il nulla. Ma la verità è che in questo nuovo nulla si trova un mondo di chiarezza e di libertà. Cosa fa il vero Io? Cerca di farci intendere che siamo liberi e che lo siamo sempre stati. Ci mostra che noi non siamo schiavi delle illusioni del falso Io. Afferma che il falso Io ci inganna e che noi possiamo smascherarlo.


lunedì 21 dicembre 2015

Psicopittografia, Analisi pratica della propria personalità

L'analisi di sè pone un problema che generalmente è così formulato: "Ammetto il valore dell'analisi e della conoscenza del mio Io, ma ciò non porta alla malinconia e all'egocentrismo? Non dovremmo cercare di dimenticare noi stessi?"

No, lo studio del proprio Io non può condurre all'egocentrismo. Il fine dello studio del proprio Io è la libertà interiore. La mancata analisi di noi stessi ci mantiene prigionieri. La conoscenza di sè è la chiave per evadere. Il motivo essenziale per l'analisi del proprio Io è l'unico: la conoscenza e la comprensione di sè. E' ciò di cui abbiamo bisogno, ed è il motivo per cui ci analizziamo. 

Per acquistare libertà, è necessario conoscere ciò che ci tiene in schiavitù. Per raggiungere la felicità dobbiamo spezzare le barriere che limitano la nostra libertà. Se necessitiamo di maggior forza ed equilibrio dobbiamo sapere come ottenerle dalle nostre forze naturali.  Per quanto riguarda l'oblio di noi stessi, è impossibile ottenerlo fino a quando non siamo completamente guariti. Un soldato ferito è costretto a pensare alla sua ferita fino alla guarigione. 

Lo studio del proprio Io  è suggerito  da un desiderio di guarigione interiore. Il nostro scopo deve essere quello di mutare le nostre abitudini da negative in positive. Dobbiamo  desiderare di conoscere profondamente il nostro Io. Un'analisi sincera ci indicherà la via da seguire. Studiamo il nostro Io con scopi decisamente pratici e scopriremo che esiste un modo migliore di vivere la nostra vita.

martedì 15 dicembre 2015

Psicopittografia, Ricapitolando

E per ricapitolare ecco i dieci punti essenziali:
  1. Le abitudini nocive possono essere sostituite da abitudini positive
  2. Non identificatevi con un'abitudine indesiderabile essa non fa parte dell'Io reale
  3. Assimilate le Immagini Mentali. Fatele lavorare a vostro profitto
  4. L'atteggiamento mentale determina il genere di vita che conduce
  5. Non opponetevi alle nuove verità, esse vi renderanno la libertà
  6. Innalzate il livello di conoscenza
  7. Otterrete magnifici risultati trasformando le abitudini di vita da negative in positive
  8. Siete legati ad un triste passato per mezzo di catene mentali: spezzatele
  9. Non attaccate mai frontalmente un'abitudine per sconfiggerla. E' solo con la comprensione che potete eliminarla
  10. Ascoltate il messaggio segreto dell'esperienza. Lasciate che esso vi aiuti a formare abitudini che vi saranno utili

lunedì 20 luglio 2015

Psicopittografia, come raggiungere la felicità naturale

Vorremmo un'immagine chiara di come l'infelicità possa mutare in felicità. Facciamo un esempio a tal proposito.Dobbiamo scrollarci di dosso i fardelli deteriori che portiamo inconsciamente. La maggior parte della gente ignora addirittura di portare questi pesanti fardelli, come le emozioni negative, le paure immaginarie. E' necessario prendere coscienza di questi inutili pesi e repingerli.

Immaginate di volare su un aereo che trasporta un eccessivo carico. L'aereo oscilla, perde velocità, sta per precipitare. vi accorgete che la perdita di quota è causata dal sovrappeso. Allora buttate qualche cassa. L'aereo riprende quota. Scaricate altre casse e l'aereo riprende il volo regolare. Infine vi sbarazzate dell'intero carico e il diviene rapido e sicuro [Immagine mentale 8]

Noi dobbiamo fare la stessa cosa per la nostra felicità naturale. Dobbiamo prendere coscienza delle nostre cariche negative, totalmente inutili, e respingerle. Sarà più facile innalzarci nell'aria, liberamente e rapidamente. Allo stesso modo si esprimono gli autori di "Buddismo, Zen e Psicolanalisi". Divenire consci dell'inconscio significa trionfare su ciò che ci opprime. Significa risvegliarsi, sbarazzarsi delle illusioni, delle finzioni, e delle menzogne, per vedere la realtà quale essa è. Ne risulta un uomo liberato, la cui libertà non può essere limitata da altri. L'azione di divenire cosciente di ciò di cui non si era coscienti, costituisce la rivoluzione interiore dell'uomo. E' il vero risveglio, quello che è alla base del pensiero intellettuale e dell'impressione intuitiva immediata.


giovedì 16 luglio 2015

Psicopittografia, Il solo mezzo per ottenere una cosa per nulla

Nella vita le cose gratuite sono le migliori, è vero. Uno dei compiti della Psicopittografia è quello di mostrarvi che la via più facile è la migliore. Essa non fa appello ad uno sforzo chimerico di ottenere qualcosa per niente. 

Essa si sforza di mostrare all'uomo che egli possiede in sè tutto ciò di cui ha bisogno. Non dovete fare grandi sforzi per ottenere l'appagamento dei vostri desideri, l'energia, le amicizie o altro. Non dovete lottare. Dovete unicamente realizzare. 

La vostra lampada è già accesa, dovete solo scoprirla. Il filosofo Meher Baba scrive: "Il vero patrimonio di ogni uomo e di ogni donna, è il diritto di acquisire la propria libertà originale che, presto o tardi, deve essere acquistata. Altrimenti non v'è alcun mezzo di sfuggire ai problemi quotidiani".

Supponiamo che voi sappiate che la mappa di un famoso tesoro è stata portata in cima ad una montagna, strappata e dispersa ai quattro venti. Naturalmente vorreste cercarne i pezzi, ma lo fareste con ansietà e preoccupazione o con spirito tranquillo? Se voi sapete che il tesoro può essere scoperto, voi sarete eccitati, ma allo steso tempo distesi [immagine mentale 6]  

sabato 13 giugno 2015

Il segreto per raggiunger la Felicità, Psicopittografia

Le nostre considerazioni portano ad una verità essenziale: la Libertà interiore è il risultato di un processo di liberazione. Questa è una delle idee più feconde che possiate possedere. Supponenete di avere un sentiero in mezzo ad un prato. Un giorno vi accorgete che le erbacce lo hanno sommerso. Per ripulirlo voi non dovete creare qualcosa, ma piuttosto togliere

Strappate le erbacce, il sentiero riappare. Voi non dovete cercare di creare qualcosa, perchè non v'è nulla da creare. La Libertà è già presente, anche se ancora nascosta. Le erbacce che sono nella mente sono le immaginazioni negative, le idee irreali, la convizione di conoscere già le risposte ai problemi.....

Man mano che la conoscenza di sè estirpa questi mali, noi vediamo il sentiero per la prima volta. Ciò ci mette sulla buona strada. Per quanto semplice sia questa idea ci sfugge. Abbiamo l'abitudine di pensare in termni di costruzione e di addizione, mentre la nostra libertà è nella direzione opposta. Analizzando le diverse vie che portano alla libertà, il prof. Burtt scrisse: "Ora bisogna riconoscere che la via verso la verità e la felicità non consiste nel creare qualcosa che non esiste, nè nell'acquisire qualcosa che non è attualmente alla nostra portata...Occorre solamente estirpare l'ignoranza: la luce si dirige allora alla verità".


mercoledì 27 agosto 2014

Via dalla pazza folla | Seneca, Lettere a Lucilio | Varie

 In questa lettera Seneca supera in modernità se stesso e forse anche noi. Elogio il suo dal diffidare della folla, oggi più vero che mai, appartarsi, come scrive, non tanto dalla gente quanto dagli affari. E in più fa sfoggio di una grande consapevolezza, forse del suo proprio destino: l'essere utile ai posteri. Egli afferma infatti che con le sue lettere manda ai posteri avvetimenti salutari, e ora più che mai secondo me essi sono consigli spassionati e salubri. Evitare le cose che piacciono alla massa, mi fa sospettare che avesse anche lui la televisione e che fosse consapevole del bombardamento che ne riceviamo, di quanto le nostre menti siano manipolate. Non illudiamoci di tenere in pugno ciò che la fortuna ci ha dato, noi non possiamo controllare nulla. Ciò che può essere dato, può essere tolto.

"Caro Lucilio,
mi inviti a star lontano dalla folla, a stare per conto mio, pago della mia coscienza? Che fine hanno fatto i principi della vostra filosofia che ingiungono di morire nell'azione? Ma come? Pensi che io voglia incoraggiare a lasciarti andare? Io sto da solo chiuso in casa per tornare utile alla gente. Non passo i miei giorni in ozio: parte della notte la dedico agli studi; non mi abbandono ma soccombo al sonno e tengo gli occhi, cadenti e affaticati dalla veglia, puntati sul lavoro.

Mi sono appartato non tanto dalla gente quanto dagli affari, soprattutto quelli personali. Sono al servizio dei posteri. Scrivocose che possono tornare loro utili. Con le mie lettere mando loro avvertimenti salutari, come se fossero ricette di buone medicine. Ne ho sperimentato la bontà sulle mie ferite che, se non sono guarite del tutto, certo non sono peggiorate.

Indico agli altri la strada giusta che ho conosciuto tardi e dopo molto errare. Grido: "Evitate tutte le cose che piacciono alla massa e che provengono dal caso, fermatevi sospettosi anzi paurosi davanti alle cose che il caso vi mette davanti. Anche gli animali e i pesci si fanno ingannare dalll'esca. Li credete doni della fortuna? Sono tranelli. Se volete una vita sicura, evitate il più possibile questi doni vischiosi, che ci tradiscono, poveri noi, anche facendoci illudere di tenerli in pugno, quando è vero il contrario.

Così andiamo alla rovina: il destino di chi sale troppo in alto è quello di cadere. E poi quando la fortuna comincia a farci deviare è difficile resistere: o si riprende la strada diritta oppure si va a fondo prima o poi. La fortuna non ci fa solo deviare ma ci fa cadere e precipitare. Seguite questo saggio e sano stile divita: date al corpo quanto gli basta per essere in salute. Bisogna essere duri con il corpo altrimenti disubbidisce alla mente: il cibo deve saziare la fame, le bevande la sete, gli abiti devono proteggere dal freddo, la casa dal maltempo.

Non importa se sia di terra o di marmo variegato d'importazione, un tetto di paglia copre altrettanto bene di uno d'oro. Disprezzate tutte le cose fabbricate, con inutile lavoro, solo a scopo ornamentale o per la bellezza. Nulla è più degno di ammirazione dell'anima e quando l'anima è grande non c'è nulla che la superi.  Dico queste cose a me stesso e ai posteri e, secondo te, così facendo non rendo un servizio maggiore che facendo l'avvocato difensore o il notaio o impegnandomi nella campagna elettorale per conto di qualche aspirante senatore? Dammi retta, fa di più chi sembra non faccia niente, sono quelli che di solito rendono servizio agli uomini e agli dei.

Ma devo chiudere questa lettera e come è consuetudine devo pagare il mio debito. Non è roba mia, ancora una volta rubo a Epicuro. Oggi ho letto questa sua frase: "Per essere davvero libero devi farti schiavo della filosofia". Chi serve la filosofia non deve aspettare neanche un giorno per essere libero, lo è subito. Forse ti chiederai perchè cito sempre Epicuro invece dei nostri scrittori. Ti risponderò con una domanda: questi pensieri appartengono a Epicuro oppure a tutti? Quante volte i poeti scrivono cose che sono già state dette dai filosofi, o che a loro comunque toccherebbe dire. Senza parlare delle tragedie e delle commedie alla romana, che sono una via di mezzo tra tragedia e commedia: quanti versi molto aggraziati recitano i guitti.

Quante battute di Publilio meriterebbero un posto nelle tragedie e non nelle farse. Ti ricorderò un suo solo verso sulla filosofia e sulle cose che abbiamo appena detto. Lui pensa che non dobbiamo ritenere nostre le cose che ci succedono per caso: "Non ci appartiene quello che accade secondo i notri desideri". Ma ricordi che tu l'hai detto meglio: "Non è tuo ciò che la fortuna ha fatto tuo". Ma voglio citare un'altra frase, forse più bella ancora: "Ciò che può essere dato, può anche essere tolto". Questo non conta come pagamento, ti restituisco una cosa tua".

venerdì 25 aprile 2014

Come liberarsi dalle grandi preoccupazioni | Psicopittografia

Perchè è così tanto difficile distruggere anche la più piccola abitudine? Non c'è una specie di resistenza invisibile che ci impedisce di tirarci in disparte? Esaminando qualche fatto particolare, possiamo trovare le risposte positive a simili domande.
In un parco di divertimenti vi sono battelli a motore che scivolano sul lago carichi di passeggeri. Su ogni battello vi è un uomo che funge da capitano e da guida. Benchè egli sia al timone del battello, in realtà non lo governa. Non vi è alcun controllo sulla corsa del battello perchè una serie di rotaie, sotto la superficie dell'acqua, lo guidano. Il battello scivola su queste rotaie subacquee. Giorno dopo giorno, viaggio dopo viaggio, esso segue meccanicamente la via che le rotaie gli dettano [Immagine mentale 59]

Questo esempio illustra il modo in cui vive la maggioranza della gente. Tutti sembrano felici, ma in realtà non lo sono, e non sono neppure provvisti di autocontrollo poichè sono controllati e osservati dalle loro rotaie mentali. Questi uomini cercano di controllare il loro carattere ma non vi riescono. C'è una verità che ogni uomo deve conoscere: c'è un cammino verso la libertà. Non è detto che gli errori passati debbano influenzare la vita attuale. Dobbiamo abbandonare i pensieri giornalieri meccanici che ci rendono nervosi e irascibili, ogni uomo può disfarsi delle abitudini negative. Può comportarsi in una maniera nuova, può pensare con spirito rinnovato. Può avere giorni felici, pieni di appassionanti scoperte. Le rotaie mentali sono fatte di abitudini congelate, di conclusioni chimeriche, di pensieri meccanici, di desideri impulsivi. Tuttavia la maggior parte della gente non se ne accorge. Non vedono che le idee che hanno di se stessi sono suggerite dall'abitudine e non sono necessariamente corrette. Al contrario pensano che le loro attitudini sono le sole che esistono e di conseguenza le sole corrette. Ma ciò è errato. Dobbiamo distruggere il falso potere di questi binari mentali. Questi binari sono la causa delle nostre disgrazie. La maggior parte della gente non lo sa. Ma noi lo sappiamo. Sapere che attualmente non siamo liberi, è l'inizio dell'eventuale libertà. Cerchiamo di individuare il male causato da questi binari negativi che sono la causa della nostra angoscia. Il battello, una volta liberato dai binari sommersi, può andare ovunque a godere di tutto. Allo stesso modo, quando ci saremo liberati dalle negatività subcoscienti, noi potremo vivere una vita libera.
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