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mercoledì 30 settembre 2015

Cellulite: crema fai da te

Cellulite, maledetta che fare per eliminarti? Teniamo presente che una tisana drenante male non fa e qualche massaggio con una crema o  un olio specifico ci danno una grossa mano. 

 Tenendo sempre un occhio al portafoglio, possiamo procurarci un infuso presso la nostra erboristeria di fiducia. Esso, tenete presente,  deve contenere piante che siano drenanti, per esempio un infuso composto da betulla, centella asiatica, peduncoli di ciliegie, orthosiphon e rusco in quantità uguale per ciascuna pianta da prendere 2 volte al giorno (mattina e pranzo). 

Per l'olio o la crema possiamo tranquillamente farla noi, con le nostre mani  e con soddisfazione vederne i risultati. Ecco l'occorrente (ricordate che fra li ingredienti ci sono gli oli essenziali il cui uso è sconsigliato in gravidanza)

Ingredientiburro di karitè bio 10 gr, burro di cacao bio 40 gr, olio di jojoba 20 gr, olio di rosa mosqueta 20 gr , vitamina E 5 gocce, olio essenziale di cipresso 25 gocce, olio essenziale di ginepro 25 gocce,  olio essenziale di cedro 25gocce, olio essenziale di lavanda vera 15 gocce. 
Procedimento: sciogliete i due burri a bagnomaria,  lasciateli leggermente raffreddare in una ciotolina, non appena i bordi iniziano a sbiancare, unitevi l'olio di jojoba e mescolate per bene,  aggiungete quello di rosa mosqueta e mescolate nuovamente; una volta che il mix è quasi completamente raffreddato aggiungete gli oli essenziali ed ad ogni aggiunta mescolate, alla fine aggiungete la vitamina E. 

 Conservatela a temperatura ambiente, grazie alla vitamina E durerà per 3 mesi almeno. Questa crema (che in realtà è composta da burri ed oli) ha proprietà rigeneranti, elasticizzanti, riparatrici. L'olio di jojoba restituisce alla pelle tonicità, elasticità e morbidezza, l'olio di rosa mosqueta combatte il cedimento dei tessuti ed in caso di smagliature contrasta la formazione di tessuto cicatriziale, il burro di cacao rende la pelle elastica e ne migliora il tono prevenendo le smagliature ed infine gli oli essenziali svolgono una forte azione drenante ed antiedematosa. E ora  via all'attacco!

 

giovedì 24 settembre 2015

Ginepro, olio essenziale

Nome botanico: Juniperus communis
Famiglia: Conifere
Provenienza: bacino del Mediterraneo
Estrazione: dalle bacche verdi (galbule)
Profumo: fresco, dolce, balsamico
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Sole, Saturno
Proprietà: antisettico, depurativo, diuretico, antireumatico, tonico, astringente, espettorante, mucolitico, cicatrizzante, sudorifero, digestivo, drenante
Principali indicazioni: cellulite, iperuricemia, calcolosi renale, reumatismi, acne, dermatiti, seborrea, dismenorrea, cistite, influenza, ansia, stress
Precauzioni: evitare l'uso in gravidanza e in presenza di malattie renali; non applicare puro sulla pelle


Il ginepro, pianta solare rigogliosa e vitale, che spesso diventa centenaria, viene utilizzata dall'antichità per scopi religiosi e terapeutici. In alchimia il ginepro ha una funzione primaria saturnina: è una pianta atra, ovvero nera, che estende la sua influenza oltre il visibile, tanto è vero che le piante saturnine, tra cui anche il cipresso, vengono piantate nei cimiteri e segnano il limite di demarcazione tra l'immateriale e il materiale. I Greci offrivano l'incenso prodotto dalla combustione dei suoi rami alle divinità internali; il ginepro era consacrato alle Erinni, che rappresentavano la vendetta e la personificazione dei rimorsi che tormentano la coscienza quando perde la sua luce bianca e si mette al servizio delle forze del male.

 Come pianta atra trova impiego nelle cerimonie propiziatorie, per amplificarne la potenza magica, e in incantesimi d'amore, per risvegliare il potere erotico. Il ginepro è anche però una pianta protettiva, che, secondo la tradizione cristiana, nascose la Madonna e Gesù inseguiti dai soldati di Erode. Esso, con i suoi rami pungenti tiene lontane le mandrie al pascolo, l'odore delle sue bacche devia i cani da caccia e offre protezione ai piccoli animali della foresta, quali lepri e uccelli. La sua ombra greve si dice che offuschi la mente di chi vi si posi sotto, però nella Bibbia Elia, gravato da angoscia profonda, mangiando bacche di ginepro si sentì spinto a nuova vita. Come per le altre piante saturnine, quindi indica il confine che bisogna superare, l'incontro con la morte, perchè possa avvenire la purificazione e la rinascita.

 L'essenza è un vero toccasana ed è estremamente versatile. Condivide alcune proprietà con il cipresso, l'azione antispastica e astringente, ed è la tipica essenza per il drenaggio, cioè per l'eliminazione delle tossine organiche, che si esplica attraverso un'azione diuretica e depurativa. Favorisce l'eliminazione degli accumuli di acido urico nella gotta, stimola la circolazione linfatica, combatte la cellulite, attiva la circolazione e purifica il sangue, coadiuva le diete dimagranti, per massaggi sgonfianti e dimagranti. Depura la pelle in caso di acne, seborrea, dermatiti ed eczemi, dove verrà utilizzata diluita in acua, qualche goccia, e poi applicata sulla cute sotto forma di impacchi o di garze.

E' astringente in caso di emorroidi, per semicupi o aggiunta a una crema lenitiva. E' espettorante per inalazioni e vaporizzazioni in caso di tosse o bronchite, disinfetta l'aria in ambienti malsani. E' indicato per l'apparato riproduttivo maschile e femminile: per facilitare le mestruazioni, l'amenorrea, la menopausa, in caso di orchite, prostatite, ipertrofia prostatica. Per bagni è un tonico per la debilitazione femminile e per i disturbi ginecologici. A livello del sistema nervoso ha un'azione sia rilassante che stimolante, combatte la debolezza e la paura; riscalda e aumenta la vitalità e la sicurezza in persone paurose, timide e freddolose.


venerdì 29 novembre 2013

Oggi nella mia rubrica: sul Ginepro


Ginepro
Il Ginepro (Yuniperus communis) è una pianta ritenuta fin dall'antichità portatrice di poteri magici e simbolo di fertilità. Nel Medioevo si cucivano rametti di Ginepro sugli abiti come talismani e si appendevano alle porte delle case o delle stalle per allontanare influssi malefici. Un uso particolarmente generalizzato in Europa era quello di bruciare rami di questa pianta per purificare l'aria, o per prevenire malattie quali la peste e la lebbra. Addirittura le infermiere francesi, durante la seconda guerra mondiale, bruciavano il Ginepro per purificare le sale degli ospedali. Più "prosaicamente", gli olandesi del sec. XVII cominciarono ad usare le bacche di questa pianta per ricavarne una bevanda alcolica: il gin. In medicina si usa il Ginepro come diuretico, stimolatore gastrico, lenitivo dell'asma e del catarro bronchiale.
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