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venerdì 8 luglio 2016

Strascicato, striggine, struggino, strullo

Strascicato, striggine, struggino, strullo, succhiellare altri detti toscani per la cucina, il freddo, un luogo di Livorno e via andare


STRASCICATO: passato in padella col sugo, "cavolo strascicato, penne strascicate"

STRIGGINE: voce esclusivamente toscana divenuta ormai rara, ma fino a una ventina di anni fa usata nel contado aretino e pisano per indicare il freddo pungente, rigido e secco. A Volterra, in senso traslato, significava anche "carestia"


STRUGGINO: i livornesi chiamano così il luogo alla periferia della città, all'altezza di Stagno, dove venivano interrate e "lavorate" le carogne di animali e le immondizie, paradiso maleodorante di talpooni, mosche e tafani. Il nome popolare è rimasto anche dopo la costruzione dell'inceneritore inaugurato il 2 febbraio 1974. Lo stesso significato di "struggino" si ritrova nel Pisano, per una zona nella frazione di San MArtino adibita all'identico scopo

STRULLO: sciocco. Modo di dire diffuso soprattutto nel contado aretino e in Valdarno, deriva dall'antico "trullo", variante con aferesi da citrullo

SUCCHIELLARE: appartiene al gergo dei giocatori di carte: è il movimento rapido, quella specie di tentennamento col quale, tenendo le carte strette fra il pollice e l'indice si fanno scorrere a poco a poco per il gusto dell'attesa e dell'azzardo

mercoledì 25 novembre 2015

Barlaccio, bastrè, battere le gazzette, battere una spanciata, battere un cazzotto

BARLACCIO: in origine era l'uovo andato a male, ma di solito si dice della persona malaticcia. In queto senso si trova solo nel vernacolo fiorentino.


BASTRE': sostantivo maschile singolare, era la festa da ballo piuttosto plebea e frequentata da gente poco raccomandabile. Indimenticabile quella descritta in rima da Renato Fucini: "Un bestrè 'n casa di Neri"

BATTERE LE GAZZETTE: tremare per il freddo. Il modo di dire ha preso origine dal suono e dal movimento rapido dei magli che alzandosi e abbassandosi imprimevano il conio alle gazzette, che erano piccole monete veneziane (da cui il nome dei primi giornali stampati a Venezia), e che ricordava il battere dei denti di chi ha freddo.

BATTERE UNA SPANCIATA: provare una cocente delusione, L'origine è dal tuffo mal riuscito.

BATTERE UN CAZZOTTO: cadere, insenso reale o anche figurato, come nell'espressione BATTERE UN CAZZOTTO ALL'ESAME, cioè essere bocciato. Dice il fucini nel sonetto intitolato Le 'nvenzione (1879):

"...L'omo moderno n'ha 'nventate tante che 'nventà 'un li resta guasi niente, sarvo che l'omo gravido e 'r volante; ma quando 'rivan lì, quarsìa sapient batte 'r cazzotto e passa da 'gnorante..."

lunedì 9 novembre 2015

Freddo e dolori: i rimedi naturali

L'autunno inoltrato è un periodo poco felice per tutti coloro che soffrono di dolori, siano essi di origine reumatoide o dovuti all'artrite oppure portati dal freddo stesso. Siamo a Novembre e nonostante siano questi, giorni stranamente tiepidi e soleggiati, meglio approfittare per rafforzare il nostro organismo e metterci al riparo, almeno in parte, da futuri dolori che potrebbero comparire improvvisamente. Madre Natura ci offre alcuni efficaci rimedi, vediamo insieme quali.


Spirea Olmaria, una pianticella dei campi ha notevoli proprietà antinfiammatorie in particolare riesce a dare protezione dai dolori causati dal freddo. Tra i principi attivi quelli appunto della ben nota aspirina. Per usufruire dei suoi benefici si può fare un infuso di fiori di Spirea Olmaria da bere 2 o 3 volte a l giorno, oppure si può usare la tintura madre.

Ormai noto a tutti lo zenzero per le sue proprietà riscaldanti. Si può infatti, con l'olio essenziale di zenzero, preparare un olio da massaggio con cui frizionare il corpo. Ad un olio vettore, come l'olio di mandorle dolci, oltre all'olio essenziale di zenzero si può aggiungere anche quello di incenso e un pizzico di peperoncino essiccato. L'uso quotidiano e costante crea una barriera protettiva contro l'umidità.

Del Ribes nero avevamo parlato a proposito di cortisonici naturali, proprio per le su qualità antinfiammatorie. Per un'efficacia più veloce è ottimo il macerato glicerinato, tre volte al giorno per circa tre mesi.

Avevo fatto cenno qualche tempo fa anche alle straordinarie proprietà del Salice bianco che on a caso contiene salicina a cui possiamo accostare l'amica Betulla in particolare per coloro che soffrono di gonfiori articolari.  Un decotto di corteccia di Salice bianco è l'ideale: mettere un cucchiaio di corteccia in una tazza di acqua fredda e far bollire per dieci minuti. Togliere da fuoco e aggiungere una manciata di foglie di betulla. Attendere dieci minuti, filtrare e bere due volte al giorno.


lunedì 19 ottobre 2015

Primi freddi: sambuco e salice contro i malanni d'autunno

Come ben sappiamo il cambio di stagione può essere deletereo per la salute. In particolare i primi freddi possono darci del filo da torcere e indebolirci sotto i colpi di mal di gola, raffreddore e sintomi vari provocati dai virus parainfluenzali. Ci ritroviamo quindi con le mani al naso per via del raffreddore, con la tosse e il catarro e spesso anche con la febbre. Se vogliamo porre una sicura barriera fra noi e i primi malanni o riprenderci velocemente senza strascichi da quelli che ci hanno colpito, possiamo farci aiutare da salice e sambuco.


Ho parlato delle loro proprietà e benefici in miei post (vedi link sopra) precedenti, ma riassumendo possiamo dire che il sambuco, rinforza il sistema immunitario grazie ai flavonoidi presenti sia nei fiori che nelle bacche. Inoltre contiene sostanze antiossidanti. Per difenderci dunque dai primi fetenti freddi, possiamo far uso di una bella tisana di sambuco: 1 cucchiaio da tè per tazza, lasciando in infusione per circa 5/10 minuti e da bere almeno 2 o tre volte al giorno.

Per il suo contenuto di salicina, la corteccia di salice bianco viene considerata l'aspirina naturale ed è un ottimo antinfiammatorio. In particolare nei casi di infiammazioni delle vie aeree stagionali, possiamo usufruire di un buon decotto. Procedete così: mettere una presa di corteccia in un pentolino con acqua fredda; portare a ebollizione per 5 minuti. Togliere dal fuoco e lasciare in infusione per 10 minuti. Una volta intiepidito, filtrare e bere.




mercoledì 29 luglio 2015

Gli oli essenziali e le simbologie planetarie, Saturno

Saturno è il nome romano di Crono, il dio greco figlio del Cielo e della Terra, che castra il padre e si sostituisce a lui, divora i suoi figli e minaccia chiunque voglia insidiare il suo potere. Finirà spodestato dal figlio Giove. Se Giove è l'espansione, Saturno è la concentrazione. Il suo temperamento è freddo, distante, è il signore dell'estrema profondità, che guarda il mondo dall'esterno, signore del tempo, che non di lascia ammorbidire, toglie le illusioni e riconduce all'essenza originaria.

Rappresenta il limite di demarcazione tra immateriale e materiale, la forza coagulante che porta alla formazione della materia, la sua condensazione massima a cui fa seguito la dissoluzione, per poter generare nuove potenzialità. Nel corpo Saturno è associato allo scheletro, a tessuti concentrati quali unghie, denti, articolazioni, al controllo della crescita, all'energia conservativa, alla concentrazione degli umori quali urina e bile. Dio del tempo, governa la memoria dell'uomo, impietoso e freddo, toglie le illusioni ma proprio per questo crea il senso filosofico. 

Attraverso il distacco dalle passioni realizza la trascendenza. Saturno rende forti sul piano morale, pone di fronte alle rinunce, al distacco, "la notte dell'Anima" e abbatte chi è debole ma anche rinsalda chi è forte, aumenta la forza interiore, dà solidità, toglie quanto c'è di effimero e apre la più grande porta del destino individuale. Tra le piante saturnine vi è la totalità dele piante funerarie, le piante nere, atra, come dicevano i Romani, per indicare uno stato subliminale nascosto, il "regno dell'aldilà", dove si deve recare chi vuole intraprendere il cammino della trasformazione, della morte e della rinascita; piante simbolo di immortalità sempre verdi, dal legno incorruttibile. 

Saturno è freddo, ascetico, astringente, austero coagulante, cristallizzante, costante, limitante, ristabilisce l'equilibrio dove manca, in questo senso è correttivo, castigatore e redentore. Le essenze saturnine saranno astringenti, antiflogistiche, refrigeranti, sedative, coagulanti, cicatrizzanti, antifebbrili, agiranno sulla sfera psichica nel senso di far retrarre le funzioni di sentimento a vataggio del pensiero razionale, per costruire una serenità basata sulla rinuncia a ciò che è diventato insufficiente e una fissazione sull'essenziale.


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