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mercoledì 23 dicembre 2015

Allergie varie, piccoli accorgimenti

Molti di noi hanno reazioni allergiche a numerose sostanze, come il polline, la polvere, alcuni cibi, il veleno degli insetti, le piume, il pelo degli animali e alcuni farmaci. Ecco alcuni consigli:

Siete allergici al cane o al gatto? Spazzolate il mantello del vostro amico all'aperto, ogni giorno passate un panno umido sul mantello dell'animale per raccogliere i peli caduti e pulite a fondo la sua cuccia. Ovviamente se questi compiti spettano proprio a voi che siete allergici, indossate una mascherina antipolvere e lavatevi le mani subito dopo.


Non tenete in bagno la cassetta con la sabbia del gatto (l'urina contiene allergeni); mettete una cassettina coperta in un armadio vuoto, ma soprattutto cambiate la sabbia ogni giorno e disinfettate la cassettina alemno due volte la settimana. Se il contatto con cani e gatti vi provoca reazioni allergiche, ma non volete rinunciare ad un animale da compagnia, perchè non optare per un uccellino o un acquario?

Se avete reazioni allergiche quando indossate anelli, orecchini oppure occhiali con montatura metallica, puliteli con alcool denaturato, poi stendete un velo di smalto per unghie trasparente sulla parte  a contatto con la pelle. Applicate nuovamente lo smalto quando lo strato precedente si sarà consumato.

Il nichel presente nella bigiotteria, provoca reazioni allergiche a molte persone: se capita anche a voi indossate gioielli di rame puro oppure di materiali non metallici. Non portate orologi dal cinturino metallico o braccialetti a diretto contatto con la pelle. Avvolgete al polso un fazzoletto o una striscia di tessuto, sotto il braccialetto o il cinturino dell'orogologio, quando il tempo è umido o mentre fate ginnastica.

mercoledì 30 settembre 2015

Microflora e sistema immunitario, Difese attive per un corpo sano


L'intestino può agire come sistema immunitario principalmente in tre modi:
  • attraverso la microflora presente nello stesso intestino, che protegge dalle aggressioni batteriche, per esempio con la creazione di un ambiente ostile algi agenti patogeni, mantenendo il ph (grado di acidità) basso;
  • fornendo una barriera protettiva che impedisce l'ingresso di sostanze dannose;
  • con una reazione spontanea delle cellule immunitarie specializzate che compongono il sistema immunitario intestinale, secondo le loro innate caratteristiche, che producono anticorpi, le proteine che si legano a loro volta ad altre proteine dette antigeni (in questo caso l'elemento invasore) per disattivarle e rimuoverle dall'organismo. Ricordiamo che i nostri batteri intestinali comunicano con le cellule del sistema immunitario gastrointestinale e con il fegato per coordinare la risposta immunitaria agli antigeni alimentari e ai microrganismi patogeni. 
  • La microflora intestinale è quindi essenziale per il buon funzionamento del meccanismo di difesa. Infatti, la mancanza di un corretto equilibrio di batteri nell'intestino viene associata a un certo numero di malattie, per esempio la sindrome del colon irritabile, il cancro del colon e la gastroenterite. I cambiamenti nell'alimentazione e nelle abitudini alimentari, lo stress e l'emotività, ma anche l'uso di antibiotici o altri farmaci possono avere effetti negativi sull'equilibrio della microflora intestinale.  La combinazione di questi elementi può sbilanciarne la composizione, diminuendo la quantità dei batteri potenzialmente benefici, come i lattobacilli e i bifidobatteri, e aumentando i microrganismi dannosi o patogeni.
Candida ed Escherichia coli, per esempio, vivono in piccole quantità nell'intestino e rimangono inattive fino a quando la situazione si mantiene in equilibrio, pronte a danneggiare l'organismo se l'ambiente lo permette. E' quindi importante che la flora intestinale "positiva" cresca e si mantenga in salute (soprattutto il Bifidobacterium bifidum), per poter contrastare lo sviluppo di candidosi, cistiti ecc. sia in modo diretto (creando un microambiente sfavorevole alla crescita dei microrganismi che causano malattia) sia in modo indiretto (stimolando le difese).


domenica 21 giugno 2015

Dalla gastrite all'ulcera e poi....

Bruciori, dolore, sensazione di peso allo stomaco e difficoltà digestive sono sintomi molto diffusi: circa il 70% degli adulti ne soffre in forma acuta, il 50% dei soggetti sopra i 45 anni è affetto da gastriti croniche e il 10% della popolazione ha addirittura segni clinici di ulcera peptica. L'incidenza è quattro volte maggiore nell'uomo che nella donna; tuttavia la patologia è in crescita anche nelle donne, con ogni probabilità a causa del cambiamento dello stile di vita e dell'aumento del fattore stress. 

Le sedi maggiormente colpite sono lo stomaco e il primo tratto dell'intestino, il duodeno (a seconda della localizzazione, l'ulcera viene infatti definita come gastrica o duodenale). Gastriti ed ulcere sono patologie che tendono alla cronicità, con continue esacerbazioni intervallate da temporanei periodi di stasi.  Lo stomaco per svolgere le sue funzioni produce una secrezione ricca di pepsina e dal PH acido; la mucosa di rivestimento si auto tutela dall'aggressività di questo succo, grazie alla secrezione di uno strato di muco alcalino protettivo. 

Gastriti ed ulcere insorgono quando l'equilibrio fisiologico fra le due secrezioni viene a mancare ed i fattori aggressivi hanno modo di prevalere sui meccanismi di protezione gastrica. Questo innesca la progressiva lesione degli strati che rivestono la parete interna dello stomaco portando a gastriti e alla successiva evoluzione in ulcere. L'ulcera può essere considerata il peggioramento di una gastrite trascurata. Quali sono le cause? L'incidenza di ansia e stress è ampiamente riconosciuta come anche l'alimentazione scorretta, l'abuso di fumo, caffè, , consumare pasti in fretta e la vita sregolata in generale. Determianante è l'Helicobacter Pylori (batterio presente nel 90% delle gastriti e nel 70% delle ulcere) poichè esso colonizza la mucosa distruggendone i rivestimenti protettivi ed esponendola alla pericolosa azione corrosiva del succo gastrico. 

Un altro fattore incriminato è l'abuso di farmaci antinfiammatori non steroidei, come l'aspirina per esempio; questi farmaci infatti inibiscono la sintesi delle prostaglandine, per questo è necessario assumere i gastroprotettori, anche se non basta, poichè l'inibizione delle prostaglandine avviene a livello sistemico, perciò i danni si fanno sentire ugualmente. 
Domani vedremo la differenza fra l'approccio della medicina ufficiale e quello naturale.


martedì 28 aprile 2015

Dagli scarti agricoli nuovi farmaci: la scoperta di un biologo italiano

Se è vero che finalmente oggi dagli scarti agricoli si possono ricavare non solo le biomasse ed energia pulita, garantendo così uno smaltimento diverso di quelli che fino a qualche anno fa erano  considerati rifiuti difficili da smaltire, ma anche ingredienti preziosi per la cosmetica naturale, oggi grazie ad una scoperta tutta italiana,  questi scarti possono essere trasformati in farmaci.



La scoperta è di un biologo pontino, Damiano Dragone, nato in America e poi ritornato in Italia, che la presenterà a Expo 2015 con la sua società ItalyC02. Grazie ad un meccanismo totalmente green, dagli scarti di frutta e verdura, utilizzando l’anidride carbonica, Dragone è riuscito a ottenere sostanze come il licopene. Come tutti già sapete il licopene ha straordinarie qualità antiossidanti, e se poi si trasforma in farmaco può curare problemi vascolari, cancro alla prostata e radicali liberi. Vi sono già tecniche di estrazione del licopene, ma attraverso processi chimici, come avviene in India e Cina. Il meccanismo usato da Dragone invece, usa la tecnica già nota per decaffeinare il caffè: così il licopene non ha solventi chimici e non ha bisogno di ulteriore purificazione.

Come spiega il biologo: «Lo scopo del nostro progetto è di mettere insieme la ricchezza dei prodotti agricoli locali di qualità, senza sprecare gli scarti, con le industrie farmaceutiche della provincia di Latina. E creare così un nuovo marchio che potrebbe rivoluzionare i mercati delle pillole». Ciò dimostra quanto patrimonio vi sia  negli scarti alimentari: basta solo scoprirlo e valorizzarlo.

venerdì 27 marzo 2015

Cortisone: meglio quello Naturale

Tutti noi conosciamo i cortisonici, quei farmaci che vengono usati per "curare", ma non è la parola giusta, vari tipi di patologie, ad esempio allergie, infiammazini croniche, dolori articolari. Questi farmaci vengono apprezzati per il veloce effetto che hanno, ma il loro beneficio è accompagnato da effetti collaterali che, un'assunzione sitematica e prolungata, provocano nel nostro organismo, come il gonfiore o l'aumento della glicemia, ipertensione, aumento di peso. In natura però esistono delle alternative naturali che hanno effetti simili e che, sotto controllo medico possono essere usati per sostituire i farmaci.


Madre natura ne offre ben cinque e sono: il Ribes Nigrum, la Curcuma e il Cardiospermum Halicacabum,  Ganoderma Lucidum, Zenzero, cioè un frutto, una spezia e una pianta, un fungo, una radice o rizoma. E' bene tenere presente che l'azione di tali rimedi naturali è più lenta rispetto a quella dei farmaci di sintesi, ma efficace e priva di effetti collaterali.

Ribes Nigrum: ha una buona azione antinfiammatoria perchè è uno stimolatore delle ghiandole surrenali che producono cortisolo, ormone che aiuta a contrastare gli stati infiammatori, e allo stesso tempo attiva la risposta immunitaria dell’organismo. Ottimo in caso di mal di gola, rinite, congiuntivite, stati infiammatori e allergie, che sitratti di curarle o prevenirle; in base al tipo di disturbo il ribes può essere assunto sotto forma di tintura madre o di gemmoderivato, cioè l’estratto dalle gemme.

Curcuma: è ormai assodato che questa spezie ha proprietà antinfiammatorie grazie alla curcumina, il suo principio attivo. E' utilissima per la cura dell’uveite, infiammazione che colpisce il tratto uveale dell’occhio, per la prevenzione e cura delle allergie; il consumo alimentare non basta per avere benefici essendo necessarie dosi abbastanza elevate di curcumina per cui è sempre bene chiedere il parere di un esperto.

Cardiospermum Halicacabum: il meno conosciuto, ma altrettanto efficace per la sua azione antinfiammatoria e antiallergica. Di questa pianta si usano le sommità fiorite perchè ricche di fitosteroli e da queste si ricava l’estratto da utilizzare come cortisone naturale anche per lunghi periodi perchè ben tollerato dall’organismo con rari effetti collaterali. Si usa in caso di allergie e dolori articolari ed ha anche un uso topico (sotto forma di crema) per alleviare prurito, infiammazioni e infezioni della pelle.

Ganoderma lucidum, o Reishi: ormai famoso e rinomato per  le potenzialità antinfiammatorie e antiallergiche è tra le alternative naturali al cortisone. Per ottenere buoni risultati è necessario assumerlo sotto forma di compresse, facendo attenzione ad acquistare un prodotto di qualità. Attenzione, bisogna sapere bene quanto assumerne e ciò varia in base alla patologia che si vuole curare. onsultate dunque un esperto.

Zenzero: è stato grazie ad uno studio dell’Università di Copenhagen che è stata confronta la sua efficacia contro l’artrite (sia reumatoide che osteoartrite) con quella di farmaci come ibuprofene e cortisone. L'Ibuprofene è risultato non utile in questi casi mentre invece ottimi benefici sono stati ottenuti sia con il cortisone che con l’estratto di zenzero. Sembra dunque che anche i principi attivi contenuti in questa spezia andrebbero tenuti maggiormente in considerazione come rimedi naturali per le infiammazioni, vista anche l’assenza di effetti collaterali.



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