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giovedì 7 aprile 2016

Fare il bollo, fare il mestiere di Michelaccio

Certi modi di dire arrivano anche da vecchi e buffi stornelli e dalla fama di qualche strano personaggio del passato...come Michelaccio.

FARE IL BOLLO: ha il significato ironico di "fare un guadagno", dando quasi un sigillo di autenticità a un'azione di particolare rilievo. "Ha fatto un bel bollo chi, facendo qualcosa, ha conseguito un risultato dannoso" spiegava il dizionario del Camaiti, limitando però l'espressione al linguaggio fiorentino. In realtà si dice comunemente anche a Siena e a Livorno. E infatti proprio nella gastronomia livornese ci sono deliziosi biscottini all'anice chiamati, appunto, Bolli: da cui come dire: "ha fatto una chicca"

"Fiorin Fiorello
avete l'occhio nero e il viso giallo:
e chi vi sposerà farà un bel bollo"

canta uno stornello mugellese per prendere in giro le pragazze dal colorito giallastro, bilioso.

FARE IL MESTIERE DI MECHELACCIO: cioè "mangiare, bere e andare a spasso". Non darsi alcuna preoccupazione. Questo Michelaccio tanto citato in Toscana (al secolo Michele Panichi) era un tale di Signa, la cittadella vicina a Firenze nota per l'industria dei cappelli di paglia. Dopo essersi arricchito, appunto, con l'industria della paglia il Panichi si ritirò dai commerci e passò beatamente il resto della sua vita nell'ozio più assoluto e senza un pensiero al mondo.

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