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venerdì 12 febbraio 2016

La pianta della voce: l'Erisimo

L'erisimo è da molti conosciuto come erba cornacchia, ma per capire di che pianticella si tratti, dobbiamo risalire al caro vecchio greco antico, infati il suo nome è composto: da eruo (“io salvo”) e oimos (“il canto”) e da qui si capisce quale sia la sua proprietà principale, tanto che nel corso della storia fu studiato sotto il profilo fitoterapeutico e divenne la pianta degli oratori, degli attori di teatro e dei cantanti. Ecco perchè chi lavora con la voce la considera un’erba dalle virtù magiche.


Per la voce dunque si prepara un famoso infuso che si fa così: mettere a riposare per 7-8 minuti 10 g di foglie fresche in 250 ml d’acqua bollente; poi filtrare e bevere l’infuso caldo, nella dose di 2 tazze al giorno, mattino e sera, addolcite dal miele. Ma questa non è l'unica virtù terapeutica dell'erisimo, un'altra sua importante proprietà è la sua azione antispastica, e conseguentemente depurante e disintossicante della funzione epatica. Infatti le mucillagini e i composti solforati dell’erisimo svolgono una importante funzione anti-irritativa sulle mucose, disinfiammandole, e poi riducono l’eccessiva secrezione di muco, rendendolo più fluido in modo da favorirne l’eliminazione. Ecco perchè fa benissimo nelle patologie delle vie respiratorie e una seconda, meno nota ma altrettanto efficace, nei disturbi del fegato e della colecisti.

Dunque per chi soffre di disturbi epato-biliari o semplicemente vuol ripulire in profondità il fegato e la colecisti, nel mese di agosto deve affidarsi all’erisimo. Si può preparare uno sciroppo e assumerne un cucchiaino mattina, mezzogiorno e sera per un mese: si fanno bollire 30 g di foglie e fiori in un litro d’acqua, aggiungendo 10 g di radice di liquirizia, fino a ridurre di un terzo la quantità di liquido; si filtra, si aggiungono 200 g di miele e si cuoce a bagnomaria finché non si ottiene uno sciroppo. Si conserva al fresco in una bottiglia di vetro scuro.

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