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giovedì 25 febbraio 2016

Lettura dell'aura con il tatto | Varie

Abbastanza stranamente, un metodo per leggere l'aura è l'uso del tatto. Richiede grande attenzione, ed è piuttosto difficile, soprattutto nelle fasi iniziali, farsi un'idea chiara di ciò che si percepisce effettivamente. Il modo di usare il senso del tatto per la percezione aurica è il seguente.

Innanzi tutto, rivolgetevi ad un amico comprensivo, che dovrà sedere su una sedia e o sdraiarsi su un divano. Poi passate lentamente la mano sopra ilsuo corpo, dall'alto verso il basso, tenendola a 5-7 cm dalla superficie del corpo stesso. E' importantissimo:  non toccatemai il corpo fisico del soggetto. Non soltanto non è necessario, ma vi impedirà di sentire l'aura. 


Ora, mentre passate lentamente la mano sopra il soggetto, concentrate l'attenzione sulle punte delle vostre dita, e cercate di notare le eventuali differenze nelle sensazioni che percepirte quando allontannate la mano di 20-25 cm, o la portate a 5 cm dal corpo. All'inizio (e sarà così per molti tentativi) potrete non percepire nulla; ma questa avviene spesso perchè non avete mai dovuto concentrarvi così sule punte delle dita,e altre sensazioni soverchieranno le impressioni sottili che potreste ricevere.

Verrà comunque il momento in cui percepirete che "qualcosa", che sembra caldo o freddo o vibrante, appare presente ad una certa distanza dalla superficie del corpo fisico del soggetto. Quando ve ne accorgete, potete cercare di scoprire fino a quale distanza dal corpo del soggetto si estende questo "qualcosa", e allora potrete compiere esperimenti per vedere quale froma assume questo "campo di forza".

E' una buona tecnica d'allenamento trascorrere qualche tempo, prima degli esperimenti, praparando un certo numero di schizzi del corpo umano visto di fronte, di schiena, e di fianco: se potete, fatene molte copie. I disegni vengono usati per segnare le variazioni che potete scoprire nell'aura. La prima aura che starete ossservando, naturalmente, è quella eterica. Più tardi, vorrete provare a percepire quella astromentale che, si estende assai più lontano dal corpo, e allora dovrete muovere le mani a maggiore distanza, diciamo a una trentina di centimetri dal corpo del soggetto.

Può darsi benissimo (sebbene non avvenga in tutti i casi) che, quando incominciate a percepire o a sentire l'aura, nella vostra mente di formino immagini, che possono assumere l'aspetto di una copia argentea del corpo del soggetto; la copia mostrerà le stesse variazioni che percepite nell'aura. Vedrete l'aura soggettivamente, e questo è un osviluppo molto comune.

Nel contempo, vi sono molti che non "vedono" mai nulla, ma che ricevono una chiara percezione dell'aura, le sue variazioni e altre peculiarità. La percezione non visuale intuitiva può essere assai più precisa.


 

mercoledì 24 febbraio 2016

Decifrato un manuale di incantesimi egiziano, manoscritto misterioso

Il misterioso Egitto ha regalato ai ricercatori "Il Manuale del Potere rituale" (come lo hanno definito), un testo medioevale scritto in copto in cui sono stati decifrate invocazioni ed incantesimi. Il manuale è una guida per i propri lettori dell'epoca a lanciare incantesimi in amore, esorcismi contro spiriti malefici e addirittura al trattamento dell'"ittero nera" (la leptospirosi), un'infezione batterica che anche oggi può rivelarsi fatale. 

Il manuale molto antico, risale infatti a 1300 anni fa, ed è costituito da pergamente legate insieme.  "È un codice completo di 20 pagine di pergamena, contenente il manuale di un praticante rituale", scrivono Malcolm Choat e Iain Gardner, professori rispettivamente presso l'Università di Macquarie e l'Università di Sidney, nel loro libro "A Coptic Handbook of Ritual Power" (Brepols, 2014). L'antico libro "comincia con una lunga serie di invocazioni che culminano con disegni e parole di potere", scrivono. "Seguono un numero di prescrizioni o formule magiche per curare la possessione da parte di spiriti e vari malanni, o per avere successo in amore e nel lavoro".


I ricercatori fanno anche alcuni interessanti esempi:  per soggiogare qualcuno, il codice dice che bisogna recitare una formula magica su due chiodi, e poi "piantarli negli stipiti della porta, una sul lato destro e uno sul sinistro". Secondo i ricercatori il codice risale al VII o all'VIII secolo, periodo durante il quale molti egizi erano cristiani e il codice contiene una serie di invocazioni in riferimento a Gesù. Però alcune delle invocazioni sembrano più associate con un gruppo che è talvolta chiamato "Sethiani". Questo gruppo prosperò in Egitto durante i primi secoli della cristianità e aveva grande riguardo verso Seth, il terzo figlio di Adamo e Eva. Un'invocazione recita: "Seth, Seth, il Cristo vivente".

Proprio all'inizio il codice fa riferimento  a una figura divina chiamata "Baktiotha", la cui identità rimane ancora un mistero. Si legge infatti: "Ti rendiamo grazie e ti preghiamo, Baktiotha: il grande, che è molto affidabile; quello che è il signore su quaranta e nove tipi di serpenti". "Il Baktiotha è una figura ambivalente. È un grande potere e un governante di forze nel regno materiale", hanno detto Choat e Gardner.

In base alle cronache del tempo si sa che che i leader della chiesa consideravano i Sethiani come eretici. Dal VII secolo, si sa che  i Sethiani erano estinti o stavano scomparendo. Questo codice, con il suo mix di invocazioni cristiane ortodosse e sethiane, potrebbe in verità essere un documento di transizione, scritto prima che tutte le invocazioni sethiane venissero epurate dei testi magici. Esistono altri testi simili a questo codice, ma contengono dei tratti più cristiani ortodossi e meno sethiani. I ricercatori sostengono che le invocazioni fossero in origine separate da 27 degli incantesimi del codice. Più tardi invece, invocazioni e questi incantesimi vennero combinati per formare un "singolo strumento di potere rituale", dice Choat.

Un altro interrogativo è quello che riguarda chi ha usato questo manuale, la cui identità rimane ignota. "Credo che ci fossero praticanti rituali al di fuori delle cerchie di clero e monaci, ma chi fossero esattamente non lo sappiamo poiché le persone non volevano essere etichettate come 'maghi' ", dice Choat. Parte del linguaggio usato nel codice suggerisce che venne scritto per un uomo. Tuttavia, ciò "non avrebbe certo fermato una praticante donna dall'utilizzo del testo".

Rimane un mistero anche l'origine del codice . L'Università di Macquarie lo acquistò alla fine del 1981 da Michael Fackelmann, un mercante di antichità di Vienna. "Negli anni '70 e '80, l'Università di Macquarie (come molte collezioni in tutto il mondo) acquistò dei papiri da Michael Fackelmann", dice Choat. Ma dove Fackelmann abbia preso il codice non si sa. Lo stile della scrittura suggerisce una provenienza dall'Alto Egitto: "Il dialetto indica un'origine dell'Alto Egitto, forse nelle vinanze di Ashmunein/Hermopolis", scrivono Choat e Gardner. Il codice è attualmente ospitato al Museo delle Culture Antiche dell'Università di Macquarie a Sidney.

venerdì 21 agosto 2015

Le unghie ci parlano della nostra salute

La cura delle unghie è un vezzo tipicamente femminile, quell'ornamento in più che contribuisce al fascino di ogni donna. Prova ne è la moda di decorarle nelle maniere più fantasiose, con applicazioni, colori, disegni di ogni genere e tipo. Ma attenzione, le unghie non solo solo una parte di noi da mostrare, esse sono anche lo specchio della nostra salute e il nostro corpo può darci alcuni segnali attraverso di esse. Vediamo come.

Unghie
Esse ci parlano, dandoci degli imput importanti sulle nostre carenze e prevenendo così allergie, intolleranze e future patologie. Il colore, la forma, la presenza di piccole macchie o onde ci dicono molto su cosa manca nel nostro organismo e su come correre ai ripari.

Se le nostre unghie presentano dei puntini bianchi abbiamo una carenza di zinco, mentre se presentano delle leggere ondine orizzontali si tratta di una carenza di vitamine A, B e di calcio. Se presentano linee verticali invece si tratta di carenza di ferro. E ancora se vediamo un leggero colore blu vicino all’attaccatura con la falange potremmo avere problemi circolatori o respiratori. Una spaccatura verticale dell’unghia è sintomo di una diminuzione dell’acido cloridico dello stomaco. Ovviamente sono solo delle informazioni che ci dà il nostro corpo, ma bisogna sempre rivolgersi al proprio medico curante prima di prendere qualsiasi provvedimento.


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