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mercoledì 6 luglio 2016

Dieta: arginare gli attacchi di fame

Dieta: arginare gli attacchi di fame, che sono uno dei principali ostacoli per coloro che vogliono perdere peso, può sembrare difficile. In realtà ci sono alcuni piccoli trucchi da seguire e alcuni alimenti o infusi che possono rivelarsi un valido aiuto.


E' ormai arcinoto e stranoto, quando si affronta una dieta ci si trova spesso ad affrontare il momento in cui si ha un attacco di fame che può mettere a dura prova il percorso che stiamo facendo per dimagrire. Si deve comunque fare uno sforzo di volontà, ma bisogna tener presente che l'attacco di fame è dovuto al fatto che nel nostro organismo si sta abbassando il livello di insulina, fattore di cui si dovrebbe approfittare per prevenire gli attacchi di fame di carboidrati e dolci. Vediamo come.


Tè verde:  ricco di sostanze fenoliche ad attività antiossidante,  ma anche di composti come la teofillina e la caffeina che hanno un notevole potere anti fame e termogenico. Per questo motivo il tè verde ha una buona attività lipolitica che può risultare efficace nei casi di sovrappeso e nella prevenzione degli attacchi di fame. Da bere 2-3 volte al giorno, unendo a ogni tazza il succo di mezzo limone: agendo in sinergia con il tè, questo agrume ha un’azione rimodellante, antinfiammatoria e bruciagrassi.

Fate ben attenzione a non mangiare fuori pasto, tenendo conto di questo piccolo schema:
  - mangiare  sempre e solo ai pasti facendo attenzione ad introdurre quantità sufficienti di proteine (soprattutto vegetali) e di carboidrati integrali, che saziano e sgonfiano.
 - eliminare dolci e cibi conservati: sono fonte di tossine che “fissano” il grasso nei tessuti.
 - evitare i formaggi molto stagionati: contengono molti grassi e sale che poi di accumulano sotto forma di grassi soprattutto sull’addome.
 - usate invece per condire i grassi vegetali come l’olio extravergine d’oliva e quello di lino, disintossicante e bruciagrassi, e come dolcificante usate la stevia. Spezie e sale iodato per insaporire.
 - uova e soprattutto il pesce, fonte di iodio per far funzionare la tiroide e il metabolismo da alternare alle proteine vegetali (nei legumi, nei latti vegetali, nei cereali) per ridurre il grasso di riserva e favorire il senso di sazietà.
 - abbondanti quantità di frutta e verdura fresca (meglio cruda che cotta) aiutano a mantenere il metabolismo sempre attivo, riempiono lo stomaco e placano l’appetito.
- per gli attacchi di fame, uno yogurt naturale con 3-4 mandorle e un pizzico di cacao amaro o una banana: ricca di potassio, ti sgonfia.

Non dimenticate l'avena che, se presa (in compresse) prima dei pasti,  riduce l’appetito, aumentando il senso di sazietà e limitando l’assorbimento dei grassi.


venerdì 6 maggio 2016

La Dieta Portfolio per colesterolo e linea

La Dieta Portfolio per colesterolo e linea è stata studiata per combinare due risultati importanti: contrastare il colesterolo e mantenere la linea vediamo cosa è e come funziona. 


Tutti noi stiamo attenti alla linea, cercando di mantenere, a volte con molta fatica, il nostro peso forma, privandoci di molti cibi a noi graditi. In questi ultimi anni di diete miracolose ne sono state proposte davvero tante, ma ne converrete che i risultati sperati spesso non sono arrivati, anzi i chili di troppo sono stati ripresi e spesso sono anche aumentati. Oggi però si fa strada una nuova dieta, nata all'inizio degli anni 2000 e messa a punto dal prof. Jenkins, nutrizionista dell'Università di Toronto: la dieta Portfolio, nata in primis per curare l'ipercolesterolemia. Questo tipo di dieta si è rivelata particolarmente efficace sia sul colesterolo ma anche sulla linea, come confermato dalla dietologa e nutrizionista dott.ssa Foucaut.   “Oggigiorno conosciamo gli effetti delle fibre e degli alimenti ricchi di fitosteroli sul colesterolo, e questa dieta permette di far scendere il colesterolo LDL (cattivo) selezionando gli alimenti adatti a una dieta equilibrata”, spiega la dott.ssa Foucaut.


La scelta degli alimenti ricade su quelli maggiormente ricchi di fibre solubili e fitosteroli (presenti nei vegetali), oltre ai grassi buoni e alle carni magre. I fitosteroli sono composti lipidici necessari alle cellule.Ciò che distingue la dieta Portfolio è che non si perde il alto piacevole del cibo, perchè praticamente bisogna mangiare alimenti ricchi di fibre (frutta, verdura, cereali integrali), legumi (ceci, lenticchie, fagioli) e sostituire la carne rossa con pesce e carni bianche.  Sintetizzando:

-Mangiare verdura + frutta a ogni pasto 
-Privilegiare il pesce alla carne 
-Sostituire le carni rosse con le carni bianche 
-Sostituire la pasta con le lenticchie o i piselli 
-Sostituire il burro con l’olio d’oliva 
-A fine pasto, niente dolci, meglio un frutto o un po’ di macedonia
-Sgranocchiare alcune mandorle quando si sente un languorino fuori pasto, una ventina al giorno
-O se la fame proprio si fa sentire, fare merenda con due quadratini di cioccolato fondente al 70% e un frutto

Come dimostrato da una ricerca condotta dal Prof. Jenkins, è stato evidenziato un abbassamento del colesterolo LDL compreso tra il 28 e il 35% tra i partecipanti che avevano seguito la dieta Portfolio, risultati paragonabili a quelli ottenuti dai pazienti sotto statine (principali medicinali anti-colesterolo).

Da notare che questo tipo di regime alimentare non danneggia assolutamente il colesterolo buono, poi ha una effetto anti fame perchè le fibre solubili si gonfiano nello stomaco dando una sensazione di sazietà. Questa dieta inoltre stimola a mangiare alimenti ad indice glicemico basso, quindi risulta più semplice mantenere la linea. E' anche una dieta diversificata che permette di acquisire delle buone abitudini alimentari senza privarsi troppo. Fate attenzione, noteranno perdita di peso quei soggetti che prima di intraprendere questo regime alimentare avevano un'alimentazione scorretta, chi invece segue già un regime alimentare equilibrato e diversificato noterà cali minimi.

Da non dimenticare mai l'attività fisica, che non deve necessariamente essere intensa, i famosi 10000 passi al giorno ad un ritmo mediamente sostenuto saranno un buon complemento. Questo tipo di regime alimentare è particolarmente raccomandato a coloro che soffrono di ipercolesterolemia, e anche a coloro che hanno un'aliementazione squilibrata e vogliono perdere alcuni chili senza riprenderli poi, e questo grazie alle fibre e al loro potere saziante.  Come sempre, la cosa migliore rimane comunque parlare con il proprio medico prima di cominciare.

giovedì 5 maggio 2016

Dieta MIND contro l'Alzheimer

Dieta MIND contro l'Alzheimer, una malattia che non perdona, ma che grazie alla continua ricerca scientifica può essere almeno in parte prevenuta grazie ad una sana alimentazione. 


L'Alzheimer è una delle malattie più crudeli, una malattia senza ritorno. Ma la scienza non si ferma e gli studi in merito sono davvero molti, tutti con l'intento di prevenirla. Attualmente, uno studio pubblicato su Alzheimer's & Dementia: The Journal of the Alzheimer's Association ha messo in evidenza il ruolo fondamentale giocato dalla dieta nello sviluppo di questa malattia.


Un’alimentazione, ricca di frutta, di verdura, di cereali e di olio d’oliva e povera di grassi animali: non per niente, la dieta mediterranea è riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’umanità sembra essere una delle chiavi della prevenzione.

Gli effetti benefici della dieta mediterranea sono da ricondurre alla combinazione degli acidi grassi insaturi contenuti ad esempio nell’olio d’oliva, o nelle noci, e dei nitrati contenuti in verdure quali spinaci, sedano e carote. La combinazione di questi due elementi provoca una reazione chimica che a sua volta dà il via alla formazione di una nuova molecola, gli acidi grassi “nitro” che abbassano la pressione arteriosa.


La dieta MIND si ispira alla dieta mediterranea e alla dieta DASH (una dieta specifica contro l’ipertensione) dando origine a un tipo di alimentazione sana e completa a base di frutta, verdura, carni bianche, pesce, noci, bacche, semi da consumare quotidianamente, in proporzioni variabili. Le verdure e le noci vanno mangiate tutti i giorni, mentre le carni bianche e la frutta possono essere mangiate sono un paio di volte alla settimana. Tra le bacche, vengono raccomandate soprattutto le fragole e i mirtilli, che proteggono il cervello.


Oltre a questi alimenti di base, la dieta MIND elenca alcuni cibi da evitare, anche se non completamente. Carni rosse, grassi animali, fast food, fritti, alimenti non del tutto vietati ma da limitare il più possibile. Ad esempio, non bisogna superare un cucchiaio di burro al giorno.


La dieta MIND presenta due vantaggi: il primo è di ridurre del 53% il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer se seguita alla lettera. Il secondo, è che anche se seguita non proprio alla lettera autorizzandosi alcuni sgarri questa dieta protegge comunque, anche se in maniera leggermente minore, dall’Alzheimer: infatti, chi l’applica un po’ meno rigorosamente corre comunque il 35% di rischi in meno di ammalarsi rispetto a chi non la segue per niente.

martedì 12 aprile 2016

Come migliorare il metabolismo con lo yogurt greco

Oltre ad essere un alimento altamente benefico, lo yogurt può essere utilizzato per migliorare il proprio metabolismo sfruttando le sue potenzialità e in particolare i fermenti lattici che contiene. Lo yogurt greco è un toccasana. Vediamo come e perché.

Lo yogurt è uno degli alimenti che a me non viene mai a noia, non solo perché amo il suo gusto, ma anche e soprattutto perché fa bene, anzi benissimo. Io lo mangio e assaporo tutto l'anno, per me è un complemento fondamentale della colazione e spesso anche della cena, ma se non siete grandi amatori, pensate almeno ad introdurlo nella vostra dieta a periodi alterni, primo fra tutti, prima dell'arrivo della primavera, per ripulire  i tessuti dalle tossine e dalle scorie che si "appiccicano" al tubo digerente.


Le stramaledette tossine, se restano in circolo, s’infiltrano nell’organismo in profondità, innescando fenomeni infiammatori e col tempo si trasformano in ristagni e in grasso, ma non finisce qui, perchè poi  migrando nei tessuti, ne determinano la perdita di tono. Lo yogurt contiene miliardi di fermenti lattici vivi, che rivitalizzano la microflora intestinale,  migliora l’assorbimento dei nutrienti, a beneficio di tutte le attività metaboliche. Il contenuto di calcio, inoltre, contribuisce a tenere sotto controllo l’appetito. Va detto che lo yogurt nasce dalla fermentazione del latte e il lattosio (lo zucchero principale del latte) in questo prodotto si presenta già scisso in glucosio e galattosio, risultando più digeribile alle persone con intestino sensibile e agli intolleranti.

Più denso e compatto di quello tradizionale, il divino yogurt greco lo si trova in versione intera (96 kcal l’etto) che magra (73 kcal per 100 g), che è quasi priva di grassi. Entrambi garantiscono un apporto bilanciato di proteine (tonificanti) e carboidrati (che aumentano il metabolismo), ma il maggior pregio è rappresentato dalla particolare consistenza, che riempie la bocca e lo stomaco e ci regala la sensazione di “mangiare tanto” pur assumendo poche calorie. Il bello è che proprio in virtù del fatto che ha un sapore neutro, lo yogurt greco è un'ottima “base” per svariate preparazioni sia dolci che salate.

Se si fa sport, frullare un vasetto di yogurt greco intero con una banana (ricca di potassio, scongiura crampi e ritenzione) e un bicchiere di latte di mandorle (favorisce sazietà e buonumore). È una bevanda che dà energia ed è leggero da digerire.

Come salsa nell'insalata, frullare 100 g di yogurt greco magro con 2 filetti di acciuga, una scatoletta di tonno all’olio d’oliva (sgocciolato), un cucchiaio di capperi dissalati, un battuto di timo e una presa di pepe nero. Amalgamare bene e usare la salsa per condire.

Se si hanno problemi di pancia gonfia e l’intestino è pigro, consumare lo yogurt greco magro la mattina a colazione al posto del latte aggiungendo un cucchiaio di crusca d’avena, un cucchiaino di sciroppo d’acero e 2 prugne secche precedentemente bollite.

Prima di un pasto, per mangiare meno, mescolate uno yogurt greco magro  con verdure a tocchetti (pomodorini, zucchine affettate, ravanelli ecc. ) e condirlo con olio d’oliva e semi di sesamo: attenua smagliature e cellulite.

Come dessert leggero, amalgamare un vasetto di yogurt greco magro con un cucchiaino di semi di sesamo, uno di semi di lino e uno di semi di girasole, una tazza piccola di frutti di bosco e un pizzico di vaniglia.

domenica 3 aprile 2016

Gestire l'ansia e la dieta con la griffonia

Gestire l'ansia non è facile, e chi ne è prigioniero spesso deve affidarsi a farmaci di sintesi nel tentativo di migliorare una situazione che crea panico e preoccupazione e che non permette di vivere una vita normale. Ma come ben sappiamo i farmaci di sintesi creano una certa dipendenza e hanno anche delle pesanti controindicazioni. A quale alternativa naturale possiamo affidarci? La natura ci ha fatto dono della griffonia.

La griffonia, o  Griffonia simplicifolia, è apprezzata per le sue proprietà ansiolitiche, regolatrici dell'umore e del sonno, oltre che come coadiuvante nel contesto di una dieta dimagrante. Grazie al 5-HTP, un amminoacido che interviene in vivo nella secrezione della serotonina, rende la griffonia una valida alternativa in ambito fitoterapico agli antidepressivi e ad altri neurolettici di sintesi.


Uso interno:   depressione, ansia, angoscia, aggressività, perdita di autostima. E quindi anche insonnia, sonno agitato, difficoltà di addormentamento. Per i distubi alimentari: bulimia, obesità. Inoltre: cefalee, sindrome fibromialgica, mestruazioni dolorose. Stato generale: prevenzione dell'invecchiamento, tonicità (azione antiossidante).

Uso esterno:  dermatosi, ferite della pelle, infiammazione cutanea, bruciature (uso nella medicina tradizionale africana).

Qualsiasi patologia e/o sintomi per i quali si rendono necessari una regolazione o una migliore concentrazione di una carenza di serotonina nel sangue. Trattamento sostitutivo nei casi di dipendenza da alcuni antidepressivi IRS. Trattamento dell'anemia falciforme (presenza di un principio attivo, il lithospermoside). Combatte l'ossidazione e l'invecchiamento cellulare. Costipazione, pigrizia intestinale, impotenza maschile (nella medicina tradizionale africana).

Benchè molto usata nella medicina tradizionale africana, solo  negli anni '80 perché gli studiosi iniziarono a interessarsi alla griffonia. Fu proprio il riscontro della sua efficacia nel trattamento dei disturbi dell'umore che permise alla ricerca di adoperarsi per rivelarne il principio attivo, un amminoacido denominato 5-HTP, ad alta concentrazione, e che è un precursore naturale di serotonina, un neurotrasmettitore essenziale secreto dal cervello e che concorre, tra l'altro, alla regolazione dell'umore. Da quel momento la griffonia ha potuto occupare un posto nella fitoterapia occidentale come pianta officinale, considerata il miglior sostituto dei neurolettici di sintesi.

Tutti gli elementi e le parti (radice, fusto, corteccia, foglie, fiori e semi) sono utilizzabili nella fitoterapia tradizionale e locale, anche se la concentrazione ottimale di 5-HTP è presente nei semi che vengono raccolti ed esportati dopo l'essiccazione.

Questa pianta contiene del 5-idrossitriptofano (5-HTP è il principio attivo precursore della serotonina). Gli altri componenti sono vitamine, antiossidanti e sali minerali: alcaloidi (hyrtioerectina B, 3-carbossi-6-idrossi-β-carboline, hyrtiosulawesina, 5-idrossindole-3-carbaldeide, 5-idrossi-3-(2-idrossietil) indolo, trigonellina, 5-idrossitriptamina, griffonina [1] Lectine (rodamina). Uso e posologia della griffonia

Dosaggio: si acquista in farmacia o presso i distributori specializzati nella vendita di integratori alimentari, sotto forma di capsule o compresse con un dosaggio compreso tra 50 e 100 mg di principio attivo (il 5-HTP). Si consiglia di assumerne da 1 a 4 dosi a seconda della concentrazione del prodotto per le patologie trattate abitualmente, di preferenza alla sera, per evitare la sonnolenza nelle ore diurne. I trattamenti con la griffonia possono durare da uno a tre mesi. In caso di assunzione permanente, è necessario parlarne al proprio medico curante. Poiché in Europa la disponibilità di questa pianta in erboristeria è assai rara, è difficile preparare da soli soluzioni per uso esterno. In compenso, in ambito cosmetico e dermatologico vengono commercializzati prodotti (creme, lozioni, pomate, tinture, ecc.) contenenti estratti di griffonia. Anche in questo caso, è necessario attenersi alle modalità d'uso e ai dosaggi riportati nei foglietti illustrativi dei prodotti.

Non esistono precauzioni d'uso particolari alle dosi terapeutiche indicate. Occorre però prediligere le assunzioni serali per evitare il rischio di sonnolenza diurna e la diminuzione o la perdita del livello di attenzione (attività professionali, conduzione di veicoli e così via). In caso di contraccezione ormonale, le donne dovranno informare il medico riguardo l'assunzione di griffonia e tenerne sotto controllo gli effetti. Gli estratti di griffonia per uso interno non possono essere somministrati in automedicazione ai soggetti epilettici, alle donne in gravidanza o che allattano, e neppure ai bambini.

Non sono stati riferiti effetti indesiderati alle dosi terapeutiche indicate. Possono comunque verificarsi disturbi intestinali di lieve entità. In questi casi, ridurre le dosi di assorbimento. Occorre evitare di assumere estratti di griffonia contemporaneamente all'assunzione di iperico (o erba di San Giovanni), genziana o di kawa kawa.


giovedì 24 marzo 2016

Il Konjac alleato della Dieta, utile contro il cancro, buono per il diabete

Originario dell'Asia il konjac, o Amorphophallus konjac, è usato da sempre in oriente come alimento terapeutico, mentre in Occidente come integratore alimentare. È uno spezza-fame ricco di fibre ma povero di calorie, proprietà che lo rende l’alleato per eccellenza della linea.

Utilizzo interno: nella tradizione asiatica il konjac è utilizzato per trattare il cancro e il diabete, mentre in Occidente è apprezzato per le sue proprietà dietetiche: essendo ricco di fibre e povero di calorie, è infatti un ottimo alleato per chi desidera perdere peso ed aiuta inoltre a ridurre il tasso di glucosio e di lipidi nel sangue.


Con sole 9,6 kcal per 100 g, il konjac aiuta a ridurre il numero di calorie ingerite durante un pasto dando inoltre un buon senso di sazietà. Le radici del konjac contengono infatti un’elevata concentrazione di glucomannano, una fibra che aumenta di volume a contatto con i liquidi e riempie quindi lo stomaco provocando una sensazione di sazietà e allo stesso tempo riducendo l’assorbimento degli zuccheri e dei grassi.

Per il suo elevato contenuto di fibre, aiuta a regolare il transito intestinale e a contrastare i gonfiori, la costipazione e la diarrea; è anche disintossicante, perché le sue fibre facilitano l’eliminazione delle tossine. Ha un ndice glicemico particolarmente ridotto, per questo favorisce la riduzione dei picchi insulinici e regola il metabolismo, permettendo così di tenere meglio sotto controllo lo stoccaggio dei grassi.

Come detto precedentemente il konjac è stato a lungo utilizzato nella farmacopea asiatica perché ritenuto efficace nel trattamento del diabete e del cancro. Nei paesi asiatici, in cui sono noti gli effetti benefici delle fibre solubili per la salute, la farina di konjac viene utilizzata come ingrediente in cucina e gli asiatici assumono tuttora questa pianta per favorire la regolarità del transito intestinale e l’eliminazione delle tossine da parte del sistema digerente, mentre in occidente è nota soprattutto per le sue proprietà dimagranti.


In fitoterapia si usano le radici. Le radici del konjac contengono glucomannano, una sostanza in grado di assorbire una quantità d’acqua pari a 150 volte il proprio volume. Utilizzo e posologia del konjac

Dosaggio:
 - Le capsule del konjac vengono assunte come spezza-fame: prenderne  1-3  in un bicchiere grande di acqua, almeno mezz’ora prima dei pasti.
- Gli spaghetti di konjac sono utili nella preparazione di un piatto dietetico e possono sostituire un piatto di pasta, spesso troppo calorico.
- Gli spaghetti, chiamati anche konjac shirataki, sono prodotti a partire da farina di konjac (konnyaku), di acqua e di idrossido di calcio, sono molto poco calorici e possono essere utilizzati per preparare molti piatti.
- La gelatina, composta principalmente da glucomannano, non si mangia direttamente ma è un ingrediente di vari prodotti alimentari.

Il konjac è un alimento molto ricco di fibre, che però non contiene minerali o vitamine e che quindi deve essere assunto nell’ambito di un’alimentazione equilibrata per evitare le carenze, inoltre è sconsigliato in caso di occlusione intestinale.

L’assunzione del konjac può causare emissione di gas, feci molli o la sensazione di aver mangiato troppo: è possibile che questi disturbi scompaiano riducendo il dosaggio. L’ideale è iniziare assumendo una dose bassa e aumentarla progressivamente. Insieme ad altre fibre solubili come la crusca o lo psillio, ottimizza la riduzione del tasso di colesterolo nel sangue e può essere assunto insieme ad altre piante che hanno lo stesso effetto riduttore sul tasso di lipidi nel sangue.


Se assunto sotto forma di capsule o in polvere, ha un’elevata concentrazione di glucomannano: se si segue un trattamento farmacologico è quindi importante consultare il medico prima di assumere del konjac e, in ogni caso, si consiglia distanziare di almeno due ore l’assunzione dei farmaci e quella del konjac, per evitare che il glucomannano intrappoli le vitamine e i minerali. L’assunzione di fibre solubili come il konjac può rallentare l’assorbimento di alcuni farmaci.

martedì 22 dicembre 2015

Smagliature e cedimenti cutanei: arrivano i pomodori secchi

I pomodori secchi sono un complemento alimentare davvero utile, tanto utile da non credere. Sono ottimi da utilizzare in cucina e non solo per preparare sfiziosi stuzzichini. Hanno un gusto stupefacente e io ne sono golosa. Vanno bene nei sughi, come contorno e dato che sono molto saporiti ci fanno evitare l'aggiunta del sale che è lo zio della cellulite e padre dei ristagni di liquidi. Ma non solo, essi sono anche un vero e proprio trattamento di bellezza


Se siete a dieta o se ne avete appena terminata una, saranno un toccasana, ecco perchè. Rispetto al pomodoro fresco, contengono una più elevata percentuale di provitamina A, che aiuta a mantenere la pelle soda ed elastica, ritarda l’invecchiamento cutaneo e soprattutto scongiura la formazione delle smagliature e delle flaccidità, quella tremenda perdita di tono che in genere compare (di solito quando si sono superati i 40-45 anni) quando il corpo si “svuota” dai chili in più. A coadiuvare l'azione  rassodante c'è inoltre l'alto contenuto di licopene, vitamina C, zinco, rame, selenio e soprattutto di potassio (circa 300 mg per 100 g), il minerale che stimola la diuresi e favorisce l’eliminazione della cellulite e della ritenzione idrica.

Attenzione solo a non eccedere con le dosi, perché i pomodori secchi contengono 258kcal l’etto: ma niente paura ne bastano pochissimi, anche solo 2-3, per raddoppiare il sapore di un piatto.
Quelli sott’olio si usano per pasta e contorni. Ecco come utilizzarli:  comprate un etto di pomodori secchi piuttosto piccoli, tipo Pachino,  sciacquateli bene sotto l’acqua corrente, asciugateli con un panno di cotone e sbollentateli per pochi minuti in una padella antiaderente con un dito di aceto di mele; poi scolateli e disponeteli nei vasetti (precedentemente sterilizzati) con spicchi d’aglio (se gradito), maggiorana, capperi e filetti d’acciuga dissalati. Riempite i vasi, ricoprite con olio extravergine d’oliva, chiudete ermeticamente e sterilizzate in acqua bollente per 10 minuti. Prima dell’uso, vanno scolati bene dall’olio. A questo punto potete aggiungerli al sugo di pomodoro o usateli per insaporire bruschette e insalate di patate lessate.

Attenzione per poter assimilare il licopene vanno cotti pochi minuti. Oltre a tonificare i tessuti, i pomodori secchi svolgono anche un’azione di accelerazione sul metabolismo dovuta in particolare al loro apporto di proteine (13,3%) e fosforo, che migliora la digestione e riequilibra l’assimilazione di zuccheri e grassi. Il licopene in azione sinergica con la vitamina C previene la formazione di colesterolo LDL (quello cosiddetto “cattivo”). Attenzione: per “attivare” il licopene, il pomodoro deve essere cotto. Dunque, anche i pomodori secchi vanno cotti o almeno sbollentati prima dell’uso.

Potete anche trasformarli in un pesto dalla gran capacità saziante. Per farlo servono:
 -300 g pomodori secchi,
-un cucchiaio di capperi dissalati,
-un cucchiaino di origano,
-una manciata di basilico fresco,
-un cucchiaio di pinoli,
-un ciuffetto di prezzemolo,
-olio extravergine d’oliva q.b.,
-aceto di mele q.b.

Lavate e asciugate i pomodori secchi, sbollentateli per  5 minuti in acqua bollente e aceto, scolateli, asciugateli e metteteli nel mixer; unite il prezzemolo, i capperi, il peperoncino, il basilico e allungate con poco olio d’oliva. Alla fine aggiungete i pinoli e frullate per pochi secondi (la frutta secca, a contatto con le lame del frullatore, può ossidarsi): rendete il pesto più fluido versando altro olio e conservate in vasetti che, una volta aperti, dovete conservare in frigorifero.

martedì 2 giugno 2015

Aminoacidi, Lisina


Continuiamo il nostro excursus sugli aminoacidi, oggi parliamo della Lisina.
LISINA

La lisina o l-lisina è uno dei nove amminoacidi essenziali dei quali il corpo ha bisogno per funzionare correttamente, in quanto costituiscono i mattoni basilari per una sua crescita corretta. Tali amminoacidi non possono essere prodotti autonomamente dall'organismo, quindi devono essere assunti attraverso o una dieta ricca di proteine o degli specifici integratori. Favorisce la salute della cartilagine e dei tessuti, incrementa la produzione di collagene, combatte alcune malattie, cura l’emicrania, l’osteoporosi e l’herpes labiale, aumenta le densità ossea.



mercoledì 25 marzo 2015

Bulghur: buoni motivi per introdurlo nella nostra Dieta

Quando si rinuncia definitivamente alla carne, sia che si pratichi una filosofia vegetariana che vegana, ma soprattutto quest'ultima che esclude anche uova, latte e burro, è necessario trovare diverse fonti di proteine vegetali per un corretto apporto nutrizionale. Ottimo è il bulghur, dalle innumerevoli proprietà, fra cui la riduzione del colesterolo e i grassi saturi. Il bulghur è antichissimo e vanta un lunghissima tradizione. E' un grano integrale germogliato, i cui chicchi sono cotti a vapore, essiccati e poi frammentati. 

Ha tutte le proprietà dei cereali integrali, per il benessere dell’apparato gastro-intestinale, per la linea e per la prevenzione dei disturbi cardio-vascolari, per vari tipi di cancro e il diabete di tipo 2. Ottima fonte di fibre, fosforo, magnesio, potassio e vitamine del gruppo B, sostanze che migliorano la regolarità intestinale e forniscono energia all’organismo. Anche il bulghur è un utile alleato della linea perchè è molto nutriente, sazia velocemente e riduce la sensazione di fame.

Lo si trova nei supermercati e nei negozi biologici ed etnici. Si ritrova in varie spezzature: quelle più fini sono da preferire per la preparazione di insalate e piatti freddi, mentre quelle più grosse sono indicate principalmente per le minestre.

Anche la sua preparazione è davvero semplice:  va lavato, reidratato per qualche minuto in acqua fredda e poi strizzato, si fa cuocere in una quantità d’acqua pari al doppio del suo volume per circa 15-20 minuti. Una volta scolato, può esser utilizzato come base per piatti unici o insalate. È buonissimo sia  caldo che freddo. Dopo averlo condito con un filo d’olio, può anche essere arricchito con le più svariate verdure.



Il Cumino alleato della linea

Arriva la primavera e tutti vengono assaliti dal pensiero della prova costume. Spesso ci si affretta a mettersi a dieta alla spicciolata senza un vero e proprio schema alimentare adeguato: il pensiero dominante è solamente quello di perdere i chili in fretta. Niente di più sbagliato. Perdete un po' di tempo e valutate bene prima come vi alimentate, sono i cibi che state mangiando e come li abbinate a dirvi già cosa state sbagliando. Considerate anche quanto moto fate, perchè è molto importante per il metabolismo.


Sappiate inoltre che potete anche chiedere aiuto alle spezie e fra queste si rivela molto utile il cumino. Lo ha dimostrato uno studio dell'Università iraniana Shahid Sadoughi, perchè il suo consumo regolare aiuterebbe a ridurre la massa grassa e in più abbasserebbe il colesterolo. Lo studio ha preso in considerazione un campione di 88 donne obese e in sovrappeso, che sono state divise in due gruppi. 

Nell'arco di tre mesi entrambi i gruppi hanno ricevuto consulenza da nutrizionisti e diminuito l’apporto calorico giornaliero di 500 calorie, poi ad uno dei due gruppi, sono stati somministrati 3 grammi di cumino al giorno e alla fine dello studio le donne che avevano assunto cumino erano dimagrite di 1,4 kg in più rispetto a quelle dell’altro gruppo. Il cumino però ha anche altre utili proprietà, è ricco di ferro, migliora la salute del sistema immunitario, contrasta l’osteoporosi, riduce il colesterolo e contiene antiossidanti. Questi ultimi si trovano in maggior quantità nei semi. Il cumino inoltre disintossica l’organismo, migliora la digestione, risolve i problemi di gonfiore addominale e ha proprietà calmanti.

venerdì 21 febbraio 2014

Oggi nella mia rubrica: Difese attive per un corpo sano, intestino e sistema immunitario

L'intestino non ha a che fare solamente con la digestione, quest'organo gioca infatti un ruolo fondamentale anche nel sistema immunitario. Al momento della nascita il tratto gastrointestinale è sterile, ma sviluppa rapidamente una microfolora intestinale che varia in base a fattori come il tipo di parto, l'alimentazione, l'uso di antibiotici, la dieta, l'età. Il ruolo della microflora batterica si riassume in tre principali funzioni: metabolica, trofica, e protettiva.
La funzione metabolica: consiste nella fermentazione del residuo dietetico non digeribile e del muco prodotto nell'intestino; comprende anche il recupero dell'energia sotto forma di acidi grassi a catena corta e la produzione di vitamina K.
La funzione trofica: comprende il controllo della proliferazione delle cellule epiteliali, lo sviluppo e l'omeostasi del sistema immunitario.
La funzione protettiva: è l'effetto barriera contro gli agenti patogeni.
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