Simply

Visualizzazione post con etichetta cotone. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cotone. Mostra tutti i post

lunedì 20 giugno 2016

Impacco o un impiastro?

Impacco o impiastro? Oggi poco interessa, ma sapere la differenza che corre tra i due è sempre utile, sono vecchi rimedi che possono aiutarci


Tra i ricordi che mi porto dietro dall'infanzia, ci sono le reminescenze dei vecchi rimedi di cui le mie nonne parlavano. Fra questi spesso esse rammentavano l'uso  di impacchi e impiastri, in caso di febbri, bronchiti, raffreddore e tosse.

Impacco
Nella mia mente di bambina vedevo solo qualcosa di fumante e caldo, ma non riuscivo a trovare un'immagine calzante che potesse distinguerli. Ebbene diventando più grandicella, decisi di fare un po' di chiarezza, se non altro per capire. Del resto in alcuni libri antichi, dove sono elencati i rimedi che si possono trarre dalle piante officinali, impacco e impiastro sono sostantivi ricorrenti.

IMPACCO: applicazione a scopo terapeutico di panni, garze o cotone idrofilo imbevuti di un liquido medicamentoso, di cui si voglia sfruttare l'azione fisica (umidità e temperatura) o quella chimica.

IMPIASTRO: dal latino emplastrum (unguento). Preparato farmaceutico per uso esterno, costituito di sapone di piombo (impiastro semplice), o a base di resine, cere, grassi, metalli (impiastro composto), di consistenza solida, capace di rammollisrsi alla temperatura del corpo umano acquistando proprietà adesive; steso in strato sottilissimo sopra un leggero tessuto di cotone, lino o seta, costituisce il cerotto, ad azione revulsiva, vescicatoria, a seconda delle sotanze utilizzate.

mercoledì 20 maggio 2015

Cuscini da sonno: cosa sono e come si usano

Negli opulenti e fioriti anni della regina Vittoria le signore inglesi sapevano far buon uso dei doni della terra. Grandi bevitrici di e infusi, produttrici di marmellate, gelatine, liquori, vini di frutta, aceti e oli profumati, mele o arance aromatizzate con chiodi di garofano e sacchetti d'erbe da appendere negli armadi, ebbero anche  una predilazione particolare per quelli che erano chiamati gli sleeping pillows, i cuscini da sonno.


Samuel Pepys li citava già già nel suo diario, nel secolo diciassettesimo, come "un regalo splendido da fare a una signora, o a un insonne, o a un sofferente d'asma". Gli sleeping pillows, avvolti in piacevoli tele fiorite o quadrettate, adorni di nastri e di fiocchi, divennero un elemento indispensabile dell'attrezzatura per dormire.

Grandi, di circa 30 centimetri per lato, si appoggiavano sul guanciale, o, più piccoli, di 15 centimetri, venivano collocati sotto l guancia affaticata. Celebri consumatori di cuscini da sonno furono i re d'Inghilterra Giorgio III, Edoardo VII e Giorgio V.

Per preparare un cuscino da sonno le erbe dovevano essere triturate; a parte alcune miscele tradizionali, si lasciano le composizioni al senso di creatività e all'intuito di ciscuno. Le erbe vengono disposte fra due  strati di cotone abbastanza spesso, oppure lana o altro materiale da imbottitura e il tutto viene infilato in una sottofedera.

Le erbe vanno rinnovate dopo qualche mese; per mantenere la fragranza più a lungo, si possono anche aggiungere fissatori di profumo, polvere di iris, olio di rose o spezie. Appoggiare il capo sopra un simile cuscino è addormentarsi tra un effluvio di tenue profumo, che trasporta in un mondo di ricordi e di associazioni piacevoli; è anche assorbire durante il sonno tutte le benefiche virtù di cui le erbe sono prorietarie; talvolta è il modo di scongiurare un raffreddore, allontananare un'emicrania, riposare la mente troppo ingonbra di pensieri.

Vedremo domani le ricette per alcuni cuscini consigliati allo scopo di migliorare il sonno.
Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.