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venerdì 24 giugno 2016

Dolori Cronici e Rimedi Naturali

Dolori Cronici e Rimedi Naturali, un connubio possibile grazie ad alcune piante che possono rivelarsi assai efficaci e utili fra cui Boswellia, corteccia di Salice bianco e altre piante


Quando si soffre di dolori cronici si è costretti ad utilizzare farmaci di sintesi per alleviarli, spesso si ricorre infatti a medicinali a base di ibuprofene che come sempre hanno però degli spiacevoli effetti collaterali sul nostro organismo, che l'uso prolungato dei suddetti farmaci fa comparire. E' bene sapere che alla base di molti farmaci di sintesi ci sono principi attivi che derivano da piante o erbe che hanno proprietà analgesiche naturali. I farmaci di sintesi, benché allevino il dolore nell'immediato, non risolvono il problema, coprono solo il dolore. Vi sono alcune piante però che possono aiutarci in maniera del tutto naturale e credo sia opportuno conoscerle. 


Boswellia: contiene principi attivi che aiutano a migliorare il flusso di sangue alle articolazioni e contribuisce a placare le infiammazioni. Le infiammazioni sono spesso alla base del dolore cronico, come può essere quello causato dall’artrite. La Boswellia è infatti indicata anche nel trattamento dell’artrite reumatoide. Allenta la rigidità delle articolazioni colpite da malattie infiammatorie e contribuisce a ripristinare l’integrità dei vasi indeboliti da spasmi.

Corteccia di salice bianco: contiene una sostanza, la salicina, a cui sono state attribuite proprietà utili contro la febbre, le infiammazioni, i disturbi gastrici e varie forme di dolori. Utile per combattere il mal di testa, ma anche per contrastare mal di schiena, artrosi, e condizioni infiammatorie come borsite e tendinite. È utilizzato anche in caso di dismenorrea. La salicina possiede anche un’azione antiaggregante piastrinica, per cui è meglio prestare attenzione se si fa uso di anticoagulanti, ma anche durante la gravidanza e l’allattamento.

Uncaria tomentosa: possiede delle potenti proprietà antinfiammatorie. È utilizzata nella medicina erboristica per la salute delle articolazioni e per le proprietà immunostimolanti e immunomodulanti, oltre che come antidolorifico e cicatrizzante. E' un ottimo coadiuvante nella cura di diverse malattie con origine immunologica, e stati di infiammazione cronica di diverso genere, dolori muscolari e articolari e disturbi dell’apparato digerente. Una dose eccessiva può dare luogo, tuttavia, a disturbi a livello gastrointestinale, che però spariscono cessando l’assunzione.

Curcuma: grazie alla curcumina, è risaputo, è un potente antidolorifico. Oltre ad aiutare ad alleviare i dolori, intervenendo sui segnali che viaggiano nel nostro corpo e raggiungono il cervello, fornisce un valido aiuto nel trattamento del dolore cronico e delle infiammazioni croniche.

Corydalis: utilizzata già da millenni nella Medicina Tradizionale Cinese si è dimostrata un ottimo rimedio per il trattamento del dolore cronico, in particolare dolori infiammatori e neuropatici. Grazie ad uno studio condotto da alcuni ricercatori californiani,  si è scoperto che il composto contenuto nelle radici e chiamato deidrocoribulbina (Dhcb),  è utile nel diminuire il dolore infiammatorio, spesso associato a danni ai tessuti e infiltrazioni di cellule immunitarie. Allo stesso modo, si è dimostrata utile nella riduzione del dolore neuropatico causato da problemi al sistema nervoso. La sostanza, hanno precisato gli studiosi, non crea assolutamente dipendenza, come invece tende a fare la morfina.

lunedì 9 novembre 2015

Freddo e dolori: i rimedi naturali

L'autunno inoltrato è un periodo poco felice per tutti coloro che soffrono di dolori, siano essi di origine reumatoide o dovuti all'artrite oppure portati dal freddo stesso. Siamo a Novembre e nonostante siano questi, giorni stranamente tiepidi e soleggiati, meglio approfittare per rafforzare il nostro organismo e metterci al riparo, almeno in parte, da futuri dolori che potrebbero comparire improvvisamente. Madre Natura ci offre alcuni efficaci rimedi, vediamo insieme quali.


Spirea Olmaria, una pianticella dei campi ha notevoli proprietà antinfiammatorie in particolare riesce a dare protezione dai dolori causati dal freddo. Tra i principi attivi quelli appunto della ben nota aspirina. Per usufruire dei suoi benefici si può fare un infuso di fiori di Spirea Olmaria da bere 2 o 3 volte a l giorno, oppure si può usare la tintura madre.

Ormai noto a tutti lo zenzero per le sue proprietà riscaldanti. Si può infatti, con l'olio essenziale di zenzero, preparare un olio da massaggio con cui frizionare il corpo. Ad un olio vettore, come l'olio di mandorle dolci, oltre all'olio essenziale di zenzero si può aggiungere anche quello di incenso e un pizzico di peperoncino essiccato. L'uso quotidiano e costante crea una barriera protettiva contro l'umidità.

Del Ribes nero avevamo parlato a proposito di cortisonici naturali, proprio per le su qualità antinfiammatorie. Per un'efficacia più veloce è ottimo il macerato glicerinato, tre volte al giorno per circa tre mesi.

Avevo fatto cenno qualche tempo fa anche alle straordinarie proprietà del Salice bianco che on a caso contiene salicina a cui possiamo accostare l'amica Betulla in particolare per coloro che soffrono di gonfiori articolari.  Un decotto di corteccia di Salice bianco è l'ideale: mettere un cucchiaio di corteccia in una tazza di acqua fredda e far bollire per dieci minuti. Togliere da fuoco e aggiungere una manciata di foglie di betulla. Attendere dieci minuti, filtrare e bere due volte al giorno.


martedì 13 ottobre 2015

Corteccia di Salice Bianco: proprietà e benefici

Lessi per la prima volta dell'uso della corteccia di salice nelle Mille e una Notte, più precisamente si parlava dello sciroppo di salice, usato per la febbre. Purtroppo non sono riuscita a reperire informazioni in merito alla preparazione dello sciroppo, ma non ho avuto problemi a trovare quali siano gli usi della corteccia le cui proprietà erano già note ai greci e agli egiziani. Il principio attivo è la salicina, i cui effetti sono assai simili a quelli dell'aspirina, ma la corteccia di salice contiene anche tannini, glicosidi, catechine e flavonoidi.

Dagli studi condotti sulla corteccia è emerso che essa ha effetti analgesici e anti-infiammatori che si esplicano lentamente, ma la cui efficacia può durare più dell’ aspirina. Da notare che la salicina si converte in acido salicilico solo dopo che lo stomaco l'ha assorbita, ed è un gran vantaggio poichè così non comporta l’irritazione dello stomaco come invece avviene con l’aspirina.

Quali proprietà? Anti-infiammatoria, antipiretica, antisettica, anti-ossidante, analgesica e stimolante del sistema immunitario. Può essere utilizzata efficacemente per il trattamento di mal di testa, mal di denti, mal di schiena, artrosi, sindrome premestruale, crampi mestruali, dolori muscolari e tensioni, disturbi cardiovascolari, tagli, ferite, ustioni, raffreddori, influenza, febbre e disturbi reumatici e infiammatori, cioè borsite, artrite, dolore articolare, sindrome del tunnel carpale e tendinite.

Vediamo i suoi campi di applicazione:

Febbre:  associata a raffreddore e influenza.

Attacchi di cuore: bere una tazza di tè di corteccia di salice bianco una o due volte al giorno, può ridurre il rischio di infarto e ictus in persone ad alto rischio.

Emicrania:  bere una tazza di tè di corteccia di salice regolarmente può combattere l’emicrania

Artrosi e artrite reumatoide: da uno studio tedesco è emerso che l'assunzione di estratto di corteccia di salice (240 mg di salicina per due settimane) è risultato efficace nel ridurre il dolore del 14% in persone affette da osteoartite.

Sindrome premestruale e crampi mestruali:  i componenti della corteccia di salice regolando la produzione di prostaglandine e riducendo l’infiammazione aiutano in entrambe le sintomatologie. Bere una tazza di tè di corteccia di salice 2-3 volte al giorno circa un paio di giorni prima dell’inizio del ciclo mestruale.

Mal di denti: in caso si mal di denti, masticare un piccolo pezzo di corteccia di salice bianco o strofinare la sua polvere alla zona interessata. Bere il tè di corteccia può aumentare l’efficacia del trattamento. In caso di gengive infiammate si possono fare gargarismi con il tè di corteccia alla sera, prima di andare a letto.

Per fare il tè con corteccia di salice:aggiungere un cucchiaino di corteccia di salice bianco in una tazza di acqua calda . Filtrare il tè e aggiungere miele o zucchero per ridurre al minimo il sapore amaro. Il tè può essere refrigerato per non più di 48 ore dal momento che perde la sua efficacia se conservato per più ore.

ATTENZIONE: in merito agli effetti collaterali, è bene che evitino l'uso dell acorteccia coloro che sono  allergici all’aspirina. Devono evitarne l'uso anche le donne durante l’allattamento e quelle incinte, chi soffre ulcere croniche, morbo di Crohn, colite, malattie renali, asma, i bambini sotto i 16 anni, in quanto può causare la sindrome di Rye. Il sovradosaggio comporta problemi simili al sovradosaggio di aspirina, benchè meno forti. Il sovradosaggio può provocare eruzioni cutanee, irritazione dello stomaco, infiammazioni renali, nausea, vomito, vertigini, acufeni / ronzio. Se si stanno assumendo rimedi come il Ginkgo e aglio o qualsiasi diuretico, inibitori piastrinici, anticoagulanti o un qualsiasi farmaco che contiene bismuto Subsalicylates, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), Metoclopramide, e inibitori dell’anidrasi carbonica, non si deve assumere la corteccia di salice in qualsiasi forma.


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