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mercoledì 23 dicembre 2015

Il massaggio bioenergetico

Il massaggio bioenergetico ha soprattutto la funzione di individuare le parti del corpo bloccate o tese e i punti carenti di energia per ristabilire un equilibrio energetico. Ecco si differenzia dagli altri tipi di massaggio essenzialmente perchè utilizza il contatto in sincronia con la respirazione. Il contatto del massaggio bioenergetico, con l'utilizzo di un olio riscaldante, può assumere la forma di contatto nutritivo, che dà energia: in un certo senso, quindi la persona massaggiata si sente sorretta e unita.

Per esempio una mano "calda" appoggiata a un ginocchio "freddo" dà un sensazione di sostegno, di passaggio di energia e di congiungimento dell'articolazione, aiutando il processo di unità corporea.  Il contatt ofisico può dare anche sostegno, restituire la sensazione di un terreno sicuro sul quale ci si appoggia, sensazione fondamentale nella bioenergetica.


Toccare è scambiarsi energia, è dare e ricevere in un rapporto che deve coinvolgere profondamente chi fa il massaggio  e chi lo riceve. Il massaggio bioenergetico è centrato sulla respirazione. Lo schema di respirazione rilassata, al momento dell'inspirazione procede secondo due direzioni, in basso e in fuori:  il diaframma si contrae e si abbassa permettendo ai polmoni di espandersi e gonfiarsi spingendo l'aria verso il basso e così l'addome si allarga con un movimento verso l'eterno.

L'onda espiratoria comincia dalla bocca e fluisce verso il basso raggiungendo il bacino che si muove in avanti dolcemente. Chi ha paura di lasciarsi andare completamente o, persino, anche dopo un'espirazione forzata tratterà ancora un po' d'aria nel petto.

domenica 20 settembre 2015

Ataviche sensazioni

Qualcosa di atavico, di antico, emerge dal mio io più profondo, che mi impedisce di essere espansiva con le persone che amo, che limita i miei gesti d'affetto. Fin dalla più tenera età, ho sempre cercato di sottrarmi ai profumati baci di mamma, agli abbracci, con un istintivo gesto delle mani, atto ad impedire di entrare in contatto fisico con tutti, familiari e non. Era più forte di me, una inconscia maniera di difendermi forse, non so da cosa o da chi, un gesto guidato da un istinto primordiale, la cui presa di coscienza mi faceva star male: perchè ero così distante nei confronti delle persone che amavo e che cercavano di farmi sentire tutto il loro affetto?


Non me ne sono mai liberata, nemmeno quando mi sono innamorata; non sopportavo che mi si prendesse per mano, nè che mi si cingessero le spalle, come del resto tutto l'universo mondo dei fidanzati faceva. No, non con me. Me ne sono fatta persino una colpa, dicendo a me stessa che non ero capace di amare, se questo era il mio modo di comportarmi. Ma non era così, ho amato, così tanto da farmi male, ma quei gesti non erano per me.

Per molto tempo mi sono imposta di non pensare a questo mio modo di essere, a lasciare scivolar via quella sensazione che stringeva il mio stomaco, che sorda rumoreggiava nella mia testa: ero così, non potevo farci nulla, prendere o lasciare. Per anni ho lasciato che tutto scorresse così, accantonando quell'istinto, reprimendo la sofferenza che mi procurava, perchè avrei voluto mostrare con una gestualità che non mi è mai appartenuta, la forza dei sentimenti e delle emozioni che come acque tumultuose straripavano da tutto il mio essere.

Sono una contraddizione: per quanto solare, sorridente, di compagnia e allegra da un lato, dall'altro risulto introversa e complessa persino a me stessa. Di me, di quello che vivo e sento non parlo quasi mai, a meno che non vi sia costretta da cause di forza maggiore.
Tutto questo contrasta con la mia capacità di saper stare e trattare con le persone, e della mia spiccata propensione ai rapporti interpersonali.

Solo in questi giorni questi pensieri si sono riaffacciati prepotenti nella mia testa, in una carrellata infinita di ricordi, che continuano ad urlarmi gesti negati seguiti da dolorosi sensi di colpa che mi fanno apparire gelida e fredda quale non sono. E' come essere una statua di ghiaccio con un fuoco che  arde all'interno. Il ritorno prepotente di questo pensiero mi ha costretta a riflettere nuovamente su quelle sensazioni, gettandomi nello sconforto. Ma non ho potuto fare altrimenti, a volte ritornano, i ricordi, e bisogna conviverci. E' come cimentarsi con un puzzle i cui pezzi sono tutti  mescolati alla rinfusa e non si riesce a trovare quello giusto per iniziare. Guardi la figura sulla scatola, chiara, addirittura semplice, poi guardi i pezzi e non trovi il bandolo della matassa.

Guardi, cerchi, e non trovi, riguardi, ricerchi e nulla, fino a che non lasci perdere per un po', e poi all'improvviso si muove qualcosa. Qualcosa di perduto, in un tempo che non riaffiora alla mia mente, ma che sembra avermi marchiata a fuoco e di cui rivivo solo gli istinti e le sensazioni che condizionano il mio comportamento. Ho ripercorso la gestualità a cui mi sono sempre sottratta, chiedendo il perchè del rifiuto di un abbraccio, di un bacio affettuoso, di un braccio sulle mie spalle, di un incrocio di mani: è la sensazione di un'appartenenza impropria, quella della schiavitù.


lunedì 3 agosto 2015

La tecnica della macerazione: come estrarre i principi attivi dalle piante

Consiste nel lasciare a contatto per un tempo più o meno lungo la droga con un solvente adatto. Questa tecnica si utilizza, in via preferenziale rispetto alla spremitura, quando non si ha a disposizione un percolatore, ma anche quando i principi attivi da estrarre sono:
a) molto solubili:
b) alterabili dal calore;
c) molto volatili.

Macerato

La natura della droga influenza notevolmente l'estrazione. Se infatti dobbiamo estrarre da tessuti particolarmente coriacei, come radici o corteccia, possiamo provare a lavorare a temperature maggiori della temperatura ambiente (max 35° C, altrimenti abbiamo la digestione) in modo tale da aumentare l'energia cinetica del sistema, e quindi dei fluidi. 

La macinazione della droga è un'ottima tecnica di preparazione all'estrazione, in quanto aumenta l'area superficiale di dissoluzione. La scelta del solvente adatto richiede particolare attenzione. Il solvente deve essere affine ai principi attivi che vogliamo estrarre. Inoltre è possibile utilizzare solventi alcalini o basici per estrarre quelle sostanze che salificano in quel determinato ambiente.

domenica 24 maggio 2015

Nastro d'Amore - Abracadabra

Mie care magiche creature, la mia vecchia zia un po' fata, conscia del mio sempiterno sognare un cavaliere azzurro tutto per me, mi insegnò questo semplice ma efficace incantesimo. Come stregare il  nostro cavaliere azzurro e far sì che pensi solo a noi. Ricordate per questo incantesimo è necessaria la vostra forza mentale.

NASTRO D'AMORE

Occorrente: un metro di nastro rosso
 

Durante il giorno, ogni volta che avete cinque o dieci minuti di tempo, recatevi in un luogo tranquillo e avvolgete tutto il nastro intorno al dito indice della mano destra. Appoggiatelo sul "terzo occhio" ( al centro della fronte, fra le sopracciglia) e concentratevi sul vostro amore con tutta la forza possibile: immaginate l'odore, il contatto, la percezione di ogni parte del suo corpo, dalla punta dell'alluce alla sommità della testa (indugiando, mentre procedete, sulle labbra).

Chiedetegli, con fare malizioso, di pensare a voi, a voi sole, cercando di trattenere quest'immagine e questo pensiero per almeno cinque minuti, operazione più difficiledi quanto si creda. Ripetete il sortilegio più volte al giorno per almeno una settimana: tutte le volte che potrete, dormite con il nastro rosso sotto il guanciale che condividete con il vostro amato.

sabato 28 giugno 2014

Manualità dell'aromomassaggio energetico, il primo contatto | Salute

E' importante che il primo contatto sia "buono". Abbiate cura che le vostre mani non siano troppo fredde, soprattutto d'inverno. Se dovesse accadere, prima di iniziare il massaggio passatele sotto l'acqua calda: ciò faciliterà la circolazione dle sangue e ristabilirà una temperatura gradevole. Le mani di chi massaggia devono essere il più possibile duttili ed elastiche.

Non abbiate fretta. Prima di stabilire il contatto, chiedete mentalmente il permesso di toccare la persona che vi sta di fronte e affida la totalità del suo essere nelle vostre mani. Poi penetrate lentamente nel suo spazio eterico. Prima ancora di toccarlo, se siete ricettivi, incomincerete a sentire determinate sensazioni sulla punta delle dita o sul palmo delle mani: la più comune è quella di un leggero formicolio, più o meno forte a seconda delle zone che state "sorvolando".

Poi con molta lentezza e senza mai compiere bruscamente il vostro gesto, appoggiate le mani sul corpo della persona. Benchè ogni parte della schiena sia adatta per stabilire il primo contatto, esistono due zone preferenziali: la parte tra le scapole e la regione lombare.

La prima è la sede di importanti punti riflessi, tutti legati all'attività cardiaca e quindi alle emozioni. E' molto indicata per tranquillizzare e pacificare. La seconda (regione lombare) è indicata perchè permette di giungere facilmente all'accordo respiratorio tra le due persone.

mercoledì 18 giugno 2014

Il massaggio per la tipologia cerebrale | Salute

Abbiamo già detto che questo tipo di persona ha uno scarso contatto con il proprio corpo. E' proprio a causa di ciò che il massaggio può essere impiegato utilmente in questo caso. Tuttavia l'impossibilità di comunicare con se stessi pone anche delle difficoltà a comunicare con gli altri. E' perciò che entrare in contatto con una personalità di questo tipo non è facile, se prima non si è stabilito con lei un rapporto di fiducia.

Questi soggetti hanno paura di entrare in contatto diretto con il proprio corpo a causa delle sensazioni inquietanti che esso potrebbe dare. Per ovviare a questa difficoltà è preferibile quindi incominciare il massaggio con la persona in posizione prona.


Nell'approccio con questi individui l'unica importante precauzione da osservare è quindi la gradualità. Occorre assolutamente impedire che il tipo cerebrale sia sopraffatto da emozioni così intense da non essere sopportate. L'approccio dovrà essere improntato alla prudenza.

Prima di decidere quali sequenze di massaggio effettuare, occorrerà inoltre compiere un'attenta lettura corporea: confrontare la parte destra del corpo con quella sinistra, la parte alta con quella bassa ecc., tenendo presente le eventuali dissimetrie. Poichè questo tipo sente il proprio corpo segmentato, l'inizio del trattamento riguarderà le singole articolazioni: caviglie, ginocchia, anche, vita, spalle, gomiti, polsi, collo.

Solo dopo un lungo lavoro per "scongelare" le articolazioni, diverrà possibile collegarle tra loro con movimenti globalizzanti.

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