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domenica 22 novembre 2015

C'è un negozio a San Filippo...

C'è un negozio a San Filippo
Esiste un piccolo negozio a San Filippo, un negozio dal sapore ancora antico, là, immerso nella campagna, poco più di una stanza. Ci trovi tutto, proprio tutto, come nel vecchio spaccio di Meca, quello nel bosco. E' una stanza grande ma non troppo, in cui lo spazio è utilizzato alla perfezione e non manca nulla: all'ingresso il bar-tabacchi con due tavolini per sedersi e chiacchierare, intorno, il piccolo supermercato, con tutti i suoi reparti. 

L'angolo delle bevande, il banco frigo, la salumeria, la zona dei cosmetici e quella dei detersivi, gli scaffali con la pasta, l'espositore delle calze e dei gambaletti e l'angolo della ferramenta. Lì trovi la signora Lorella, con il suo benevolo e accogliente sorriso, intenta nel suo lavoro di commessa e bargirl,  nelle sue pubbliche relazioni con i clienti che vanno e vengono, anche dieci volte al dì. Si respira un aria di bazar e mesticheria, di salumificio e saponeria, di miscela di caffè e tabacco aspro, una fragranza che riconoscerei ad occhi chiusi, che mi trasporta ad altro luogo, ad altra vita, ad altro tempo.

Ci si va a piedi a San Filippo, lungo la strada dei frutteti e dei filari delle viti, è una strada stretta, ai cui lati sbocciano le pratoline, e le case silenti dischiudono persiane pigre, nei giorni di nuvolo e nebbia, quando è forte l'odore dell'erba bagnata e il disco solare appare pallido. Si va piano, passo dopo passo, la fretta è bandita, non ci si trova nel caos del mondo. 

Qui si sentono gli uccellini, le papere nel canale, e qualche lepre saltella furbetta all'angolo di un orto.  Si cammina in piano, verso l'orizzonte e alla fine della strada svolti a sinistra e nel cortile c'è il negozio. Ci puoi stare quanto vuoi a San Filippo, nessuno te lo fa pesare, e se hai bisogno di far presto ti prestano la bicicletta. Quando ci vado sento solo l'attutito sgambettio dei miei passi, il fruscio della mia giacca e il sorriso di Lorella, là, a San Filippo.

venerdì 18 ottobre 2013

MISS "CANDELA AL NASO"


 
Questa mattina, pur gamba non collaborante a carico, busto e antidolorifico (perchè la sfiga ha la vista degna di un condor pasa, ma ne parlerò quando mi sentirò pronta), sono andata, con mamma e babbo (dato che non posso nemmeno guidare.....), presso uno dei negozi della catena Ideal Bimbo. Obiettivo: comprare per il dolce Leonetto, ma ad uso e consumo di mamma Simona, il baby meal.
Il negozio, che si trova presso la zona industriale, è molto grande, quindi lo abbiamo percorso in tutta la sua lunghezza per trovare la zona "X" e piantarci lì davanti a sceglierlo. 
Durante il tragitto, nessun membro del personale in vista, solo voci lontane che provenivano dal fondo del capannone.
Con un certo disappunto vediamo che ve ne sono due tipologie, una, somigliante al ben più famoso Kenwood Chef, l'altra, più adatta ai nostri scopi e soprattutto a quelli di Leonetto.
Ci sembrava strano però che non vi fosse altra scelta, considerando le dimensioni del negozio, così, mentre io imprecavo contro il dolore che mi percorreva in toto il nervo sciatico, ci siamo guardati intorno in cerca di una commessa o commesso, per chiedere informazioni.
Cu cu? Ma dove trovarli? Stavo per dare una gomitata al pulsante dell'antincendio, quand'ecco che le mie orecchie percepiscono uno sgradevole "tirar su" di naso....Era la commessa che passava di lì.
Ci siamo guardate, mentre lei continuava a tirar su col naso, in testa una pinza che teneva su capelli lisci su cui spiccavano delle striscie bionde (forse colpi di sole), che parevano fatte con un rullo per vernici e l'ombelico in vista.
Io ero nella posizione della gru, quindi è toccato a mamma fare la domanda per sapere se i baby chef erano tutti lì. 
La risposta non solo è stata affermativa, ma con un certo disappunto, la commessa ci ha fatto notare che c'era anche una promozione, cosa che ha indotto la pignoleria di mamma, a chiedere quali fossero le caratteristiche principali dei due prodotti. 
Nonostante la mia posizione della gru e il mantra che stavo recitando per ipnotizzare la mente nella speranza che il dolore lancinante diminuisse, ho sentito questa risposta: "Sono buoni prodotti!" e avanti con una tiratina in su di naso.
Vista l'incompetenza e la maleducazione della ragazza  e l'aria attonita di mamma, ho chiesto a babbo di prendere la scatola così da poter leggere da me medesima, le caratteristiche, intanto la commessa si allontanava fregandosene alla grande e tirando su col naso.
Ora, io vorrei tanto sapere chi le ha fatto il colloquio di lavoro e l'ha assunta, e chi le ha fatto formazione, perchè vorrei parlarci e chiedere su che basi il profilo della ragazza corrispondesse ai requisiti richiesti, dato che gli annunci di Ideal Bimbo li ho letti spesso e volentieri: "cerchiamo ambosessi, che sappiano rapportarsi con il pubblico, gentili, sorridenti e  motivati a lavorare nell'ambito della puericoltura....."
Dunque, commessa di Ideal Bimbo, chi ti ha fatto il colloquio? Una scimmia urlatrice? E chi ti ha addestrato? Topo Gigio?
Ad ogni buon conto abbiamo fatto la nostra scelta, e ci siamo diretti alla cassa, dove stava appollaiata sempre lei, che, a questo punto, potrei definire come la ragazza con la "candela" al naso.
Io trascinavo la gamba non collaborante come fosse di legno, tranne alcuni momenti in cui il ginocchio si piegava, tipico movimento alla Pinocchio, preceduta dai miei. 
Stranamente la nostra "moccoletta" ci ha chiesto se volevamo un pacchetto regalo, domanda cui sono seguiti cenni di assenso. Ovviamente abbiamo dovuto attendere, perchè lei invece di chiamare alla cassa una collega che si aggirava nei pressi, sbucata da non so dove, ha fatto pagare tutti quelli che erano in fila dopo di noi. Non riuscivo più a stare in piedi, così babbo  mi ha fatto sedere vicino all'uscita, mentre Miss Candela al naso cominciava con una lentezza degna di un bradipo a preparare il pacco regalo con mamma che la fissava....  Non aveva occhio nemmeno per le misure della carta, da un lato la carta era sovrabbondante, dall'altro a fatica chiudeva il lato della scatola, non potevo guardare.
Dopo aver scartocciato a destra e a manca, aver cambiato il rotolo del nastro adesivo, e sempre tirando su col naso, Miss Candela ci ha consegnato il pacco,  io e i miei siamo tornati a casa.
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