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lunedì 16 maggio 2016

L'olio di andiroba, naturale antinfiammatorio

L'olio di andiroba,naturale antinfiammatorio, viene ricavato dal frutto dell'albero di Carapa Guianensis, ed è un olio con proprietà battericide e antinfiammatorie.


L'olio di andiroba, ricavato dal frutto dell'albero di Carapa Guianensis, è un olio dalle molte proprietà. Originario dell'Amazzonia, viene utilizzato dalle popolazioni della zona proprio per le sue molteplici peculiarità curative. Come accennato, l'olio si ricava dai suoi frutti ed è famoso per le eccezionali proprietà antinfiammatorie.

Oltre a ciò, quest'olio è un potente battericida, cicatrizzante, antiparassitario, lenisce il dolore causato da artrite e artrosi e, pare sia anche un buon antitumorale. Il processo che porta all'estrazione dell'olio è piuttosto lungo. I semi da cui si ricava l'olio infatti, devono essere prima tolti dalla capsula che li contiene, poi bolliti e fatti macerare per circa quindi ci giorni prima di essere pressati per estrarre questo prezioso olio.

Come per l'olio di cocco, anche l'olio di andiroba tende a solidificarsi a temperature inferiori a 26 gradi centigradi, quindi, va eventualmente scaldato per poterlo usare per i massaggi. Ma quali sono i principi attivi contenuti in questo olio? L'olio di andiroba contiene acidi grassi, come omega 3 e omega 6, acido miristico, stearico e palmitico.

Applicato localmente, l'olio di andiroba agisce dove è presente un'infiammazione, e questo lo rende molto utile in caso di dolori muscolari, lividi, reumatismi, edemi, patologie infiammatorie della cute, piaghe, dermatosi. Si rivela ottimo per la salute dei capelli, sembra infatti che sia efficace contro la caduta e la calvizie precoce. Vi farà piacere sapere che la sua potente azione antinfiammatoria è efficace anche nel contrastare la cellulite.

Sarà molto utile averlo in casa in estate perché questo olio è un potente repellente per gli insetti, magari miscelato con qualche goccia di olio essenziale di citronella. In Sud America, con le foglie e la corteccia viene preparato un infuso con effetto repellente per gli insetti e che è utile anche in caso di parrasitosi.

Infine se usato quotidianamente e ben massaggiato sulla pelle, la rende estremamente idrata, elastica e contribuisce a contrastare l'insorgenza delle antiestetiche macchie scure. Dove trovarlo? Solitamente le erboristerie ben fornite o in negozi specializzati, ma è possibile trovarlo anche on line.


sabato 14 novembre 2015

Niaouli, olio essenziale

Nome botanico: Melaleuca viridiflora
Famiglia: Mirtacee
Provenienza: Australia e Nuova Caledonia
Estrazione: dalle foglie e dai ramoscelli
Profumo: dolce e fresco, leggermente canforato
Azione energetica: yin
Pianeta governatore: Mercurio, Venere
Proprietà: antisettico, anticatarrale, fluidificante, antireumatico, cicatrizzante, febbrifugo
Principali indicazioni: febbre, malattie da raffreddamento e tosse nei bambini, sinusite, infezioni urinarie, infezioni intestinali, ferite, bruciature, acne, reumatismi


L'essenza di niaouli, chiamata in Francia gomenol, per l'antica provenienza dalla località di Gomen, nelle Indie orientali, ha caratteristiche analoghe all'olio di eucalipto e di cajeput, ma è molto più delicato e meno irritante. Rappresenta quindi l'essenza di scelta per le malattie da raffreddamento dei bambini, per vaporizzazioni, spugnature, lavaggi, frizioni sul petto diluito in un po' d'olio di mandorle, o diffuso nell'ambiente per mezzo di un vaporizzatore.

Per le sue proprietà antisettiche e cicatrizzanti viene utilizzato per la disinfezione e la riparazione di ferite, foruncoli, bruciature. Per sciacqui e gargarismi, diluito in acqua, è utile in caso di stomatite e o mal di gola. Una o due gocce fatte cadere sul fazzoletto, aiutano a disostruire il naso in caso di raffreddore.

martedì 3 novembre 2015

Bistorta, caratteristiche, proprietà e usi di una pianta dimenticata

Il nome polygonum deriva dal fatto che il fusto porta grossi e numerosi nodi; bistorta per via della struttura rivoltata su se stessa. Quest' erba, che in Italia è sempre stata conosciuta e apprezzata soprattutto dalle popolazioni alpine, nei paesi del nord-Europa gode da secoli di grande considerazione. Addirittura, nel 1971 , il giornale londinese Times indisse un concorso per il più buon pudding fatto con la bistorta, allo scopo di rinverdire le tradizioni di questo dolce e proporre nuove ricette, ottenendo un insperato e clamoroso successo.


Caratteristiche e proprietà


Si tratta di una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Poligonacee. Ha radice contorta e fusto semplice eretto e fogliato. Le foglie basali sono allungate e ovali con un lungo gambo spesso alato e mcrespato. La superficie inferiore è di colore azzurro chiaro. I fiori sono molto piccoli, di colore rosa viola-rosso e formano una densa spiga. Il frutto è nero e achenio cioè secco e con un solo seme. Si trova nei prati montani e pascoli umidi in suoli ricchi di nitrati, nei pressi delle torbiere e dei laghi alpini, sino ai 2000 m. Le foglie basali, che vanno sempre usate fresche, si raccolgono dalla tarda primavera fino all'inizio dell'autunno. La radice si raccoglie in autunno e si fa essiccare al sole, oppure in forno, dopo averla ripulita, liberata da fili e piccole radici: lavata ed asciugata. I componenti della bistorta sono tannini, acidi organici, zuccheri, composti organici e calcio. Ha proprietà astringenti, antinfiammatorie e cicatrizzanti.

Utilizzo

Le foglie basali della bistorta sono da sempre usate cotte come succedanee degli spinaci e quindi con tutti gli usi di questi ultimi. Nel consumo occorre tenere presente la sua proprietà astringente. Nella medicina popolare si usa soprattutto la radice. A questo proposito studi recenti affermano che i principi  attivi della bistorta sono chimicamente vicini a quelli della ratania, costosissima pianta esotica, di cui la nostra pianta dei prati alpini è un ottimo succedaneo. Andrebbe quindi valorizzata per la sua azione precisa e mirata ad impedire lo sviluppo dei batteri e come disinfettante del cavo orale.
Colluttorio contro le infiammazioni della bocca e delle gengive: 50gr di radice cotta per mezz' ora in un litro d 'acqua. Colare e lasciar intiepidire prima dell'uso. Per la gola, fare gargarismi.
Decotto contro la diarrea: far bollire 40 g di radice m un litro d'acqua per mezz'ora. Colare, zuccherare e consumare a tazzine nella giornata.
Infuso contro le infiammazioni uterine: 40 g di radice di bistorta in un litro d'acqua bollente. Lasciare intiepidire e usare il liquido per irrigazioni.

lunedì 19 ottobre 2015

Melissa, olio essenziale

Nome botanico: Melissa officinalis
Famiglia: Labiate
Provenienza: bacino del Mediterraneo
Estrazione: dalla pianta fiorita
Azione energetica: yin-yang
Pianeta governatore: Venere, Giove
Proprietà: antidepressiva, antispastica, tonica, sedativa, digestiva, febbrifuga, sudorifera, repellente degli insetti, stimolante delle mestruazioni, antisettica
Principali indicazioni: depressione, ansia, insonnia, palpitazioni, tensione addominale, coliche, problemi mestruali, emicrania, ipertensione, eczemi, allergie, punture di insetti, nausea, vomito, febbre


L'origine del nome melissa deriva dalla radice indoeuropea mel che significa miele e infatti la melissa è la pianta prediletta dalle api, usata appunto per attirarle (in greco melissophyllon letteralmente significa foglie per api); nell'antichità le api erano considerate sacre agli dei di origine solare e il miele era utilizzato in molte cerimonie religiose, come un concentrato di energia solare.

La melissa partecipa a questo tipo do energia di trasformazione del sole in miele operato dalle api e infatti da sempre è una pianta considerata capace di sostenere il cuore, allontanare la malinconia, ridare la gioia di vivere. Secondo i medici antichi  "rimuove il batticuore, le false sollecitazioni, immaginazioni e fantasie che causano gli umori melanconici...fa il cuor contento e accresce lo spirito vitale, manda via i cattivi pensieri ed equilibra gli eccessi di bile", poichè un'eccessiva produzione di bile, collegata psicologicamente a emozioni troppo forti, provoca malinconia. Tradotto in linguaggio più moderno, la melissa esercita una decisa azione tonica e rilassante sul sistema nervoso: è sedativa sugli stati nervosi e sull'ansia, con le relative somatizzazioni quali palpitazioni, cefalea, cattiva digestione, insonnia, problemi mestruali ecc., anche grazie alla sua potente azione antispasmodica.

Utilizzata per bagni, impacchi, inalazioni, massaggi, ristabilisce l'equilibrio a livello degli organi turbati da problemi emotivi. Ha un'azione elettiva sull'apparato digerente ed è indicata anche nell'ipereccitabilità con nausea che insorge in gravidanza. Come pianta di Venere, e quindi tipicamente femminile (veniva usata per le fanciulle svenevoli che avevano attacchi isterici) è utile nei disturbi ginecologici quali la sindrome premestruale, che si accompagna a ritenzione idrica, iperemotività o nervosismo, vampate di calore in menopausa, cistite, frigidità. Non è un caso che la melissa contenga molto rame, metallo analogo all'essenza del pianeta Venere. Grazie alle energie solari di cui è fortemente compenetrata, ha un'azione specifica sul cuore e sul plesso solare, centro della vita vegetativa.

E' indicata nei disturbi cardiaci di origine nervosa, nelle tachicardie, per bilanciare la vita emozionale in caso di eccessivo stress, traumi, depressione, problemi della vita affettiva legati a un eccesso di emotività e apprensione. Si dice che la melissa abbia la forza di quindici piante, che vivifichi e rinforzi il cuore. A livello della pelle, diluita in un olio vettore, trova impiego nelle punture di insetti, e come insetto repellente. Ha un'azione stimolante e tonificante utile per i trattamenti estetici, è cicatrizzante, antimicrobica, decongestionante, possiede caratteristiche antivirali verso il virus dell'herpes simplex. 

Pianta riequilibrante, nel suo impiego magico salvaguarda dalle illusioni d'amore e dalle passioni fugaci, finalizzando la passione amorosa a fini superiori. Questa segnatura nella pianta la si ritrova nel fatto che i fiori hanno la caratteristica di guardare dallo stesso lato, segno di fedeltà al partner che si è scelto. come profumo magico indurrebbe maggiore attenzione al proprio aspetto, e aiuterebbe a captare l'interesse e l'amore degli altri attraverso l'arma di melissa che è, appunto, la dolcezza.


martedì 22 settembre 2015

Geranio, olio essenziale

Nome botanico: Pelargonium odoratissimum
Famiglia: Geraniacee
Provenineza: Africa
Estrazione: da tuttal al pianta
Profumo: fresco, dolce, simile alla menta
Azione energetica: yin-yang
Pianeta governatore: Venere
Proprietà: antisettico, cicatrizzante, tonico, atringente, emostatico, stimolante della corteccia surrenale, antidepressivo, repellente per gli insetti, antinevralgico
Principali indicazioni: dermatosi, bruciature, nevralgie facciali, cellulite, edemi, ingorgo  mammario, stress, stanchezza


L'essenza di geranio si armonizza bene con l'olio di rosa e di agrumi, ma può essere combinato con altre miscele, a cui aggiunge una piacevole nota di freschezza. Ha una spiccata azione antinfiammatoria, emostatica, antisettica e cicatrizzante che si esplica nelle affezioni cutanee quali ferite, ustioni, ecchimosi, ulcere, micosi, herpes e nelle afte boccali e stomatiti. Applicato sulla pelle tiene lontani gli insetti.

Riduce la congestione delle mammelle, ha potere diuretico, stimola la corteccia delle ghiandole surrenali, quindi ha un'azione anti fatica e tonificante in caso di stress, da usare per frizionare il corpo durante o dopo la doccia o il bagno o per un breve massaggio sulla nuca e alle tempie. E' utile anche per la sovraeccitazione e l'agitazione dei bambini, grazie alla sua azione riequilibrante sul sistema nervoso.



martedì 15 settembre 2015

Oleolito di calendula, ottimo antirughe

Questo oleolito potete farlo a casa, in tutta tranquillità, con due soli ingredienti e poca spesa. Otterrete un prodotto genuino, tutto naturale e di grande efficacia.  

Oleolito di calendula: Si tratta di un rimedio naturale che potrete utilizzare come un olio antirughe, massaggiandolo sulla pelle del viso. L'oleolito di calendula ha inoltre proprietà cicatrizzanti, lenitive, antisettiche e antinfiammatorie. Per prepararlo vi serviranno soltanto fiori di calendula e olio extravergine.  

 Una volta raccolti i fiori di calendula (potete trovarli anche in erboristeria), li ho lasciati seccare completamente per diversi giorni in un luogo fresco e asciutto, in modo che liberassero tutta l'acqua che contengono (e che farebbe andare a male l'oleolito). Mettere i fiori secchi in un vasetto di vetro, che  poi riempirete con olio extravergine di oliva. La proporzione tra fiori e olio dovrebbe essere di circa 1:10. 

 Il vasetto va poi esposto al sole per almeno 3 settimane  e, una volta terminata la fase di macerazione, si filtrano i fiori con una garza o un ritaglio di tessuto sottile (tipo un vecchio lenzuolo) e si travasa l'oleolito così ottenuto in una bottiglietta di vetro scura (io ho usato una boccetta di propoli con il contagocce), dove si può conservare anche per qualche anno. L'oleolito di calendula ha proprietà cicatrizzanti, lenitive, antisettiche e antinfiammatorie. E' quindi utile, ad esempio, come rimedio dopo le punture di insetto, contro i geloni o per piccole ferite e scottature.  E voi, l'avete mai provato?

sabato 29 agosto 2015

Camomilla romana, olio essenziale

Nome botanico: Matricaria chamomilla
Famiglia: Composite
Provenienza: Europa
Estrazione: dai fiori
Profumo: erbaceo, dolce
Azione energetica: yin
Pianeta governatore: Sole
Proprietà: analgesica, antiallergica, antispastica,, antinfiammatoria, sedativa, nervina, antidepressiva, cicatrizzante, sudorifera, febbrifuga, digestiva


La camomilla era una delle dodici piante sacre ai Greci, che la utilizzavano ampiamente per la cura delle malattie. Questa "erba del leone" possiede una importante azione antinfiammatoria, legata a un principio attivo in essa presente, l'azulene, che si combina in modo sinergico con i suoi altri costituenti. Di qui il suo valido potere sfiammante e cicatrizzante delle dermatiti, allergie cutanee, arrossamenti, ustioni. L'altro grande versante di azione è la psiche e il sistema neurovegetativo; è uno dei più antichi sedativi, in caso di insonnia, nervosismo, negli adulti ma anche nei bambini, in caso di coliche addominali, dolori da dentizione, mal d'orecchio, agitazione e disturbi del sonno.

 E' antidepressiva e, massaggiata nell'area del fegato, allevia la collera, nei soggetti "biliosi". Calma le mestruazioni dolorose e il mal di testa, aiuta la digestione, combatte l'aerofagia, il vomito e i dolori di stomaco. Migliora le difese del sistema immunitario, potenziando l'azione dei globuli bianchi, quindi è indicata in tutte le infezioni. Mescolata a un olio da massaggio scioglie i muscoli contratti dopo attività fisica e allevia i dolori reumatici. In caso di dolori colici renali o epatici, massaggiandola lungo l'uretere o sull'area epatica, svolge un'azione analgesica, sedativa e antispastica.

Aiuta nell'espulsione di calcoli renali. La sua azione si combina assai bene con essenze quali rosa e lavanda, che condividono l'azione sul sistema nervoso e che possono essere aggiunte, in parti uguali, per un bagno rigenerante e rilassante. Per la ricchezza e la varietà delle sue azioni, l'essenza di camomilla dovrebbe, a pieno titolo, rientrare nell'elenco dei rimedi e dei prodotti da tenere nell'armadietto del pronto soccorso familiare.


lunedì 24 agosto 2015

Bergamotto, olio essenziale

Nome botanico: Citrus bergamia
Famiglia: Rutacee
Provenienza: Asia
Estrazione: dalle bucce del frutto per spremitura
Profumo: fresco, fruttato, docle
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Sole
Proprietà: antisettico, antispasmodico, sedativo, cicatrizzante, deodorante, vermifugo, antidepressivo, digestivo
Principali indicazioni: acne, foruncoli, eczema, punture di insetti, ferite, raffreddore, influenza, stomatite, mal di gola,  cistite, febbre,  ansia, depressione, cattiva digestione
Precauzioni: può essere irritante sulla cute, diluire prima dell'uso; non applicare sulla pelle prima  di esporsi al sole perchè contiene sostanze ad azione fototossica che possono provocare sensibilizzazione e pigmentazione


L'essenza di bergamotto, largamente impiegata nella formulazione dei profumi, possiede notevoli proprietà medicamentose, tra cui spicca la forte azione antisettica e antibatterica, che si esplica in particolare per le infezioni della pelle, delle vie urinarie e delle vie respiratorie. Qualche goccia di essenza aggiunta a una crema, o diluita in acqua per lavaggi, impacchi o irrigazioni aiuta a combattere efficacemente prurito, pelle grassa, foruncoli, infezioni esterne. 

In caso di stomatiti e tonsilliti è consigliabile ricorrere a sciacqui o gargarismi. A livello del tubo digerente favorisce la digestione e previene le fermentazioni intestinali. La medicina popolare lo impiega per abbassare la febbre, per scacciare i vermi e per alleviare i dolori del parto, impiegandolo diluito in olio di mandorle, per massaggiare il ventre o su un pezzuole umide, per rinfrescare la fronte. Svolge un'azione tranquillante negli individui ansiosi e stressati, che beneficeranno delle proprietà rilassanti e rinfrescanti del bergamotto, aggiungendone qualche goccia nell'acqua del bagno o su un guanto di spugna, per frizioni del corpo durante o dopo la doccia.



lunedì 27 luglio 2015

Issopo, di un'acqua di bellezza e altre cure

Hyssopus è il nome della pianta, mentre officinalis sta a significare che veniva usata nelle antiche farmacie. L'issopo ha goduto di grande fama nell' antichità. Legato a riti di purificazione è molto citato nel Vecchio e nel Nuovo Testamento fino ad entrare in formule liturgiche. In epoca romana lo troviamo citato in alcune ricette di Apicio: in realtà, però, non si trattava di questo issopo, bensì dell'Origanum hirtum, erba aromatica propria dell' isola di Creta. Durante il medioevo, l'issopo ha avuto grande fama come erba medicinale. Tra l'altro veniva usato per curare i morsi dei serpenti velenosi e per ammazzare i pidocchi.


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianticella cespugliosa, perenne, originaria delle regioni mediterranee e dell' Asia centrale, appartenente alla famiglia delle Labiate, con fusto eretto, legnoso, alto 20-60 cm. Le foglie sono appuntite, senza gambo, poste a due a due l'una contro l'altra. I fiori, a forma di tubo ricurvo, hanno i lembi divisi in due parti, e sono tutti rivolti da un lato formando una specie di spiga. Possono essere azzurro-cerulei, ma anche rosa o bianchi. Il frutto è composto da quattro parti ovali allungate.

Da tutta la pianta emana un forte odore aromatico simile alla canfora. In Italia, l'issopo cresce spontaneo in tutte le zone collinari e submontane, prediligendo però i luoghi sassosi, calcarei e ben esposti. Riesce a sopportare il freddo invernale e la siccità, ma deve essere coltivata in una zona ben esposta al sole. La fioritura avviene in maggio-giugno e dura fino all'autunno. Le foglie si raccolgono quando sono ancora tenere e i fiori in giugno-luglio. L'issopo appena raccolto deve essere subito portato ad essiccare perché si riscalda facilmente. E pianta ricchissima di principi attivi. Possiede proprietà digestive, cicatrizzanti, astringenti e depurative.

Utilizzo

In cucina, l'issopo viene usato come condimento per minestre, carni e pasticci insieme ad altre erbe e spezie. Il sapore è amarognolo ma piuttosto gradevole.
Per uso cosmetico si può preparare un' acqua di bellezza mettendo in infusione in mezzo litro d'acqua tiepida una manciata di sommità fiorite di issopo. Filtrare dopo un'ora e conservare il liquido in una bottiglia. Dopo aver lavato e asciugato accuratamente il viso e il collo, passare sulla pelle un batuffolo di cotone imbevuto di quest'acqua.

L'infuso tonifica i muscoli del viso e del collo e dà colore alle guance se sono pallide. La medicina popolare prevede un gran numero di preparazioni a base di issopo.
Le eruzioni cutanee si curano versando 50 g di sommità fiorite di issopo in un litro d'acqua bollente e filtrando il liquido quando è tiepido. L'infuso va usato per lavaggi sulle parti colpite.
Per curare l'asma bisogna mettere 50 g di sommità fiorite oppure di foglie di issopo in un litro d'acqua bollente. Lasciar macerare per 20 minuti, poi filtrare il liquido. Se ne devono bere quattro o cinque tazze al giorno.

In caso di catarro ostinato, far bollire un cucchiaino di sommità fiorite di issopo. Filtrare, addolcire con un poco di miele, bere subito e mettersi a letto al caldo.
Sciroppo per la tosse: far bollire 500 g d'acqua con 800 g di zucchero. Quando questo è sciolto, allontanare il recipiente dalla fiamma e aggiungere allo sciroppo 50 g di sommità fiorite di issopo. Filtrare il liquido quando si è perfettamente raffreddato e versarlo in una bottiglia. La dose è di un cucchiaino la mattina a digiuno e uno la sera prima di coricarsi. Le contusioni si curano mettendo in infusione 100 g di sommità fiorite di issopo in un litro d'acqua bollente. Filtrare il liquido quando è tiepido e adoperarlo per fare impacchi con il cotone sulla parte colpita.

venerdì 26 giugno 2015

Gli oli essenziali, proprietà generali

L'aromaterapia è la cura delle malattie e lo sviluppo del potenziale umano mediante l'utilizzo degli oli essenziali, estratti in modo da conservare le caratteristiche e le proprietà. Da millenni le essenze sono state sfruttate per le loro proprietà antisettiche, potere generale pur con composizioni chimiche molto differenti, e si realizza sia in presenza dei loro vapori, che per contatto diretto. 


Le essenze che hanno maggiore potere antibatterico allo stato di vapore sono, in ordine decrescente: limone, timo, arancio, bergamotto, ginepro, citronella, lavanda, niaouli, menta, rosmarino, sandalo, eucalipto. Per contatto diretto, l 'ordine è leggermente diverso: timo, limone, ginepro, menta, niauoli, arancio, citronella, lavanda, rosmarino, bergamotto, eucalipto, sandalo. Gli antichi pur senza conoscere i dati sperimentali, utilizzavano i fumi delle essenze per arginare e combattere le epidemie.

Le essenze sono inoltre dotate di una capacità atossica, cioè di inattivazione dei prodotti di deteriormento delle cellule: nelle piaghe infette si legano alle tossine e le inattivano, non per coprire i cattivi odori, bensì per impedire i processi di decomposizione (ricordiamo i processi di imbalsamazione). Tali proprietà antisettiche sono completate dal potere cicatrizzante; il richiamo sanguigno che esse provocano stimola infatti la rigenerazione cellulare. Soluzioni acquose di oli essenziali (lavanda, salvia, rosmarino, timo), facilitano i processi di riparazione dei tessuti e stimolano la cicatrizzazione di piaghe e ulcere cutanee. Le proprietà antiparassitarie (timo, geranio, alloro) si esplicano utilmente nell'allontanamento di insetti, tarme, zanzare e nel trattamento di pediculosi e scabbia. 

Si possono inoltre riscontrare proprietà antitossiche e antivelenose: contribuiscono a neutralizzare il veleno di cespe, api, ragni (lavanda e geranio). I cacciatori usavano strofinare della lavanda sui loro cani nella sede del morso di vipera per inattivare il veleno. Molte essenze possiedono capacità antireumatiche e antinevralgiche (rosmarino, camomilla), utili nel trattamento di affezioni dolorose articolari (artrosi, gotta). Agiscono anche applicate localmente attraverso impacchi o per massaggio, grazie alla loro grande capacità di propagazione dalla pelle ai tessuti profondi. La maggior parte delle essenze (pino, geranio, basilico, santoreggia, rosmarino) è stimolante e tonificante a livello di ghiandole endocrine, tra cui la corteccia surrenale, responsabile della capacità di resistere allo stress. 

Molte hanno proprietà stimolanti sull'apparato genitale e sulla sessualità (gelsomino, neroli, patchouli). Comune a molte essenze (lavanda, maggiorana, verbena, melissa) è l'attività antispastica, che permette di trattare condizioni di spasmi viscerali, quali coliche, colon irritabile, singhiozzo, tendenza alle coliche epatiche o renali. Alcune (salvia, cipresso, verbena, finocchio), hanno proprietà ormonali: esercitano un'azione di regolazione sulle ghiandole endocrine, senza sostituirsi ad esse. L'essenza di cipresso agisce sulle ovaie, pino e basilico sulla corteccia surrenale.


lunedì 23 marzo 2015

L'Agrimonia buona per il Fegato, buona per la Pelle

L' Agromonia, Agrimonia eupatoria L., è una pianticella tipica dei climi temperati che si ritrova lungo le strade, in campagna. Le foglie sono alterne, di un bel colore verde mentre i fiori sono piccoli, gialli disposti in spighe.


L'Agromonia è ricca di benefiche prorietà che si esplicano grazie al suo contenuto di tannini, glucosidi, flavonoidi, vitanima B e K, ferro e olio essenziale.  E' infatti antinfiammatoria, astringente, cicatrizzante, diuretica, emostatica, analgesica. Oggi quasi sconosciuta ai più, era invece motlo usata in passato per combattere le malattie del fegato, della vista e nel caso di perdita di memoria oltre ad essere considerata un ottimo rimedio nei confronti del veleno dei serpenti.

Si usano le foglie e le sommità fiorite raccolte all'inizio della fioritura e poi essiccate in un luogo ben ventilato e buio. L'infuso ed il decotto di Agrimonia sono utili per combattere le emorragie, la diarrea, i disturbi epatici e delle vie urinarie, le infiammazioni della gola (i cantanti e gli attori la reputano ottima per evitare la raucedine e rendere la voce più limpida), i reumatismi, l'artrite ed il diabete.

Per uso esterno è ottima nel caso di prurito e come decongestionante, per le dermatiti e l'acne. Le compresse con il decotto sono ottime nel caso di lussazioni e distorsioni. In cucina viene utilizzata per la preparazione del tè, di gusto leggermente amarognolo.



giovedì 23 gennaio 2014

Oggi nella mia rubrica: erbe in tintura, infuso, olio essenziale, Salvia

La salvia è un'odorosa erbetta romatica che di solito usiamo in cucina per insaporire i nostri piatti, anche quelli più semplici. In verità io la adoro fritta, ma va bene anche rosolata......Essa però, nasconde ben altre proprietà oltre a quelle aromatiche.
SALVIA
Se ne usano le foglie e le sommità fiorite. Ha proprietà antisettiche, cicatrizzanti, astringenti, stimolanti dell'utero; gli estratti di salvia assunti per via interna riducono la salivazione e la secrezione del latte materno. E' utile in caso di disturbi della menopausa, sudorazione eccessiva, infiammazioni della gola, tonsilliti, afte e stomatiti. L'olio essenziale può essere utilizzato in ovuli vaginali contro le vaginiti, ma anche per applicazioni cutanee alla concentrazione dell'1-3%. In caso di infiammazioni della gola, tonsilliti, afte e stomatiti: fare sciacqui e gargarismi con l'infuso preparato versando una tazza di acqua calda su 2-3 foglie di salvia; lasciare in infusione per 10 minuti, poi filtrare. In caso di disturbi della menopausa e ipersalivazione: assumere 25 gocce di tintura madre, in un po' d'acqua, 3 volte al giorno, per 2 mesi; interrompere per 15-30 giorni e ripetere il cilco di trattamento se necessario.
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