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sabato 27 febbraio 2016

Dolori cervicali e bronchiti: usare il sale caldo

Come già sapete, io sono una sostenitrice del naturale curativo là dove possibile, ecco perchè oggi vi parlerò del sale caldo che si usa con successo contro i dolori cervicali, i reumatismi, il torcicollo, le sciatalgie, i dolori mestruali, raffreddori, sinusiti, bronchiti e catarro. Potete pensare che sia anche un vecchio rimedio della nonna, ma è efficace e sicuro e non ha effetti collaterali, verso i quali di solito si presta troppo poca attenzione. 

Proprio perchè caldo, il sale emana un calore costante e duraturo, un calore asciutto che aiuta a togliere l’umidità dalla zona dolorante, e lo si può utilizzare anche con i bambini con precauzione riguardante esclusivamente un calore eccessivo. Per preparare il sale caldo è necessario procurarsi un sale di ottima qualità, integrale, iodato o meglio ancora il sale rosa dell’Himalaya, l’aggiunta di iodio al sale aiuta la tiroide, ma se per caso avete dei problemi prima di utilizzarlo consultate il vostro medico.


Procedimento:  mettete a scaldare il sale in una padella, vi renderete conto che è pronto quando inizierà a scoppiettare; a questo punto versatelo in un sacchetto di stoffa che può essere di cotone, lino, canapa o lana; chiudete bene in modo che il sale bollente non possa uscire. Ora non vi resta che posizionarlo sulla zona dolorante o sul petto in caso di tosse e bronchite.

Per scaldare il sale caldo si può anche usare il microonde o il forno a 70° per alcuni minuti, in questo modo potete confezionare dei veri e propri cuscinetti (il sale è assolutamente riutilizzabile più e più volte a questo scopo) che potete anche regalare agli amici, unico accorgimento assicuratevi che le fibre con le quali confezionate il cuscino siano al 100% di cotone altrimenti nel forno o a contatto col sale molto caldo potrebbero bruciarsi, piuttosto se non siete sicuri che il materiale sia cotone, potete utilizzare dei vecchi jeans in modo da riciclarli in maniera utile!

Si possono aggiungere al sale anche alcune gocce di oli essenziali per aumentarne l’efficacia come  menta, timo ed eucalipto adattissime per bronchiti e catarro, oppure lavanda e rosa per la cervicale, biancospino per il mal di testa. Il cuscino di sale, inoltre, lo potete anche utilizzare freddo come impacco per ematomi, botte, contusioni, infiammazioni, insomma in tutti quei casi dove il calore non va bene ma serve il freddo. Unico accorgimento: prima di mettere il cuscino in freezer avvolgetelo in un sacchetto di plastica in modo che non assorba l’acqua e non si bagni.

mercoledì 20 gennaio 2016

Zenzero, olio essenziale

Nome botanico: Zingiber officinale
Famiglia: Zingiberacee
Provenienza: India, Cina
Profumo: caldo, speziato, aromatico, legnoso
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Marte, Mercurio
Proprietà: tonico, stimolante, riscaldante, afrodisiaco, digestivo, antifermentativo, antisettico, antispasmodico, febbrifugo
Principali indicazioni: dolori reumatici, dolori muscolari, insufficienza circolatoria, problemi digestivi, nausea, malattie da raffreddamento, crmapi addominali, influenza, stanchezza sessuale, esaurimento
Precauzioni: può essere irritante sulla pelle, usare con moderazione (2-3 gocce di essenza diluita in olio vettore)


La radice di zenzero è una spezie arrivata dall'oriente fino al Mediterraneo, molto usata dai Greci e Romani, che la chiamavano "zingiberi". Veniva considerata una spezie assolutamente indispensabile in cucina, come lo zafferano, il pepe, i chiodi di garofano, per rendere più aromatici e anche più dgeribili i piatti più ricercati.

In Cina lo zenzero si è conquistato un ruolo importante nella farmacopea, oltre che nella cucina: è considerato un rimedio che fa circolare l'energia nel corpo e stimola i processi digestivi di trasformazione degli alimenti; inoltre è usato per indurre la sudorazione e riscaldare nelle malattie da raffreddamento. Usato fresco, qualche fettina di radice bollita in un po' d'acqua per farne un infuso da bere  con un po' di miele, è un rimedio casalingo per combattere l'influenza, il raffreddore, per stimolare la sudorazione e per prevenire il contagio in corso di epidemie influenzali.

Una piccola quantità di radice di zenzero grattugiata nei cibi stimola l'appetito e facilita la digestione; combatte la nausea, anche in gravidanza, la tosse, le difficoltà digestive e la tendenza alle fermentazioni intestinali; dopo abusi alcolici, un infuso di zenzero dà beneficio a tutto il tubo digerente. Pianta sotto il segno di Marte, lo zenzero produce calore, è piccante, riscaldante, e può avvicinarsi al pepe per efficacia e azioni terapeutiche, stimola la digestione, smuove le umidità trattenute nel corpo; un bagno caldo con alcune gocce di zenzero gioverà in caso di inizio di influenza o gola arrossata; la sua azione riscaldante lo rende utile per massaggi locali in caso di reumatismi e dolori muscolari.

Sviluppa calore, è stimolante e tonico come il pepe, ma mentre l'azione di quest'ultimo è rapida e immediata, quella dello zenzero è più lenta, per la presenza dell'elemento acquatico, dato dall'umidità della radice, che frena leggermente questa azione riscaldante. Lo zenzero è anche il cosiddetto ginger, che dà un sapore particolare a molte bevande analcoliche e a liquori corroboranti. Secondo la tradizione, lo zenzero riattiva tutte le funzioni del corpo, mette in circolazione e armonizza l'energia: una leggenda parla dell'omino di zenzero, preparato da una donna con farina, acqua e polvere di zenzero, che una volta tirato fuori dal forno prese vita e si mise a correre a più non posso...le mamme preparavano focacce di zenzero per le merende energetiche dei loro bambini; anche nella favola di Hansel  e Gretel, i due bimbi fuggiti dalla casetta della strega, fatta di pane di zenzero, si portarono dietro "unpezzo di tetto" da mangiare per sostentarsi durante il viaggio di ritorno a casa.

Oltre a riattivare digestioni lente, lo zenzero era noto fin dall'antichità per risvegliare i sensi sopiti. E qui si va dalla "miscela esplosiva" messa a punto da Nostradamus, a base, tra l'altro, di zenzero, pepe, cannella, chiodi di garofano, con l'avvenimento che "chi la beva e non stringa subito l'oggetto del suo amore, muore tra orribili contorcimenti", ad altre formulazioni afrodisiache dall'azione fortunatamente meno drastica: i Turchi lo mescolano con sherry, succo d'arancia, zucchero, noce moscata (la cosiddetta "coppa d'amore"); le donne senegalesi infilano i tuberi di zenzero nella cintura allo scopo di risvegliare le attenzioni dei loro sposi; le donne arabe le pestano nel mortaio, lo impastano col miele e lo somministrano quotidianamente ai loro uomini.

Essenza marziana, come il pepe, attiva la sessualità nel suo aspetto dinamico ed energizzante, ma con un'azione leggermente meno combustiva, per la mediazione della funzione mentale mercuriana.
Svolgerebbe invece una (discutibile) azione marziana, focosa e infiammatoria, se usato in polvere come topico rettale per costringere i cavalli ad alzare la coda, segno di vigore e di razza molto apprezzato dagli appassionati di ippica. Lo zenzero si armonizza bene con essenze più morbide come quelle estratte da agrumi (arancio) e da legni (sandalo, cedro),con incenso, rosa o patchouli, per massaggi o per bagni rigeneranti, tonificanti e riequilibranti.

sabato 21 novembre 2015

Dolori mestruali e oli essenziali

I dolori mestruali sono comuni a circa l’80% delle donne  durante il periodo del ciclo per uno o due giorni al mese, che risultano essere generalmente sopportabili. Ma talvolta il dolore è così forte da ostacolare le normali attività quotidiane come l’attività scolastica, sportiva o lavorativa. In tutti questi casi si parla di dismenorrea. Ogni caso è unico, ma di solito il dolore si irradia alle gambe e alla schiena e può essere accompagnato da nausea, diarrea, cefalea o da una forma di malessere generale. Alla base di questi disturbi può esserci anche un’origine emotiva, ma in taluni casi si trasforma in un problema limitante e spesso anche poco compreso da chi tali disturbi non li ha mai neppure immaginati. Questo fa si che per far fronte al quotidiano, si ricorra a forti analgesici, che tamponano ma non risolvono.

 
In caso di dolore cronico non si può pretendere di togliere subito gli analgesici chimici: addirittura in certe persone prevale la paura che se non si assumono analgesici al primo manifestarsi dei dolori tali farmaci potrebbero rivelarsi inefficaci. L’obiettivo è ridurre i farmaci chimici fino ad eliminarli, via via che il riequilibrio con i metodi naturali da risultati crescenti: il processo deve dunque essere lento e graduale.

Possono aiutarci gli oli essenziali come l’Anice, che induce a straccarsi dai problemi quotidiani che generano ansia e induce ottimismo, inoltre agisce in varie forme di alterazioni mestruali; la Lavanda, che esercita azione calmante, antistress e rappresenta un tonico per chi si sente giù di morale; la Maggiorana, che svolge azione antidolorifica e lavora sui problemi sessuali; la Salvia officinale e la Salvia sclarea, che sono rimedi specifici dei disturbi mestruali. Il calore aiuta a alleviare il dolore, quindi possiamo preparare un bacinella con dell’acqua calda e versarci un po’ di aceto (di vino o di mele) in cui avremo emulsionato uno o più oli qui indicati: Anice, Lavanda, Maggiorana, Menta piperita, Salvia officinale e Salvia sclarea.

In particolare si consiglia di provare con una miscela di 7 gocce di Lavanda e 7 di Salvia sclarea. Dopo aver versato la miscela di aceto e di olio essenziale nella bacinella di acqua calda, si bagna una pezza di cotone e la si posiziona sul ventre fino a quando non si raffredda. Questo trattamento può essere ripetuto più volte al giorno. Se la miscela di Lavanda e Salvia sclarea non da buoni risultati si provi allora con 7 gocce di Anice e 7 di Salvia officinale, o con Lavanda, Maggiorana e Menta piperita. Se il dolore si irradia alle gambe o alla schiena, possiamo preparare un olio vegetale con il quale massaggiare le parti indolenzite. In 50 ml di olio di Mandorle dolci (o di Cumino nero) versare 3 gocce di olio essenziale di Menta piperita, 7 di Lavanda, 5 di Maggiorana e 4 di Salvia sclarea; agitare bene e usare la miscela direttamente sulla pelle. Infine può giovare l’inalazione diretta degli oli essenziali suddetti: si provi a versare 3 gocce di un olio su un fazzoletto di carta e ad annusarlo ripetutamente per almeno 15-20 minuti


venerdì 16 ottobre 2015

L'energia è un flusso costante

Ogni corpo fisico contiene energia per il solo fatto di essere composto di atomi e molecole in movimento. Ogni corpo emana tale energia sotto forma di calore (noi lo misuriamo con la sudorazione, con la febbre), colore ( noi riflettiamo certe lunghezze d'onda della luce e da ciò derivano il biondo o il bruno dei capelli, l'azzurro o il verde degli occhi, il colorito pallido o olivastro) movimento (un'azione spontanea come respirare comporta il moto di un numero incredibile di cellule, muscoli, organi). E per finire, ogni corpo assorbe energia sotto forma di calore (ho caldo, ho freddo) o per il movimento di altri corpi (la forza di gravità, che ci impedisce di volare nello spazio, ne è l'esempio più macroscopico) o attraverso reazioni chimiche (il cibo che mangiamo dà a tutte le parti del nostro corpo l'energia necessaria per vivere e funzionare).



L'energia è un flusso che collega costantemente il nostro corpo con il mondo circostante in un o scambio reciproco di azioni e reazioni. Se questo è vero, si impone una considerazione. Possiamo misurare l'altezza e la durata delle maree, e sappiamo  che sono influenzate dalla Luna e dal Sole; possiamo prevedere le eclissi solari e lunari; sappiamo come funziona quella strabiliante fornace nucleare che è il Sole. Sappiamo un sacco di cose, ma abbiamo il difetto, soprattutto in Occidente, di metterci sempre nei panni degli spettatori. Forse condizionati dalla teoria dell'evoluzione delle specie, tendiamo a vedere l'essere umano attuale come il top del creato, l'essere al vertice della scala dell'evoluzione: non siamo forse gli ultimi, nel processo? E non si dà forse per scontato che, in un processo evolutivo, gli ultimi siano i migliori?

Noi dunque siamo i migliori fra gli esseri viventi. Indubbiamente abbiamo sviluppato abilità che altri nostri compagni del regno animale non hanno sviluppato, siamo stati capaci di dominare ambienti naturali ostili perfino ai robustissimi insetti. L'ape comunica alle compagne la posizione dei fiori ricchi di polline con una danza straordinaria, che conosce per istinto, ma è difficile che un giorno compaiano api capaci di modificare la danza in modo da segnalare se vicino ai fiori ci sono famigliole che fanno il picnic o una falciatrice che sta avanzando per cui bisogna correre prima che tagli i fiori: l'ape ripeterà sempre la stessa danza. Tuttavia, facciamo parte del creato al pari delle api, dei fiori del mare.

Il nostro corpo è costituito d'acqua per oltre il 70%: possibile che non risentiamo l'influsso delle maree? Che la nostra crescita sia del tutto indipendente dalle fasi lunari? Che un'eclissi di Sole o una fase di iperattività solare ci lascino indifferenti? Ne ln ostro orgoglioso e speso presuntuoso, XXI secolo, pensiamo di essere superiori a tutto ciò. Eppure fino a non molto tempo fa l'uomo occidentale non era così sicuro di sè. In inglese chi è pazzo alienato è detto lunatic e il manicomio di chiama lunatic asylum. Ma quante volte, anche noi, abbiamo detto: "Oggi ho la luna!"? Se ci riflettiamo un poco, se solo facciamo caso allefrasi fatte e ai modi di dire che usiamo, se ci fermiamo ad analizzare le nostre reazioni a persone e cose, ci rendiamo conto subito di essere meno superuomini e molto, molto più umani di quanto crediamo, o ci fanno credere, di essere.


venerdì 21 agosto 2015

Benzoino, olio essenziale |

Nome botanico: Styrax benzoin
Famiglia: Stiracee
Provenienza: Asia
Estrazione: dalla resina
Profumo: balsamico, intenso
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Sole
Proprietà: cicatrizzante, antisettico, energizzante, tonico, espettorante
Principali indicazioni: cura della pelle, ferite, dermatiti, tosse, bronchite, tensione nervosa, stress, dolori reumatici

Il benzoino è un grande albero originario delle Indie orientali. La resina da cui si ottiene l'essenza fuoriesce dal tronco dell'albero, in seguito a tagli praticati lungo il fusto, che poi si indurisce a contatto con l'aria. Questa gommaresina è uno degli ingredienti classici dell'incenso di Giava e sprigiona il suo aroma, intenso e vigoroso, se sottoposto all'azione del calore. Fin dall'antichità era rinomato per le sue doti disinfettanti e curative. Gli abitanti del Borneo curavano l'emicrania aspirando il profumo della resina di benzoino e massaggiandosi con l'olio le tempie e la fronte.

Provenendo da un grande albero sotto il governo del Sole, l'essenza concentra in sè le caratteristiche di forza, calore, vitalità e vigore proprie di questa pianta. Il profumo è dolce e piacevole, l'azione è delicata tanto che può essere applicato anche sulla pelle con ulcerazioni, screpolature, bruciature, dove esercita un'eccellente azione cicatriziale e riparativa. E' efficace per i problemi respiratori, tosse, influenza, bronchite, per frizioni, bagni, inalazioni, vaporizzazioni e per infezioni delle vie urinarie. Agisce favorevolmente sulla psiche, dissipando le tensioni, rilassando, facendo da cuscinetto ammortizzatore tra noi e le situazioni stressanti.

Un massaggio avvolgente o un bagno corroborante con l'aggiuntadi qualche goccia di benzoino riportano l'equilibrio emotivo e riconciliano con se stessi e con il mondo, allo stesso modo in cui, da migliaia di anni, l'incenso di Giava continua a essere bruciato in Oriente per creare un ambiente energeticamente favorevole e propizio per la manifestazione della divinità.





giovedì 30 luglio 2015

Gli oli essenziali, i cinque elementi e l'uomo: presentazione generale

Secondo una con concezione degli antichi la realtà è energia che si manifesta attraverso i cinqu principi basilari o elementi, diversamente combinati fra di loro: l'Etere (lo spazio), il primo elemento ad apparire, l'Aria, il Fuoco, l'Acqua, e la Terra.
Attraverso trasformazioni e combinazioni dei cinque elementi si è creata tutta la materia, inorganica e vivente, compreso l'uomo

Tutti e cinque gli elementi, originati dall'energia emanata dalla Coscienza Cosmica Unificata (Dio) sono presenti in ogni sostanza dell'universo. L'uomo è un microcosmo della natura, che rispecchia la struttura del macrocosmo (universo), per cui i cinque elementi presenti in tutta la materia esistono anche all'interno dell'uomo. Nel corpo umano ci sono molti spazi che sono la manifestazione dell'elemento Etere, per esempio gli spazi vuoti nella bocca e nel naso, e quelli presenti nei vari apparati.

L'elemento Aria è rappresentato nel corpo dallo spazio in movimento, e cioè dall'espansione e dalla contrazione dei polmoni, dalle pulsazioni del cuore e dai movimenti degli organi. Anche gli impulsi del sistema nervoso, in quanto informazioni elettriche "in movimento" trasmesse lungo il decorso dei nervi, sono governate dall'aria.  L'elemento Fuoco è rappresentato nel corpo dal calore prodotto fondamentalmente dai processi metabolici. Quindi la digestione degli alimenti e processi metabolici ed enzimatici di combustione degli stessi, che producono il calore interno, sono funzioni del Fuoco, controllate da questo elemento. 

L'Acqua si manifesta nei liquidi corporei, nelle secrezioni, nel plasma sanguigno, nei fluidi cellulari.
La Terra è rappresentata nel corpo dalle strutture di sostegno, quali ossa, cartilagini, tendini, pelle. Pur essendo i cinque elementi compenetrati in tutto il corpo umano, è possibile fare una suddivisione, dal basso verso l'alto, in cinque aree energetiche, a cui corrispondono i cinque elementi tradizionali, le cinque energie elementari.

venerdì 17 luglio 2015

Gli oli essenziali e le simbologie planetarie, il Sole

Il Sole è il motore e il centro del nostro sistema planetario. E' il dispensatore della luce, fattore primo di importanza assoluta, sorgente del potere vitale, ed è simbolo di energia, calore, vitalità. Trasferito nel microcosmo uomo  il Sole rappresenta il centro dell'uomo, il nucleo della sua personalità.

 Il geroglifico del Sole è un cerchio con un punto centrale, cioè fonte di espansione, in altre civiltà esso è rappresentato come una ruota fiammeggiante che gira. E' facile associare il Sole del macrocosmo al nostro sole interno, il cuore, alla distribuzione del calore  nel corpo, alla forza vitale che dal cuore viene condotta al plesso solare e da lì a tutto il corpo. Scrive Paracelso: " Gli elementi che costituiscono la vita del cuore dell'uomo costituiscono la vita del Sole. La sede del Sole nel microcosmo è nel cuore". 

Il dio Sole, Febo (Apollo), guida attraverso il cielo un carro di fuoco trainato da cavalli alati. Esso rappresenta il fuoco dell'intelligenza, la coscienza illuminata. Il Sole è (nel senso di qualità solari) caldo, forte, maschile, espansivo, positivo, vitale, tonico, secco ecc.

Nell'uomo esso simbolizza la capacità di autonomia, la vitalità, la resistenza fisica e psichica, la capacità di recupero, lo stimolo sessuale. Le essenze governate dal Sole saranno perciò cardiache, tonificanti, stimolanti, rigeneranti riscaldanti, possono essere regolatrici dell'attività cardiaca e adatte al sistema circolatorio;  gli alberi solari sono associati al simoblismo intellettivo che si rende puro e terso.


mercoledì 3 giugno 2015

Oli essenziali, il loro significato per l'uomo

Le piante produttrici di oli essenziali, per il loro particolare rapporto con il calore, di cui rappresentano un vero e proprio "condensato", entrano in rapporto con l'uomo in una relazione improntata sul calore, cioè inducendo un processo che riscalda le funzioni organiche.

Nel mondo vegetale il centro dell'impulso calorico è esterno alla pianta ed è rappresentato dal sole. Nell'uomo invece la produzione di calore è interna ed è relativamente indipendente dalle condizioni esterne. Il calore che compenetra tutto l'uomo rappresenta il substrato dell'Io superiore (o del Sè), inteso come quell'entità unificante superiore ordinatrice di tutti i processi organici e psichici. Gli oli eterici, condensati e apportatori di calore, possono entrare in relazione terapeutica con l'uomo rinforzando l'organizzazione dell'Io, laddove questa risulti carente in qualche parte. 

L'Io umano è il principio individualizzante per cui ognuno è un essere unico che si esprime nella sua storia personale. Qui ci troviamo ad un livello spirituale, ed è qui che gli oli essenziali esplicano meglio la loro funzione. L'Io dell'uomo si manifesta nel corpo fisico come calore,  per esempio mani e piedi freddi, mostrano come l'uomo non riesca a compenetrare bene tutto il corpo il corpo con le sue forze individuali, in modo che restano dei punti freddi. Questo porta ad uno squilibrio che può diventare malattia

Le malattie infettive si manifestano quando i batteri o visrus possono proliferare per condizioni predisponenti nell'organismo ospite; spesso questo è dovuto ad un'incapacità dell'Io di compenetrare tutto l'organismo con il calore; nelle malattie croniche tale alterazione diventa ancora più profonda. In questo caso è possibile favorire la guarigione fornendo dall'esterno il "calore mancante" attraverso le essenze. Specialmente nella parte dell'anno povera di luce, bagni completi con gli oli essenziali permettono a questi, aggiunti nell'acqua, di passare in piccola parte nel sangue, portando all'interno dell'organismo la loro azione per stimolare i processi interni del calore, che si traducono poi nel senso di una individuale maturazione umana.


venerdì 29 maggio 2015

La natura essenziale degli oli, un condensato di luce e calore

Il termine "essenziale" deriva dalla teoria di Paracelso, straordinaria figura di terapeuta rinascimentale, che faceva riferiemento alla concezione ermetica secondo cui l'uomo (il microcosmo) è specchio e immagine fedele dell'universo (il macrocosmo). 

Paracelso prevedeva la possibilità di estrarre dalla pianta soltanto ciò che costituiva la parte attiva, detta appunto quintessenza, la parte spirituale della pianta per capirsi. Così gli oli essenziali rappresentano la parte più sottile e purificata della pianta. La produzione di essenze da parte delle piante è direttamente proporzionale alla lunghezza e all'intensità della fotoesposizione: la loro formazione avviene grazie ai processi di calore e luce legati al sole; l'olio essenziale è imparentato con al realtà della luce  e del calore, con la realtà del fuoco (sono sostanze facilmente infiammabili). Sotto l'azione intensa del sole queste sostanze aromatiche si distribuiscono non solo nei fiori, ma anche nei semi, nelle foglie e nelle parti legnose.

Dal punto di vista botanico questo rapporto con la luce è confermato dal fatto che tali sostanze si formano a partire da una molecola semplice di base, il cosiddetto "emiterpene", intorno a cui si condensano le singole componenti delle essenze. Però, perchè possano innescarsi le altre reazioni, questa molecola ha bisogno di legarsi ad un reagente, e questo reagente è l'acido pirofosforico, il cui nome deriva da pir (fuoco) e phoshor (luce): cioè la formazione delle essenze avviene per intervento del "focoso portatore di luce".



giovedì 19 giugno 2014

La tipologia dipendente | Salute

Il tipo dipendente si fonda su atteggiamenti muscolari che esprimono la paura dell'abbandono e  dell'isolamento. Il comportamento che ne con segue è un'inestinguibile sete di farsi prendere in considerazione dagli altri. Fisicamente questo tipo si presenta magro e muscolarmente poco sviluppato.

Il suo corpo è generlamente allungato con mani e piedi piccoli. Le sue gambe lunghe e sottili possono dare l'impressione di sostenere a mala pena il suo corpo e le sue ginocchia sono poco mobili. Nel tipo dipendente l'intera struttura del corpo ha la tendenza a curvarsi in avanti per la debolezza del sistema muscolare. Spesso in lui ci sono anche chiari segni di immaturità fisica: un bacino più stretto del normale, scarsità di peluria, nelle donne il tipico corpo da ragazzino.


Il tipo dipendente non sa reggersi sui propri piedi sia letteralmente che in senso metaforico. tende ad appoggiarsi agli altri, non sa cavarsela da solo. Presenta un bisogno esagerato di contatto con gli altri per ricevere calore e aiuto. Indubbiamente può soffrire di un senso interiore di vuoto, come il bambino che non è stato sufficientemente soddisfatto nel suo bisogno di cibo.

Questo senso di vuoto rappresenta la sensazione di lunga attesa frustrata che, se espressa, si risolverebbe con un pianto profondo e una respirazione più ampia. A causa dei suoi bassi livelli energetici, il tipo dipendente è soggetto a forti sbalzi d'umore, dalla depressione alla inconsulta euforia.

Il senso di privazione che caratterizza il tipo dipendente può essere dovuto alla mancanza di contatto con una figura materna calda e sufficientemente protettiva, per assenza o per problematiche analoghe della stessa madre.



lunedì 29 ottobre 2012

Vorrei

Vorrei riposare,
tranquilla in riva al mare.
Solo il lento e caro ciaf delle ondine sulla battigia.
Vorrei ridere,
il riso degli stupidi che non hanno pensieri.
Vorrei galoppare,
le galoppate sulla spiaggia dei miei dodici anni.
Vorrei energia vitale,
la carica d'entusiasmo dei miei vent'anni.
Vorrei calore,
l'abbraccio caldo dell'amore profondo.
Vorrei il silenzio,
eterno, del deserto.

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