Simply

Visualizzazione post con etichetta bruciori. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta bruciori. Mostra tutti i post

lunedì 25 gennaio 2016

Ripristinare l'equilibrio gastrico in maniera naturale

Per arrivare alla soluzione del problema e quindi ritornare ad uno stato di salute e ad una corretta funzionalità della mucosa si può, grazie ad un approccio fitoterapico.  L'obiettivo di tale approccio è risolvere problemi di acidità di stomaco, bruciore gastrico e reflusso, anche saltuari. La “promessa” è: “lo assumo, al bisogno, e nel giro di poco tempo mi risolve il problema/sintomo”. Tutto ciò senza le “disastrose” conseguenze dei soliti antiacidi (di sintesi o naturali che siano). L'approccio fitoterapico concentra la sua azione nel ripristino dell'integrità e dell'equilibrio fisiologico della mucosa, tutelando appieno la completa efficienza dell'apparato digerente, grazie a rimedi naturali specifici con quattro azioni fondamentali:


1)Rafforzare le difese naturali e formare un film protettivo sulla mucosa: fondamentale per placare la sensazione di bruciore e ripristinare in modo naturale lo strato di muco che protegge fisiologicamente le pareti dello stomaco dall'aggressività dei succhi gastrici.
2)Sfiammare: cioè lenire la mucosa, migliorando i sintomi di dolore e bruciore e favorendo il ripristino della funzionalità e dell'equilibrio gastrico.
3)Riparare e cicatrizzare la mucosa danneggiata :  indispensabile per sanare quelle zone di mucosa gastrica che sono state esposte ai succhi digestivi, portando di conseguenza a lesioni ed infiammazioni. La riparazione, ricostruzione e cicatrizzazione della mucosa e dei vasi sanguigni ristabilisce l'equilibrio, anche secretivo, dello stomaco, bloccando per giunta la possibilità, ancor più grave, di eventuali episodi emorragici.
4)Tamponare l'ipersecrezione acida dovuta ad ansia e stress: quindi calmare, con componenti fitoterapiche, ansie e stress; in questo modo si regolarizza anche la produzione di adrenalina e cortisolo e, di conseguenza, si contrasta l'iper-secrezione acida da parte dello stomaco. La sinergia tra queste quattro azioni, unita al rispetto dell'acidità fisiologica dello stomaco e alla tutela dell'efficienza gastrica, fanno di questo approccio l'arma vincente contro reflusso, bruciori, iperacidità. Ecco cosa fare punto per punto:

1) facciamo riferimento all'Alloro (Laurus nobilis) e all'Aloe vera (Aloe barbadensis) titolata al 5% in Acemannano. L'Alloro è impiegato nella medicina tradizionale quale rimedio nei confronti delle affezioni del tubo digerente. Foglie e frutti contengono sostanze che favoriscono la digestione e sono antispasmodiche; inoltre, la loro ricchezza in mucillagini e pectine garantisce un'ottima azione protettiva della mucosa. Le pectine, idratandosi, aderiscono alle pareti gastriche incrementando così la resistenza nei confronti degli agenti che normalmente ledono e danneggiano le mucose. L'Aloe vera, titolata in Acemannano, polisaccaride che agisce come un vero e proprio gastroprotettore naturale, cicatrizzante, riepitelizzante e immunostimolante. Il gel d'Aloe, grazie alla sua ricchezza in mucillagini e polisaccaridi, in particolare, appunto, l'Acemannano, è in grado di formare sulla mucosa gastrica un film ad effetto barriera che protegge dal contatto con i succhi digestivi. L'Aloe è inoltre dotata di proprietà analgesiche, antinfiammatorie, emollienti e lenitive sulla mucosa irritata. Inoltre, contribuisce a migliorare i processi digestivi.

2) la Boswellia (Boswellia serrata) e la Salicaria (Lythrum salicaria). La Boswellia è nota sin dall'antichità come fornitrice di una resina chiamata incenso, ricca in acidi boswellici, dalle spiccate proprietà antinfiammatorie. A differenza dei classici antinfiammatori (FANS), non induce intolleranza gastrica, anzi manifesta attività protettiva nei confronti dello stomaco. La Salicaria, ricca di principi attivi tra i quali tannini e salicarina, ha ottime capacità antinfiammatorie ed emostatiche nei confronti delle lesioni, quindi, oltre a risolvere lo stato infiammatorio della mucosa gastrica, è essenziale per prevenire le complicanze emorragiche che potrebbero verificarsi in caso di disturbi gastrici persistenti.

3) per questo va bene un mix di componenti vegetali, in cui spicca l'Estratto di semi di Pompelmo che garantisce la necessaria azione riparatrice sulla mucosa, migliorando la funzionalità gastrica e ripristinandone la normale secrezione. Indispensabile anche la Rutina, un flavonoide presente in svariate specie vegetali tra le quali vite rossa, mirtilli, ecc.; oltre ad essere antiossidante e riepitelizzante è dotata di spiccate proprietà vasoprotettrici, inoltre, favorisce e accelera la cicatrizzazione delle mucose danneggiate e dei vasi sanguigni sottostanti. La Centella (Centella asiatica), è fondamentale nella ristrutturazione dell'epitelio infiammato e leso; i principi attivi più importanti sono gli acidi asiatico e madecassico e l'asiaticoside.

4) ci avvaliamo dell'estratto di Passiflora (Passiflora incarnata), particolarmente indicato soprattutto per l'effetto calmante e ansiolitico; la Passiflora, infatti, contribuisce ad alleviare i disturbi ansiosi e nervosi che sono spesso concausa delle comuni problematiche gastriche. L'estratto della pianta regolarizza l'eccessiva secrezione di ormoni dello stress, quali cortisolo ed adrenalina, ristabilendo di conseguenza la corretta secrezione acida da parte dello stomaco. Oltre a tale attività, l'utilizzo della Passiflora è importante anche per l'attività calmante del dolore, corroborata dall'azione antispasmodica sulla muscolatura dell'apparato digerente. Appare lampante come questo estratto giochi un ruolo da protagonista e sia quindi fondamentale per contrastare in modo veramente efficace non solo l'ipersecrezione gastrica, ma anche bruciori e dolori, placando infiammazione e prevenendo il danneggiamento della mucosa gastrica.

domenica 24 gennaio 2016

Come funzionano gli antiacidi di uso comune

Quando acidità, reflussi e bruciori diventano insostenibili, si ricorre agli antiacidi comuni, che agiscono contrastando l'acidità (sono inclusi sia i farmaci inibitori di pompa protonica, che “mettono un freno” alla secrezione di acidi da parte delle cellule parietali gastriche, sia le sostanze, di sintesi o naturali che siano, che, poiché basiche, tamponano direttamente i succhi gastrici già secreti). Così facendo, si alleviano temporaneamente i sintomi ma si “trascura” completamente la vera origine del problema, cioè il venir meno dell'equilibrio protettivo della mucosa gastrica.


La fisiologica acidità gastrica, che svolge un ruolo importante sia nei processi digestivi, sia nella sterilizzazione degli alimenti (per evitare che microrganismi patogeni arrivino nell'intestino), non dovrebbe essere un fattore di disturbo, a patto però che tutti i meccanismi di protezione della mucosa gastrica siano intatti ed efficienti. Nel momento in cui compaiono  sintomi di acidità di stomaco, bruciore, reflusso significa che c'è un disequilibrio tra i fattori protettivi (secrezione di muco, presenza di prostaglandine di tipo 2, ecc.) ed i succhi gastrici acidi, cioè quando i secondi prevalgono sui primi. In questi casi, assumendo i comuni antiacidi, non solo si abbassa l'efficienza gastrica ma si cade, purtroppo, nel cosiddetto “effetto rebound” o “effetto rimbalzo”; infatti più si innalza il pH dello stomaco per ridurne l'acidità, più paradossalmente aumenta in modo spropositato la produzione di acido da parte dello stomaco che tenta in tutti i modi di tornare “acido” per garantire la sua perfetta funzionalità.

Così facendo, si aumenta costantemente il divario tra i fattori protettivi e i succhi gastrici  e i disturbi, dopo una parvenza di miglioramento iniziale, peggiorano. Perciò la compromissione della funzionalità gastrica digestiva va poi di pari passo con questo stato di cose, innescando un disequilibrio che può estendersi a tutto l'apparato digerente. Partendo da queste considerazioni, utilizzare i “soliti antiacidi” non è certo la soluzione migliore! La via da prediligere per la risoluzione delle problematiche di iperacidità, bruciore gastrico e reflusso non è l'utilizzo di rimedi che contrastano l'acidità, siano essi sintetici o naturali, bensì l'adozione di un approccio volto a promuovere il ripristino dell'equilibrio protettivo della mucosa gastrica, salvaguardando appieno tutti i meccanismi fisiologici dello stomaco.




sabato 23 gennaio 2016

Acidità, reflussi gastrici e bruciori: fattori predisponenti

Cominciamo oggi con l'elencare quali sono i fattori predisponenti l'acidità, i reflussi gastrici e i bruciori: lo stile di vita errato (fumo, alcool, stress), l'alimentazione scorretta (in particolare l'eccesso di proteine animali e del glutine) e l'abuso di farmaci (soprattutto antiacidi ed antinfiammatori) sono i maggiori responsabili che portano al disequilibrio gastrico che è all'origine di questi problemi. Non dobbiamo dimenticare  lo stress (ansia), che incide negativamente sullo stomaco con un doppio meccanismo: in primis innesca ipersecrezione acida, e poi indebolisce la protezione della mucosa gastrica. Il primo effetto è correlato ad un aumento di cortisolo ed adrenalina, ormoni dello stress che hanno l´effetto di stimolare le cellule gastriche a produrre più acido.

L'aumento duraturo di cortisolo ed adrenalina ha diverse conseguenze negative sull´organismo, infatti la diminuzione della protezione della mucosa gastrica  dipende dal fatto che essi inibiscono i processi di sintesi e rinnovamento dei tessuti con la conseguenza di una mucosa gastrica più debole nei confronti dei succhi gastrici. La nicotina del fumo di sigaretta ha un effetto che stimola l'iper-produzione di succhi gastrici,  l'alcool ha un'azione gastrolesiva diretta. Questi aspetti sono noti ai più, come noti sono anche gli effetti collaterali, ad impatto sullo stomaco, conseguenti all'assunzione di farmaci, soprattutto antinfiammatori. E' invece  poco noto, o poco considerato,  l'impatto negativo sullo stomaco conseguente all'assunzione di proteine complesse, a cominciare dalla carne, ma non solo.


 L'alimentazione a base di carne, sia rossa, sia bianca, porta alla secrezione di grandi quantità di acido cloridrico, al fine di attivare l'enzima proteolitico per eccellenza, ossia la pepsina. La medesima ipersecrezione acida si ha come conseguenza di un pasto a base di latte e derivati (poiché ricchi di caseine, proteine anch'esse “impegnative” da digerire). La carne, il latte e i suoi derivati sono pertanto alimenti da evitare, in particolare per chi soffre di tali disturbi. Un discorso a parte va fatto  per il glutine, la proteina contenuta nei cereali (frumento, kamut, avena, farro, segale, orzo, triticale) e utilizzata come addensante in molti alimenti pronti. Infatti la digestione del glutine inizia nello stomaco e termina (o dovrebbe terminare!) nell'intestino.

Ricapitolando, proteine della carne, caseine e glutine sono, quindi, alimenti che per “necessità” digestive, inducono la secrezione di grandi quantità di succhi gastrici; e come conseguenza di questo stato di cose è che uno stomaco sottoposto continuamente alla digestione di proteine complesse, può tendere all'iperacidità anche in fase post-digestiva, con conseguenze “disastrose” per la mucosa gastrica. Deeto questo, se non si modificano le condizioni che hanno dato innesco al problema e se, oltre a ciò, si ricorre anche all'uso di rimedi sintomatici, che agiscono tamponando l'acidità ma non riportano in equilibrio la fisiologia dello stomaco, tale stato di cose tende inevitabilmente a peggiorare: l'acidità gastrica prende sempre più il sopravvento sulle capacità protettive della mucosa, aggredendola e portando al progressivo peggioramento dei disturbi di iperacidità, bruciore gastrico, reflusso.



venerdì 22 gennaio 2016

Acidità, bruciori e reflussi

Quella dell'acidità di stomaco, dei reflussi gastrici e dei bruciori è un tipo di problematica comune a moltissime persone, che, per tamponare questo fastidioso disturbo ricorrono sovente all'uso di antiacidi naturali o di sintesi. Ma il beneficio è temporaneo lo sappiamo tutti, il problema in questo caso non viene risolto. Allora che fare?

Che cosa può offrirci la natura che sia allo stesso tempo efficace ma anche risolutivo? Prima di affrontare la questione dobbiamo però capire quali sono le cause di questo disturbo comprendendo bene come funziona il nostro stomaco e, soprattutto, cosa “non va” quando si innescano disturbi quali bruciore, iperacidità, reflusso. L'apparato gastrico assolve a due funzioni fondamentali: in primo luogo la digestione e, in secondo luogo, la “sterilizzazione” degli alimenti, per evitare che eventuali microrganismi presenti nei cibi giungano nell'intestino, dando origine ad infezioni e/o parassitosi.


Perchè questo sia possibile, lo stomaco produce adeguate quantità di succhi gastrici acidi, al tempo stesso digestivi e sterilizzanti; la mucosa gastrica si auto-protegge dal contatto con i succhi digestivi, grazie alla secrezione di muco alcalino e di mediatori fisiologici ad azione protettiva, tutto ciò quando siamo in salute. Invece, in caso di iperacidità, bruciore gastrico e reflusso, per ragioni che possono essere legate ad un'ipersecrezione acida da parte dello stomaco e/o ad un impoverimento della capacità protettiva della mucosa stessa, si innesca un disequilibrio che vede i succhi gastrici (acidi e, come tali, aggressivi se la mucosa non è protetta) prevalere sui meccanismi di protezione gastrica.

Ed è in queste condizioni che tali “succhi”, acidi per natura, vengono a contatto con la mucosa che riveste le pareti dello stomaco (o dell'esofago, in caso di reflusso), infiammandola e lesionandola. Ciò provoca non solo dolore e bruciore ma arreca anche disturbo alla funzionalità fisiologica dello stomaco, innescando un disequilibrio che tende inevitabilmente a peggiorare…, se non si modificano le condizioni predisponenti e non si interviene in modo adeguato. Vedremo domani quali sono i fattori predisponenti a tale disturbo.


Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.