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venerdì 22 aprile 2016

Catuaba: un formidabile tonico

Non tutti conoscono il catuaba, su cui per altro  c'è ancora della confusione in merito all'identificazione, ma solitamente si fa riferimento a due specie: il piccolo Catuaba cioè l'Erythroxylum catuaba, che cresce fino a 2-4 metri in altezza con fiori giallo-arancio e piccoli frutti non commestibili di colore giallo scuro e di forma ovale che in Brasile è chiamato solo catuaba e il grande Catuaba cioé la Trichilia catigua, che si sviluppa fino a 6-10 m di altezza, ha i fiori color crema e in Brasile viene chiamato catiguá e angelim-rosa della famiglia del mogano.


Queste specie sono ampiamente utilizzate in Brasile nella composizione di medicine a base di erbe,  per il loro potere afrodisiaco e tonico per l'impotenza maschile e come fortificatrici del sistema nervoso.  A scoprirne le qualità furono gli indiani Tupi, che ne decantarono molto le qualità e famoso è rimasto il detto: «Se diventi papà entro i 60 anni, il figlio è tuo, dopo i 60 il figlio è di catuaba».

I principi attivi sono contenuti nella corteccia e nella radice. Il decotto della corteccia è utile per l'impotenza sessuale, agitazione, ansia, nervosismo, fragilità di nervi, problemi di memoria e stimolante in genere del sistema nervoso centrale. Ha effetti benefici sia negli uomini che nelle donne come afrodisiaco ma è nell'area dell'impotenza maschile che si sono avuti i risultati migliori e non sono stati evidenziati effetti secondari nemmeno a lungo termine.

Attenzione però perchè in commercio vengono usati incorrettamente: Juniperus brasiliensis (che si suppone sia il corrispondente di piccolo Catuaba), Anemopaegma mirandum (è un enorme albero della famiglia della bignonia, che cresce fino a 40 m d'altezza e viene chiamato in Brasile catuaba verdadeira) e l' Eriotheca candolleana che sono specie totalmente differenti. Sono raccolte e vendute da raccoglitori inesperti o immorali (sono presenti nella composizione di prodotti erboristici venduti in America) che li classificano solo come catuaba.







giovedì 21 aprile 2016

Psicopittografia, chi vive la nostra vita?


Soffermiamoci su alcune considerazioni. Facciamoci alcune domande e proviamo a rispondere. 
Chi vive la nostra vita per noi? Probabilmente saremmo portati a rispondere che nessuno vive la nostra vita per noi, noi viviamo la nostra. 
Cosa è che ci fa vivere il genere di vita che viviamo? Come sappiamo che ci fa fare quel che facciamo? 

Le nostre abitudini, i punti di vista, le convinzioni. Evidentemente il modo di pensare determina il modo di agire. Da dove abbiamo preso queste abitudini? Perchè pensiamo e agiamo in questo modo? Da dove traiamo le nostre opinioni sulla politica, la religione, il sesso, la vita? Le abbiamo imparate dagli altri nel corso della nostra crescita. Allora forse esse non fanno parte del nostro Io originale; ma in parte sono acquisite. 

Quindi viviamo secondo abitudini e opinioni che altri ci hanno comunicato. Dunque non viviamo realmente la nostra vita. E se le attitudini acquisite son cattive, chimeriche, nocive? Supponiamo di pensare che è impossibile abbandonare l'ansia per la felicità. Allora paghiamo il prezzo per la nostra falsa idea. Ci piace pagare questo prezzo? Non credo. Dobbiamo sempre mantenere i falsi punti vista? No. E perchè no? Perchè possiamo disfarcene, poichè essendo essi semplicemente acquisiti, possiamo gettarli, come facciamo con i vecchi abiti. E poi? E poi per la prima volta vivremo la nostra vita.
Domani affronteremo "Come tornare ad aessere noi stessi".

domenica 3 aprile 2016

Gestire l'ansia e la dieta con la griffonia

Gestire l'ansia non è facile, e chi ne è prigioniero spesso deve affidarsi a farmaci di sintesi nel tentativo di migliorare una situazione che crea panico e preoccupazione e che non permette di vivere una vita normale. Ma come ben sappiamo i farmaci di sintesi creano una certa dipendenza e hanno anche delle pesanti controindicazioni. A quale alternativa naturale possiamo affidarci? La natura ci ha fatto dono della griffonia.

La griffonia, o  Griffonia simplicifolia, è apprezzata per le sue proprietà ansiolitiche, regolatrici dell'umore e del sonno, oltre che come coadiuvante nel contesto di una dieta dimagrante. Grazie al 5-HTP, un amminoacido che interviene in vivo nella secrezione della serotonina, rende la griffonia una valida alternativa in ambito fitoterapico agli antidepressivi e ad altri neurolettici di sintesi.


Uso interno:   depressione, ansia, angoscia, aggressività, perdita di autostima. E quindi anche insonnia, sonno agitato, difficoltà di addormentamento. Per i distubi alimentari: bulimia, obesità. Inoltre: cefalee, sindrome fibromialgica, mestruazioni dolorose. Stato generale: prevenzione dell'invecchiamento, tonicità (azione antiossidante).

Uso esterno:  dermatosi, ferite della pelle, infiammazione cutanea, bruciature (uso nella medicina tradizionale africana).

Qualsiasi patologia e/o sintomi per i quali si rendono necessari una regolazione o una migliore concentrazione di una carenza di serotonina nel sangue. Trattamento sostitutivo nei casi di dipendenza da alcuni antidepressivi IRS. Trattamento dell'anemia falciforme (presenza di un principio attivo, il lithospermoside). Combatte l'ossidazione e l'invecchiamento cellulare. Costipazione, pigrizia intestinale, impotenza maschile (nella medicina tradizionale africana).

Benchè molto usata nella medicina tradizionale africana, solo  negli anni '80 perché gli studiosi iniziarono a interessarsi alla griffonia. Fu proprio il riscontro della sua efficacia nel trattamento dei disturbi dell'umore che permise alla ricerca di adoperarsi per rivelarne il principio attivo, un amminoacido denominato 5-HTP, ad alta concentrazione, e che è un precursore naturale di serotonina, un neurotrasmettitore essenziale secreto dal cervello e che concorre, tra l'altro, alla regolazione dell'umore. Da quel momento la griffonia ha potuto occupare un posto nella fitoterapia occidentale come pianta officinale, considerata il miglior sostituto dei neurolettici di sintesi.

Tutti gli elementi e le parti (radice, fusto, corteccia, foglie, fiori e semi) sono utilizzabili nella fitoterapia tradizionale e locale, anche se la concentrazione ottimale di 5-HTP è presente nei semi che vengono raccolti ed esportati dopo l'essiccazione.

Questa pianta contiene del 5-idrossitriptofano (5-HTP è il principio attivo precursore della serotonina). Gli altri componenti sono vitamine, antiossidanti e sali minerali: alcaloidi (hyrtioerectina B, 3-carbossi-6-idrossi-β-carboline, hyrtiosulawesina, 5-idrossindole-3-carbaldeide, 5-idrossi-3-(2-idrossietil) indolo, trigonellina, 5-idrossitriptamina, griffonina [1] Lectine (rodamina). Uso e posologia della griffonia

Dosaggio: si acquista in farmacia o presso i distributori specializzati nella vendita di integratori alimentari, sotto forma di capsule o compresse con un dosaggio compreso tra 50 e 100 mg di principio attivo (il 5-HTP). Si consiglia di assumerne da 1 a 4 dosi a seconda della concentrazione del prodotto per le patologie trattate abitualmente, di preferenza alla sera, per evitare la sonnolenza nelle ore diurne. I trattamenti con la griffonia possono durare da uno a tre mesi. In caso di assunzione permanente, è necessario parlarne al proprio medico curante. Poiché in Europa la disponibilità di questa pianta in erboristeria è assai rara, è difficile preparare da soli soluzioni per uso esterno. In compenso, in ambito cosmetico e dermatologico vengono commercializzati prodotti (creme, lozioni, pomate, tinture, ecc.) contenenti estratti di griffonia. Anche in questo caso, è necessario attenersi alle modalità d'uso e ai dosaggi riportati nei foglietti illustrativi dei prodotti.

Non esistono precauzioni d'uso particolari alle dosi terapeutiche indicate. Occorre però prediligere le assunzioni serali per evitare il rischio di sonnolenza diurna e la diminuzione o la perdita del livello di attenzione (attività professionali, conduzione di veicoli e così via). In caso di contraccezione ormonale, le donne dovranno informare il medico riguardo l'assunzione di griffonia e tenerne sotto controllo gli effetti. Gli estratti di griffonia per uso interno non possono essere somministrati in automedicazione ai soggetti epilettici, alle donne in gravidanza o che allattano, e neppure ai bambini.

Non sono stati riferiti effetti indesiderati alle dosi terapeutiche indicate. Possono comunque verificarsi disturbi intestinali di lieve entità. In questi casi, ridurre le dosi di assorbimento. Occorre evitare di assumere estratti di griffonia contemporaneamente all'assunzione di iperico (o erba di San Giovanni), genziana o di kawa kawa.


giovedì 17 marzo 2016

Psicopittografia; scalate le montagne?

La pantomima, è un dramma in cui gli accesori scenici sono immaginari. Questa idea ci dà lo spunto per un'Immagine Mentale particolare:

Immaginate un attore di pantomima sulla scena. Egli cerca di scalare una ontagna servendosi di corde immaginarie. Per ora, trattandosi di un'azione scenica, queste corde immaginarie sono eccellenti. Ma supponiamo che lo stesso mimo desideri scalare una vera montagna, supponiamo che voglia servirsi di corde immaginarie. Sarebbe una follia. Non potrebbe mai farlo. Per progredire realmente gli servono delle corde reali. [Immagine mentale 39]

Molti purtroppo si servono di pensieri- corda per scalare delle montagne reali. E naturalmente non ottengono nulla. Osserviamo la differenza tra i pensieri corda immaginari e quelli reali.
Immaginario: non hal a forza interiore
Reale: possiede un vasto potere che non si vede ancora
Immaginario: questo mondo è spaventoso
Reale: il vero IO non conosce la paura
Immaginario: è indeciso tra un penseiro e l'altro
Reale: la stabilità interiore proviene dalla comprensione di sè

Come si può stabilire se un pensiero particolare è reale o immaginario? Mettiamolo alla prova. Chiediamoci se esso ci porta la felicità o l'ansia. Siamo obiettivi nel giudizio. Se esso agisce è reale, se fallisce è immaginario.
I pensieri corda sono costituiti da cattive attitudini e da opinioni erronee che non ci aiutano in nulla. Se vogliamo scalare veramente le montagne, ora ne conosciamo il modo. 


venerdì 15 gennaio 2016

Ylang-ylang, olio essenziale

Nome botanico: Unona odoratissima
Famiglia: Anonacee
Provenienza: Filippine
Estrazione: dai fiori gialli freschi
Profumo: dolce, intenso, soave, floreale
Azione energetica: yin
Pianeta governatore: Venere
Proprietà: afrodisiaco, antidepressivo, antistress, antisettico, sedativo nervoso, ipotensivo, tonico, stimolante della circolazione
Principali indicazioni: depressione, insonnia, tensione nervosa, frigidità, impotenza, ipertensione, palpitazioni, tachicardia, cura della pelle e dei capelli
Precauzioni: l'essenza non è tossica, ma l'intensità della fragranza può indurre nausea o cefalea; usare con moderazione


Ylang-ylang significa in filippino "fiore de fiori". Questo albero esotico originario dell'Asia tropicale e coltivato a Giava, Sumatra e nel Madagascar, simile a un salice piangente con i rami ricurvi verso il basso, porta grandi fiori delicati di colore rosa, malva o giallo a seconda della varietà. Quando la colorazione del fiore è completa, esso emana un profumo intenso e caratteristico. L'essenza più pregiata si ottiene dalla varietà con i fiori gialli. Essi vengono raccolti all'inizio dell'estate all'alba, prima che il calore del sole appesantisca troppo il loro profumo.

L'essenza viene estratta con un processo di distillazione in vapore acqueo: l'olio ottenuto con la prima parte della distillazione è il più pregiato e viene chiamato ylang-ylang extra; con la distillazione successiva si ottengono i distillati di grado 1, 2 e 3, meno pregiati. L'essenza ha un aroma molto persistente, che viene usato in profumeria per "fissare" i profumi.

Questo fiore è molto conosciuto dalle popolazioni locali, per le sue proprietà benefiche sulla pelle, per le dermatiti e le morsicature di insetti e per la bellezza dei capelli: le ragazze molucchesi mettevano i lunghi petali ricurvi a macerare al sole in olio di cocco, per preparare un unguento da spargere sui capelli. I colonialisti europei presero spunto da questa usanza e fecero dell'ylang-ylang un componente di un olio per la cura dei capelli, noto con il nome di "olio di Macassar".

Come altre essenze tratte dai fiori, anche l'ylang-ylang esercita uno spiccato effetto distensivo sul sistema nervoso. La sua fragranza soave ed esotica è estremamente piacevole e svolge un effetto  rilassante e leggermente euforizzante. E' perciò indicata per gli stati di stress e tensione nervosa, ansia, depressione, come altri delicati oli floreali quali gelsomino, neroli, rosa, con cui può essere eventualmente associata per creare un effetto sinergico sulla psiche.

Altre associazioni consigliate sono con maggiorana e basilico, dall'effetto più stimolante. Dell'ylang-ylang si è anche detto che "frena la collera derivante dalla frustrazione". L'effetto calmante e distensivo viene raggiunto maggiormente se l'essenza viene utilizzata per bagni o massaggi rilassanti.  In Indonesia i suoi fiori vengono sparsi sul letto nuziale degli sposi: l'essenza è tra quelle più frequentemente indicate come afrodisiache. utile  in caso di diminuzione del desiderio sessuale.

Ha un'azione calmante sul cuore e sul respiro, in caso di tachicardia, palpitazioni, respiro affannoso legato all'ansia; dà ottimi servigi alla pelle, per massaggi facciali, e ai capelli, per rafforzarli e frenarne la caduta. In questo caso si consiglia di utilizzare l'ylang-ylang per frizioni e massaggi al cuoio capelluto, miscelandolo con altre essenze attive in questo senso, come rismarino e alloro.

martedì 1 dicembre 2015

Patchouli, olio essenziale

Nome botanico: Pogostemon patchouli
Famiglia: Labiate
Provenienza: Malesia, India
Estrazione: dalle foglie
Profumo: ricco, persistente, pungente
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Sole
Proprietà: afrodisiaco, antidepressivo, stimolante, sedativo, antitarmico, antiparassitario, antisettico, cicatrizzante, repellente per gli insetti, antinfiammatorio, deodorante
Principali indicazioni: ansia, depressione, stress, diminuzione della libido, problemi della pelle

L'aroma inconfondibile del patchouli, per le sue caratteristiche particolari, o è molto amato e ricercato, oppure ingenera una sorta di rifiuto e di fastidio. Il suo odore, pesante e persistente, attiva reazioni personali: per alcuni, gli amanti del patchouli, ha qualcosa di animalesco, di piacevolmente stordente, sensuale e stimolante, che accende l'immaginazione e richiama alla memoria atmosfere orientali pesanti, cariche di profumi, di spezie, di stoffe drappeggiate, di mistero e di emozioni; per altri, i detrattori, meno poeticamente ricorda l'odore stantio di muffa che si sprigiona all'apertura di un vecchio baule in soffitta.

 Al di là delle caratteristiche intrinseche delle singole essenze, le reazioni individuali ai profumi variano da persona a persona e dipendono dalle emozioni e dalle memorie che, durante la vita, si collegano a un determinato odore: l'effetto fortemente afrodisiaco del patchouli, riconosciuto tra le sue proprietà, non va affatto dato per scontato; può essere inebriante e stimolare la libido, oppure nauseare e infastidire. Quindi, prima di sperimentarlo nella vita amorosa, è consigliabile fare una piccola indagine preliminare con il proprio partner. Le proprietà del patchouli non si fermano però all'alcova: infatti è uno degli oli più utili per il sistema nervoso in caso di disturbi emotivi e  d'ansia.

Essenza solare, come il Sole è tonico e stimolante, in caso di depressione e di torpore mentale, dove aiuta nella concentrazione; è invece sedativo e tranquillante in caso di ansia. E' molto benefico per i disturbi della pelle: svolge un'azione antinfiammatoria nelle dermatiti, acne, screpolature, bruciature; è battericida e antimicotico per le infezioni e le micosi cutanee. Massaggiato sull'addome è astringente in caso di diarrea o emorroidi. In Oriente viene usato per inattivare il veleno in caso di morso di serpenti velenosi; nei nostri climi, più semplicemente, può essere usato per tenere lontani gli insetti e in caso di punture. Per uso domestico, negli armadi, preserva il vestiario da tarme e insetti.


sabato 28 novembre 2015

Il luogo della non pietà

Esiste un luogo dentro di noi, lontano dalla nostra razionalità consapevole, che rimane inesplorato quasi totalmente. E' un luogo buio, dove la luce quasi mai giunge a rischiararne la vastità. Non facciamo caso alla sua esistenza e forse in una vita intera molti di noi  ignorano proprio che esista.
Siamo presuntuosi, il nostro comportamento è dettato dalla convinzione di poter prevedere e controllare le nostre azioni come quelle altrui, perchè è grande l'importanza personale che diamo a noi stessi.


E la sordida ansia di gestire razionalmente ogni comportamento, il desiderio che la nostra personalità sia al di sopra di tutto e tutti, il solipsismo che ci induce a rapportare tutto a noi stessi come centro del mondo, fa divampare dentro di noi l'incontrollabile fuoco che governa il nostro attaccamento a tutto, persone, animali, cose, idee. Per questo perdiamo il naturale contatto con la conoscenza silenziosa, fonte da cui attingere il sapere di come fare e farlo bene.

E questo perenne riflesso di noi stessi ci rende degli egoisti assorbiti dalla narcisistica immagine di noi stessi. Senza la posizione abituale che abbiamo di noi stessi, tramite quelli che definiamo i nostri punti di riferimento, l'immagine di sè non può essere sostenuta e senza la sua pesante enfasi si perde l'autocommiserazione e con essa la presunzione.

Ma se riusciamo a mettere da parte questo vestito blindato che ci portiamo addosso, smantellandone l'armatura pesante che lo riveste, allora e solo allora raggiungiamo il luogo della non pietà, o se vi piace, il centro della spietatezza (intendo nell'analisi che si fa di se stessi, non del senso di umanità, o pietà nei confronti del resto del mondo). I nostri occhi sono legati solo superficialmente al mondo della vita di ogni giorno, il loro legame profondo è con l'astratto. Siamo bravi a mascherarci dietro ragionevolezza, generosità, disponibilità verso gli altri, ma se gli altri dimostrano palesemente di non accorgersene, o se ci fanno intendere che per loro li stiamo solo ingannando, dove credete che andremo a trovarci? Nel luogo della non pietà, al centro della spietatezza. E se riflettiamo bene questo stato d'essere lo abbiamo provato qualche volta, la freddezza assoluta, che forse ci ha spaventato, anche solo inconsciamente, e che la nostra sordida ansia ha prontamente ricacciato nel buio gelido del suo regno.


venerdì 27 novembre 2015

Piacevoli rimedi per favorire il rilassamento

Tutti i massaggi (esclusi quelli violenti), in particolare i massaggi di sfioramento, sono efficacissimi a indurre la mente a lasciare ogni pensiero, a vagare nel vuoto, mentre il corpo si abbandona al piacere di essere toccato. L'affidarsi e l'essere presi in cura infondono un senso di sicurezza che placa l'ansia, anche quela inconscia.


Massaggi e carezze sulla schiena, dove sono presenti tanti importanti centri nervosi, ottengono effetti sorprendenti, anche se vengono praticati da mani amorevoli ma non professioniste. Un massaggio ai piedi, alla fronte, alla nuca e anche il semplice atto di spazzolare i capelli, creando un gradevole stato di abbandono e di relax, sono di aiuto nel persuadere al sonno le presone nervose, malati, bambini eccitati.

Oltre ai bagni e ai massaggi, molto efficace è l'applicazione di compresse calde alla spina dorsale. Si prepara un infuso concentrato di un' erba calmante, vi si immerge un panno grande piegato a formare un lungo rettangolo, lo si avvolge in un altro telo protettivo e lo si applica alla schiena.



E allora potrete accompagnare questo rituale con questa nenia:

Ninna nanna, ninna-o
ho mandato il sonno a chiamare
e m'ha detto sarebbe venuto
quando viene lo voglio pagare
 con monete d'oro velluto

giovedì 12 novembre 2015

Pietre e cristalli, Topazio


Il Topazio è una pietra di grande energia e potere. E' stato usato per secoli da persone che occupano posizioni di potere per la sua abilità nel rivelare le intenzioni degli altri.

TOPAZIO
Caratteristiche: silicato di alluminio; sistema rombico; cristalli prismatici piramidali, striati; colori: incolore o dorato, rosso-giallo, verde mare, blu e violetto
Proprietà: è calmante; favorisce la comprensione intellettuale; stimola le energie nervose
Disturbi: combatte i disturbi alle vie respiratorie; attenua l'ansia e l'ipereccitabilità; favorisce un uso corretto delle energie nervose
Associazione con i chakra: quinto e sesto

venerdì 30 ottobre 2015

Le tisane miste: infuso di melissa e biancospino

Le erbe contengono principi attivi che, una volta introdotti e liberati nell'organismo, aiutano a eliminare le cause delle malattie di cui soffriamo. Sovente i loro effetti si verificano in un modo abbastanza misterioso e talvolta vanno al di là di quelli che la scienza medica e farmacologica possa prevedere, tenuto conto delle proprietà e dell'efficacia dei principi stessi. Ciò a volte avviene a causa di fenomeni di sinergismo, ossia di un potenziamento dovuto all'azione combinata di varie sostanze presenti nella stessa pianta.


A maggior ragione, un effetto potenziato si può quindi attendere quando si uniscono diverse erbe officinali. Ecco lacune ricette di tisane miste, delle quali sifa garante la tradizione.

Infuso di melissa e biancospino

Negli attacchi di angoscia o d'ansia, aumentare il raggio d'azione della melissa associandola al biancospino. Unire a 1 cucchiaino di fiori e frutti di biancospino alcune foglie fresche di melissa per ogni tazza d'acqua in ebollizione. Aumenterà l'effetto rilassante una bagno caldo dove si sia versato infuso di biancospino.








mercoledì 7 ottobre 2015

Il luppolo per i pessimi dormitori

Il luppolo è parente della canapa, si arrampica su siepi, cespugli e boschetti arrivando anche a 3 metri di altezza. Possiede fiori maschili e femminili; quelli femminili sono amenti conici che, maturando, si trasformano in piccoli coni a forma d'uovo, nei quali sono contenuti i principi attivi più importanti, gli amari, che danno il caratteristico aroma alla birra.

L'infuso di luppolo (Humulus lupulus) era consigliato già nell'undicesimo secolo dalla badessa di un convento benedettino, Ildegarda di Bingen, esperta di erbe officinali. E da allora tutti i fitoterapeuti ne hanno sostenuto l'efficacia in molti disturbi connessi con la sfera psichica e nervosa: ansia, angosce notturne, stanchezza della vita, gastrite nervosa, mal di testa, pessima disposizione al riposo.


Ribadiscono tale opinione gli esperimenti di un fisiologo, tal Gromberg: somministrato alle rane in dosi basse, il luppolo le induce al sonno, in dosi alte arriva a paralizzarle. Per queste sue qualità sedative è stato nel passato prescritto anche come anafrodisiaco, ma non si abbiano forti timori, l'azione antieccitante non è stata confermata.

I principi attivi sono contenuti nel fusto e nelle foglie di questo bel rampicante, ma soprattutto nei frutti femminili che, a scuoterli, lasciano cadere una polvere resinosa e dorata, fortemente aromatica, dal grazioso nome di luppolino. Il luppolino contiene a sua volta la luppolina, alcaloide a potere rilassante e sedativo, ma anche tonico, digestivo.

Tutti i pessimi dormitori dovrebbero far appello al luppolo e prepararsi ogni sera prima di coricarsi una tisana versando 5 decilitri d'acqua a bollore su 10 grammi di erba secca; far riposare 8 minuti. Il sapore amarognolo è gradevole.

Anemia, Anoressia, Ansia, l'approccio con gli oli essenziali

Anemia

Inalazione secca e diffusione ambientale: Angelica, Camomilla romana, Cannella foglie, Limone.
Massaggio: utilizzando olio di Girasole, Sesamo o Vinacciolo: Cannella foglie e Limone.
Bagni ripetuti: (almeno 3 volte la settimana) con olio essenziale di Limone (25 gocce emulsionate
in un bicchiere di aceto, da aggiungere all'acqua della vasca da bagno).

Anoressia

Inalazione secca e diffusione ambientale: Cannella foglie, Cardamomo, Pompelmo.
Massaggio e bagno: Cannella foglie, Palmarosa .
Uso interno: Achillea, Cannella foglie, Cardamomo, Pompelmo.


Ansia

Come organo di base tenere presente il cuore.
In generale: provare uno o più dei seguenti oli, in inalazione secca e diffusione ambientale (se si
usano più oli assumerli a intervalli l'uno dall'altro): Arancio amaro, Bergamotto, Lavanda, Legno di
Rosa, Mandarino. Se l'ansia è legata allo stress: Lemongrass e Palmarosa;
se vi sono problemi sessuali: Maggiorana, Sandalo, Vetiver; nel caso di dispiaceri affettivi e traumi emotivi: Neroli;
per l'ansia creata da disturbi dell'apparato femminile: si provi la Salvia se/area, nel caso di disturbi maschili il Sandalo;
ansia che investe la sfera della concentrazione, dello studio, dell'applicazione mentale: Verbena odorosa; influenzabilità da parte di altre persone: Ravensara.
Massaggio rilassante su tutto il corpo: Arancio amaro, Palma rosa, Vetiver (uno o più in miscela).
Bagni frequenti con una miscela di Cedro, Cipresso e Lavanda (10 gocce di ciascuno) emulsionati
in mezzo bicchiere di alcool alimentare a 90°, da aggiungere all'acqua della vasca .
Uso interno: Arancio amaro, Bergamotto, Cisto, Legno di Rosa, Lemongrass, Melissa

sabato 26 settembre 2015

Incenso, olio essenziale

Nome botanico: Boswellia thurifera
Famiglia: Burseracee
Provenienza: regioni del Mar Rosso
Estrazione: dalla resina
Profumo: caldo, ricco, dolce, balsamico
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Sole
Proprietà: antisettico, astringente, cicatrizzante, espettorante, antiemorragico, antidepressivo
Principali indicazioni: tosse con catarro, bronchite, asma, dismenorrea, metrorragia, cistite, ansia stress


La radice di incenso discende dal latino incendere, bruciare, ed è associata al fuoco: infatti questa gommoresina estratta dal tronco di un particolare albero, se sottoposta al calore di un braciere sprigiona profumate fumigazioni, da sempre offerte per onorare la divinità, sia nei culti religiosi dei popoli occidentali che orientali. Questa sostanza era tenuta nell'antichità in tale considerazione che i proprietari degli alberi da cui si ricavava la resina erano ritenuti sacri e, durante la raccolta, dovevano evitare contatti imputi.

L'aroma dell'incenso, sia in ambito religioso che magico- esoterico, contribuisce a creare un tramite tra l'umano e il divino, purifica l'ambiente dalle influenze negative, stimola le facoltà psichiche superiori. Oltre al suo utilizzo nelle cerimonie sacre, l'incenso era ampiamente apprezzato anche in cosmesi e in medicina: era per esempio, uno dei costituenti principali del khol, la sostanza scura con cui le donne egizie si tingevano gli occhi, e che, oltre a scopi estetici, per il suo potere antisettico, preveniva le malattie oculari.

Questa usanza poi fu adottata da altri paesi orientali e islamici. L'essenza è calda, secca, astringente, dolce e leggera. Ha spiccate proprietà antimicrobiche e anticatarrali, da sfruttare, per frizioni sul petto e inalazioni, nella bronchite e nell'asma, dove calma l'affanno rendendo il respiro più lento e profondo. Probabilmente è questa sua capacità di rendere il respiro più profondo che fa dell'incenso un'essenza che predispone alla calma e alla meditazione; agisce sulla sfera psichica in caso di ansia, stress, paure. Trova impiego nelle affezioni genito-urinarie, cistite, leucorrea, dismenorrea, mestruazioni troppo abbondanti, aiuta la digestione e svolge una benefica azione sulla pelle nella prevenzione delle rughe e per il trattamento di macchie e cicatrici (gli Egizi lo usavano per maschere di bellezza).


martedì 25 agosto 2015

Pietre e cristalli, Lapislazzuli

Nell’antico Egitto si riteneva che il suo blu profondo fosse il colore dei Re e che la sua luce cosparsa di punti dorati mettesse in connessione con il divino. La polvere di Lapislazzuli veniva impiegata per tingere le stoffe destinate al Faraone, e anche in medicina per combattere i disturbi mentali e purificare l’anima.

LAPISLAZZULI
Caratteristiche: silicato di sodio; sistema cubico; masse compatte, rari i cristalli ottaedrici; colore: da blu scuro fino a blu verdastro in associazione a calcite (venature bianche) e pirite (inclusioni dorate). Può essere confuso con l'azzurrite e la sodalite.

Proprietà: viene considerata la pietra della comunicazione con gli spiriti guida, dà saggezza, chiarezza mentale e facilita l'apertura dei chakra; riattiva l'energia fisica, conferisce forza e combatte la depressione, lo stress e l'ansia; aumenta la creatività ed equilibra le emozioni.
Disturbi: abbassa la pressione sanguigna e la febbre; combatte la laringite e le infiammazioni dei nervi; regola la lacrimazione degli occhi.
Associazione con i chakra: quinto e sesto


martedì 4 agosto 2015

Pietre e cristalli, Diopside

Pietra catartica,  i guaritori dei cristalli la utilizzavano in casi di traumi per i suoi poteri di portare alle lacrime di purificazione chi la indossava.

DIOPSIDE 
Caratteristiche: silicato di calcio e magnesio; sistema monoclino; cristalli prismatici allungati, più spesso in aggregati colonnari e granulari; colori: verde, giallo, azzurro, bruno e biancastro, blu e viola.

Proprietà: aiuta ad aprire la mente
Disturbi: protegge il cuore e il sistema circolatorio; placa l'ansia; è di aiuto nei disturbi instestinali e in quelli relativi alla vescica
Associazione con i chakra: primo e quarto


giovedì 9 luglio 2015

Il Castagno rosso o red Chestnut. il fiore di Bach per chi è in simbiosi con gli altri

Parliamo del Castagno rosso o Red Chestnut (Aesculus Carnea), è un albero piuttosto raro che fa parte della famiglia delle Ippocastanacee. Ha fiori di colore rosa scintillante e molto profumati,ed è un albero ornamentale, che fiorisce dall’inizio della primavera fino alla fine della stagione. Secondo Bach è “…per coloro che trovano difficile non essere in ansia per gli altri. Sono persone che in genere non si preoccupano di se stessi, ma possono soffrire molto per coloro a cui vogliono bene, perché temono sempre che accada loro qualche sventura…”.


Questi individui riversano sugli altri le proprie paure e tensioni, iperproteggendoli e creando una mentalità negativa che alimenta solo la paura ed il blocco per se stessi e gli altri. Questo crea un vincolo gli altri. Il beneficio che si ricava da questo rimedio è la naturalezza con cui i pensieri nascano normalmente, si sviluppa perciò la capacità di occuparsi del prossimo, senza paure o invadenza, ma con compassione e amore.

L’individuo emana energie positive, calma interiore mediante cui riesce a gestire la quotidianità e donare forza alle persone vicine.
 • Emozioni iniziali-inibite (prima di prendere il fiore): Paura o eccessiva preoccupazione per gli altri, dipendenza.
 • Emozioni evolutive-sciolte (dopo aver assunto il fiore): Calma interiore, fiducia e ottimismo, indipendenza. Questo fiore è indicato per coloro che hanno forti preoccupazioni per il prossimo, fino a soffocarlo.

Red Chestnut agisce su una paura per il prossimo che non entra mai nel terrore pieno, ma che genera spesso un ostacolo alla guarigione. Le tipologie di persone curabili con questo fiore soffrono frequentemente di nervosismo o stanchezza cronica, mal di testa ed asma, ipertensione e dipendenze dal cibo alla nicotina. Lo si consiglia ad una madre molto apprensiva per suo figlio o quando vi sono degli stretti rapporti di dipendenza tra gli individui, come anche nella fase di svezzamento tra madre e figlio. Red Chestnut è adatto per coloro che vivono in simbiosi emotiva con gli altri; simbiosi che spesso sfocia in stati di ansia.


sabato 4 luglio 2015

Ad ogni segno la sua pietra, Vergine

La terra attribuisce stabilità, razionalità, amore per le tradizioni, desiderio di possessi materiali, bisogno di rapporti essenziali, semplicità di vita, continuità.

 VERGINE
Pianeti: Mercurio e Urano
Pregi: precisione, affidabilità, selettività, capacità di analisi, organizzazione, conservazione, riservatezza, timidezza, pudore, intelligenza, risparmio, efficienza
Difetti: ansia, pignoleria, cavillosità, ipercriticità, perfezionismo, chiusura verso gli altri, conservatorismo, perbenismo, avarizia, materialismo.

Colore: nocciola
Cristalli: topazio, giada e tutte le pietre giallo chiaro e verde chiaro.
Energia disponibile e parti del corpo abbinate: non ha molte energie ma le programma meravigliosamente e sa economizzarle; la sua parte del corpo è l'intestino, nel quale scarica l'ansia sotto forma di colite e altri disturbi intestinali; oltre a ciò le mani, che possono andare incontro a distorsioni, artriti, reumatismi
Per potenziare i pregi: cristalli gialli, aranzioni, rossi
Per combattere i difetti: cristalli verdi, rosa, azzurri

martedì 23 giugno 2015

Oligoelementi, Cobalto


E' l'oligoelemento che fa parte integrante della molecola della vitamina B12, detta anche cianocobalamina. Una carenza di cobalto compromette la biosintesi della vitamina stessa e induce anemia. E' uno degli oligoelementi principali con un ruolo di regolatore del sistema neurovegetativo, in particolare la livello vascolare arterioso, dove esplica un'azione vasodilatatrice e ipotensiva. Viene anche definito oligoelemento "tranquillante". Grazie alla sua azione antistress sostiene anche il lavoro del sistema immunitario.


Le capacità del cobalto non devono assolutamente essere sottovalutate, esso infatti ha un potere di forte stimolazione delle ghiandole endocrine, quindi permette il corretto funzionamento della tiroide, del pancreas e delle ghiandole surrenali. Non solo, essendo anche un elemento importante per il metabolismo del ferro, permette un allungamento della vita dei globuli rossi, riuscendo anche a stimolarne la produzione.   

Se poi associato con altri minerali ed oligoelementi le funzioni positive del cobalto aumentano notevolmente. In coppia con il manganese, il cobalto permette di risolvere disturbi come l'insonnia, l'ansia, l'alterazione del metabolismo, il mal di testa e anche i classici problemi circolatori e digestivi. In associazione con il nichel e lo zinco, il cobalto aiuta ad avere un effetto ipoglicemizzante nella cura della sindrome di disadattamento. Insomma come si può notare questo tipo di oligoelemento è sicuramente un ottimo alleato per la nostra salute fisica e mentale, solitamente lo troviamo nelle varie erboristerie nella classica fiala e bisogna trattenre il liquido sotto la lingua per circa un minuto.




domenica 21 giugno 2015

Dalla gastrite all'ulcera e poi....

Bruciori, dolore, sensazione di peso allo stomaco e difficoltà digestive sono sintomi molto diffusi: circa il 70% degli adulti ne soffre in forma acuta, il 50% dei soggetti sopra i 45 anni è affetto da gastriti croniche e il 10% della popolazione ha addirittura segni clinici di ulcera peptica. L'incidenza è quattro volte maggiore nell'uomo che nella donna; tuttavia la patologia è in crescita anche nelle donne, con ogni probabilità a causa del cambiamento dello stile di vita e dell'aumento del fattore stress. 

Le sedi maggiormente colpite sono lo stomaco e il primo tratto dell'intestino, il duodeno (a seconda della localizzazione, l'ulcera viene infatti definita come gastrica o duodenale). Gastriti ed ulcere sono patologie che tendono alla cronicità, con continue esacerbazioni intervallate da temporanei periodi di stasi.  Lo stomaco per svolgere le sue funzioni produce una secrezione ricca di pepsina e dal PH acido; la mucosa di rivestimento si auto tutela dall'aggressività di questo succo, grazie alla secrezione di uno strato di muco alcalino protettivo. 

Gastriti ed ulcere insorgono quando l'equilibrio fisiologico fra le due secrezioni viene a mancare ed i fattori aggressivi hanno modo di prevalere sui meccanismi di protezione gastrica. Questo innesca la progressiva lesione degli strati che rivestono la parete interna dello stomaco portando a gastriti e alla successiva evoluzione in ulcere. L'ulcera può essere considerata il peggioramento di una gastrite trascurata. Quali sono le cause? L'incidenza di ansia e stress è ampiamente riconosciuta come anche l'alimentazione scorretta, l'abuso di fumo, caffè, , consumare pasti in fretta e la vita sregolata in generale. Determianante è l'Helicobacter Pylori (batterio presente nel 90% delle gastriti e nel 70% delle ulcere) poichè esso colonizza la mucosa distruggendone i rivestimenti protettivi ed esponendola alla pericolosa azione corrosiva del succo gastrico. 

Un altro fattore incriminato è l'abuso di farmaci antinfiammatori non steroidei, come l'aspirina per esempio; questi farmaci infatti inibiscono la sintesi delle prostaglandine, per questo è necessario assumere i gastroprotettori, anche se non basta, poichè l'inibizione delle prostaglandine avviene a livello sistemico, perciò i danni si fanno sentire ugualmente. 
Domani vedremo la differenza fra l'approccio della medicina ufficiale e quello naturale.


domenica 14 giugno 2015

Clematis, il fiore di Bach per la concentrazione, il sonno e l'ansia

La Clematis o Clematis Vitalba, più nota  come la “gioia del viandante”, è una pianta rampicante e legnosa che sboccia in estate, è praticamente assente di radice, i suoi fiori sono a cespuglio, bianchi chiari. Come fiore di Bach è indicato in casi di disturbi del sonno e ansia, ma è ottimo anche per i bambini che hanno problemi di concentrazione. Bach la associò alla figura del “Romantico”, colui che ha la sempre la “testa fra le nuvole”, come i suoi cespugli, e sogna ad occhi aperti, distaccandosi dalla realtà e proiettandosi nel futuro.


Infatti, il carattere Clematis  ha  un’evidente mancanza di concentrazione;  il suo animo è gentile e quieto, pur non trovando allegria e né gioia nella vita così com’è . Si possono riscontrare tipi Clematis che si soffermino a lungo a pensare e vagare nei pensieri della propria mente, concentrandosi su persone scomparse, che hanno perso, vivendo completamente in un altro emisfero del mondo e della vita. La trasformazione avviene già con poche gocce, ed il beneficio che questo fiore apporta è fondamentale per riascoltare il proprio corpo, è una maggiore presenza di sé, un interesse per la vita, la gestione al meglio dei propri pensieri e la capacità di concentrazione, l’attenzione per l’istante, una realizzazione nella parte pratica della vita e la gioia di vivere a prescindere!
Emozioni iniziali (prima di prendere il fiore): Indifferenza, l’essere trasognato, carenza di interesse per ciò che circonda.
Emozioni evolutive (dopo aver assunto il fiore): Concentrazione ed allegria, presenza, stato di radicamento sulla terra, come radici ben salde nel terreno, nel qui ed ora, osservando la realtà circostante.
Clematis è indicato per coloro che nella vita non hanno molto interesse, che si svegliano desiderando quasi che non ci sia un altro giorno da affrontare perché la vita è difficile e dura, con poca gioia e “verve”. Dunque, questo fiore è particolarmente adatto a coloro che non trovano valore in nulla, che sono sprovvisti di senso pratico, fuggendo dalla realtà per rintanarsi nella fantasia, sognando un futuro immaginario.

Questo rimedio è utile per combattere tutti gli stati d’animo di assopimento, di ansia legata a disturbi della memoria e della perdita di equilibrio, disturbi del sonno, svenimento ed incoscienza; infatti i pazienti Clematis, come afferma Edward Bach : “…Quando si ammalano, in genere, non fanno grandi sforzi per rimettersi in salute e, talvolta, arrivano persino a desiderare la morte, nella speranza di tempi migliori o forse per ritrovare una persona amata che hanno perso…”

Questi caratteri sono indifferenti alla vita, sono senza  entusiasmo. In tal senso si riscontrano casi in cui il tipo Clematis, ascolta solo metà di ciò che gli viene detto, non è presente nel corpo, essendo la maggior parte persone trasognanti, apatiche, lontane, che vivono quasi sempre loro pensieri vorticosi. Clematis è prezioso per quei bambini con problemi di concentrazione, dovuti al loro essere trasognanti, piuttosto che ad una carenza intellettiva ed gli artisti che vogliono cercare ispirazione, facendo emergere il loro potenziale creativo e sfruttandolo a pieno; per coloro che sono quindi, distratti, sbadati, ai quali capitano sovente, a volte con più frequenza degli altri, incidenti e contrattempi della vita di tutti i giorni, dovuto alla loro deconcentrazione, che hanno ambizioni che non riescono a concretizzare, che sono felici nei loro sogni e nella loro mente, non vivendo nel presente.
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