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mercoledì 10 febbraio 2016

Il sistema immunitario e le intolleranze alimentari

Per capire come mai le intolleranze alimentari possono essere all'origine della facilità ad ammalarsi dei nostri bambini, cerchiamo innanzitutto di comprendere cos'è un'intolleranza alimentare e quali fattori ne inducono la comparsa. Per intolleranza alimentare si intende un risposta infiammatoria, più o meno sintomatica, innescata da specifici elementi del sistema immunitario venuti a contatto con macromolecole alimentari, non completamente digerite, che sono riuscite ad attraversare la mucosa intestinale.


Il sistema immunitario identifica queste macromolecole come sostanze estranee e innesca, di conseguenza, una risposta difensiva di tipo infiammatorio che, giorno dopo giorno, si evidenzia nella comparsa di sintomi e rende l'organismo sempre più vulnerabile e propenso ad ammalarsi. La partita delle intolleranze alimentari si gioca, quindi prima di tutto, a livello intestinale. Le mucose dell'intestino sia nell'adulto che nel bambino, sono, o dovrebbero essere, ricoperte da un tappetino di miscorganismi amici; questo strato, se in ottime condizioni, è una vera e propria barriera fisica che rappresenta il primo muro difensivo in grado di proteggere dalle aggressioni microbiche e impedire il  passaggio di macromolecole e tossine.

Ma se questa barriera, anzichè essre costituita principalmente da microrganismi patogeni amici, è popolata da numerosi microrganismi patogeni nemici, ecco che si creano i presupposti per innescare il meccanismo delle intolleranze alimentari. Infatti in tali condizioni, il proliferare di microrganismi patogeni e/o opportunistici, come ad esempio la diffusissima candida, ma non solo, determina la formazione di perforazioni (varchi) nella mucosa intestinale, attraverso cui possono entrare nell'organismo tossine, antigeni, e macromolecole alimentari non completamente digerite.

Queste macromolecole vengono a contatto con gli elementi del sistema immunitario presenti sotto la mucosa intestinale, i quali rispondono "marcandole" come "nemici da combattere" ed innescando il processo infiammatorio che è all'origine delle intolleranze alimentari. Questa continua sollecitazione del sistema immunitario rappresenta un costante e continuo impegno che rende il sistema meno pronto ed efficace verso le aggressioni microbiche; si spiega così la maggiore predisposizione alle malattie micorbiche ad alle loro complicanze.

In definitiva, soffrire di intolleranze alimentari significa avere un intestino che non è in buone condizioni, con ripercussioni sull'intero stato di salute dell'individuo. Ma cosa innesca questo meccanismo soprattutto nei bambini? Lo vedremo domani con una analisi della loro mucosa intestinale.

venerdì 26 dicembre 2014

Intolleranze: sintomi tipici nei bambini

Come già evidenziato, i sintomi con cui si manifestano le intolleranze alimentari nei bambini possono essere tra i più vari. Oltre ad una maggiore tendenza ad ammalarsi, i sintomi possono coinvolgere l'intestino (pancia gonfia, diarrea e stitichezza), ma anche l'apparato respiratorio (bronchiti, otiti, tonsilliti ricorrenti...), la cute (dermatiti, eczemi), persino il sistema nervoso (irritabilità, disturbi del sonno, scarsa attenzione a scuola..).

Ciò che si evidenzia è che, se nella primissima infanzia i bambini con intolleranze tendono a manifestare un sintomo prevalente (alcuni bambini soffrono più di didisturbi intestinali, altri respiratori, altri cutanei..), crescendo le problematiche possono diventare più complese, evidenziando l'aggravarsi della situazione.


Le intolleranze alimentari rappresentano quindi una sorta di "campanello d'allarme"; se la problematica non viene risolta, le conseguenze tenderanno ad essere necessariamente più serie. Possiamo scoprire con un test quale probabilità nostro figlio/figlia ha di soffrire di intolleranze alimentari. Con il test che segue potete determinare il punteggio sommando le cifre a destra di ogni risposta.
Probabilità BASSA ( meno di 10 punti)
Probabilità MEDIA (fra 11 e 20 punti)
Probabilità ALTA (fra 21 e 40 punti)
Probabilità MOLTO ALTA (oltre 41 punti)

1) Tipologia di parto
-naturale 0
-cesareo 4
2) Allattamento al seno
-breve (meno di due mesi) 2
-da 2 a 4 mesi 0
-oltre 6 mesi -3
-no 5
3) Assunzione di latte vaccino e derivati (formaggi, yogurt ecc., anche tramite latti ricostituiti per infanzia)
-prima dei 6 mesi 10
-prima dell'anno 8
-dopo l'anno 5
-non ne assume -5
4) Assunzione di carne (rossa o bianca), prosciutto ecc.
-2 volte al giorno 10
-1 volta al giorno 8
-2-3 volte a settimana 6
-meno di una volta a settimana 4
-no 0
5) Terapie antibiotiche ripetute
-sì più di 2 all'anno 5
-sì più di 4 all'anno 0
6) Terapie cortisoniche prolungate
-sì 5
-no 0
7) Episodi di gastroenterite infantile
-sì 4
-no 0
8) Problemi intestinali
-stitichezza 4
-frequenti episodi di diarrea 6
-meteorismo 4
-vermi intestinali 10
9) Infiammazioni o infezioni ricorrenti
-dermatiti 10
-otiti, tonsilliti, bronchiti ricorrenti 10
-pruriti frequenti& 10
-febbricola persistente 10
-nessuno 0
10) Altri sintomi
iper-attività 5
dsturbi del sonno 5
scarsa attenzione 5
11) Altre abitudini alimentari 
-dieta varia (frutta, verdura, cereali integrali) -10
-dieta ripetitiva 5
-irregolarità negli orari dei pasti 5
-alimentazione ricca di prodotti confezionati 15
-dieta con assunzione quotidiana di farine bianche e derivati 10



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