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venerdì 4 dicembre 2015

Regali di Natale, ecco il bon ton

Ieri abbiamo parlato degli auguri di Natale, oggi invece, visto che i giorni passano e il tempo stringe, dobbiamo per forza dedicarci al nocciolo duro dell'impresa: i regali.
Almeno quest'anno cerchiamo di non ridurci all'ultimo minuto, con la fretta alle calcagna, cattiva consigliera, che può indurci a fare gli acquisti sbagliati.
Come per gli auguri direi che:
  •  doveroso farsi una lista delle persone che riceveranno da voi un regalo partire dalla cerchia stretta dei parenti e degli amici più cari. A seguire un elenco di persone a cui volete o dovete fare un pensierino, per dimostrare il vostro affetto o la vostra gratitudine.
  • stabilite un badget di spesa in base alle vostre possibilità, tenendo conto anche delle possibilità del ricevente (se la persona che riceve non ha grosse possibilità, potrebbe trovarsi in forte imbarazzo a ricambiare)
  • per quanto possibile,  cercate di attenervi ai gusti non vostri, ma di coloro che riceveranno il regalo
  • se vi orientate sulla gastronomia accertatevi che ciò che comprate piaccia a chi riceve il regalo
  • se siete amanti del fai da te, potete preparare qualcosa fatto da voi, il solo fatto che abbiate dedicato del tempo alla preparazione del regalo, sarà di gradimento al ricevente
  • se il dubbio vi tormenta, optate per qualcosa di utile, anche uno stappabottiglie fa la sua figura
  • accompagniamo il regalo con bigliettino personalizzato, colpisce la sensibiltà di chi riceve
  • cerchiamo di non dimenticare nessuno
Un ultimo consiglio, ciò che fate, fatelo con il cuore, pensate a chi ogni giorno vi sta vicino e riempe la vostra vita, le vostre ore, vi regala amore, affetto, sorrisi, sono sicura che l'ispirazione non vi mancherà!


giovedì 3 dicembre 2015

Dimostriamo a qualcuno che abbiamo bisogno di lui, un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

Capita  a tutti, prima o poi, di avere bisogno di sentirsi necessari, di sapere che sono utili agli altri e fanno parte di un gruppo. Eppure, ci sono tantissime persone che si sentono profondamente sole, escluse, inutili, perfino quando hanno accanto una famiglia o degli amici. Questa settimana possiamo fare molto per aiutarle.


  • L'azione di questa settimana su cui lavoreremo nei prossimi giorni ci darà l'opportunità di meditare sull'impotanza di sentirsi necessari agli altri e di soddisfare, nel nostro piccolo, un loro bisogno
  • Pensiamo ai nostri amici e famigliari: ci verrà in mente almeno un a persona a cui questo gesto farà piacere, qualcuno che ha il desiderio profondo di sentirsi valorizzato e benvoluto. Forse lo grida al mondo tutti i giorni o al contrario si chiude in se stesso e soffre in silenzio. In ogni caso, siamo qui per aiutarlo
  • Dobbiamo sforzarci di essere più attenti e perspicaci, più sensibili alle necessità di chi vive accanto a noi....insomma, più simili a creature spirituali
  • Per prima cosa, pensiamo attentamente alle persone che conosciamo: c'è qualcuno a cui servirebbe una bella iniezione di autostima? Qualcuno a cui farebbe bene sentirsi indispensabile? Ora individuiamo un piccolo compito da affidargli per fargli capire che è importante e che occupa un posto speciale nel nostro cuore
  • Immaginaimo quanta gioia ci regalano le buone azioni che svogliamo per gli altri. Facciamo un elenco di missioni che potremmo affidare a qualcuno per farlo sentire necessario
  • Individuiamo ogni giorno una persona che sarà il nostro angelo. Scegliamo con attenzione e ricordiamo di non pretendere troppo da lei. Diciamole quanto l'apprezziamo e la riteniamo importante, quanto ci faccia piacere che sia parte della nostra vita
  • Sappiamo come ci si sente a rimanere "fuori dal gruppo", quando si è incompresi o ignorati dagli altri. Attraverso l'azione di questa settimana renderemo qualcuno felice di sentirsi parte di un tutto e, al contempo, rafforzeremo il nostro senso di appartenenza a un progetto comune.

martedì 30 ottobre 2012

Hungry Years

17/10/2012
"Callide" come solo il ladro di Baghdad sa esserlo, e veloci come l'Uccello Roq, siamo entrate appunto da Hungry Years, birreria vecchio stile con tavoli in legno e panche, specchi liberty e pubblicità anni '20. Il titolare, un uomo di mezza età, alto, asciutto e sorridente, ci ha accolto con entusiasmo (Bravo! Sai stare al pubblico!) e ci ha fatto accomodare presso un tavolo seminascosto in un angolo (consapevole, forse, che io e Dona avevamo intenzione di ciacolare in santa pace). Perspicace Businessman!

Per i menù ha mandato il suo secondo, un ragazzino che non saprei definire esattamente, ma di cui ho notato gli occhietti piccoli, ravvicinati e furbi, ma ahimè poco intelligenti. Abbiamo affondato i nostri visi nei menù e di tutte le allettanti proposte, fra cui un invitante stinco di maiale, e svariati primi piatti, la mia curiosità, e forse influenzata dallo stile british del locale, è caduta su un cheeseburger che mi ha fatto ricordare gli antichi fasti di un soggiorno in Scozia ad Edimburgo e uno a Londra (beati tempi.....). Così entrambe abbiamo preso il cheeseburger con crauti, patatine e birra consigliata personalmente dal nostro Businessman: per me un Rossa doppio malto, per Dona una Bionda triplo.....come se prima da Baffino avessimo scherzato! (...quisquilie....)

Mentre aspettavamo la nostra ordinazione, i nostri sguardi hanno percorso la birreria, iperscrutando i presenti: interessante clientela. Dai giovani studenti in libera uscita (stile febbre del Sabato sera) intenti a scambiarsi sms, foto, link con gli inseparabili iphones, a coppie più mature e rilassate in meditazione degustativa di birre o vino, alle conventicole di amici pronti a "ruzzare fino a ora presta" (così sentii esordire un ragazzo nella famosa pasticceria "Salza" a Pisa in un lontano giorno della mia vita goliardica).

Con Dona stavamo parlando proprio di buttar giù un programmino ludico-culturale e, nella nostra bozza, erano inclusi anche il cinema, da noi disertato lo scorso anno, cene a casa di Dona con mio accurato programma di assaggio dolci (quelli prodotti da me medesima ovviamente), forse cinema d'essai, e tours enogastronomici per le sagre d'autunno.

Ecco i cheeseburger, i crauti e le patatine....FAME! FAME! FAME! (ricordiamo l'effetto idraulico liquido del cocktail Martini). Mmmm che bontà; io mi sono sentita trasportata a Camden Town, Dona invece non so perchè, l'ho vista sparata all'Oktober Fest.... Pancia mia fatti capanna: "Mascelle all'attaccoooo! Denti, caricaaaa! Stomaco mio placati!
Fra un morso e l'altro tentavo di convincere Dona a vedere qualche fantastico film gothic horror, mentre lei rimaneva al palo con i thriller, poi abbiamo trovato un compromesso: ok a vampirelli e lupi mannari e via con qualche action movie (e questa è la fase uno), in seguito qualcosa di più cerebrale.

Il mio stomaco però non era ancora soddisfatto, che poteva mancare se non un dolcetto? Conditio sine qua non per concludere la serata? Non ho avuto dubbi: un Creme Caramel faceva al caso mio (fatto in casa naturalmente). Su di me il dolce fa lo stesso effetto che su Baffino aveva fatto la richiesta del cocktail Martini: mi fa dilatare le pupille e mi fa fare le fusa, produco endorfine, il tutto con l'IMPRIMATUR del cervello. Eccoloooo!
Chiedo a Dona se ne vuole assaggiare un po', ha un aspetto magnifico, ma nulla, i dolci che Dona assaggia sono quelli che impasto io (meno male che la mia produzione è discreta). OK, a noi caramello!

"Santo cielo Silvia, ma l'hai ingoiato intero?"
"Ma cosa dici Dona!"
"Ti rendi conto della nanovelocità con cui l'hai mangiato?" (nanovelocità?)
"Certo che no, l'ho gustato al massimo"
"A volte mi spaventi, te e i tuoi dolci!"
"Sì, la pasticceria, l'arte culinaria per eccellenza...."

Ci siamo avviate alla cassa dal Businessman, mentre Dona ancora rifletteva su come avessi potuto "sbranare" quel povero creme caramel senza alcun ritegno, quando improvvisamente, mi tira per un gomito, indicandomi una foto attaccata vicino alla cassa. Ora era lei ad avere le pupille dilatate. La foto ritraeva un bel moro dai capelli lunghi e ricci, con fisico mozzafiato (del resto era in costume da bagno) seduto sul bordo di una piscina. Allarme rosso! Allarme rosso! Sindrome cinese! Dona non si spiccicava dalla foto, nonostante le avessi rifilato un calcetto sulla tibia, anche perchè Businessman la guardava con grande soddisfazione: sì, quella paterna, dato che la foto ritraeva suo figlio (orgoglio di padre). Altra figura tapina che abbiamo fatto anche questa volta.
Non paga, Dona prende informazioni, e viene a sapere che il "Divino Achille" spesso si materializza in birreria e che suona in un gruppo non ben identificato....Oddio, prevedo altro giro da Businessman!
Con lo stesso garbo usato a Baffino abbiamo salutato e con la pancia piena e gli occhi pieni della divina visione, siamo tornate a casa.


Baffino


12/10/2012

In uno dei momenti di maggiore ispirazione, Donatella ha deciso di andare a fare una gitarella fuori porta per cambiare aria e togliere entrambe dal solito tran tran. Dato che in questo è una pioniera esperta ed una esploratrice formidabile, mi ha caricata in macchina e siamo partite.
Il viaggio è stato veloce, costellato dalle nostre chiacchiere e stavolta Dona ha approvato il mio abbigliamento, più curato e femminile (in effetti ultimamente un po' per l'eccessiva magrezza, un po' per i problemi alla schiena e forse per il pessimismo cosmico, non brillavo certo per mondanità) tanto che ha esclamato: "Ora ti riconosco!" (meno male che mi riconosce lei!).

Comunque, trovato il posto per la macchina mi sono lasciata guidare da lei e, dopo esserci inoltrate nel dedalo di stradine di un centro cittadino, siamo arrivate al locale destinato all'aperitivo che avrebbe consacrato l'inizio della serata. E' stato così che ho visto per la prima volta BAFFINO.

Sembrava uscito da un libro d'altri tempi, con i suoi lineamenti stile '800, lineamenti da figlio del secolo, capigliatura corvina e la "mustache" (BAFFINO appunto) in primo piano.
Appena entrate, Baffino si è genuflesso a mani giunte (NAMASTE') per darci il benvenuto nel suo localino gremito dentro e fuori, che ospitava anche un gruppetto parecchio canoro.
Il nostro ottocentesco amico deve aver notato la mia aria smarrita mentre guardavo una ragazza dai capelli verde smeraldo e, per minimizzare i segni del trauma cromatico sul mio volto, ci ha chiesto (sempre genuflettendosi): "Che volete da bere ragazze?" Credeva di trovarci impreparate.....invece no caro Baffino: "Due cocktail Martini grazie!"
Le nere pupille si sono dilatate.....anche lui stava producendo endorfine: "Ahhh però.....Subito ragazze! Gin o vodka? " "Gin!"

Ed ecco in due bicchieri (da Martini appunto) i nostri cocktail freschi, chiari, con tre olive verdi e tanto alcool (ecco perchè a Baffino si erano dilatate le pupille, forse ci credeva due Bond Girl).
Il cocktail Martini è piuttosto forte (una bombetta direi), bisogna accompagnarlo con del cibo, perchè a stomaco vuoto i suoi effetti potrebbero essere imbarazzanti. Infatti io l'ho assaporato con delle fantastiche patatine (una ciotola intera), mentre Dona dopo il primo sorso ha ritenuto opportuno optare per un semplice Martini bianco on the rocks (con delusione di Baffino). Se avessi spruzzato un sorso di cocktail sulla fiamma di un accendino, avrei incendiato Baffino e locale.. Comunque fra un sorso e un altro con Dona ci siamo guardate intorno: il locale traboccava di gente alternativa (vedi ragazza con capelli verdi) e di qualche soggetto da film francese (le aiutanti di Baffino dietro al banco, una delle quali indossava una canotta a righe, tipica divisa dei camerierini dei bistrot).
Il mio cocktail aveva avuto un ottimo effetto sia sulle mie guance (che avevano ripreso colore) sia sullo stomaco (il cocktail Martini è come l'idraulico liquido) e quindi ero pronta per la cena, perciò con Dona abbiamo allegramente salutato Baffino, il trio canterino, e la ragazza con i capelli verdi e ci siamo avviate verso "HUNGRY YEARS", la birreria dove avremmo cenato.
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