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giovedì 24 marzo 2016

Doddo, Dolcefforte

DODDO: melenso, stupido. E' possibile che l'originale sia da ricercarsi soltanto nel suo suono sciocco, quasi baltettante. Doddo è usato soprattutto a Firenze; in altre zone toscane si preferisce Dodo

Dolcefforte
DOLCEFFORTE: Il Carducci a Lidia: "Il Tribolati, bada, è un toscano veramente toscano, cioè un cinese". Ecco: il dolcefforte, affettatamente chiamato agrodolce, è la più caratteristica e ghiotta delle cineserie toscane. Più che sugo, un intingolo, una succulenta lacca, una densa vernice di contrastanti aromi in cui affoga la lepre, qualche volta l'anatra, la lingua, il cinghiale e perfino il baccalà.
Carlo Betocchi, con l'acquolina in bocca, parla del Dolcefforte: "Vuol le più fini stoviglie, le porcellane perlacee, al suo indolente sdraiarsi; e sferra l'occhio che lo ammira, all'olfatto che se ne compiaccia, cinesemente sornione tinte, odori, e fumisterie del più eccellente periodo della pitura di Primo Conti, quand'era futurista. Zucchero, aceto e cioccolata: anzi, "indica canna" e... "scegli il buon cioccolatte, ande tributi ti dà il guatimaltese e il caribbèo": e canditi di Ceylon, e pinoli di bosco allevati tra resine solitarie, e uvetta di Madera:  e sul bordo del sugo densissimo appare l'orlo solare dell'olio, limpido come topazio. Mirabilia, a vedersi, che è ricchezza e potenza del più bello immaginar surrealista: da cui spunta, infatti, qua e là, il macabro bianco dell'ossa, e il salvatico della carne del lepre. E ti par di sentire, lontani, echeggiare non sai che corni bonari di caccia, e ti perdi in un arazzo, dove vaghi e sei solo, di lorenesi anticaglie, di verde Toscana. Ma l'aceto t'avventa alla gola, come l'odor del forteto di Maremma (o pittori, o scrittori nostrali), tra l'abbaìo di segugi e tanfo di cinghiali. O eroe buongustaio accampato alle bianche tovaglie: rammentati allora di come tra il lampo dei denti ti sappia rapire la magica nube, la venere negra del cioccolato; e il tuo succulento piacere, con lei, nell'alcova segreta del tuo palato. E non sei più quel che sei. Su un piatto di dolcefforte veleggi difatti, o mio etrusco toscano, fra riluttanze ed incerti crudeli a un paese ch'è solo di luxe, calme e voluptè".

giovedì 14 gennaio 2016

Consigli casalinghi per gli odori sgradevoli in cucina

ODORI SGRADEVOLI IN CUCINA

Per eliminare l'odore di cibo da un contenitore in plastica, lavatelo con acqua a cui avrete aggiunto aceto e limone, risciacquate abbondantemente, poi mettetelo ad aciugare al sole per alcune ore.

Per eliminare l'odore del pesce, dell'aglio e della cipolla, strofinate utensili, padelle e taglieri con uno spicchio di limone.

Eliminate gli odori più persistenti, lasciando sobbollire un pentolino con acqua e aceto bianco oppure fate cuocere nel forno bucce d'arancia e di limone


Una cottura veloce vi aiuterà a prevenire l'odore sgradevole durante la cottura di cavoli, cavolini di Bruxelles, broccoli ecc. Se, inoltre, verserete qualche goccia di aceto nnell'acqua in ebollizione l'odore risulterà attenuato.

Per profumare naturalmente la cucina, tenente aperto un barattolo di stecche di vaniglia

Periodicamente, lavate le credenze che contengono prodotti alimentari e lasciatele vuote, con le antine aperte, ad arieggiare per alcune ore

venerdì 13 novembre 2015

Cerfolio, caratteristiche, usi, per aromattizare burro e aceto

Anthriscus è il nome della pianta, mentre cerefolium viene da Cerere, perché presso i Romani era rituale nei pasti presieduti da questa dea. Ovvio quindi che fosse molto apprezzata a quel tempo,  tant' è vero che da Roma si diffuse in Europa, fino alla lontana Britannia. Del cerfoglio si usarono foglie e semi per condire minestre, zuppe, salse e insalate, perché aveva "miglior odore del prezzemolo e di altri consimili" .


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta biennale, rustica, appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, originaria dell'Europa sud-orientale e dell' Asia occidentale, generalmente coltivata come annuale. La sua altezza è di 30-45 cm, ha portamento eretto con fusti scanalati, cavi, e foglie verde chiaro, profondamente divise, simili a quelle delle felci. I fiori sono candidi, con cinque petali, riuniti in ombrelle larghe 7-8 cm. Il cerfoglio cresce bene in tutti i tipi di terreno, al sole o in posizioni ombreggiate. Le foglie si raccolgono a partire da 6-8 settimane dopo la semina, che avviene da marzo ad agosto. Le foglie si possono essiccare disponendole in strati sottili in luogo all'ombra, riparato ed aerato. Possono essere anche utilizzati gli essiccatori a corrente d'aria calda. Va però tenuto presente che il cerfoglio essiccato perde gran parte del proprio aroma. Il cerfoglio ha proprietà aperitive, depurativè, rinfrescanti e galattofughe (arrestano il flusso latteo nelle puerpere).

Utilizzo

 Il cerfoglio è abbastanza usato nella cucina mediterranea, anche se spesso i ristoranti lo usano più che altro per decorare i piatti di portata.
Burro al cerfoglio: mantecare a temperatura ambiente 60 g di burro con un cucchiaio di cerfoglio pestato nel mortaio, unire poco sale e pepe e diluire con succo di limone.
Aceto al cerfoglio: lasciare macerare il cerfoglio nell'aceto bianco per un paio di settimane, rimestando e pestando ogni tanto. Filtrare, quindi imbottigliare.
Nella medicina popolare il cerfoglio viene quasi sempre usato, come del resto in cucina, in combinazione con altre erbe. Fa eccezione questo rimedio per curare gli occhi infiammati: mettere in infusione una manciata di foglie di cerfoglio fresche in una scodella d'acqua calda. Lasciar intiepidire, filtrare e usare il liquido per impacchi sugli occhi.


giovedì 29 ottobre 2015

Fiori recisi, consigli casalinghi

I fiori recisi in vaso sono una elegante componente decorativa delle nostre case, e possiamo prolungare la loro vita a lungo tenendo presenti alcuni semplici accorgimenti.

Preparate voi stessi la soluzione che prolunga la vita dei fiori recisi. per ogni litro d'acqua, aggiungete un cucchiaio da tavola di zucchero, un cucchiaino di aceto, un cucchiaino di colluttorio orale, e 3-4 gocce di detersivo liquido per piatti. In alternativa, aggiungete una goccia di candeggina all'acqua del vaso.


Prima di disporre i fiori nel vaso, recidete altri 2,5-5 cm di stelo con un coltello affilato piuttosto che con un paio di forbici, per dare un taglio obliquo. Lavate vasi da fiori e brocche con acqua bollente e sapone prima di riutilizzarli: riempiteli poi con acqua tiepida.

Lasciate i fiori recisi al riparo dalla luce solare; riponeteli preferibilmente in un ambiente fresco (5°-10°) finchè non saranno pronti da esporre. Anche se i fioristi conservano i fiori in celle frigorifere, il frigorifero di casa non è il luogo indicato, specie se c'è della frutta. Questa infatti emana etilene, un gas che farà invecchiare precocemente i vostri fiori.



domenica 25 ottobre 2015

Macchie di vino

MACCHIE DI VINO

Se avete macchiato i vestiti o la tovaglia, tamponate immediatamente con un panno assorbente , poi passate sulla macchia un po' d'acqua di seltz o acqua fredda. Se il tessuto è lavabile: tendete la zona sopra una pentola (fermatela con un elastico), strofinatela con il sale e versateci sopra dell'acqua bollente da 30 cm di altezza ( se l'acqua bollente rischia di rovinare il tessuto, basterà sfregare la macchia con una pastella di acqua e sale)


Sui tessuti non lavabili: coprite la macchia con un tampone imbevuto di una miscela di acqua, sapone e qualche goccia di aceto: poi sciacquate. Fate pulire a scecco al più presto

Se il vino rosso è finito sul tappeto, passateci sopra una spugna imbevuta di acqua gassata. Oppure spargete sulla macchia del sale per assorbire l'umidità; quando sarà asciutta, passate l'aspirapolvere. Se la macchia persiste, lavatela delicatamente con una soluzione acqua, sapone e qualche goccia di aceto bianco.




mercoledì 21 ottobre 2015

Lattuga, consigli casalinghi

Anche l'insalata va saputa gestire. Del resto pur comprandola fresca, sappiamo bene che non si conserva a lungo. Vediamo qualche consiglio.

E' facile rinfrescare un cespo di lattuga un po' appassita. Scottatelo rapidamente in acqua bollente, poi sciacquatelo in acqua ghiacciata con l'aggiunta di un pizzico di sale o di zucchero. Scrollate l'acqua in eccesso, poi lasciatelo in frigorifero per un'ora circa.


Asciugate bene nella centrifuga la foglie di lattuga prima di preparare l'insalata, altrimenti il condimento scivolerà via, senza insaporirle.

Quando condite la lattuga in insalata, versate sempre prima l'aceto o il limone e poi l'olio. Diversamente gli ingredienti scivolerebbero sulle foglie senza insaporirle.

Quando preparate l'insalata, spezzate le foglie di lattuga con le mani: la lama del coltello le fa diventare nere.

Usate le foglie esterne della lattuga per preparazioni cotte; sono ottime nelle minestre e nei passati di verdura oppure potete servirle per contorno, insaporendole nel burro in un tegame o saltandole in padella.

sabato 10 ottobre 2015

Artrite e atrosi, Ascessi, Asma, trattarli con gli oli essenziali

Artrite e artrosi
Impiastri con fango del Mar Morto: a cui sia stato aggiunto uno o più degli oli seguenti: Benzoino,
Cedro, Cipresso, Garofano chiodi, Ginepro bacche, Pino cembro.
Massaggio con olio vegetale: e i seguenti 3 oli in miscela (uguale quantità di ciascuno): Eucalipto,
Limone, Geranio.
Se il disturbo interessa mani e piedi, effettuare maniluvi e pediluvi con: Lavanda, Maggiorana e
Cedro (tutti e tre in miscela, in uguale quantità).
Altrimenti ricorrere a bagni in vasca con gli stessi oli.
Inalazione secca e diffusione ambientale: Abete rosso, Maggiorana, Mina, Niaouli, Timo rosso.
Uso interno: Achillea, Anice, Cajeput, Menta piperita, Vetiver.


Ascessi
Inalazione secca: Albero del Tè, Cajeput, Niaouli.
Impacchi con argilla e uno o più dei seguenti oli, in miscela (uguale quantità per ciascuno): Albero
del Tè, Garofano chiodi, Lavanda.
Impacchi con uno dei seguenti oli emulsionato in aceto (usare una garza o un fazzoletto di cotone
bagnato con la miscela e lasciare in posizione finché si asciuga): Cajeput, Niaouli, Garofano chiodi,
Timo rosso

Se l'ascesso è piccolo e in una zona sicura (cioè esterna, non sulle mucose, né vicino agli
occhi o alle parti intime), applicare più volte al giorno, in alternanza, poche gocce pur di 2 tra
i seguenti oli: Albero del Tè, Cajeput, Lavanda, Timo rosso.
Uso interno: Albero del Tè, Cajeput, Elemi, Galbano

Asma
Inalazione secca: Abete rosso, Eucalipto, Mirto, Origano, Pino silvestre, Salvia .
Diffusione ambientale: Incenso, Lavanda, Origano, Timo rosso .
Massaggio sulla zona della gola e dei polmoni, con uno dei seguenti oli diluito in olio vegetale:
Abete rosso, Benzoino, Cajeput, Eucalipto.
Bagno: Issopo, Muschio di Quercia, Pino silvestre. Oppure usare i seguenti 3 oli tutti insieme da stemperare in aceto e aggiungere all'acqua della vasca: 15 gocce di Abete rosso, 10 di Eucalipto, 5 di Muschio di Quercia .
Uso interno: Elicriso, Garofano chiodi, Limone, Maggiorana, Melissa, Rosa



domenica 20 settembre 2015

Cristalleria, consigli casalinghi

Sicuramente tutti voi avrete in casa della cristalleria, che vi è stata regalata  o che avete ereditato da qualche vecchio parente. Di solito la si tiene ben riposta e la si tira fuori in occasioni speciali, il cristallo è delicato e prezioso.  Ecco alcuni pratici consigli per mantenerlo al meglio.

Per lavare velocemente i bicchieri a stelo lungo, fate come i baristi: tenendoli alla base, affondateli energicamente in una vaschetta di acqua saponata caldissima, poi passateli rapidamente in una vaschetta d'acqua calda pulita (se l'acqua è più fredda, il vetro potrebbe incrinarsi). Fateli asciugare capovolti su un canovaccio di cotone.

Per avere bicchieri brillanti e senza ombre, sciacquateli in acqua cui avrete aggiunto un po' d'aceto.
Se i bicchieri presentano macchie dovute all'acqua dura, sfregateli con una spugnetta bagnata nell'aceto.

Non usate mai acqua caldissima, saponi aggressivi, ammoniaca o bicarbonato di sodio su bicchieri decorati con filo d'oro o d'argento. Mentre un pennello da barba ben insaponato è ideale per pulire i bicchieri di cristallo intagliato.

Se un po' d'uovo si è seccato sui piatti di cristallo, eliminate i resti incrostati con una fettina di limone. Trattare le pirofile con cura estrema. Evitate sia i colpi sia il contatto improvviso con il caldo e il freddo e tenetele lontane dall'acqua (persino da un tavolo bagnato) quando sono calde.

Se le pirofile restano macchiate anche dopo il lavaggio, riempitele con una soluzione di acqua e aceto, in proporzione di 3 a 1, e fate bollire per circa 20 minuti.



mercoledì 2 settembre 2015

Biscotteria, Trecce al miele


Quella che vi propongo oggi è una ottima ricetta da fare durante il fine settimana, è una merenda genuina e speciale per i bambini e un nutriente snack per voi.

TRECCE AL MIELE

Difficoltà: difficile
Tempo di preparazione: 40 minuti + 30 minuti di riposo
Cottura. 35 minuti
Kcal: 894
Proteine: 11 a porzione
Grassi: 35 a porzione
Apporto nutrizionale: alto

Ingredienti
650 gr di farina
500 gr di miele
100 gr di semi di sesamo
1 uovo
15 gr di lievito di birra
essenza di fiori d'arancio
cannella
zafferano (una bustina)
aceto
sale
80 gr di burro
olio da frittura

Liquefatto il burro, incorporatevi la farina, il lievito diluito in poca acqua tiepida, l'uovo sbattuto, metà dei semi di sesamo, un cucchiaio d'aceto, un cucchiaino di cannella polverizzata, lo zafferano e un pizzico di sale. Dividete l'impasto in palle grandi come un'arancia, copritele con un canovaccio e fatele lievitare per mezz'ora. stendete le palle di pasta e ricavate da ognuna tre strisce spesse 2 cm e lunghe 10: intrecciatele, premendo le estremità perche non si aprano e friggelele nell'olio bollente. Fate liquefare il miele diluito con un cucchiaino di essenza di fiori d'arancio: immergetevi le trecce dopo averle sgocciolate. Servitele calde, cosparse dei semi di sesamo restanti. Sentirete che bontà e che soddisfazione!

martedì 25 agosto 2015

I metodi migliori per rimuovere i pesticidi da frutta e verdura

Non potrò mai dimenticare la soddisfazione di staccare la frutta direttamente dall' albero e gustarla immediatamente, erano i tempi degli orti dei nonni, immuni ai pesticidi, nei quali sia la frutta che la verdura crescevano seguendo il mite susseguirsi delle stagioni (quelle vere) e nei quali gli uccellini beccavano i frutti maturi, le lumache assaggiavano l'insalata e qualche talpa scavava i suoi tunnel sotto le piante di pomodoro. Questi ricordi mi sembrano appartenere a epoche perdute. Oggi dobbiamo porre molta attenzione al lavaggio di frutta e verdura perchè è necessario eliminare i residui dei pesticidi sulla loro superficie oltre naturalmente a togliere  terra e polvere. Come fare? Vi sono alcuni metodi che possiamo utilizzare a livello casalingo:

 1) Acqua:  il primo passo per rimuovere i residui di pesticidi dalla frutta e dalla verdura consiste nel normale lavaggio con acqua, con un accorgimento in più,se l'acqua è leggermente salata, rimuoverà gran parte dei residui di pesticidi normalmente presenti sulle superfici degli alimenti. Il semplice lavaggio con acqua fredda rimuove il 75-80% dei residui di pesticidi presenti sulle bucce. Da ripassare più volte sono: uva, mele, prugne, pesche, pere e pomodori. Lavate bene l'insalata, procedendo foglia per foglia. Anche l'immersione in acqua bollente e l'esposizione al vapore aiutano ad eliminare i residui di pesticidi dagli alimenti. 

2) Eliminare la buccia: sebbene il lavaggio sia stato accurato, eliminiamo sempre la buccia di frutta e verdura dalla provenienza incerta, prima di consumarla. Facciamo attenzione alle scorze di agrumi da utilizzare in cucina per la preparazione delle ricette che le inseriscono tra gli ingredienti. Talvolta tra i banchi della frutta troviamo alcune indicazioni che ci avvertono della presenza di agrumi con scorza non edibile, spesso relativa a frutti trattati con sostanze che ne migliorano la conservazione. Mangiamo con la buccia soltanto la frutta e la verdura biologica o di provenienza certa e, in ogni caso, laviamola molto bene per eliminare ogni residuo di terra e di polvere. 

3) Bicarbonato: il bicarbonato di sodio può essere un alleato molto utile per eliminare eventuali residui di sporcizia dalla frutta e dalla verdura. Per  mele, melanzane, peperoni e pere, si può preparare una crema pulente al bicarbonato, da strofinare con l'aiuto di uno spazzolino,  mescolanado 1 cucchiaio di bicarbonato con 1 cucchiaino d'acqua. Per  i piccoli frutti, come le fragole e le more, o gli acini d'uva, utilizzante 1 cucchiaio di bicarbonato per litro d'acqua, quindi  immergetevi la frutta. Lasciate in immersione per 15 minuti. Risciacquate sempre molto bene la frutta e la verdura - se occorre, spazzolatela - e asciugatela. 

4) Aceto: in una ciotola dovrete versare 1 parte d'aceto e 2 parti d'acqua (ad esempio, 1 bicchiere d'aceto e 2 bicchieri d'acqua). Immergete la frutta e la verdura in questa soluzione per 15-30 minuti. Strofinate bene con una spazzolina per rimuovere eventuali residui di sporcizia. Quindi risciacquate sotto l'acqua fredda per 15-30 secondi. 

5) Spray al bicarbonato e limone: questo è un rimedio casalingo per la preparazione del quale  vi serviranno: 1 cucchiaio di succo di limone, 2 cucchiai di bicarbonato di sodio, 1 tazza d'acqua (250 ml circa). Unite in una ciotola tutti gli ingredienti indicati e mescolate fino a quando il bicarbonato non si sarà disciolto. Quindi versate la soluzione ottenuta in un flacone con spruzzino. Vaporizzate il preparato sulla frutta e sulla verdura. Lasciate agire per 5-10 minuti e poi risciacquate ed eventualmente spazzolate per eliminare i residui di povere e sporcizia.


mercoledì 25 marzo 2015

Come fare un Diserbante naturale ed economico

Chiunque abbia un orto o un giardino si trova a combattere  con il problema delle piante infestanti, quelle che più comunemente noi chiamiamo erbacce. Per tenere a basa queste infestanti piantine senza usare diserbanti chimici e quindi velenosi, si può fare in casa un diserbante totalmente ecologico e anche economico.


Vi servirà semplicemente un secchio, dell'aceto e del normalissimo sale. Procedimento: mettere 5 litri d'acqua caldissima nel secchio, versatevi un litro di aceto e un chilo di sale. Fate in modo che il sale si sciolga perfettamente ed il vostro diserbante naturale è pronto. Va sparso direttamente alla base delle erbacce, proprio sul terreno. In questo modo, il preparato andrà ad agire sulle radici e in cinque o sei giorni le erbacce non ci saranno più.

Se dopo il primo trattamento non foste soddisfatti del risultato o per essere sicuri che nel terreno le radici delle erbacce siano del tutto inoffensive, potrete ripetere il trattamento. E poi un consiglio in più potete preparare l'aceto in casa, in una maniera molto semplice: vi occorrono semplicemente due litri di vino da conservare per un mese in un ambiente fresco, mettendoli in una damigiana con un'apertura piuttosto piccola. Noterete col passare dei giorni che sul fondo si formerà una sostanza densa, di aspetto lucido e leggermente spugnoso, è la ‘ madre dell’aceto’. Togliete l'aceto e conservate la 'madre', versandovi sopra nuovamente altro vino: in questo modo, avrete sempre, in maniera completamente naturale, la vostra provvista 'diserbante' per tenere a bada quando occorre, quelle sgradite erbacce.

mercoledì 6 agosto 2014

Meduse, consigli casalinghi | Varie

Siete venuti a contatto con una medusa? Provate uno di questi rimedi

Bagnate subito la parte con alcool denaturato (anche la vodka o altri alcolici faranno al caso), aceto, ammoniaca diluita o persino urina. Oppure applicate sabbia bagnata per una ventina di minuti. O ancora strofinate con uan fetta di papaya fresca, ma non usate acqua.


Staccare i filamenti della medusa, se questi sono rimasti attaccati alla pelle: usate una pinzetta o un guanto, ma non le mani nude!

Spalmate  schiuma da barba sulla parte e asportate i frammenti irritanti rimasti aggrappati alla pelle con una lametta o un coltello affilato, poi sciacquate, come descritto sopra per 15 minuti

Applicate una pomata all'idrocortisone 3o 4 volte a lgiorno finchè il rossore non sarà scomparso.

Per ridurre il gonfiore, potete ricorrere a un antistaminico per vi aorale; se l'irritazione è molto dolorosa, prendete una compressa di paracetamolo (e non di aspirina: l'aspirina favorisce il sanguinamento, che potrebbe essere presente in questo tipo di lesione)

Se compaiono capogiri, nausea, vomito o altri sintomi di shock anafilattico, chiamate subito il medico

martedì 29 luglio 2014

Macchie di caffè e macchie di cioccolato, macchie d'erba consigli casalinghi | Varie

MACCHIE DI CAFFE'

Per togliere una macchia di caffè dalla stoffa o dal tappeto, non usate sapone da bucato, in pezzi  o scaglie. Provate invece uno dei seguenti metodi

Bagnate un panno bianco in tuorlo d'uovo sbattuto e sfregatelo  sulla macchia: poi sciacquate con acqua pulita

Sfregate la macchia con alcool denaturato, poi sciacquate

Applicate una soluzione di 1/2 cucchiaio di sapone delicato in 1/2 litro d'acqua: tamponate con un panno bianco. Se la macchia persiste, applicate una soluzione al 50% di acqua e aceto bianco e tamponate.


MACCHIE DI CIOCCOLATO

Asciugate o raschiate i residui. Applicate una soluzione ottenuta sciogliendo 1/2 cucchiaino di sapone delicato in 1/2 litro d'acqua: tamponate con un panno bianco pulito. Se la macchia è ostinata, e il tessuto lo consente, applicate una soluzione di 1 cucchiaio di ammoniaca in una tazza d'acqua: di nuovo temponate conun panno pulito.

Se la macchia non vuole saperne di sparire, usate una soluzione al 50% di aceto bianco e acqua, poi tamponate ancora.

Se la macchia è su un tappeto, asciugatela appoggiando diversi strati di asciugamani di spugna sul punto bagnato e tenedoli pressati per alcune ore

MACCHIE D'ERBA

Se il tessuto è lavabile, strofinate la macchia con sapone liquido oppure con un tampone imbevuto d'alcool denaturato diluito. Sciacquate bene.

Se la macchia rimane, provate con un po' d'aceto, oppure con una soluzione molto diluita di acqua ossigenata o ancora, se il tessuto consente, con un po' di candeggina. Poi lavate.

Se avete fretta, tamponate la macchia con un batuffolo di cotone imbevuto in acqua con qualche goccia di candeggina. Forse ci vorrà qualche minuto prima che la macchia sparisca.

Una macchia indelebile potrà essere coperta con una toppa oppure un elemento decorativo




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