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mercoledì 29 giugno 2016

Il regale Basilico, cenni e usi

Il regale Basilico, cenni e usi. Una pianta nobile che vanta rituali molto antichi e le cui proprietà non si limitano al suo uso in cucina.


Ocimum deriva da okirnon, nome greco della specie di piante a cui appartiene il basilico, mentre basilicum significa ''regale". . . La nobiltà di questa pianta, originaria dell'Oriente, era sottolineata dai rituali che ne regolavano la raccolta presso i Greci. Si doveva purificare la mano destra, aspergendola mediante un ramo di quercia con acqua di tre diverse fonti. Si doveva, inoltre, indossare abiti candidi e astenersi da contatti con esseri considerati impuri. In Egitto, il basilico fu uno dei componenti del balsamo usato per la mummificazione ma ebbe successo anche come condimento.

Presso i Romani il basilico, oltre ad essere simbolo degli innamorati, figurava tra gli odori utilizzati in cucina. Apicio, per esempio, lo inserisce in una ricette per i piselli. Nel medioevo si attribuiscono a questa pianta proprietà magiche e, ad esempio, la si considera portentosa contro il drago basilisco. Ancora nel '600 si sosteneva che se uno avesse fatto a pezzetti  qualche foglia di basilico e li avesse riposti in un buco tra due mattoni, dopo breve tempo ne sarebbero nati degli scorpioni. Ai giorni nostri, il basilico è uno degli aromi più usati nella cucina mediterranea.


Caratteristiche e proprietà
Si tratta di una pianta erbacea della famiglia delle Labiate; ha fusto eretto, raggiunge un'altezza di 30-60 cm con foglie opposte, verde vivo sulla parte superiore e verde-grigie inferiormente. I fiori sono piccoli, bianchi. Il basilico cresce bene nei terreni leggeri, ben drenati, in posizioni soleggiate.
Da tutta la pianta emana un piacevole caratteristico profumo e viene coltivato con successo anche nei vasi sui davanzali delle finestre. Le foglie fresche possono essere raccolte da maggio fino a settembre. Si possonoessiccare, disponendole in strati sottili, in luogo all'ombra, riparato ed aerato.
Il prodotto, che anche essiccato mantiene un certo profumo, va conservato in recipienti di vetro o porcellana. Le foglie non vanno tagliuzzate col coltello ma sminuzzate con le dita. Il basilico ha proprietà toniche, calmanti, ed è utile ai nervosi e agli insonni.

Utilizzo
Il basilico è l'ingrediente fondamentale in due famose preparazioni della cucina mediterranea: il pesto genovese e il pistou provenzale. Il primo si confeziona pestando un buon numero di foglie di basilico, uno spicchio d'aglio e formaggio pecorino sardo, olio d'oliva finissimo sino ad ottenere
una crema liquida ma non troppo. Alcuni aggiungono nel mortaio un po' di pinoli. Il pistou vede invertite le proporzioni fra aglio e basilico. Come formaggio viene usato il parmigiano. Per il resto il procedimento è uguale a quello del pesto.

L'olio al basilico si prepara mettendo nell'olio un certo numero di foglie di basilico spezzettate e lasciando macerare un paio di mesi.
L'aceto al basilico si ottiene versando aceto bollente sulle foglie sminuzzate di basilico; lasciato macerare per due o tre giorni va poi filtrato.
Anche la medicina popolare utilizza variamente il basilico. Contro la caduta dei capelli si mette una manciata di foglie fresche di basilico in una tazza d'acqua bollente. Dopo un quarto d'ora, strizzate bene le foglie, si friziona la cute con il liquido.
Un pizzico di foglie di basilico in acqua bollente zuccherata serve a preparare un ottimo energetico.
Un infuso ottenuto con 5 g di basilico fresco in una tazza d'acqua bollente, con succo di limone e zucchero serve a calmare gli spasmi gastrici.
Un rimedio per l' alito cattivo si ottiene mettendo in infusione in mezzo litro d'acqua bollente 30 g di foglie essiccate di basilico, 30 g di bacche di ginepro e 10 g di foglie di rosa rossa. Quando il liquido si è intiepidito, bisogna colarlo strizzando bene foglie e bacche e versarne l'infuso in una bottiglia. Serve per fare sciacqui alla bocca. Per ottenere un efficace colluttorio da adoperare contro le infiammazioni della bocca, basta far bollire per 10 minuti 50 g di foglie essiccate di basilico in mezzo litro d'acqua. Si adopera il liquido per sciacquare la bocca.
Quando un raffreddore non si risolve giova molto provocare degli starnuti liberatori aspirando col naso una presa di polvere di basilico. Un infuso di foglie secche in acqua bollente calma il vomito.

martedì 28 giugno 2016

Sovrappeso nei bambini: non sottovalutare il problema

Sovrappeso nei bambini: non sottovalutare il problema è un dovere dei genitori, che troppo spesso tendono, a torto, a voler sdrammatizzare non focalizzandosi sulle possibili ripecussioni


In base ad uno studio condotto presso l'Università del Nebraska-Lincoln, USA, e condotto dalla ricercatrice Alyssa Lundahl, è emerso che almeno la metà dei genitori che ha un bambino con problemi di sovrappeso ha la tendenza a negare che il figlio sia afflitto da tale problematica, addirittura affermano che il figlio è sottopeso. Le ragioni di questo tipo di atteggiamento sembrano da un lato risiedere nel desiderio dei genitori di sdrammatizzare la questione, dall'altro da una percezione distorta della realtà, per la frequenza con cui i media fanno passare immagini di bambini in sovrappeso, che porta i genitori a pensare che sia la normalità.


Lo studio si è basato su una revisione di ben 69 studi già presenti a livello mondiale condotti tra il 1990 e il 2012. Sono stati coinvolti  più di 15.000 bambini di età compresa tra 2 a 18 anni. Ai genitori è stato chiesto di valutare il peso del proprio figlio utilizzando immagini o scale di valutazione.

I bambini sono poi stati misurati secondo le tabelle di crescita Body Mass Index per stabilire se erano soggetti in sovrappeso o obesi. E' emerso che il 51% dei genitori con figli in sovrappeso o obesi sottovalutava le dimensioni del loro bambino. Ad avere più difficoltà nel distinguere il peso corretto sono stati i genitori dei bambini più piccoli, quelli di età compresa tra i 2 e i 5 anni.

Anche in questo caso ad influire sul peso dei bambini, soprattutto in età scolare è proprio l'idratazione. Secondo uno studio tedesco condotto dalla dottoressa Rebecca Muckelbauer su circa 3mila bambini tra i 7 e gli 8 anni, è stato verificato che un bicchiere di acqua al giorno, nell’intero anno scolastico, ha ridotto del 31% il rischio di sovrappeso.


Il finocchio, mille e una virtù

Il finocchio mille e una virtù, tante sono le proprietà di questo straordinario frutto della terra, che fa davvero molto bene alla nostra salute.

Il finocchio, mille e una virtù

Per alimentarci in maniera corretta, è buona norma seguire il corso delle stagioni, utilizzando i prodotti che la terra ci offre, senza andare in giro a cercare spasmodicamente primizie fuori stagione, che sono coltivate in serra o importate e quindi conservate in celle frigorifere, e questo comporta una diminuzione della forza vitale contenuta negli alimenti.

Cerchiamo dunque di comprare a chilometri zero e soprattutto rispettiamo il corso delle stagioni. Ne beneficeranno la nostra salute e anche il portafoglio.

Siamo ormai in estate e questo è il periodo in cui possiamo fare ricchissime e fresche insalate, non solo belle a vedersi, ma buone, fresche e sane. Una delle verdure più gustose e aromatiche da fare in insalata è il finocchio, tanto buono quanto benefico.

Il finocchio è: diuretico, depurativo, gustoso, da consumare crudo, nelle insalate, in semi ecc... ottimo da bere come tisana. Insomma, un prezioso alleato di salute e bellezza. Non ha soltanto un sapore gradevole, ma è anche un ortaggio che non deve mancare sulla nostra tavola.

È privo di grassi intanto e ricco di fibre, e questo dovrebbe essere un messaggio importante per chi cerca di ritrovare la linea e vuole arricchire la propria dieta alimentare variandola con l'aiuto di ortaggi salutari. Il finocchio è senza dubbio un prodotto dell'orto davvero indicato! Se è carente di grassi, abbonda invece in sali minerali, in special modo in potassio. La sua ricchezza in fibra è ottima per le attività intestinali e per le diete dimagranti.

E non solo, è ricco di fitoestrogeni ormoni vegetali che hanno influsso sul sistema ormonale femminile. Contrastano i sintomi tipici della menopausa, e migliorano anche la funzione mestruale, riducendo i disturbi che possono precederla.


domenica 26 giugno 2016

Gastroenteriti virali: come combatterle naturalmente

Gastroenteriti virali: come combatterle naturalmente. Anche se siamo in estate, non siamo immuni alle gastroenteriti virali che colpiscono sempre più frequentemente. Possiamo però tamponarle in maniera naturale, senza dover ricorrere a farmaci con limone e zenzero


L'influenza è il malanno dell'autunno e dell'inverno, e la primavera e l'estate oltre a portare le allergie, la mancanza di energie e gli sbalzi d'umore, sono foriere delle gastroenteriti virali, che ultimamente sono in aumento. Diciamo che questo malanno di stagione è da noi più conosciuto come influenza intestinale, che porta con sè inappetenza, nausea, vomito e diarrea. Per arginarla in maniera naturale possiamo fare attenzione alla nostra alimentazione e all'uso di rimedi naturali. 

Le gastroenteriti portano sempre una forte disidratazione, quindi anche se siamo nauseati, dobbiamo bere e aggiungere all'acqua il succo di mezzo limone (a bicchiere): in questo modo remineralizziamo l'organismo e aumentiamo le difese immunitarie.

Quando la nausea è moto forte può essere di grande conforto lo zenzero e per usarlo al meglio si possono portare a decozione tre fettine di radice fresca per circa 15 minuti. E' consigliabile bere questo decotto a piccoli sorsi durante la giornata. Se il gusto dello zenzero non è gradito, potete annusarne qualche goccia di olio essenziale o assumere delle capsule per via orale.

Se fra i sintomi ci sono anche gonfiore addominale e inappetenza, la menta piperita è ciò che fa per noi. Basterà preparare  un infuso aggiungendo alcune foglioline fresce all'acqua calda oppure le foglie secche in taglio tisana. Se poi vi dovessere essere anche i crampi, si potranno masticare di tanto in tanto dei semini di anice. Oppure si può usare l'olio essenziale di menta piperita, mettendone due gocce sulla pelle del polso, oppure prenderla per via orale in un cucchiaino di miele, zucchero o olio di sesamo.

sabato 25 giugno 2016

Perdere peso: gli alimenti che aiutano

Perdere peso: gli alimenti che aiutano ci sono, sani buoni, sazianti che permettono di non sentirei morsi della fame, sono buoni nutrienti e permettono si seguire una dieta che non stressa


La lotta contro i chili di troppo è una guerra estenuante sia psicologicamente che fisicamente. Sacrificio, rinunce, lotta psicologica contro la fame, integratori, insomma tutta una serie di orpelli che al fine di raggiungere il risultato desiderato si portano dietro una elevata dose di stress. Prima però di avventurarci in regimi dietetici rigidi, o particolarmente rischiosi, sarebbe il caso di valutare con logica come ci alimentiamo. Forse molti ancora non sanno che vi sono molti alimenti che possono aiutarci a perdere peso in maniera del tutto naturale senza sottoporci a particolari torture. Eccone alcuni esempi.


Fagioli neri:  ottima fonte di proteine i fagioli neri non contengono grassi saturi che si trovano invece in altri alimenti, in genere considerati ottime fonti proteiche, come la carne.Ottimi anche gli altri tipi di fagioli, rossi e bianchi, che contengono fibre e stimolano il metabolismo

Avena:  ricca di fibre, introdurla nella nostra dieta aiuta a sentirci sazi più a lungo. Non solo: è un cibo sano che aumenta il metabolismo e ci aiuta a bruciare i grassi.

Avocado:  frutto ricco di grassi buoni, se se mangia una metà durante i pasti possiamo tenere il peso sotto controllo.

Mirtilli: dalle proprietà antiossidanti, favoriscono il senso di sazietà e aiutano la salute: una tazza contiene solo 80 calorie e allontana lo stimolo della fame con i suoi 4 grammi di fibre

Broccoli: sono uno dei cibi più sani e ricchi di proprietà che conosciamo. Anticancro, contengono poche calorie e le fibre che ci aiutano a sentirci sazi e a controllare il peso.

Pere: una pera racchiude il 15% della dose giornaliera raccomandata di fibre, la maggior parte delle quali si trovano nella buccia.  Questo frutto inoltre aiuta il cervello e protegge le ossa.

Pompelmo:  mezzo pompelmo prima di ogni pasto può aiutare a perdere peso. Inoltre protegge il cuore, abbassa l’insulina ed è una buona fonte di proteine.

Tè verde: ricco di antiossidanti, può aiutarci a bruciare grassi e calorie. È inoltre utile ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.

Lenticchie: grande fonte di proteine e fibre che saziano. Sembra inoltre che aiutino il metabolismo a bruciare i grassi.

Cioccolato fondente: rallenta la digestione: questo ci fa sentire più pieni e ci aiuta a mangiare di meno al pasto successivo.

Arance: poche calorie, buon contenuto di fibre e tanta vitamina C. Sono le arance che ci aiutano a sentirci sazi e rafforzano il nostro sistema immunitario.

Ceci: grande fonte di fibre, proteine e grassi sani.

Ricordate inoltre di fare attività fisica, il movimento aiuta ad accelerare il metabolismo, idratatevi correttamente, bere molto aiuta ad eliminare tossine e fa bene a tutto il corpo. E infine cercate di regolare le vostre porzioni e sì rinunciate al cibo spazzatura.




venerdì 24 giugno 2016

Come fare disinfettanti per le mani naturali

Come fare disinfettanti per le mani naturali. Invece di comprare salviette o detergenti, per avere a portata di mano disinfettati per le mani del tutto naturali e molto efficaci, basteranno pochi ingredienti


Perché non provare a preparare in casa un disinfettante mani fatto con ingredienti naturali? Perché spendere soldi quando con l'unica spesa da fare per procurarsi gli ingredienti possiamo poi ammortizzare i costi? Qualcuno potrebbe anche obiettare che è più pratico l'uso delle salviettine usa e getta, ma io propendo sempre il self made con ingredienti sani e naturali. Ho chiesto ausilio alla mia erborista di fiducia, e ho ricevuto in omaggio alcune ricettine che propongo anche a voi, ma che probabilmente troverete comunque girellando per il web.

1) Disinfettante mani all'aloe vera  Vi serviranno: - 25-30 gocce di olio essenziale di Tea Tree - 9 gocce di olio essenziale di lavanda - 9 gocce di olio essenziale di chiodi di garofano - 1 cucchiaio di acqua di amamelide (facoltativo) - 16 cucchiai di gel d'aloe vera - 1 piccolo contenitore - 1 ciotola. In una ciotola versate gli oli essenziali e il gel d'aloe vera. Mescolateli e uniteli a un cucchiaio di acqua di amamelide (o distillato di amamelide) se lo avete a disposizione. Continuate a mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo e conservate il tutto in un piccolo contenitore - ad esempio un flaconcino - da portare sempre con voi per averlo a disposizione al momento del bisogno e da conservare al riparo dalla luce. Si conserva a lungo, ma non all'infinito. Tenete presente la durata del gel d'aloe vera dopo l'apertura della confezione.
 
2) Disinfettante mani al Tea Tree Oil  Lo potrete preparare rapidamente e sarà sempre pronto all'uso: - 120 ml d'acqua - 12 gocce di olio essenziale di Tea Tree - 24 gocce di olio essenziale di eucalipto - 12 gocce di olio essenziale di bergamotto. Abbinare il Tea Tree Oil agli oli essenziali di eucalipto e di bergamotto, anziché utilizzarlo come olio essenziale esclusivo, permette di ottenere un disinfettante per le mani dall'odore più gradevole. Per prepararlo non dovrete fare altro che versare l'acqua in una bottiglietta con spruzzino, aggiungere gli oli essenziali, mescolare e agitare sempre prima dell'uso.
 
3) Disinfettante mani alla cannella Recuperate come contenitore un flaconcino con dosatore vuoto, che magari in precedenza conteneva del sapone liquido. Vi serviranno: - 1 flaconcino con dosatore - 1 cucchiaio di gel d'aloe vera - 10 gocce di olio essenziale di limone - 10 gocce di olio essenziale di cannella - 10 gocce di olio essenziale di eucalipto - 10 gocce di olio essenziale di chiodi di garofano - acqua. Versate nel flacone prescelto il gel d'aloe vera e gli oli esenziali. A questo punto, con l'aiuto di un imbuto, aggiungete l'acqua fino a riempirlo. Agitate bene alla fine della preparazione e ogni volta prima dell'uso. Per utilizzarlo, applicate il disinfettante sulle mani premendo il dosatore da 3 a 5 volte. Massaggiate il prodotto ottenuto sulle mani per 5-10 secondi.
 
4) Disinfettante mani alla lavanda  Vi serviranno: - 50 gr di gel d'aloe vera - 150 ml di alcol alimentare - 25 gr di glicerina vegetale (facoltativa) - 10 gocce di olio essenziale di lavanda - 1 mixer da cucina o frullatore. Versate tutti gli ingredienti nel mixer da cucina o nel frullatore. Azionate per uno o due minuti, fino a quando non avrete ottenuto un composto dalla consistenza omogenea. Trasferite il tutto in uno o più flaconcini comodi da tenere a portata di mano e da utilizzare. Si conserva per almeno 6 mesi e oltre. Utilizzatelo come un comune disinfettante per le mani. In alternativa all'olio essenziale di lavanda, potrete utilizzare olio essenziale di limone, rosmarino, Tea Tree, menta piperita, geranio o cannella.

5) Disinfettante mani all'olio di jojoba  Per questa ricetta vi serviranno: - 60-80 gr di gel d'aloe vera - 3 contagocce colmi di olio di jojoba - 5 gocce di olio essenziale di limone - 5 gocce di Tea Tree Oil - 5 gocce di olio essenziale di Palmarosa - 5 gocce di olio essenziale d'arancio - 5 gocce di olio essenziale di incenso - 1 flaconcino con dosatore. Versate nel contenitore prescelto l'olio di jojoba e gli oli essenziali. Tappate e agitate. Quindi aggiungete il gel d'aloe vera. Tappate il flacone e agitate di nuovo. Ecco fatto. avrete preparato il vostro disinfettante per le mani a base di soli ingredienti naturali. Utilizzate come un normale disinfettante per le mani.

Dolori Cronici e Rimedi Naturali

Dolori Cronici e Rimedi Naturali, un connubio possibile grazie ad alcune piante che possono rivelarsi assai efficaci e utili fra cui Boswellia, corteccia di Salice bianco e altre piante


Quando si soffre di dolori cronici si è costretti ad utilizzare farmaci di sintesi per alleviarli, spesso si ricorre infatti a medicinali a base di ibuprofene che come sempre hanno però degli spiacevoli effetti collaterali sul nostro organismo, che l'uso prolungato dei suddetti farmaci fa comparire. E' bene sapere che alla base di molti farmaci di sintesi ci sono principi attivi che derivano da piante o erbe che hanno proprietà analgesiche naturali. I farmaci di sintesi, benché allevino il dolore nell'immediato, non risolvono il problema, coprono solo il dolore. Vi sono alcune piante però che possono aiutarci in maniera del tutto naturale e credo sia opportuno conoscerle. 


Boswellia: contiene principi attivi che aiutano a migliorare il flusso di sangue alle articolazioni e contribuisce a placare le infiammazioni. Le infiammazioni sono spesso alla base del dolore cronico, come può essere quello causato dall’artrite. La Boswellia è infatti indicata anche nel trattamento dell’artrite reumatoide. Allenta la rigidità delle articolazioni colpite da malattie infiammatorie e contribuisce a ripristinare l’integrità dei vasi indeboliti da spasmi.

Corteccia di salice bianco: contiene una sostanza, la salicina, a cui sono state attribuite proprietà utili contro la febbre, le infiammazioni, i disturbi gastrici e varie forme di dolori. Utile per combattere il mal di testa, ma anche per contrastare mal di schiena, artrosi, e condizioni infiammatorie come borsite e tendinite. È utilizzato anche in caso di dismenorrea. La salicina possiede anche un’azione antiaggregante piastrinica, per cui è meglio prestare attenzione se si fa uso di anticoagulanti, ma anche durante la gravidanza e l’allattamento.

Uncaria tomentosa: possiede delle potenti proprietà antinfiammatorie. È utilizzata nella medicina erboristica per la salute delle articolazioni e per le proprietà immunostimolanti e immunomodulanti, oltre che come antidolorifico e cicatrizzante. E' un ottimo coadiuvante nella cura di diverse malattie con origine immunologica, e stati di infiammazione cronica di diverso genere, dolori muscolari e articolari e disturbi dell’apparato digerente. Una dose eccessiva può dare luogo, tuttavia, a disturbi a livello gastrointestinale, che però spariscono cessando l’assunzione.

Curcuma: grazie alla curcumina, è risaputo, è un potente antidolorifico. Oltre ad aiutare ad alleviare i dolori, intervenendo sui segnali che viaggiano nel nostro corpo e raggiungono il cervello, fornisce un valido aiuto nel trattamento del dolore cronico e delle infiammazioni croniche.

Corydalis: utilizzata già da millenni nella Medicina Tradizionale Cinese si è dimostrata un ottimo rimedio per il trattamento del dolore cronico, in particolare dolori infiammatori e neuropatici. Grazie ad uno studio condotto da alcuni ricercatori californiani,  si è scoperto che il composto contenuto nelle radici e chiamato deidrocoribulbina (Dhcb),  è utile nel diminuire il dolore infiammatorio, spesso associato a danni ai tessuti e infiltrazioni di cellule immunitarie. Allo stesso modo, si è dimostrata utile nella riduzione del dolore neuropatico causato da problemi al sistema nervoso. La sostanza, hanno precisato gli studiosi, non crea assolutamente dipendenza, come invece tende a fare la morfina.

giovedì 23 giugno 2016

Insonnia: come aiutarsi a Dormire

Insonnia: come aiutarsi a Dormire. Chi soffre di insonnia spesso è alla ricerca di un metodo consolidato per riuscire a riposare la notte. Dobbiamo però prestare attenzione anche all'ambiente in cui viviamo in particolare in casa


Non è semplice determinare e quindi cercare di eliminare, le cause che creano l'insonnia. Anzichè cominciare dalle cause più serie, più profonde e nascoste, si può affrontare questo problema, che affligge un numero sempre crescente di persone, cominciando da quelle più modeste, più immediate e ovvie. L'ambiente, la temperatura, i piedi freddi, l'aria, la luce, il letto, le coperte, i rumori, la digestione, la stanchezza, l'umore, le preoccupazioni, i pensieri: sono tutti elementi che possono di volta in volta esercitare un'influenza decisiva sulla qualità del nostro riposo.


Cominciamo dunque ad analizzare:
  • Se la stanza ha la temperatura corretta: quindi nè troppo calda nè troppo fredda; fra le due meglio piuttosto fredda. Un'aria stagnante non giova a nessuno, ma per chi è abituato a una vita abbastanza sana, all'aperto, l'aria viziata e surriscaldata di una camera può impedire il sonno
  • Se il letto è sufficientemente rigido e non crea una buca nel mezzo, mancando di sorreggere nel modo adeguato la spina dorsale. Mettere un'asse sotto il materasso può andare benissimo, ma bisogna ricordare che il letto deve "accogliere" l'individuo, non respingerlo e tenerlo sollevato come sul dorso di un mulo
  • Se le coperte sono calde e leggere, oppure dure e pesanti. Le coperte non devono mai creare un senso di soffocamento e di oppressione. Nella stagione calda inoltre conviene sempre avere un lenzuolo sottile con cui proteggersi, perchè dormire completamente scoperti può creare insicurezza.
  • Se vi sono rumori molesti: i suoni a cadenza regolare sono i peggiori, il ticchettio della sveglia, la giccua insistente che cade da un rubinetto mal chiuso. Creare il silenzio, anche a costo di mettersi itappi nelle orecchie, è importante.
  • Se non c'è troppa luce: l'oscurità favorisce il sonno e aiuta l'attenuarsi dell'attività cerebrale
  • Se le estremità sono gelate: chi ha i piedi sempre freddi, si metta nel letto una borsa d'acqua calda
  • Se la causa dell'inquietudine e della difficoltà a prendere sonno non viene da una digestione difficile: rimpinzare lo stomaco è sempre una pessima abitudine, specie al pasto della sera, e un'altra pessima abitudine è cenare molto tardi
Bisogna cercare di aiutarsi a dormire. Avere un buon rapporto con il letto, non guardarlo come un luogo di passione e di angosce, ma un luogo dove si trova rifugio, come in un grembo materno. Abbandonare i pensieri, la realtà della giornata; essa tornerà comunque a noi, trasformata nelle vesti metaforiche del sogno. Per creare un cuscinetto protettivo fra la vita attiva e la pausa di riposo che è il sonno, la lettura anche se breve è di aiuto. Ma che il libro non sia eccessivamente eccitante, o si otterrà l'effetto contrario.

A volte la mente è affaticata entre il corpo non ha avuto modo di esaurire tutta la sua energia. Un corpo piacevolmente stanco favorisce un buon sonno. Chi non ha tempo di dedicarsi a qualche attività sportiva, può sempre camminare, andare in bici, fare qualche lavoro manuale, qualcosa che comunque impegni un po' i muscoli, fosse anche mettere in ordine la cantina o il ripostiglio di casa.

Arrabbiarsi nelle ore serali che precedono l'andare a letto, impegnarsi in discussioni violente e sgradevoli sono errori da evitare con la massima cura. Ascoltare buona musica, invece, è mettersi sulla buona strada. La musica ha un effetto suasivo e rilassante, svuota i contenuti della realtà, trasportando la mente in modo astratto, lontano dalle contraddizioni e dai conflitti.

E infine, bere una tisana calda, carezzevole è già un atto di riposo. Ne liquido odoroso che colma il cavo di una tazza c'è una promessa di benefica clama, di salutare, compiacente avvio verso le braccia di Morfeo.



mercoledì 22 giugno 2016

Pulire gli organi emuntori dallo smog

Pulire gli organi emuntori dallo smog dovrebbe essere una delle nostre priorità: la pelle, i polmoni e il nostro apparato digerente dovrebbero essere curati ciclicamente. Vediamo come


Più che mai in inverno il nostro organismo assorbe lo smog e a soffrire sono in primis la pelle e i polmoni, ma soffre anche l'apparato digerente, per l'azione inquinante che passa dall'aria alla terra e quindi nei prodotti agricoli che mangiamo.  Quindi: monossido di carbonio e benzene si accumulano nel nostro organismo portando ossidazione e infiammazioni. Entrambe sono fertile terreno per l'installarsi di  bronchiti, tosse, riniti croniche. Dal canto suo la pelle può risultare sciupata e irritata. E' l'ora di ripulirsi, in tre modi.


Pelle:  sarà utile la violetta di campo, per la presenza di acidoacetilsalicilico che favorisce sudorazione ed espulsione di sostanze tossiche.  Potete fare delle abluzioni con l’acqua di violetta: procuratevi tre manciate di fiori (possibilmente freschi) schiacciateli in un mortaio e versateli in un litro d’acqua bollente. Far macerare bene e quando l’acqua si è intiepidita passatela con un panno morbido sulla cute. Ripetete per 10-15 giorni questo trattamento e le tossine invernali se ne andranno.

Apparato digerente:  fate una centrifuga con qualche foglia di cavolo e una carota, mescolate con un cucchiaio d’olio extravergine e con succo di un limone. Bevetelo al mattino, per un paio di settimane. Grazie ai tiocianati del cavolo si limitano le mutazioni genetiche ingenerate dallo smog e sono utilissimi principi anti-tumorali.

Polmoni:  bruciate qualche grano d’incenso negli ambienti. L’incenso è un ottimo disinfettante dell’apparato respiratorio. Ripulirà i polmoni da tutte le impurità. Utilizzatelo nelle settimane di cambio di stagione e continuate a farlo, se vi piace, anche dopo. Bruciatelo nelle camere dei bambini e degli anziani: il loro apparato respiratorio sarà in questo modo particolarmente protetto contro tutti gli agenti nocivi presenti nell’aria.

martedì 21 giugno 2016

Uova naturali uguale arterie pulite

Uova naturali uguale arterie pulite: E' necessario fare un po' di chiarezza in merito a tutto ciò che viene detto sulle uova e su alcuni falsi miti che spesso condizionano la nostra alimentazione


Parliamo oggi delle uova naturali, un prezioso alimento, completo e sano, ma anche magro se consumato nella maniera giusta naturalmente, cioè in camicia, sodo o alla coque. Perché magro? Meglio sfatare alcuni insani miti che da troppo tempo indicano l'uovo quale alimento da consumare con gran cautela. L'uovo è un prezioso alleato del fegato, del sangue e anche del sistema circolatorio perché il tuorlo contiene acidi grassi insaturi in quantità maggiore rispetto a quelli saturi (il 65% contro il 30%), in più se consumato al naturale con un condimento leggero è anche fonte di proteine e vitamine e contiene solo 70 calorie. Per chi è vegetariano è ottima fonte di vitamina B12, che contribuisce a far funzionare bene le cellule nervose, a mantenere in salute la pelle, i capelli e le cartilagini.


Ciò che è oggi più che mai importante scegliere le uova prodotte dalle galline allevate all'aria aperta, riconoscibili al momento dell'acquisto da un ben preciso codice stampato sul guscio (e anche sulla confezione), nel caso specifico i codici  “0” e “1”,  perchè in esse è stata rilevata una presenza maggiore di betacarotene (precursore della vitamina A), di vitamina E e di acidi grassi Omega 3 che sono sostanze dalle proprietà antiossidanti. Inoltre nel tuorlo dell’uovo sono presenti due importanti antiossidanti, che si trovano in gran quantità anche nei vegetali a foglia verde: luteina e zeaxantina che proteggono nei confronti dei raggi UVA e rinforzano la vista. Vi sono poi le lecitine nel tuorlo che trasportano il colesterolo dalle artiere al fegato (trasporto inverso).

Per scegliere le uova naturali, ribadisco, bisogna saper leggere il codice stampato sul guscio dell'uovo sul quale viene riportato, stottoforma di sigla,  il Paese di provenienza (IT, che sta per Italia), il comune di origine e un numero che indica il tipo di allevamento. Codice 0: indica l'allevamento biologico dove galline possono muoversi liberamente dentro e fuori dei capannoni su un terreno coltivato secondo le metodiche biologiche; anche il cibo è bio. Codice 1: indica l'allevamento all’aperto in cui le galline possono razzolare in terra fuori dal capannone alcune ore al giorno e le uova possono essere deposte sul terreno o nei nidi. Il cibo è mangime convenzionale. Codice 2: indica l'allevamento a terra dove le galline vivono libere all’interno di capannoni illuminati da luce artificiale (ma che altera il ritmo sonno-veglia degli animali) e non possono accedere all’esterno. Il calore e la luce continua accelerano la produzione di uova rendendo il processo ovaiolo innaturale.


domenica 19 giugno 2016

Rimedi naturali all'alito cattivo

Rimedi naturali all'alito cattivo, che spesso ci imprigiona in un imbarazzante silenzio. Le cause dell'alito cattivo possono essere varie, vediamole insieme e come rimediare


Di norma il nostro alito dovrebbe essere inodore, ma sappiamo purtroppo che può capitare di sentirlo molto pesante. Le cause possono essere molte, in primis la cattiva igiene orale e i problemi a denti e gengive, ma anche il fumo di sigaretta, problemi digestivi, o anche particolari alimenti, o addirittura i farmaci. E non ultimo anche uno stato di salute poco buono del nostro organismo può essere causa di alito cattivo. Mentre di apprestiamo a indagare le cause possiamo però cercare di migliorarlo con qualche semplice rimedio naturale. Oggi abbiamo qui due soluzioni davvero efficaci: un infuso e un mellito. 


Infuso: Menta piperita foglie monde g. 20, Rosmarino foglie  g. 20, Melissa foglie monde g. 20, Salvia foglie  g. 20, Anice verde frutti g. 20. Da bere una tazza dopo i pasti principali e usarlo come collutorio.

Mellito alle spezie: Miele di acacia g. 500, Rosmarino foglie polvere g. 25, Salvia foglie polvere g. 10, Garofano chiodi polvere g. 5, Cannella Ceylon corteccia polvere g. 2, Noce moscata seme polvere g. 2
Mescolare insieme al miele in maiera molto accurata e trasferire in un vasetto a vetro scuro al sole
per 10-15 giorni. Sciogliere lentamente in bocca un cucchiaino da caffè la mattina a digiuno.

sabato 18 giugno 2016

Metodi di applicazione delle tisane

Metodi di applicazione delle tisane. Le tisane non si assumono solamente per via orale, ma hanno anche altri metodi di applicazione per via esterna che le rendono adatte alla cura del corpo


Le tisane come tutti sappiamo, si assumono per via orale, cioè bevendo. Ma ciò che forse alcuni ancora non sanno è che esse possono essere usate anche in maniera differente, cioè per via esterna, ovvero sotto forma di bagni tradizionali, impacchi, spugnature, bagni oculari. In particolare:


Bagno: si prepara preventivamente un infuso concnetrato o decotto . Il liquido filtrato si aggiunge all'acqua del bagno, facendo attenzione che la temperatura non suoeri i 38 gradi. Il tempo di immersione varia da dieci a venti minuti

Impacco: qui è necessario l'uso d una carza o una compressa dicotone che viene immersa prima in un liquido (sempre infuso o decotto). L'impacco va rinnovato, immergendo ripetutamente la comrepssa nel liquido, e mantenuto in posizione per un certo periodo di tempo

Spugnature: per ottenere un effetto benefico su una superficie dicute estesa, si fanno le spugnature, una metodologia attraverso cui si tampona ripetutamente la parte del corpo interessata

Collirio: si applica sulle palpebre, sotto forma di bagno oculare, oppure impacco. Si prepara un infuso che, per la particolare tipologia di applicazione va filtrato in maniera molto accurata e privo quindi di particelle in sospensione.

E ora facciamo chiarezza: vediamo quale differenza intercorre tra tisana, infuso e decotto.
La tisana: è un metodo di preparazione fitoterapica che sfrutta l'acqua calda per estrarre i principi attivi delle piante (cioè una loro parte: fiori, foglie, frutti). La preparazione avviene attraverso due metodologie: l'infuso, per capirsi, come avviene per il tè. Si versa  la quantità di acqua bollente (200 ml circa) su una dose ( un cucchiaio) di pianta o di miscela di piante già posta sul fondo di un recipiente atto allo scopo (teiera), Si mescola e si lascia riposare per cinque o dieci minuti, poi si filtra con un colino e si versa in tazza. Gli infusi si preparano freschi al momento e possono essere dolcificati.

E poi c'è il decotto, che è un metodo di estrazione dei principi attivi più energico rispetto alla tisana. Si prepara mettendo la parte della pianta (o miscela) in acqua bollente (250 ml), si copre il recipiente e si prosegue l'ebollizione a fiamma bassa per pochi minuti. Si filtra attraverso un colino e si consuma caldo o tiepido, ma mai bollente o freddo.

venerdì 17 giugno 2016

Piedi freddi? Provate fregagioni e spazzolature

Odio avere i piedi freddi, e la mia non è solamente una condizione invernale, mi accade anche in estate, quando la sera, uscendo per una breve passeggiata, i miei piedi incontrano il lieve venticello marino, crack, si raffreddano.

Piedi freddi? Provate fregagioni e spazzolature

A quel punto non sto più bene, con i piedi freddi tutto il mio corpo avverte un disagio, dovuto alla sensazione di freddo dei piedi. Certo, direte voi, è la circolazione periferica, e allora? Beh, un paio di rimedi ci sono, direi pronto uso. Eccoli:

I piedi freddi sono un problema legato alla circolazione periferica: il sangue non affluisce bene alle estremità. Per curare questo spiacevole inconveniente invernale è quindi necessario riattivare la circolazione e in particolare gli sfinteri precapillari.

Molto utili sono le fregagioni e le spazzolature.

Le fregagioni sono svolte con un panno o con un asciugamano che, dopo essere stato inumidito, viene sfregato vigorosamente. Possono essere fatte fredde per creare una reazione di vasodilatazione o calde se i piedi sono proprio gelati (poi successivamente fredde). La fregagione deve essere fatta partendo dalle estremità dei piedi verso il centro della gamba fino al ginocchio. Bisogna continuare finché sulla parte interessata non si crea un arrossamento.

La spazzolatura si effettua invece con spazzole di crine naturale. Il principio è lo stesso: riattivare la circolazione periferica. A differenza della fregagione la spazzolatura ha un´azione più rapida: i piedi e la gamba diventano rossi dopo solo pochi secondi. Spazzole per questo trattamento si trovano in negozi di prodotti naturali. Per avere sempre piedi caldi è bene inoltre indossare calze di lana che mantengono le estremità a una buona temperatura e scarpe in pelle morbida con suola in cuoio che riparano il piede, ma lo lasciano traspirare bene e non intralciano la corretta circolazione del sangue.

Ma se proprio i vostri piedi non si scaldano, fate come faccio io, procuratevi delle solettine termiche, di quelle che si usano anche in montagna, manterrete i piedi caldi per ore, se non altro quando siete fuori.


giovedì 16 giugno 2016

Una potente medicina: il sole

Una potente medicina: il sole. Non ci facciamo caso anzi, spesso ignoriamo che la luce del sole è il primo e più potente medicamento che possiamo usare per la nostra salute.


Che la luce sia fonte di vita è per noi una innata conoscenza, e la luce del sole è uno dei più importanti medicamenti gratuiti che abbiamo a disposizione perchè nutre e mantiene in salute il nostro corpo, alimenta la nostra energia vitale, crea equilibrio alle emozioni e ai pensieri. Se il nostro rapporto con la luce solare viene compromesso ne risente l'equilibrio interno dell'individuo e quindi anche il suo rapporto con l'ambiente esterno. 


Ci riferiamo alla luce pensando semplicemente alla porzione visibile all'occhio umano, ma lo spettro elettromagnetico è molto più vasto, in quanto costituito dai raggi infrarossi, microonde, onde radio corte e lunghe,  raggi ultravioletti, raggi x, raggi gamma e raggi cosmici.  E sta proprio in questo spettro elettromagnetico che è racchiuso il segreto della luce solare e della vita: le proprietà nutritive e terapeutiche fondamentali per la nostra sopravvivenza . Ben sappiamo che se sottoposti a carenza di luce solare noi esseri umani siamo esposti agli stessi sintomi di una dieta squilibrata, come la tendenza all’obesità, alla depressione, a comportamenti compulsivi,  a emozioni pesanti come la rabbia ed una serie infinita di patologie anche gravi.

Perciò così come per il nostro organismo è necessaria un'alimentazione sana e bilanciata così, possiamo affermare che una dieta di luce sia essenziale tutto l'anno, e questo per la salvaguardia della nostra salute e  prevenire tutta una lunga seire di squilibri e malattie. Eppure non facciamo caso a come la nostra vita sia condotta spesso in squilibrio rispetto alla nostra vera necessità di luce solare, perchè? Beh, spesso viviamo in ambienti male illuminati, vegetiamo ore davanti al computer o alla televisione, non ci esponiamo adeguatamente e nelle ore corrette.   Che conduciamo uno stile di vita alterato non è certo un segreto, e questo nostro modo di vivere ci espone a squilibri di cui poi inevitabilemente risentiamo.

Facciamo un semplice esempio: basterebbe una corretta esposizione alla luce solare a prevenire e incidere sulla cura di malattie come l’osteoporosi, l’osteomalacia, la sclerosi multipla, alcuni tipi di cancro (colon, ovaie, prostata, seno), diabete e malattie cardiovascolari. Ma ne farò uno ancora più calzante e che forse tutti conoscete: una corretta esposizione alla luce solare manifesta i suoi effetti terapeutici anche nella cura della psoriasi, nella prevenzione del raffreddore, delle malattie autoimmuni e di quelle respiratorie più gravi come l’ asma; regola il buon funzionamento di fegato e intestino, riduce il rischio del Parkinson, aiuta a non ingrassare, è implicata nel corretto sviluppo muscolare durante l’adolescenza, regola il colesterolo e migliora l’attenzione e la creatività.

Allora vediamo come possiamo esporci correttamente alla luce solare e beneficiare dei suoi effetti benefici. Intanto il tempo di esposizione varia in base all'età e al tipo di pelle: in media 10-15 minuti per i giovani e 20-25 minuti per gli anziani, nelle ore sicure (prima delle 11 del mattino e dopo le 15 al pomeriggio). E' ovvio che il tempo suddetto può variare in base ai casi poichè alcune persone potrebbero rivelarsi  più sensibili di altre o avere dei problemi cutanei.  Inoltre,  come ben sapete, bisogna prestare particolare attenzione in caso di assunzione di antibiotici o altri medicinali. Chi ha la pelle più scura hanno bisogno di una quantità di luce maggiore rispetto a chi ha la pelle chiara. La tanto amata abbronzatura in questo caso non è una condzione necessaria e sufficiente per beneficiare degli effetti terapeutici della luce solare, infatti la stagione migliore per fare dei bagni di sole è la primavera, in cui è meglio esporsi per brevi e frequenti periodi rispetto a un unica esposizione prolungata. Sarebbe opportuno non concentrare  concentrare l’esposizione in due o tre settimane durante i mesi estivi, mentre la luce dovrebbe essere assorbita con più equilibrio durante tutto l’anno.

E poi tenete conto dell'alimentazione: i cibi integrali e poco elaborati aiutano ad avere una relazione equilibrata con la luce . Essere capaci di esporsi al sole risulta essere una vera e propria arte, con le sue regole e i suoi tempi e se ben assimilata compresa diviene una fonte inesauribile di benessere e salute. Tenete a mente quest itre fattori: - alimentazione; - movimento; - sole e aria aperta.

Il mondo della carota

Il mondo della carota è color arancio, il colore del sole, caldo, riposante. Madre natura ha donato questo colore alle carote, affinché ci accorgessimo di loro e ne facessimo uso. Le carote sono come il pozzo di San Patrizio, se ne ricava sempre qualcosa. Ecco perché è bene che esse siano alla base della nostra alimentazione. 

Il mondo della carota

Il mondo della carota è un mondo di benessere. La carota contiene un forte antiossiddante, il glutatione e un mix di vitamine B, E, D, PP. Ma soprattutto vanta una quantità elevata di vitamina A o retinolo. Inserito in diverse formule cosmetiche, migliora la densità della pelle, riduce le rughe, rallenta la degradazione di collagene ed elastina, accelerando il ricambio cellulare. Da non confondere con un suo derivato, l'acido retinico, che caratterizza invece i farmaci contro l'acne. Infine creme e integratori a base di betacarotene sublimano l'abbronzatura. La carota è meglio di un farmaco. Non solo elisir di bellezza ma anche di lunga vita.

Il succo di carota aumenta le difese dell'organismo e la sua resistenza alle malattie infettive, ha virtù diuretiche e disintossicanti e aiuta a equilibrare la flora intestinale, dopo l'assunzione prolungata di antibiotici o farmaci. Dunque si rileva un toccasana nella dieta di bambini e anziani e convalescenti. Inoltre è un buon rimineralizzante. Cura e previene le malattie della pelle, come eczemi e acne, favorisce la corretta crescita e la riparazione dei tessuti e delle ossa, protegge le mucose di bocca, naso, gola e polmoni. Oltre gli effetti anti età rinforza la vista di chi trascorre lunghe ore davanti al computer e alla tv.

Studi recenti dimostrano che cibi ricchi di betacarotene diminuiscono persino rischi di tumore ai polmoni (soprattutto nei fumatori, che bruciano più rapidamente la vitamina A) e della cavità orale.

 Carota potente afrodisiaco. Racconta la leggenda che un fiore di carota, raccolto nelle notti di luna piena, aiuti il concepimento di un bambino. Sarà per questo che le donne inglesi del XVI secolo lo usavano per ornarsi i capelli. Vero e proprio elisir d'amore, la carota era considerata un ottimo afrodisiaco già dai greci e dai romani, come concordano gli scritti di Dioscoride, Galeno e Plinio. Veniva utilizzata per curare l'impotenza maschile e accendere gli appetiti sessuali.

E la scienza conferma. E' dimostrato inoltre, che la carota agisce a livello ormonale. Il beta carotene facilita, infatti, la produzione di latte materno e contribuisce allo sviluppo delle ghiandole mammarie nelle puerpere. Inoltre la carota è:

- emmenagoga, stimola il flusso mestruale se scarso;

- carminativa, stimola la produzione di succhi gastrici e aiuta la digestione;

- epatica, tonifica il fegato e ne rigenera le cellule. Usata per indigestioni, coliche, congestione epatica, cirrosi. Buona dopo la fase acuta dell'epatite, un violento attacco biliare o avvelenamento da droghe.

Regola i livelli di colesterolo.
- diuretica, agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione grazie alla sua abilità di stimolare la produzione di urina e l'eliminazione di tossine e scorie attraverso l'urina

- tonifica i reni;

- purifica il sangue, aiuta a innalzare il livello di emoglobina;

- regolatore intestinale, cotta, svolge un'azione lenitiva nei confronti dell'apparato digerente e regolarizza le funzioni intestinali.


mercoledì 15 giugno 2016

Viola mammola: tè, sciroppo e decotto

Viola mammola: tè, sciroppo e decotto, questi sono solo alcuni degli usi che si possono fare della viola mammola che contiene un tesoro di preziosi benefici per la nostra salute. 


Viola viene dal nome della ninfa lo, che aveva appunto gli occhi viola; odorata perché emana profumo. La leggenda narra che Giove, dopo aver sedotto la bella ninfa fu costretto a trasformarla in mucca per sottrarla all'ira di Giunone. Costei, incredula del fatto che Giove si apparti con una giovenca entro una nuvola stagnante sui boschi di Lirce, chiede che il bianco animale venga sorvegliato da Argo, il cane d.ai cento occhi. E poi Mercurio, inviato da Giove a uccidere il mostro liberando Io che diventerà una divinità egizia. Scendendo sulla terra, gli antichi videro nella viola la raffigurazione dell'amore verginale e assegnarono alla pianta il ruolo di rappresentare la modestia e il pudore. Greci e Romani se ne coronavano il capo durante i banchetti e ne mettevano i fiori nel vino perché la credenza popolare diceva che il suo profumo teneva lontana la sbronza. Per questo e per averne sempre a disposizione coltivavano le viole in speciali giardini, i violarium. Nel '200 la Scuola Salernitana considerava la viola un rimedio efficace per combattere il mal di capo dovuto al troppo cibo. Nei tempi in cui erano numerosi i maghi e le fattucchiere, si usava il fiore per comporre filtri magici che garantivano amore eterno. La viola ha una prima fioritura in pieno inverno e infatti un vecchio detto. lombardo dice: "Per San Sebastian la Viola in man". Questo santo si festeggia il 20 gennaio.


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Violacee. Le foglie sono riunite alla base in rosetta, hanno un lungo gambo e forma tonda culminante a punta, margine dentato e base cuoriforme. I fiori sono solitari, con lungo peduncolo che regge un calice diviso e una corolla di cinque petali blu-viola profumatissimi. Quello centrale si allunga all'indietro con uno sperone. TIfrutto è una capsula che si apre in tre parti con numerosi semi. , Ama i luoghi freschi, erbosi, le rive dei fiumi e i boschi. E molto comune sino a 1200 m. Dopo una prima fioritura invernale, fiorisce pienamente in primavera. Si usano le radici, le foglie e i fiori, che si possono far essiccare all'ombra, ma all'aria aperta. Anche secche le violette conservano intatto il loro profumo. I fiori contengono acido salicilico, olio essenziale, acidi organici, mucillagini e tannini; le foglie contengono tannini e saponine. La viola 'mammola ha proprietà diuretiche, sudorifere, emollienti, antinfiammatorie ed efficaci contro la tosse.

Utilizzo 

Le foglie si usano nelle minestre in piccole quantità; i fiori appena colti come aromatizzanti e complemento delle insalate, negli sciroppi, nei gelati, nelle marmellate e nei canditi. La medicina popolare, oltre alle foglie e ai fiori, usa anche la radice.

Sciroppo per la tosse: mettere in infusione 100 g di violette fresche in un litro d'acqua bollente; dopo 12 ore colare il liquido, spremendo bene i fiori, e aggiungere 180 g di zucchero. Filtrarlo dopo qualche giorno e riporlo in una bottiglia.

Decotto anticatarrale: far bollire 5 g di radici di viola in 300 g d'acqua. Quando il liquido è ridotto di un terzo, addolcire con un poco di miele e berlo subito.

Tè di violetta contro le infiammazioni bronchiali: versare un litro d'acqua bollente sopra 20 g di fiori freschi e lasciare in infusione per mezz' ora. Colare, addolcire con miele e consumare a bicchierini durante la giornata. Infuso contro l'emicrania: versare un pizzico di foglie secche di viola in una tazza d'acqua calda e lasciare in infusione per 10 minuti. Colare, zuccherare e bere all'istante.

Per eliminare il gonfiore prodotto da contusioni è efficace un cataplasma ottenuto con foglie di violetta fresche cotte in poca acqua e applicato ancora caldo, ma non bollente, sulla parte malata.

Infine un impiego casalingo: togliere i gambi alle violette fresche e farle essiccare rapidamente all'ombra. Versare sopra una lastra di metallo calda un po' di sale finissimo da tavola e, quando è perfettamente asciutto, mescolarlo ai petali di violetta. Conservare in una bottiglietta di vetro con il tappo smerigliato. Basta versare sopra un piattino un pizzico del preparato perché in breve si diffonda per l'aria un delicato e persistente profumo di violetta. Si può usare anche in armadi e cassetti.

martedì 14 giugno 2016

Trifoglio Rosso: proprietà curative e benefiche

Trifoglio Rosso: proprietà curative e benefiche, sia per la menopausa che per la disfunzione erettile, ma che si rivela utile anche contro il colesterolo, l'osteoporosi e la depressione.


A tutti noto come ottimo foraggio per il bestiame, il Trifoglio rosso, della famiglia delle Leguminosae,  lo si trova in abbondanza nei prati, nei boschi  e nei terreni per i pascoli. Ha dei graziosi fiorellini rosa. Ma questa pianticella è altresì nota alla farmacopea per le sue numerose proprietà curative e benefiche che sono dovute in gran parte all'alto contenuto di isoflavoni un toccasana per le donne in menopausa.  Contrasta i radicali liberi perchè ha un forte potere antiossidante, il triplo rispetto a quello della vitamina C e fra le sue proprietà si annoverano:  antispasmodica,  lassativa, detergente,  diuretica,  espettorante,  sedativa,  tonica,  per la salute della pelle, per trattare l’osteoporosi.

Per ciò che concerne la menopausa, la parte del leone la fanno gli isoflavoni, che, solubili in acqua, agiscono alla stessa maniera degli estrogeni, e quindi alleviano i disturbi quali ad esempio, le vampate di calore, nervosismo etc. Ma non solo, sembra essere attivo anche contro la depressione derivante dalla post-menopausa, ben nell'80% dei casi.


Fa bene anche agli uomini in relazione alla disfunzione erettile, e, pur agendo in maniera più lenta rispetto ai farmaci di sintesi comunemente in commercio, sono sempre di più coloro che si affidano a questo rimedio naturale privo naturalmente delle spiacevoli controindicazioni portate dai farmaci. Agisce contro la disfunzione erettile poichè è ricco di fitoestrogeni protettivi. Ma il trifoglio ha anche altre interessanti proprietà: abbassa il colesterolo,  migliora la circolazione del sangue, aiuta a prevenire l'osteoporosi , riduce la possibilità di coaguli di sangue e placche arteriose, migliora ed aumenta la fertilità. Contiene inoltre:  vitamina C, calcio, fosforo, potassio, cromo, magnesio, tiamina e niacina che sono tutte sostanze nutritive utili per una salute ottimale.

Vi sono però alcuni casi in cui il trifoglio rosso non è consigliato: per le donne incinte e con condizioni come l'endometriosi, fibromi uterini e tumori del seno, delle ovaie o dell'utero. Non devono assumere trifoglio rosso a causa di possibili effetti estrogenici. E’ sconsigliata l’assunzione del trifoglio rosso anche per gli uomini in caso di carcinoma della prostata, a meno che non sia il medico stesso a consigliare di usarlo. Esistono poche informazioni disponibili su come il trifoglio rosso potrebbe influenzare un neonato o comunque un bambino piccolo, pertanto il suo uso non è raccomandato durante l'allattamento o durante la prima infanzia.

Alghe? Mai provato la microalga Klamath?

Alghe? Mai provato la microalga Klamath? Figlia di un lago vulcanico incontaminato la microalga Klamath (Aphanizomenon flos aquae) è nota per la sua straordinaria ricchezza nutrizionale e nutriceutica.

Alghe? Mai provato la microalga Klamath?

Non integratori di sintesi perché esiste un'alternativa naturale: la microalga Klamath. Essa contiene naturalmente oltre cento nutrienti essenziali per la salute e soprattutto completamente assimilabili; nonché numerose molecole nutriceutiche dotate di proprietà antiossidanti e antinfiammatorie (AFA-fitocianine, polifenoli, 15 caroteni, 1,5% di clorofilla, ecc.), e psico-energizzanti (feniletilammina e molecole sinergiche).

Uno studio specifico ha dimostrato che i caroteni della Klamath si trasformano efficacemente in vitamina A, addirittura aumentando la concentrazione del retinolo medio nel plasma del 60% in tre mesi. Inoltre la Klamath fornisce vitamina B12 assimilabile, riduce i livelli di omeocisteina (aminoacido tossico coinvolto in un ampio spettro di patologie).

Non solo, ma per quanto riguarda i minerali è un'ottima fonte di ferro organico, di vanadio organico (essenziale per il corretto metabolismo glicemico), di magnesio organico (alla base di quasi tutte le reazioni enzimatiche del nostro organismo), di fluoro organico (che a differenza di quello inorganico è essenziale per la salute di denti e ossa), e di iodio organico.

L'aggettivo organico usato per tutti i minerali citati è stato usato perché solo i minerali organici sono assimilati, mentre quelli inorganici, utilizzati negli integratori di sintesi, lo sono in maniera molto scarsa. Lo spettro di minerali organici della Klamath è talmente ampio da comprendere anche tutti gli oligoelementi. A tutto questo si aggiungono: una buona dotazione di omega 3, oggi più che mai utili; lo spettro degli aminoacidi in proporzioni bilanciate; e una concentrazione davvero unica di molecole nutriceutiche, antiossidanti, antinfiammatorie, psico-energizzanti e neuro-protettive.

E per finire questa piccola alga produce effetti benefici sul sistema immunitario, sull'ossidazione delle cellule umane in vivo, sul sistema nervoso. L'azienda che l'ha studiata e ha scoperto le sue eccezionali qualità è la Nutrigea, e ora è disponibile per tutti.

Provare per credere.

lunedì 13 giugno 2016

Il Pomelo dalle mille proprietà

Il Pomelo, dalle mille proprietà, un grande agrume originario della Cina, frutto della pianta chiamata Citrus maxima o Citrus grandis, e ritenuta una delle tre specie da cui derivano gli agrumi di oggi, compresi cedro e mandarino. 

Degli agrumi è il più grande: fino a 30 cm di diametro e può arrivare a pesare anche 10 chilogrammi. La sua buccia è molto spessa è costituita da uno spesso strato di sostanza bianca e spugnosa detta albedo.

La sua buccia è liscia, ma presenta varie colorazioni che vanno dal verdino al rosato, mentre la polpa raggiunge i colori dal giallo paglierino al rosa fino al rosso. Il sapore è del tutto simile a quello del pompelmo. Solitamente si usa come frutto da tavola, ma anche in insalate, la buccia viene candita. Inoltre sempre dalla buccia si ricavano oli essenziali, mentre i suoi fiori servono a fare profumi. Dal legno invece si ricavano manici per utensili.


E' un frutto dalle eccezionali proprietà benefiche e nutrizionali esso infatti contiene:  vitamina C, beta-carotene, vitamine del gruppo B compresa la B9,   acido folico particolarmente importante per le giovani mamme durante la gravidanza.     Per la ricchezza di  potassio è un ottimo tonificante per il cuore; inoltre aumenta la vitalità, migliora l’umore, rafforza le energie e la capacità lavorativa.  Ha un alto potere saziante, accelera la sintesi delle proteine e dei grassi, nell’organismo, quindi si rivela utile per chi segue una dieta ipocalorica.  Contribuisce inoltre a regolare la pressione arteriosa e a prevenire l’arteriosclerosi.   Ma non finisce qui perchè il pomelo è ottimo nelle diete per il trattamento e la prevenzione dell’asma.

Ma quali altri usi? Nel Sud-Est asiatico si uano foglie, fiori e scorza per farne decotti, utili per il loro effetto sedativo nei casi di epilessia e tosse forte. Il decotto caldo delle foglie si applica su gonfiori e ulcere. Il succo di frutta viene usato come febbrifugo. I semi sono utilizzati contro la tosse, dispepsia e lombaggine. La gomma che trasuda dagli alberi si raccoglie in Brasile e si usa come rimedio naturale per la tosse. In purezza non contiene glutine, quindi va bene per i celicaci. Unica attenzione, lallergia alla buccia come per gli agrumi in genere.









Cavolfiore, benessere a tutto tondo

Cavolfiore, benessere a tutto tondo, per le grandi proprietà nutrizionali e i benefici, primo fra tutti il controllo del peso. Se vogliamo controllare il nostro peso e star bene senza sottoporre il nostro metabolismo e il corpo a stress inutili, dovremmo impegnarci a studiare un po' di più e lasciare spazio all'informazione.

Cavolfiore, benessere a tutto tondo

Il Cavolfiore (Brassica oleracea) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Crucifere ed è tra gli ortaggi maggiormente coltivati nel nostro Paese, in particolare nelle regioni centro-meridionali. Il suo nome deriva dai sostantivi latini “caulis”, cioè “fusto”, e “floris”, ovvero “fiore”.

Dato che la sua coltivazione richiede temperature fresche, esso viene raccolto ed è presente sul mercato da Settembre a Maggio.

Ricco di sali minerali, fibre, vitamine e sostanze antiossidanti, il cavolfiore è un alimento capace di apportare molteplici benefici al nostro organismo. Il modesto contenuto calorico, solo 25 calorie per ogni etto di prodotto, lo rende un ortaggio leggero e particolarmente indicato nelle diete ipocaloriche.

Non solo, il cavolfiore è ricco di calcio, potassio, ferro, fosforo e magnesio, elementi essenziali per la costituzione di cellule e tessuti e per regolare il metabolismo idrico generale.

Inoltre, questo ortaggio contiene molta vitamina C, quindi è utile anche per il sistema immunitario, e buone dosi di vitamina B9 (acido folico), sostanza che lo rende indicato per gli sportivi, visto che essa contribuisce a scindere le proteine in aminoacidi, e per coloro che hanno problemi di anemia, in quanto la vitamina B9 stimola la produzione di globuli rossi.

Le fibre presenti nel cavolfiore favoriscono il corretto funzionamento dell’apparato digerente e facilitano la regolarità intestinale, mentre l’assenza di glutine ne fa un ortaggio liberamente consumabile anche dai soggetti diabetici e celiaci.

Prima di acquistare un cavolfiore, è sempre opportuno verificare che esso sia sodo e compatto e che le foglie siano croccanti e prive di macchie. Una superficie lievemente annerita è un chiaro indice del fatto che l’ortaggio sia poco fresco e conservato male.

Per quanto concerne le controindicazioni, il cavolfiore contiene sostanze che ostacolano il lavoro della Tiroide ed è pertanto sconsigliato a coloro che soffrono di ipotiroidismo. È preferibile che i soggetti con problemi di colon irritabile ne limitino il consumo, dal momento che questo ortaggio potrebbe provocare gonfiore all’addome e diarrea.

Secondo studi scientifici, il cavolfiore, così come i broccoli, la verza e i cavoletti di Bruxelles, è particolarmente ricco di sulforafano, un potente antiossidante che ha attirato l’attenzione del mondo scientifico per via delle sue proprietà antitumorali.

Qualche anno fa, uno studio canadese ha esaminato l’effetto del consumo di cavolfiori su pazienti affetti da cancro al pancreas, stabilendo che questo ortaggio, se ingerito regolarmente, appariva in grado di proteggerli dalla metastasi delle cellule tumorali.

Una recente ricerca tedesca, compiuta da studiosi dell’Università di Heidelberg e del Centro Tedesco di Ricerca sul Cancro, ha condotto ulteriori indagini sul sulforafano, che si è dimostrato in grado di indebolire le cellule tumorali più resistenti. Tramite numerosi test in provetta e su cavie da laboratorio, i ricercatori hanno scoperto che questa sostanza riesce a inibire lo sviluppo delle cellule tumorali e a opporsi ai loro meccanismi autodifesa.

Inoltre, uno studio del 2006, condotto presso l’Università di Georgetown a Washington, ha evidenziato che un fitochimico naturale contenuto nel cavolfiore, l’Indole-3-Carbinol, è capace di potenziare l’attività di quei geni che, in caso di tumore (in particolare quello al seno, all’ovaio e alla prostata), sono deputati all’individuazione e alla riparazione del DNA danneggiato.


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