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venerdì 15 aprile 2016

La pianta amica delle donne: l'Artemisia

Vi sono piante che sono particolarmente adatte alle donne, alle loro problematiche, come l'Artemisia, già conosciuta e usata nell'antichità. Essendo una pianta molto potente è necessario usarla sotto controllo di uno specialista e rispettare rigidamente le dosi.

L'Artemisia vulgaris, che  i Galli chiamavano "ponema" è sempre stata riconosciuta come ottimo stimolante per la digestione, antispasmodico, antinfiammatorio, diuretico, antifungino e antibatterico potente.


Uso interno: nei disturbi digestivi allevia coliche, diarree croniche, dolori viscerali, senso di gonfiore addominale, flatulenza. Stimola la secrezione dei succhi gastrici, favorendo quindi l'appetito. Potente vermifugo: elimina i vermi intestinali.

Uso esterno: per le frizioni, allevia i mal di pancia, i dolori al torace e le contratture muscolari localizzate negli arti inferiori, conseguenti a sforzi fisici intensi. Nel trattamento delle flebiti e delle varici stimola la circolazione del sangue.  Attenua le crisi epilettiche e tiene lontani gli insetti pericolosi con la diffusione dei suoi oli essenziali.

E' indicata per calmare le mestruazioni dolorose. Emmenagoga (in grado di stimolare l'afflusso di sangue nell'area pelvica e nell'utero e, in alcuni casi, di favorire la mestruazione) consente di curare i disturbi mestruali nelle donne, come le dismenorree e le amenorree, aumentando le contrazioni uterine.

Essendo antifungina, antiparassitaria e antibatterica,  consente di trattare diverse infestazioni causate da parassiti, come l'infezione urinaria, il catarro o l'infiammazione delle vie aeree, oltre che le affezioni bronchiali. Per la sua azione diuretica trova anche impiego nel trattamento degli edemi e dell'ipertensione arteriosa. L'utilizzo in caso di ritenzione idrica è particolarmente efficace. Questa pianta officinale funge inoltre da inibitore delle monoammino ossidasi (MAO), ovvero come antidepressivo


I principi attivi dai benefici curativi della pianta si concentrano nelle foglie e nelle sommità fiorite. I principi attivi contenuti nelle foglie sono gli alcol sesquiterpenici, i lattoni sesquiterpenici e gli acidi sesquiterpenici. Contiene anche flavonoidi, cumarini, pollini, steroli e triperteni. L'essenza estratta dalle sommità fiorite racchiude anche lattoni sesquiterpenici, tra cui l'artemisina, tuioni, idrossicumarine, flavonolglicosidi, pollini, cumarini, tannini e svariati oligoelementi come calcio, potassio, zinco, magnesio, fosforo, zolfo e iodio.

Dosaggio: in fitoterapia, questo rimedio naturale è proposto sotto forma di polvere, capsule, oli essenziali e di foglie essiccate per infusioni. In ogni caso, è indispensabile rispettare le dosi prescritte nel foglio illustrativo per evitare possibili complicanze. Le capsule, per uso esclusivo degli adulti, sono raccomandate nei casi di inappetenza, oltre che nella cura dell'anoressia e di irregolarità del ciclo mestruale. La dose giornaliera massima raccomandata è di 5 capsule, ovvero 1.625 mg.

Le foglie essiccate vengono utilizzate nei decotti per alleviare gli spasmi muscolari, in particolare quelli della muscolatura dell'utero. Si devono lasciare in infusione circa 20 g di questa pianta per 15 minuti in 1 litro di acqua calda. Si raccomanda di bere 2 o 3 tazze della soluzione ottenuta in qualunque momento della giornata, in caso di dolori articolari o muscolari. Nelle donne che soffrono di amenorrea o di dismenorrea, il trattamento deve iniziare 10 giorni prima della mestruazione.

L'olio essenziale di artemisia viene impiegato nelle frizioni sulle parti dolenti del corpo per attenuare dolori causati da stanchezza, contratture muscolari o in caso di affezioni particolari come i reumatismi. È importante diluirla nell'olio vegetale per evitare di irritare la pelle. Posologia da rispettare: 30% di olio essenziale e 70% di olio vegetale. Le precauzioni d'uso dell'artemisia

L'assunzione dell'artemisia volgare per via orale presuppone necessariamente un consulto medico. Infatti, assunta a dosi elevate, questa pianta medicinale può diventare tossica.

Controindicata in gravidanza e in allattamento, oltre che nei bambini. I soggetti con problemi allergici e affetti da insufficienza renale o epatica devono astenersi dal consumo di artemisia. Gli effetti collaterali più frequentemente noti sono le allergie da contatto provocate dai lattoni sesquiterpenici contenuti nella pianta e dai pollini presenti nei fiori. La mancata osservanza delle dosi prescritte può anche causare irritazioni gastriche e intestinali e persino un'intossicazione. I rimedi naturali ad azione diuretica come l'artemisia sono incompatibili con gli antinfiammatori.

ATTENZIONE: per beneficiare delle virtù curative dell'artemisia, è indispensabile rispettare le dosi prescritte. Le foglie essiccate da lasciare in infusione possono essere assunte per un periodo di tempo protratto, ma a dosi molto basse. Per prevenire i rischi di sovradosaggio, consultare uno specialista prima di avviare qualsiasi tipo di trattamento.

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