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venerdì 29 maggio 2015

Tutti gli animali della pet therapy

Forse non tutti sanno che i benefici della pet therapy furono ipotizzati negli anni sessanta, da uno psichiatra infantile, Boris Levinson. Secondo lui infatti il legame che poteva crearsi fra una persona ed un animale era tale da poter innescare il meccanismo di una guarigione psichica più veloce e di conseguenza anche quella fisica. Ora ai nostri giorni la pet therapy è universalmente accettata e scientificamente riconosciuta, ampiamente utilizzata negli ospedali, nelle case di riposo con il fine di facilitare una guarigione, un recupero, per dare un conforto.


Levinson osservò infatti che molti erano i benefici derivanti dal prendersi cura di un animale sia che lo faccia un soggetto sano sia che il soggetto sia malato:  ansia, depressione e stress diminuivano considerevolmente in favore di uno stato psico-fisico decisamente migliore, soprattutto tra i bambini e le persone anziane.

Pensiamo alle persone anziane, che possono avere grandi benefici dalla visita di un animale perchè scuote la routine della loro vita stimolando interesse e consapevolezza del trascorrere del tempo e crea una relazione e un'interazione altamente benefica. Se poi si tratta di persone anziane colpite da malattie degenerative come Alzheimer oppure da demenza senile, si possono osservare in questi momenti dei "risvegli" inaspettati, che donano alla persona brevi lassi di tempo di lucidità.

La pet therapy ha come obiettivo quello di  stimolare il soggetto a rendersi indipendente, andando ad agire sul senso di autonomia e di responsabilità. Nell'ippoterapia ad esempio,  ci si rivolge a persone in buona salute ma con un ritardo psicologico o si possono seguire stage volti al miglioramento del benessere psicofisico individuale. Il confronto con un animale più grande e più forte di noi permette di lavorare sulla fiducia e di lasciarsi andare liberandosi dallo stress.

In alcuni casi è possibile che una casa di riposo possa adottare un animale da compagnia, magari piccolo e poco impegnativo. Gatti e roditori di solito si rivelano una scelta ottima. Ciò che la pet therapy vuole ottenere  è l'accrescimento della fiducia in se stessi, anche se condizionati da una malattia  o limitati nelle più comuni attività quotidiane: prendersi cura di un animale, che sia un cane, un gatto, un cavallo, un asino o un delfino, aiuta a sviluppare la consapevolezza di dover prendersi cura di se stessi in maniera adulta e responsabile. Anche dopo un incidente o durante il decorso di una malattia degenerativa.

Anche se i cani guida non vengano considerati come parte di un progetto di pet-therapy, non vanno dimenticati per l'aiuto e l'assistenza che forniscono alle persone non vedenti. Grazie infatti all'intelligenza e alle doti empatiche di questi animali ogni anno migliaia di non vedenti nel mondo recuperano autonomia e indipendenza nella vita di tutti i giorni.


3 commenti:

  1. ci ho fatto la tesina per la maturità su questo argomento <3

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