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sabato 12 ottobre 2013

OMBRA














Parlai con la mia ombra,
quando il sole del mattino splendeva,
voleva esser libera,
la lasciai andare.
Senza ombra,
questo fui.
E tornavo là
ad aspettare,
all'ombra del pino marittimo
di fronte alla salsa spiaggia,
che gli spruzzi del mare
bagnavano il mio volto,
pallido e assorto.
Nomade ombra,
che leggera
all'amico vento si affidò,
incurante di me.
Stagioni passarono,
giorni, ore,
ero là,
fisso lo sguardo al mare,
statua di sale io.
Tornò così,
e ristette,
e si legò di nuovo:
aveva portato te.

4 commenti:

  1. Una vera autentica carezza all'anima di chi legge. Sono certo che saprai con altrettanta maestria proteggere e custodire ciò che la tua anima ti portò. Sei inarrivabile.

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  2. E' stato davvero incantevole leggere questi versi; mi ha dato una profonda malinconia, ma allo stesso tempo, è riuscita a darmi quel filo di speranza che contraddistingue ogni esperienza umana, il buio e la luce delle speranza. Mi piacerebbe molto se lei leggesse qualche mio breve appunto http://othereyes22.blogspot.it/

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Qualunque sia la modalità che vi ha portato su questa paginetta, vi invito a restare e a leggere i miei racconti e le mie poesie.
Cerco di comunicare tutta me stessa e spero che le mie emozioni arrivino anche a voi.
Lasciate traccia del vostro passaggio, un commento o anche solo una parola, sapere che anche una frase o un solo verso vi ha lasciato qualcosa significherà aver toccato le corde del vostro cuore.
Buona lettura,
Silvia

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